Sacchi, Bartolomeo, De vitis maxi. Ponti. historia; De falso et vero bono; Contra amores; De vera nobilitate; De optimo cive; In laudem card. Niceni [Bessarione]; Raffaele da Volterra, De vita quatuor maxi. ponti.; Panegirici in Platinae parentalia, Venezia, Filippo Pincio, 1511, 330x212x45 mm
segnatura Cinq. 6 359
LE CINQUECENTINE 1973, p. 319.




Legatura della prima metà del secolo XVI, verosimilmente eseguita a Bergamo, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di marocchino nocciola dal fiore parzialmente scomparso, su assi decorato a secco. La cornice a piastrella (17x10 mm), raffigura una palmetta entro due volute. Specchio provvisto di quattro rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da una coppia di filetti incrociati con un cerchiello negli spazi coś formati, circostanza pure presente nei compartimenti del dorso a tre nervi rilevati. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio nero recita "PLATINA/1510". Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata rivestita in cuoio e contrograffe pentalobate dal margine zigrinato; una finestrella laterale di aggancio e tre fori circolari ornamentali interni. Capitelli bianchi con un'anima circolare in cuoio. Taglio grezzo. Carte di guardia rifatte ed originali, queste ultime provviste di una filigrana a forma di ancora entro un cerchio, sovrastata da una stella a sei punte.

La cornice a palmetta¹, pure presente in due altre legature di origine bergamasca² custodite in questa Biblioteca, suggerisce una medesima origine. Per la nozione di legatura del genere "monastico"³, cfr. la segnatura MA 144. Caratteristico per il periodo, il genere di contrograffa pentalobata zigrinata⁴.