Le origini della storia dell'Etiopia risalgono al mito classico, con Omero ed Erodoto, e alla Bibbia (libro dei Numeri), che indica negli etiopi i sudditi della regina
di Saba, la quale avrebbe avuto da Salomone un figlio: Menelik, considerato il capostipite della dinastia dei re d'Etiopia. Questa terra, tra il III secolo a.C. e il III
d.C. fu il regno degli axumiti, dalla capitale Axum.
Il primo impatto con l'Occidente avvenne nel III secolo d.C., quando le truppe dell'imperatore Aureliano sconfissero quelle degli axumiti.
Nel quarto secolo Frumezio, mercante siriano e cristiano, divenuto poi vescovo, convertì i sudditi del negus Ezame. Da allora l'Etiopia fu sempre un regno
cristiano copto, che cercò alleanze, o si scontrò, con i Bizantini prima e gli Arabi musulmani poi.
1855 Dopo anni di disordini e di anarchia in seguito a un tentativo di invasione araba del paese, diviene imperatore Teodoro II.
Inizia un turbolento periodo di contatti e conflitti con le potenze colonialiste europee. I primi a scontrarsi con Teodoro sono gli inglesi della regina Vittoria.
1872 Il ras del Tigrè diventa imperatore con il nome di Johannes IV.
1889 Il ras dello Scioa, anche con l'appoggio dell'Italia, diviene negus come Menelik II e stipula il
Trattato di Uccialli.
1896 Il 1° marzo le truppe di Menelik sconfiggono pesantemente gli italiani ad Adua.
1923 Dopo anni di intrighi di corte ras Tafari riesce a imporsi e a governare il paese per conto dell'imperatrice Zaoditu.
1928 Ras Tafari, dopo la morte di Zaoditu, è incoronato Negus Negesti con una fastosa cerimonia e assume il nome di Haile Selassie,
cioè "Forza della Trinità".
1931 Nel vasto ambito delle riforme per la modernizzazione del paese, è varata una costituzione moderatamente democratica e di
impronta centralistica.
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L'Abissinia degli Abissini. Ossia la vera opinione della gran maggioranza del paese sul fatto e da farsi, pubblicato nel 1887, è opera di Cesare Bodini,
già impegnato nel Risorgimento fin dal 1848. L'autore è fieramente contrario a qualsiasi conquista italiana in Africa.
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Nel 1890 esce Storia d'Etiopia, del tenente del 60° reggimento di fanteria Ermenegildo Costi, uno dei tanti esploratori cui è ben chiaro,
fin dai primi contatti con l'Etiopia, che essa è sede di una civiltà molto antica.
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Pietro Antonelli in Menelik imperatore d'Etiopia, del 1891, fa un accurato ritratto del nuovo negus e della corte che lo circonda.
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Nel 1892 Pietro Antonelli pubblica anche Usi e costumi abissini, opera da cui traspare un vivo interesse per le abitudini di vita della nobiltà
guerriera che ha ospitato l'autore nei suoi viaggi.
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Del 1896 è In Abissinia alla terra dei galla, dell'esploratore Gustavo Bianchi. Ricco di aneddoti e osservazioni curiose, offre un notevole
corredo iconografico e si riferisce a viaggi compiuti dall'autore prima del 1890.
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Nella terra dei negus, del 1915, è opera in due volumi dell'addetto alla legazione italiana in Etiopia Lincoln de Castro, in cordiali rapporti
personali con il Negus e la corte.
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Cronache etiopiche, del 1930, è del "governatore di colonia" Corrado Zoli. Fa parte di una collana del Ministero delle Colonie, ed è indice della
ripresa delle mire nei confronti dell'Etiopia. L'immagine in copertina di Haile Selassie è ricavata da una foto ufficiale.
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