Le lettere indirizzate da Benzoni ai rappresentanti della città di Bergamo riguardano la commissione e l'esecuzione del "Monumento all'imperatore Francesco I", chiamato anche "Monumento alla Pace", realizzato a commemorazione della Pace di Vienna del 1815, di cui l'imperatore fu il maggiore artefice. Il monumento era destinato alla Biblioteca Civica di Bergamo, collocata nel Palazzo della Ragione (Piazza Vecchia). Nel 1928, quando la Biblioteca Civica si trasferì nell'attuale sede (Palazzo Nuovo), il monumento venne spostato definitivamente all'Accademia Carrara (ora si trova nell'atrio d'ingresso).
Dal carteggio, si evince che l'opera di Benzoni subì varie fasi di esecuzione; in particolare, è da rilevare quella riguardante l'aumento delle dimensioni a seguito del riscontro della sproporzione esistente con i locali atti ad accoglierla (doc. 34).
L'opera venne inaugurata il 25 agosto 1844, dopo un ritardo di circa un anno.
29
1840 febbraio 29, Roma.
Lettera.
Benzoni informa il conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo, che fra pochi giorni riceverà il disegno del monumento e la spiegazione (allegata)
(1), non potendoli inviare insieme a causa di modifiche al suo primo progetto. Egli spera che dalla dichiarazione si possano capire le varianti al primo progetto, e che esse possano essere accettate, in quanto rimane immutata l'intenzione iniziale dell'opera. Inoltre, precisa che nel disegno non ha inserito le iscrizioni che verranno incise.
Lo informa che il sig. Giuseppe Fontana di Lovere "avrà fatti tutti i passi necessari" riguardo alla "cauzione della quale V. S. Illustrissima mi fa cenno"
(2).
Lo avvisa che "il Sig. Ambasciatore del nostro Sovrano a questa Corte" consegnerà al Governatore di Lombardia il rotolo del disegno a Milano, accompagnandolo anche di una sua "commendatizia".
Lo aggiorna sullo stato di ultimazione del "Ritratto del Card. Mai" da parte del pittore Podesti, che spera di portare alla prossima Esposizione di Milano
(3).
Infine, gli manifesta la sua stima e la sua riconoscenza.
ms., originale, cc. 6
Note:
1. Descrive nei particolari le modifiche attuate da Benzoni al primo progetto del "Monumento all'imperatore Francesco I". Nelle modifiche vi è anche l'indicazione delle iscrizioni che verranno poi leggermente variate prima di essere incise.
2. Si può ipotizzare, grazie a un confronto coi docc. 30 e 32, che l'amico Giuseppe Fontana fosse un intermediario nella riscossione del pagamento per il monumento.
3. E', probabilmente, il pittore Francesco Podesti che ritrasse il card. Angelo Mai ed espose il suo ritratto a Milano nel 1841.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 43-48
30
1840 aprile 18, Roma.
Lettera.
Benzoni esprime al conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo, il piacere che ha provato quando ha saputo dell'approvazione, da parte del Governo austriaco, sia del progetto da lui proposto per il "Monumento all'imperatore Francesco I", sia del contratto di pagamento.
Egli accetta la condizione del contratto che prevede il pagamento dell'ultima rata dell'opera dopo che essa sia stata visionata e giudicata positivamente da parte di alcuni membri
(1) dell'Accademia Carrara.
Egli comunica di indirizzare le Lire Austriache 6000 a Giuseppe Fontana, da lui autorizzato a riscuoterle.
Infine, manifesta i suoi rispetti.
ms., originale, cc. 4
Note:
1. I membri della commissioni dell'Accademia Carrara incaricati di giudicare l'opera furono: Giacomo Bianconi, professore nella classe di architettura e ornato, ed Enrico Scuri, professore sostituto di Giuseppe Diotti nella classe di pittura, presieduti dal conte Paolo Agliardi, presidente della commissione e da altri commissari. Per maggiori chiarificazioni si vedano le cc. 193, 218 e 220 del faldone.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 80-83
31
1840 aprile 13, Roma
Lettera.
Benzoni chiede al conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo, di comunicargli il testo delle iscrizioni in latino che egli dovrà incidere sulla base del "Monumento all'imperatore Francesco I" e sul cartiglio della figura della Allegoria della Pace, poiché l'opera "di giorno in giorno si avanza".
Inoltre, gli ricorda che il governo della città, quando gli diede questo incarico, si riservò il diritto di decidere le epigrafi del monumento; per questo motivo, e poiché gli "corre il bisogno di ogni mia regolar precisione", egli chiede al podestà che al più presto possa averle.
Inoltre, lo informa dell'imminente arrivo del "marmo per il gruppo della Pace e Genio delle Arti"
(1).
Infine, gli rivela che la soddisfazione di questa sua richiesta lo renderebbe ancora più obbligato a lui.
