Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 6 1356
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Cinquecentina 6 1356


Cassiodoro, Flavio Magno Aurelio, In Psalterium expositio, Venezia, eredi di Ottaviano Scoto, 1517, 327x217x48 mm
segnatura Cinq. 6 1356
LE CINQUECENTINE 1973, volume ingressato dopo il 1973.
Provenienza: Bergamo, Seminario.

Cinq. 6 1356 piatto anteriore Cinq. 6 1356 piatto posteriore

Legatura del secondo quarto del secolo XVI, eseguita a Bergamo, alle armi di Pietro Lippomano, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di marocchino dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorata a secco. La cornice ornata a piastrella, raffigura delle rosette stilizzate. Tre rettangoli disposti verticalmente: il primo ed il terzo caratterizzati da una coppia di filetti intrecciati con un fregio quadrilobato fogliato, quello centrale dallo stemma prelatizio bipartito rettangolare di Pietro Lippomano, al cui interno campeggiano il bastone pastorale, la spada e il monogramma "PL". Quattro fermagli: bindelle e contrograffe tetralobate dal margine zigrinato con tre fori ornamentali interni. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli grezzi. Taglio blu. Carte di guardia: una in pergamena manoscritta riutilizzata e due fogli in carta bianca.

La cornice a rosette1, i motivi fogliati2 e lo stemma prelatizio di Pietro Lippomano3, fregi presenti in diverse legature rinascimentali bergamasche di questa Biblioteca, suggeriscono una medesima origine della coperta. Per la nozione di legatura del genere "monastico" e "alle armi", cfr. rispettivamente, le segnature MA 144 e AB 52. Caratteristiche per le coperte italiane di questo periodo, lo specchio suddiviso in compartimenti, ciascuno caratterizzato da un fregio e le contrograffe zigrinate, di foggia tetralobata4. Conforme alle usanze bergamasche, il genere di graffa5 adottato. Il taglio colorato6 completa il decoro del volume. Volume appartenuto al Seminario7 di Bergamo.


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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Cfr. ad esempio, le segnature Cinq. 6 1374/1 e Cinq. 6 1374/2, Cinq. 6 1540/2, Cinq. 6 1356, Cinq. 7 965, Cinq. 7 967, Cinq. 7 968.
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Cfr. ad esempio le segnature Cinq. 6 1647, Cinq. 7 957, Cinq. 7 958, Cinq 7 966, Cinq. 7 967.
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Cfr. ad esempio, le segnature Cinq. 7 958, Cinq 7 966, Cinq. 7 967. Patrizio veneto, Nicolò Lippomano, 55° vescovo di Bergamo, eletto dal papa Giulio II il 17 luglio 1512, non si recò mai a prendere possesso della cattedra. Come vescovo di Bergamo, partecipò al Concilio Ecumenico Lateranense V che si svolse sotto due papi, Giulio II e Leone X. Non venne mai a Bergamo perchè, di volta in volta, gli fu impedito: una volta dall'esercito spagnolo, poi dalla peste, dall'età avanzata e da una malattia. Nel 1516 rinunciò all'episcopato e lo cedette al nipote Pietro Lippomano, vescovo dal 1517 (a soli 23 anni) al 1544, quando fu nominato vescovo di Verona (cfr. al riproduzione "infra"), carica che manterrà fino al 1548. A Niccolò Lippomano è dedicata una raccolta di poemi di Jacopo Tiraboschi, il c.d. Codex Lippomano caratterizzato dalla più antica legatura a placchetta attualmente nota, eseguita verso il 1470 da Felice Feliciano (1433-1479), uomo di lettere, poeta, disegnatore, stampatore, legatore. A Venezia i Lippomano erano ascritti al Patriziato sin dal 1361, cioè dal tempo della guerra di Chioggia contro Genova, discendevano da un Lippmann (uomo dalle labbra spesse) proveniente da Negroponte.

Porta d'ingresso della Curia Vescovile a Bergamo: stemma di Niccolò Lippomano
Porta d'ingresso della Curia Vescovile a Bergamo: stemma di Niccolò Lippomano.
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
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segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1356, dettaglio
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