Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - A 34
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A 34


Raccolta di atti vari. Congregazione di S. Antonio di Vienne. Cartulario
ms. membranaceo sec. XVI (1521), cc. 6 nn.+37+3 nn. bianche, con sigillo pendente (diametro 35 mm) in custodia, in ceralacca rossa, caratterizzato da uno scudo con un albero a undici foglie, 247x170x15 mm
segnatura A 34 (già Psi 4 29)

A 34 piatto anteriore A 34 piatto posteriore

Legatura del primo (?) quarto del secolo XVI, eseguita a Bergamo

Marocchino marrone dal fiore parzialmente scomparso, decorato a secco. Tre filetti concentrici. Cornice ornata a piastrella, raffigura un vaso provvisto di una coppia di volute. Al centro dello specchio, una "T" entro due nodi di tipo moresco. Sovrastante iscrizione "S. ANTONIVS". Rosette dal margine circolare accantonate. Tracce di quattro bindelle. Dorso liscio. Capitelli assenti. Taglio grezzo. Rimbocchi del cuoio rifilati con discreta cura; quelli di testa sono collocati al di sopra dei rimbocchi laterali, questi ultimi posti sotto quelli di piede. Carta di guardia anteriore bianca. È stata cucita una tasca in tessuto per contenere una teca circolare metallica, fissata alla legatura con un cordoncino di colore nocciola.

Legatura italiana come indica la cornice decorata a piastrella1; in particolare la sua foggia2 e quella delle rosette accantonate3, suggeriscono un'origine bergamasca. Inusuale la "T"4 al centro dei piatti, circostanza notata nel 1960 da Tammaro De Marinis che mise in evidenza la peculiarità di alcuni schemi e di alcuni motivi bergamaschi: "La originalità delle decorazioni di alcune legature conservate nella Biblioteca Civica di Bergamo ci dimostra che in questa città fiorirono nel secolo XV botteghe di artigiani che non seguirono la corrente comune: infatti, in parecchie di esse appaiono disegni inconsueti: anche i ferri veneti, quando vi si trovano, sono adoperati in modo del tutto indipendente..."5. Volume citato da T. De Marinis6, ritenuto bergamasco.


1
segnatura A 34, dettaglio
Segnatura A 34, dettaglio
Cfr. HOBSON A. 1989, p. 90, nota 109. L'Autore informa che era una caratteristica dei legatori rinascimentali italiani quella di decorare la cornice non con una rotella, ma con un ferro ripetutamente impresso.
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2
segnatura MIA D 1209, dettaglio
Segnatura Archivio MIA D 1209
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3
segnatura A 34, dettaglio
Segnatura A 34, dettaglio

segnatura AB 25, dettaglio
Segnatura AB 25, dettaglio
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4
segnatura A 34, dettaglio
Segnatura A 34, dettaglio
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5
DE MARINIS 1960, III, p. 61.
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6
DE MARINIS 1960, III, n. 2904.
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