Catalogo del carteggio di Giovanni Maria Benzoni in Biblioteca "A. Mai"
La documentazione relativa a Giovanni Maria Benzoni è presente in diversi fondi della Biblioteca, qui sotto elencati:
Lettere:
Archivio Comunale Sezione Ottocento, faldone 281 (n° 11 lettere)
"Collocamento del Monumento alla Pace nella Biblioteca Civica", sec. XIX
Cassaforte 6 13 (n° 12 lettere)
"Dodici lettere al conte Filippo Salimbeni di Modena", sec. XIX
MMB 333 (n° 9 lettere) e MMB 334 (n° 4 lettere)
"Lettere al canonico Giovanni Finazzi", sec. XIX
MA 636 (n° 1 lettere)
"Finazzi Giovanni, epistolario", sec. XIX
MMB 530 (n° 6 lettere)
"Lettere autografe famigliari", sec. XIX
MMB 594 (n° 13 lettere)
"Corrispondenza Aurelio Carrara", sec. XIX
MMB 718 (n° 3 lettere)
"Carrara Aurelio, corrispondenza", sec. XIX
MMB 943 (n° 2 lettere)
"Autografi", sec. XIX
Specola Epistolari 780-782 (n° 3 lettere)
"Lettere a Giovanni Colleoni", sec. XIX
Cataloghi:
AB 90
"Elenco generale delle opere di scultura", sec. XIX
Sala 34 D 7 25
"Raccolta delle sue opere ritratte in fotografia" donate dalla famiglia dopo la morte dello scultore, sec. XIX
Cronobiografia di Giovanni Maria Benzoni
1809 agosto 28
Giovanni Maria Benzoni nasce a Songavazzo (Clusone, Bg).
E' figlio di Giuseppe Benzoni e Margherita Covelli. La famiglia Benzoni sarà costituita da Paolo (1802), Ignazio (1805), Lucia (1807), Giovanni Maria (1809), Antonio (1811), Luigi (1812) e Bortolo (?)
1820 maggio 8
Il padre Giuseppe muore tragicamente (annega nel fiume Borlezza)
1820-182
Porta avanti l'attività del padre, come pastore. Durante la giornata, si diverte a intagliare bastoni e a incidere pietre
1821-1826
La madre lo manda a Riva di Solto, nella bottega dello zio Francesco, falegname, dove comincia a manifestare apertamente la sua attitudine verso la scultura, eseguendo:
- "Crocefisso con Maria Maddalena", in legno di bosso
- "Papa Pio VII in preghiera", in legno
Viene notato e presentato dall'ing. Camplani a Giuseppe Fontana, amico del conte Luigi Tadini, suo futuro benefattore.
- Copia in legno della figura di S. Francesco da un quadro di D. Carpinoni, su richiesta di Fontana, eseguita in due settimane
- "S. Francesco", in legno di noce, di sua invenzione, mostrata a Fontana
Giuseppe Fontana lo presenta al conte Luigi Tadini di Crema
1 che gli fa eseguire:
- Copia da Canova della tomba del figlio, in legno
- "Primavera" e "Estate", in legno, realizzate su modello di due statue di Andrea Fantoni
- "Trionfo dell'Agricoltura"
, in marmo2
1827
Viene ospitato nella casa dal conte Tadini che apprezza le sue opere e ne intuisce il genio
1828 dicembre 29
Si trasferisce definitivamente a Roma, grazie al conte Tadini che lo sostiene economicamente. Qui Benzoni frequenta lo studio dello scultore Giuseppe Fabris (1790-1860) e l'Accademia di S. Luca (dove, però, non verrà mai ammesso)
1828-1838
Soffre di esaurimento nervoso, provocato dallo stress per la morsicatura alla mano e per la gestione delle numerose commissioni
1829
Partecipa e vince a tre concorsi (scultura, anatomia e nudo) presso l'Accademia di S. Luca e in Campidoglio a Roma. Ciò lo esenta dal servizio militare
1829 maggio 12
Muore il conte Tadini. Da questo momento, Benzoni sarà aiutato da amici cremaschi del conte
1832
Apre uno studio di scultura a Roma
3 che sarà molto attivo, grazie alla presenza di una cinquantina di aiutanti. L'atelier verrà visitato da personaggi importanti quali papa Pio IX (1857), il re di Napoli, i futuri re d'Italia Margherita e Umberto di Savoia, la regina d'Olanda, il principe di Galles, la regina Sofia dei Paesi Bassi, l'imperatore di Russia, l'imperatore del Brasile, ecc.
