Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 1 156
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Incunabolo 1 156


Eusebius Pamphilus, De evangelica preparatione (in latino), trad. Georgius Trapezuntius, [Venezia], Leonhard Aurl, 1473, 320x210x49 mm
segnatura Inc. 1 156 (già M 5 20)
Provenienza: Martinengo, convento di S. Maria Incoronata.
In Biblioteca Civica già alla metà del secolo XIX.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 490, p. 137.

Inc. 1 156 piatto anteriore Inc. 1 156 piatto posteriore

Legatura del secolo XVIII, eseguita a Bergamo

Cuoio marmorizzato marrone con tracce di spellatura, su assi, decorato in oro. Cornice esterna a catenella, interna a ramo floreale stilizzato. Al centro dei piatti, un cartiglio costituito da motivi fioriti addossati. Fioroni accantonati esterni ed interni. Dorso a quattro nervi rilevati. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio rosso recita "EVSEVBIVS/DE PREP. EUAN./1473"; in quelli rimanenti, un fiorone centrale entro rami fogliati, stelline e foglie nervate accantonate. Capitelli rossi e bianchi. Taglio grezzo. Carte di guardia marmorizzate del genere "caillouté" e bianche. Rimbocchi mascherati dalle carte di guardia marmorizzate.

Il convento di S. Maria Incoronata di Martinengo, nella pianura bergamasca, fu riedificato a partire dal 1471, per iniziativa di Bartolomeo Colleoni per i frati minori osservanti; la chiesa venne consacrata nel 1476. Questo volume è l'unico tra i libri conservati nella Biblioteca Civica ed appartenuti al convento, a presentare una decorazione miniata. Esso pervenne ai frati molto probabilmente per donazione, oppure venne acquistato sul mercato. A giudicare dall'aspetto della nota di possesso, ciò dovette avvenire entro la fine del Quattrocento. La decorazione, presumibilmente di costo non eccessivamente alto dato l'impiego dell'argento in luogo dell'oro, mostra un repertorio ornamentale che la colloca con tutta probabilità, in ambito veneto. Il motivo dei bianchi girali, rappresentato dalle iniziali, si diffonde, in terra veneta soprattutto dopo gli anni Settanta. L'incunabolo doveva presentarsi già miniato al momento della vendita: lo dimostra la corona d'alloro destinata a contenere lo stemma dell'acquirente, se questi aveva l'intenzione e la possibilità di farlo eseguire1.
La catenella2, la cornice a rami fioriti3, i fioroni accantonati esterni4 ed interni5, e del cartiglio centrale6, motivi in evidenza su alcune coperte bergamasche7 settecentesche della Biblioteca "A. Mai", testimoniano l'origine locale della legatura, verosimilmente non la prima, considerato l'ampio intervallo temporale tra il periodo di stampa del testo e di esecuzione della coperta.


1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 240, p. 464.
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2
segnatura Inc. 1 156, dettaglio
Catenella: segnatura Inc. 1 156, dettaglio
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3
segnatura Inc. 1 156, dettaglio
Ramo fiorito: segnatura Inc. 1 156, dettaglio
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4
segnatura Inc. 1 156, dettaglio
Segnatura Inc. 1 156, dettaglio
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5
segnatura Inc. 1 156, dettaglio
Segnatura Inc. 1 156, dettaglio
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6
segnatura Inc. 1 156, dettaglio
Fiorone del cartiglio centrale: segnatura Inc. 1 156, dettaglio
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7
segnatura MA 60, dettaglio
Catenella: segnatura MA 60, dettaglio
Cfr. anche le segnature MA 284, MA 369, Inc. 4 177, MA 450, Salone Loggia Q 4 10(2).

segnatura MA 369, dettaglio
Ramo fiorito: segnatura MA 369, dettaglio
Cfr. anche la segnatura MM 126.

segnatura MA 369, dettaglio
Fiorone accantonato esterno: segnatura MA 369, dettaglio
Cfr. anche le segnature Inc. 1 156, MA 60, MA 284, MA 450, Salone Loggia Q 4 10(2), Sala 1 Loggia O Fila 3 60.

segnatura MA 60, dettaglio
Fiorone accantonato interno: segnatura MA 60, dettaglio
Cfr. anche le segnature MA 369, Inc. 4 177, MA 373, MA 374, MA 450, Salone Loggia Q 4 10(2).
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