Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - AB 25
AB 25
Regula dela scola de Madona Sancta Maria del Palazzo da Urgnano
ms. membranaceo sec. XV, cc. 10, 211x151x8 mm
segnatura
AB 25 (già Alpha 5 14)
Provenienza: Antonia Suardi Ponti.
Legatura della prima metà del secolo XVI, eseguita a Bergamo, del genere "a losanga-rettangolo"
Marocchino nocciola dal fiore parzialmente scomparso, decorato a secco. Tre filetti concentrici. Cornice a piastrella raffigura una palmetta entro una coppia di volute. Al centro dei piatti, l'iscrizione "yhs" entro un medaglione circolare e quattro cerchielli. Circostante losanga. Rosette dal margine circolare e nodi di genere moresco, rispettivamente, accantonati esterni ed interni. Dorso liscio. Capitelli assenti. Taglio grezzo. Rimbocchi del cuoio sui contropiatti, rifilati con discreta cura; labbri di testa e di piede collocati sopra quello laterale. Carte di guardia bianche.
La rosetta accantonata esterna
1 e la cornice a palmette
2, presenti in alcune legature rinascimentali bergamasche
3 di questa Biblioteca, confermano l'esecuzione orobica della coperta. La decorazione "a losanga-rettangolo" è nota almeno dal VII secolo nell'ornamentazione di legature copte, è stata ampiamente impiegata nel corso dei secoli. Frequente in Italia, specie nelle legature veneziane del XVI secolo nella forma di "losanga rettangolo"; in quella di "losanga ondulata" "undulating lozenge" compare nelle legature eseguite da Andrea di Lorenzo o "Mendoza binder", dal "Fugger-Meister" e da Anton Ludwig. Si ritrova nel periodo rinascimentale con il tipico aspetto di losanga rettangolo anche su legature di area francese, spagnola e nordica. Corrente nelle legature del periodo, l'iscrizione "yhs"
4.
1
Segnatura AB 25, dettaglio
2
Segnatura AB 25, dettaglio
3
Segnatura
A 34, dettaglio
Segnatura
Cinq. 6 359, dettaglio
Segnatura
Cinq. 6 1517, dettaglio
Segnatura
Inc. 2 38, dettaglio
4
Impresso in lettere gotiche minuscole – "yhs" - e inscritto in un cerchio raggiante; l'abbreviazione sulla "h" è disposta in modo da tagliarne l'asta, creando così l'effetto della croce: si ritrova in numerose coperte tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Compare più raramente, affiancato da altri motivi, come testimonia una coperta tardo quattrocentesca italiana (cfr. la riproduzione "infra"). Questa forma grafica, introdotta da san Bernardino da Siena, fu adottata dai francescani suoi seguaci, che la dipingevano e scolpivano ovunque, perfino su manufatti minori, come i fermagli.
Il simbolo "yhs" in lettere gotiche, non raggiato, è stato pure utilizzato in legature tedesche tardogotiche, come dimostra la raccolta di impronte oggi custodita presso la Biblioteca Nazionale di Berlino, Preussischer Kulturbesitz. Il trigramma "yhs" in lettere capitali, raggiato, compare infine nel secolo XIX come simbolo massonico. Questa Biblioteca possiede altre legature rinascimentali italiane provviste di questo fregio (segnature
AB 51,
Cinq. 2 226-230,
Cinq. 3 1147-1151,
Cinq. 6 1379,
MA 375). Cfr.
DE MARINIS 1960, I, 1960, n. 1150, tav. CLXXXI;
SCHUNKE 1979, pp. 281-283, n. 80-138. Esso non va confuso con il simbolo della Compagnia di Gesù, che reca, sopra e sotto la lettera "H",
rispettivamente una croce e i chiodi della Passione.
Brescia, Biblioteca Queriniana,
Libro di Frate Hieronymo da Ferrara dello ordine de Frati predicatori: della uerita della Fede Christiana sopra el Glorioso Triompho della Croce di Cristo, s.l., s.d., 288x208x30 mm, segnatura Inc. C III 12, dettaglio