1836
Esegue per il principe Alessandro Torlonia:
- "La musa Euterpe"
- Due "Geni" che sostengono lo stemma dei Torlonia
- Due bassorilievi d'ornato con putti fusi in bronzo
1838
Si sposa con Lucia Ricci e si trasferiscono in via del Babuino n° 40. Essi avranno una numerosa famiglia composta da ben nove figli (di cui quattro moriranno in giovane età)
1840
Esegue per Bergamo:
- "Busto di Gaetano Donizetti" per l'Ateneo
- "Busto di Alberico da Rosciate" per l'Ateneo
- Statue degli "Evangelisti S. Giovanni e S. Marco" per la chiesa di S. Alessandro della Croce
1842
Esegue:
- "Busto dell'abate Agostino Salvioni" per la Biblioteca Civica di Bergamo
- "Riconoscenza" per la contessa Flaminia Carrara Beroa
1844
Consegna:
- "Monumento all'imperatore Francesco I" ("Monumento alla Pace"), per la Biblioteca Civica (ora all'Accademia Carrara)
1846
Esegue:
- "Amore e Psiche" per il sig. Antonio Bisleri di Milano
1847
Esegue:
- Due "Angeli" per la chiesa di S. Bernardino di Bergamo
1848
Esegue:
- Medaglioni con soggetti dalla "Gerusalemme Liberata" di T. Tasso su Palazzo Medolago Albani, per il conte Giacomo Medolago Albani di Bergamo
1851
Partecipa all'Esposizione di Londra al "Crystal Palace" inviando alcune opere
1857
Esegue:
- "Monumento al card. Angelo Mai", chiesa di S. Anastasia in Roma
1858
Esegue:
- "Busto di Torquato Tasso", per l'Ateneo di Bergamo
1861
Partecipa all'Esposizione di Anversa, su incarico dello Stato Pontificio, che coincide con il suo primo viaggio all'estero. Qui espone:
- "Busto della Madonna"
- "Speranza"
- "La riconoscenza"
- "L'innocenza difesa dalla fedeltà"
1863 dicembre 29
Muore la madre. Benzoni decide di realizzare una "Addolorata" (1871) per ornare la tomba di famiglia a Songavazzo
1863
Esegue:
- "Rebecca velata", per il sig. Robert Henry Winthe di Londra
1864
Riceve la carica di Cavaliere dell'Ordine Pontificio di Gregorio Magno
1865-1867
Compie una serie di viaggi tra la Svizzera, la Francia, l'Inghilterra, l'Irlanda, l'Olanda, la Germania e la Spagna, visitando i luoghi d'arte
1868
Esegue:
- "La fuga da Pompei", per la signora Paran Stevens di New York
1873 aprile 28
Giovanni Maria Benzoni muore a Roma, a causa della malattia intestinale che lo minacciava già da una decina d'anni. Viene sepolto nel cimitero di S. Lorenzo al Verano il 30 aprile, alla presenza di parenti, amici, collaboratori e committenti
1873 maggio 1
Sul giornale romano "L'Opinione" appare un articolo relativo a Giovanni Maria Benzoni come uomo e come artista. Qui si afferma:
Solo ci permettiamo di accennare che egli riuscì grande nell'arte perché l'amò con passione, con entusiasmo e col potente sostegno della fede, che fu sempre il seme fecondo che produsse le più grandi opere ed i più sublimi monumenti. Riuscì grande nell'arte perché, considerandola utile solo quando s'attiene alla verità e al miglioramento della più nobile fra le opere del Creatore, studiò sempre far apparire con essa l'umanità, la clemenza, la pudicizia, la generosità, la beneficenza, accendere nei cuori l'amore a tutto ciò che è gentile, e volgere al bello, al grande, alla virtù, in una parola, l'azione dell'umana intelligenza4
Bibliografia
Biografia:
Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, (1966), pp. 735-736
[segnatura: CONS.D.920.045.DIZBDI.1.8.]