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Si tratta della parte a tuttotondo del monumento, ovvero dell'Allegoria della Pace e del Genio delle Arti, quest'ultimo inteso come manifestazione della pace. Benzoni aveva realizzato il modello dell'opera, così come si intuisce dal doc. 33.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 84 e 97
32
1841 giugno 1, Roma
Lettera.
Benzoni, in mancanza di una risposta alla lettera scritta al conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo, chiede alla Regia Congregazione Municipale di Bergamo di spedirgli quanto prima il testo delle iscrizioni da incidere sul monumento, poiché egli intende esporlo al pubblico
(1).
Inoltre, poiché il monumento è in fase avanzata di esecuzione, Benzoni chiede, come da contratto, di poter ricevere il pagamento della seconda rata
(2), indirizzandola al sig. Giuseppe Fontana.
ms., originale, cc. 4
Note:
1. Si tratta, probabilmente, dell'esposizione del modello dell'opera, e non del manufatto finale, leggi doc. 33; inoltre, il monumento è inaugurato nel 1844.
2. La seconda delle tre rate pattuite per il pagamento del "Monumento all'imperatore Francesco I" era di Lire Austriache 6000, così come citato in una nota presente sul verso della c. 95.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 93-96
33
1841 agosto 16, Roma
Lettera.
Benzoni riferisce alla Regia Congregazione Municipale di Bergamo di aver ricevuto il testo delle iscrizioni da incidere sul "Monumento all'imperatore Francesco I", da lui tanto atteso per ultimare il modello dell'opera.
Riferisce che egli farà "ritrarre ed imprimere" questo modello, affinché essi ne abbiano una copia e possano rendersi conto di persona dei cambiamenti approntati al modello originale, in particolare dell'aumento in altezza del monumento medesimo, deciso dopo un confronto proporzionale col luogo in cui esso verrà collocato.
Infine, dichiara di aver ricevuto il pagamento della seconda rata di Lire Austriache 6000, di cui ringrazia, e, pieno di fiducia, esprime la sia "riconoscenza e venerazione".
ms., originale, cc. 2
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 108-109
34
1843 febbraio 23, Roma
Lettera.
Benzoni dichiara al conte Pietro Moroni, podestà di Bergamo, di aver ricevuto la sua lettera dell'11 gennaio, e gli confida di non poter assecondare le sue premure per poter avere a Bergamo, il prima possibile, il "Monumento all'imperatore Francesco I". Infatti, nonostante la promessa di eseguire in tre anni l'opera, Benzoni denuncia la sproporzione esistente tra il monumento e il locale (1) in cui verrà collocato. Ciò lo ha indotto, d'accordo col Comune, alla decisione di aumentare le dimensioni del monumento di più di 1/3. Benzoni richiede, quindi, al podestà un anno di proroga al termine di consegna dell'opera, assicurandolo che il monumento "non sta polveroso nello studio mio ma vi si lavora quanto mai si può", e gli manifesta il desiderio che la sua richiesta giunga all'ambasciatore, affinché egli possa avere una risposta immediata.
Benzoni richiede, poi, il disegno della porta per la quale entrò l'imperatore, per scolpirla verosimilmente sul basamento del monumento, e le misure dell'altezza dello zoccolo della sala, perché il basamento le possa rispondere armoniosamente.
Inoltre, in virtù dell'aumento delle dimensioni del monumento, visibile con un confronto tra i disegni 1 e 2 che egli aveva precedentemente trasmesso al Comune (non allegati), Benzoni spera di poter avere quell'aumento di compenso promessogli a voce dal Municipio, rispetto alle Bavare 3000 concordate inizialmente.
Infine, in attesa di una risposta, esprime al podestà i suoi ossequi.
ms., originale, cc. 2.
Note:
1. Il locale è la Biblioteca Civica, situata in quel periodo nel Palazzo della Ragione.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 112 e 117
35
1843 luglio 11, Roma
Lettera.
Benzoni ringrazia il conte Guglielmo Lochis, podestà di Bergamo, per aver valutato e accettato le sue richieste riguardanti la proroga di un anno della consegna del "Monumento all'imperatore Francesco I" e l'aumento del compenso, e lo assicura che l'opera giungerà a Bergamo entro i nuovi termini previsti.
In considerazione della mancanza di soldi necessari per portare a compimento l'opera e delle spese "superiori a Sc: 800 alla somma da me introitata al giorno d'oggi", Benzoni chiede al podestà di poter avere Bavare 500, da trasmettere al sig. Agostino Caffi
(1), ministro di casa Piazzoni.
Comunica con timore che non sa se riuscirà a rientrare in patria, a causa della malattia del giovane a cui dovrebbe affidare la responsabilità del suo studio durante la sua assenza.
Infine, nella fiducia di poter essere esaudito nella sua richiesta, confessa al podestà la sua gratitudine.
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Vedi doc. 27.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 119 e 122
36
1844 maggio 12, Roma
Lettera.
