Horatius Flaccus, Quintus, Opera cum quatuor commentariis, Venezia, Filippo Pincio, 1509, 335x220x52 mm
segnatura Cinq. 6 1074
LE CINQUECENTINE 1973, p. 182.
Provenienza: Alessandro Zoncha.



Legatura della prima metà del secolo XVI, eseguita a Bergamo, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di cuoio marrone dal fiore scomparso, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli disposti verticalmente caratterizzati da una coppia di filetti incrociati: negli spazi così creati, una stella a otto punte. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata rivestita in cuoio e quattro contrograffe pentalobate dal margine zigrinato; tre fori ornamentali interni e finestrella laterale di aggancio. Dorso a tre nervi rilevati in pelle allumata tagliata a metà nella porzione centrale, alloggiati entro incavi rettangolari nelle assi. Cuoio parzialmente scomparso in testa e al piede. Capitelli grezzi dall'anima in pelle allumata. In testa, un'etichetta con il nome dell'autore ed il titolo dell'opera. Compartimenti ornati con una coppia di filetti incrociati provvisti negli spazi, di un motivo a losanga. Carte di guardia bianche con una filigrana a forma di scudo con tre stelline a sei punte interne.

Le stelle a otto punte¹, pure presenti in alcune legature rinascimentali bergamasche², suggeriscono una medesima origine del volume. L'impianto ornamentale costituito da rettangoli sovrapposti con un fregio nei compartimenti così formati³, è corrente nelle legature del genere "monastico", per la cui nozione si rimanda alla segnatura MA 144, diverse delle quali⁴ custodite in questa Biblioteca. Secondo le aspettative per le legature rinascimentali italiane, la foggia delle contrograffe⁵ dal margine zigrinato. Coperta originale, come evidenzia l'impronta dei rimbocchi⁶ sulle carte di guardia coeve⁷. Anatema del possessore con riguardo ai ladri di libri⁸. Volume appartenuto ad Alessandro Zoncha⁹.