Locatelli Pasino, Necrologie. Gianmaria Benzoni, sta in "Bergamo o sia notizie patrie : almanacco per l’anno…", 1874, pp. 90-113
[segnatura: Micr. Per. 90]
Belotti Bortolo, Gli eccellenti bergamaschi, vol II, Bergamo, Edizioni Orobiche, (1978), pp. 183-193
[segnatura: CONS.D.BG.920.BELOB.1.2]
Rota Giuseppe, Un artista bergamasco dell'Ottocento: Giov. Maria Benzoni nella storia della scoltura e nell'epistolario famigliare, Bergamo, Società anon. editrice S. Alessandro, 1938
[segnatura: G 2 14395]
Salvioni Agostino, Lettera di Agostino Salvioni al chiarissimo professore Giuseppe Diotti relativa allo scultore Gio. Maria Benzoni, Bergamo, Crescini, 1839
[segnatura: 20 R 20(9)]
Opere:
Elenco Generale delle Opere di Scoltura eseguite dal Cav. Giovanni Maria Benzoni, manoscritto del XIX secolo
(segnatura: AB 90)
Alla Biblioteca Pubblica della Città di Bergamo. La Vedova e i Figli dello Scultore Cav. Giovanni Maria Benzoni presentano la raccolta delle sue opere ritratte in fotografia perché di esse si conservi la memoria nella sua patria, [Roma], 1873
[segnatura: Sala 34 D 7 25]
Salvioni Agostino, La statua della pace inaugurata solennemente nella pubblica biblioteca di Bergamo li 25 agosto 1844. Discorso recitato dal bibliotecario l'ab. Agostino Salvioni, Bergamo, Crescini, 1844
[segnatura: salone T 9 32(1)]
Mazio Paolo, Amore e Psiche. Gruppo di Giovanni Maria Benzoni e il suo gruppo. Osservazioni, Bergamo, coi tipi Crescini, 1845
[segnatura: Sala 9retro 16(8)]
Ciccolini Stefamo, Il monumento sepolcrale di Angelo Mai cardinale di Santa Anastasia inventato e scolpito dal cav. Giuseppe Benzoni descritto ed illustrato per D. Stefano Ciccolini, Roma, tipografia delle Belle Arti, 1858
[segnatura: Sala 2 T 9 12(21)]
Note:
- Il conte Luigi Tadini di Crema, frequentatore delle zone del Sebino. Nel 1821 realizza a Lovere, ove soggiornava e ove era morto tragicamente il figlio Faustino nel 1799, l’Accademia Tadini (scuola di disegno e di musica).
- Durante l’esecuzione di questa scultura, Benzoni viene morsicato alla mano destra da un cane, rischiandone l’amputazione. Fortunatamente, egli riesce a curarla senza approdare a questa soluzione estrema.
- Benzoni cambiò almeno tre studi a Roma: il primo fu in S. Isidoro, il secondo in via del Borghetto al n° 75 (laterale di via del Babuino ove andò ad abitare al n° 40) e il terzo in Piazza del Popolo (vedi doc. 20 e 21).
- L’articolo venne trascritto da Antonio Alessandri su consiglio della figlia di Benzoni, Virginia, che lo considerò il più "conforme a verità a preferenza dei molti che furono pubblicati in altri giornali". L'articolo completo si può recuperare alla segnatura: 37 R 19 (30).