Ferrariis, Theophilus de, Propositiones excerptae ex libris Aristotelis, Venezia, Giovanni e Gregorio de' Gregori, 1493, 230x158x55 mm
segnatura Inc. 5 79 (già M 4 49)
Provenienza: frate Agostino, Bergamo; Antonia Suardi Ponti.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 503, p. 142.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita a Bergamo, del genere (impropriamente) "monastico"

Lembo di cuoio marrone dal fiore scomparso e con limitata perdita di sostanza, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli caratterizzati da una coppia di filetti incrociati, con una rosetta negli scomparti così formati. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata rivestita in cuoio e contrograffe pentalobate. Dorso a tre nervi in pelle allumata, ricamata e tagliata a metà, collocati entro incavi rettangolari lungo il margine dei piatti. Capitelli grezzi con l'anima in cuoio che prosegue sui piatti. Carte di guardia bianche.

La foggia delle rosette¹ e la nota di possesso² suggeriscono un'origine bergamasca³ della legatura. Coperta originale, come testimoniano l'annotazione di proprietà⁴ sul verso dell'ultima carta di guardia posteriore che si è, ancora fresca, riversata sul contropiatto⁵ e l'impronta dei rimbocchi sulle carte di guardia coeve⁶. Conformi alle aspettative, i fermagli caratterizzati da bindelle⁷ residue in pelle allumata rivestita in cuoio e da tracce di contrograffe pentalobate⁸. Il cuoio parzialmente lacero sul dorso, consente l'osservazione dei nervi in pelle allumata tagliata a metà e ricamata⁹ collocati entro incavi rettangolari. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144.