Benzoni comunica alla Imperiale Regia Congregazione Municipale di Bergamo che, come promesso nel nuovo contratto, il "Monumento all'imperatore Francesco I" è pronto per essere consegnato e, a tal riguardo, annuncia che egli non potrà ora accompagnarlo a Bergamo in quanto è impegnato nell'esecuzione di lavori da spedire al più presto "in oltremontani paesi". Per questo, egli è obbligato a rimandare il viaggio in patria verso la metà di luglio.
Lo scultore manifesta il desiderio di esporre nel suo studio, dal 1° giugno, il monumento, affinché esso venga giudicato dagli artisti di Roma, di modo che egli possa realizzare ogni modifica necessaria "che meglio tornasse a decoro".
Comunica, poi, la volontà di spedire dal 1° luglio il monumento a Milano, per esporlo a Brera, "per sentir o critiche, o applausi"; egli, nel frattempo raggiungerà Bergamo per le disposizioni relative al collocamento dell'opera e andrà personalmente a ritirare il monumento.
Inoltre, rassicura la Congregazione Municipale che, se questi suoi progetti sono contrari alle loro intenzioni, egli sarà pronto ad assecondare le loro richieste.
Infine, nella speranza di una risposta sollecita, Benzoni manifesta loro la più profonda venerazione.
ms., originale, cc. 2
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 123 e 125
37
1844 [giu./lug.], s. g., Roma
Lettera.
Benzoni ringrazia la Regia Congregazione Municipale di Bergamo per avergli concesso il permesso di esporre il "Monumento all'imperatore Francesco I" a Roma e a Milano e comunica la decisione, i cui motivi spiegherà loro personalmente i primi di agosto, di non esporre più il monumento a Milano.
Chiede alla Congregazione di prendere tutte le misure necessarie affinché egli non abbia impedimenti alla dogana, poiché ha poco tempo a disposizione.
Inoltre, comunica che, durante l'esposizione a Roma, l'opera è stata sottoposta al "giudizio dei veri intendenti"
(1) che l'hanno molto apprezzata.
Infine, accompagna alla lettera un foglio (allegato) con due disegni raffiguranti lo spaccato e la pianta del monumento, cosicché si possa preparare l'occorrente per accogliere l'opera.
ms., originale, cc. 3.
Note:
1. Gli intendenti sarebbero: il re di Baviera, il fratello del re di Napoli e l'ambasciatore austriaco a Roma.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 129-131
38
1844 agosto 26, Bergamo
Lettera.
Dopo aver ricordato alla Congregazione Municipale di Bergamo che un anno fa egli decise di aumentare le dimensione del "Monumento all'imperatore Francesco I", a seguito della sproporzione esistente tra l'opera e il locale destinato ad accoglierla; dopo aver raccontato di come egli nutrisse "fondata lusinga" nel riconoscimento, da parte del Consiglio Municipale, riguardo al maggior investimento di tempo e di denaro per l'esecuzione di un'opera di maggiori dimensioni; ora che il monumento è collocato ed egli è certo della unanime approvazione dell'opera (al di là dell'esecuzione "che possi riscontrare accuratissima"), Benzoni si rivolge ai suoi concittadini e alla Congregazione Municipale facendo loro considerare le notevoli spese da lui affrontate per l'esecuzione del monumento
(1) e, a tal riguardo, avanza la sua richiesta di poter ricevere un compenso maggiore rispetto a quello pattuito
(2).
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Benzoni tende a precisare che le sole spese del marmo e quelle accessorie superano il prezzo convenuto.
2. Questo lungo preambolo della lettera è ben riassunto nel titolo apportato dalla Congregazione Municipale sul verso della c. 281: "Supplica dello Scultore Benzoni con la quale fà conoscere di quanto fù accresciuto in grandezza il Monumento nella lusinga di ottenerne un compenso". Si tratta, probabilmente, della rivendicazione di denaro già pattuito, così come si enuncia dal doc. 6.
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 278 e 281
39
1845 agosto 4, Roma
Lettera.
Benzoni informa la Regia Congregazione Municipale di Bergamo di aver ricevuto da Agostino Caffi Lire Austriache 6000 quale compenso per il "Monumento all'imperatore Francesco I" e le porge la sua riconoscenza.
Lo scultore auspica che il Municipio di Bergamo si interessi anche della valorizzazione del monumento, attraverso un'illuminazione adeguata.
Infine, informa la Congregazione Municipale che lo scultore Pietro Tenerani ha eseguito il modello del ritratto del card. Angelo Mai
(1) e che egli non manca di sollecitarne l'esecuzione affinché Bergamo possa fregiarsi della preziosità di questo manufatto.
ms., originale, cc. 2
Note:
1. Il busto raffigurante il card. Angelo Mai, firmato "P. TENERANI 1846", è oggi conservato nel Salone Furietti della Biblioteca "A. Mai".
Segnatura: Archivio Comunale sezione Ottocento, faldone 281, cc. 289-290