I libri di autori bergamaschi pubblicati in epoca e di argomento coloniale, e reperiti in Biblioteca, sono pochi e hanno un contenuto eterogeneo; danno quindi una
visione molto limitata e frammentaria del rapporto fra Bergamo e le colonie.
I primi due sono di epoca liberale e avanzano perplessità e critiche sulla conduzione delle campagne militari e sull'opportunità stessa della politica coloniale.
I testi del periodo fascista sono più numerosi e hanno un carattere spiccatamente propagandistico.
Dagli ultimi scritti emerge chiaramente che i soldati caduti nel '35-'36 non sono più solo dei "morti per la patria", ma fascisti morti per la Rivoluzione fascista e per il Duce.
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L'opuscolo Pei Bergamaschi caduti ad Abba Garima. Inaugurandone la Lapide nel III Anniversario della Battaglia, del 1899, contiene il discorso
commemorativo dei caduti di Adua pronunciato dal bergamasco di adozione Gaetano Mantovani, archeologo e storico, "vice presidente della Società
veterani e reduci bergamaschi", autore di un altro scritto a favore della colonizzazione dell'Eritrea.
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Don Giuseppe Cavadini, già fecondo autore di svariati libelli, pubblica nel 1912 il testo di una sua conferenza presso il cinema teatro Rubini sul tema
In Tripolitania o in Sardegna?. Secondo la sua personalissima tesi, per l'Italia sarebbe più proficuo colonizzare la Sardegna - regione in cui aveva
compiuto missioni di ricognizione - invece della Libia.
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Nel 1930-31 è pubblicato il volume L'oltremare d'Italia in terra d'Africa, di Dei Gaslini e de Magistris, illustrato con suggestive tavole
del pittore bergamasco Giorgio Oprandi, che compì vari viaggi in Libia ed Eritrea.
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Don Cesare Carminati pubblica nel 1936 lo stravagante opuscolo Cose di Abissinia - Storia - Geografia - Flora - Fauna - Evangelizzazione - Vita
religiosa - Folklore - Leggende - Favole - Superstizioni ecc., in cui condensa in 73 paginette tutto lo scibile sull'Etiopia.
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Nel 1936 il Centurione della Milizia e Segretario Provinciale dell'Opera Nazionale Balilla, Franco Asperti, pubblica All'ombra del Littorio,
un testo illustrativo e celebrativo del regime, destinato agli alunni delle scuole cittadine.
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Il Diario di guerra di Giannino Camploy, giovane universitario bergamasco, capomanipolo della Milizia, morto di febbri durante la
campagna d'Etiopia, è pubblicato dal GUF di Bergamo nel 1937. È stato uno dei libri più letti in quegli anni nei licei della città.
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Franco Asperti pubblica anche, nel 1937, Nella luce della gloria, un repertorio di brevi biografie celebrative di volontari bergamaschi
Camicie Nere, caduti nella guerra d'Etiopia, «perché i giovani ricordino». La simbologia della copertina è evocativa di un clima eroico e sacrale.
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