Lettere al letterato Giovanni Colleoni di Bergamo
Segnatura: Specola epistolari 780-782

Il letterato e poeta Giovanni Colleoni (morto nel 1842) gravitava nell'ambiente intellettuale facente capo alla Biblioteca Civica e all'Ateneo di Bergamo, con cui Benzoni ebbe vari rapporti (vedi cocc. 45-58).


40
1841 aprile 16, Roma
Lettera.
Benzoni si compiace con Giovanni Colleoni per la sua lettera del 5 aprile. Gli permette di riferire al dott. Calvetti che il modello del busto del "Ritratto di Andrea Pasta"(1) è già in fase avanzata, e che l'opera sarà pronta per agosto.
Lo informa di aver presentato i suoi ringraziamenti, come egli desiderava, a "Mon. Muzzarelli" e alla sua famiglia.
Gli confida il bel ricordo serbato dal prof. Baisini(2), il cui desiderio di venire a Roma è pari al sogno di Benzoni di rivederlo e di passare alcune ore in sua compagnia a Bergamo; ma ciò non è possibile a causa delle numerose commissioni che gli impediscono, anche per quest'anno, il rientro in patria e la visita ad alcuni amici, specialmente al prof. Diotti(3).
Lo informa che i "rosarii" spediti(4) sono già stati consegnati al conte Vimercati [Sozzi] che ha provveduto a rimborsarlo di ogni spesa.
Infine, Benzoni ringrazia Colleoni e tutti gli illustri amici che hanno cooperato in patria per il suo maggior bene, e porge "mille ossequi" al prof. Diotti e a don Agostino Salvioni(5).
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Si tratta del busto del "Ritratto di Andrea Pasta", commissionato dall'Ateneo di Bergamo e presente nel catalogo AB 90 alla data 1842. Andrea Pasta (1706-1782), medico e scrittore d'arte.
2. Giovanni Battista Baisini, abate e poeta. Insegnò letteratura alle "Lezioni Caritatevoli di Musica" di G. S. Mayr. Morì nel 1843. Compose un sonetto in onore di un'opera di Benzoni (vedi doc. 42, nota 3). Talvolta appare anche "Baizini".
3. Si tratta del prof. Giuseppe Diotti, che più volte apprezzò le opere di Benzoni (vedi docc. 3 e 30).
4. Per "rosarii" può intendere una raccolta di poesie spedita probabilmente al conte Vimercati Sozzi oppure al letterato Colleoni (vedi doc. 41).
5. Agostino Salvioni (1770-1853), bibliotecario alla Biblioteca Civica di Bergamo. Per 35 anni fu segretario dell'Ateneo di Bergamo. Per lui il Benzoni realizzò un busto, ora in Biblioteca Civica.
Segnatura: Specola Epistolari 780

41
1841 novembre 28, Roma
Lettera.
Benzoni si scusa con Giovanni Colleoni per il ritardo della risposta alle sue due lettere. Gli confida che la prima sua lettera lo ha rammaricato alquanto, mentre la seconda gli ha dato "un raggio di consolazione" sapendo che, dopo tante traversie, la cassa è giunta nelle sue mani. Egli gli rivela di aver tormentato lo spedizioniere per essere certo dell'arrivo della cassa.
Per quel che riguarda i libri “ritenuti”, lo scultore lo assicura che se gli verranno restituiti si farà carico di spedirglieli.
Infine, egli attribuisce alla nobile gentilezza del letterato la sua lettera con cui, probabilmente, gli comunica la stesura dell'articolo di don Agostino Salvioni. Pertanto, lo prega di porgere anticipatamente i suoi ringraziamenti a Salvioni e tanti complimenti al prof. Baisini, e si dichiara, infine, pieno di stima nei suoi confronti.
ms., originale, cc. 2
Segnatura: Specola Epistolari 781

42
1842 marzo 16, Roma
Lettera.
Benzoni si scusa con Giovanni Colleoni per il ritardo nella risposta alla sua lettera, da attribuire a tutto fuorché a "incivile trascuratezza".
Gli comunica di essergli grato per l'interessamento nei suoi confronti, e promette di onorare in ogni modo le attenzioni del conte Belgiojosi qualora volesse servirsi delle sue prestazioni. Infatti, è consapevole che Francesco Coghetti(1) lo supererà nel merito dei servigi ma non nel desiderio di mettersi a sua disposizione.
Benzoni rivela al letterato che sta attendendo con ansia il "Milite Romano"(2).
Gli confida anche che gli è dolce sentire che i "pubblici fogli di Lombardia" parlano di lui con onore, e giura che egli farà di tutto affinché le sue opere non smentiscano le attese dei "relatori" della sua gloria.
Lo scultore chiede al Colleoni di riverirgli il prof. Baisini, così come gli ha suggerito padre Giacinto di Lodi, penitenziere lateranense, che reputa necessario che egli sia ben ricordato da lui. Al contempo, prega il conte di rammentarlo anche alla contessa Colleoni, sua cugina, e al suo consorte.
Gli invia poi i saluti e gli ossequi della moglie Lucia Ricci.
Infine, si professa suo servitore e amico.
Nel post scriptum, Benzoni informa il letterato che il busto del "Ritratto di Gaetano Donizetti" è in viaggio verso Bergamo insieme al gruppo della "Riconoscenza" per la contessa Flaminia Beroa(3).
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Francesco Coghetti (1802-1875), pittore bergamasco residente a Roma dal 1825. Nel documento, il Coghetti è "ora rimesso da grave malattia".
2. "Isnardo o il Milite Romano", il romanzo più celebre di Giovanni Colleoni.
3. Il gruppo della "Riconoscenza" venne celebrato in un sonetto composto dall'abate Baisini nel 1842 (segnatura: Salone Cassapanco 1 G 4 35 (77)).
Segnatura: Specola Epistolari 782