Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 3 187-188
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Cinquecentina 3 187-188


Livius, Titus, Decadis quartae libri, Venezia, casa di Aldo Manuzio e Andrea Torresano, 1520; Decadis quintae libri quinque, Venezia, eredi di Aldo Manuzio e Andrea Asolano, 1533, 170x103x60 mm
segnatura Cinq. 3 187-188
LE CINQUECENTINE 1973, p. 207.

Cinq. 3 187-188 piatto anteriore Cinq. 3 187-188 piatto posteriore

Riutilizzo di una legatura del secondo quarto del secolo XVI, eseguita a Bologna, del tipo "a placca"

Legatura su cui sono stati applicati i piatti in marocchino bruno scuro decorato a secco ed in oro con un'ampia placca a secco provvista di fregi di tipo orientaleggiante: al centro, un braciere ardente dorato con il monogramma "D A" circostante entro una cartella circolare. Tracce di quattro bindelle. Dorso mobile a tre nervi rilevati. Capitelli grigi. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche rifatte. Restauro: P. Brena-C. Valli, Bergamo.

Numerose placche1 ad arabesco furono impiegate dai legatori bolognesi2 dal secondo quarto del Cinquecento in poi, o in oro su cuoio di capra o, meno frequentemente, in oro o nero su pergamena. Lo scopo era quello di produrre un ricco effetto ornamentale senza il cospicuo impiego di tempo richiesto da un elevato numero di singole impressioni. Sembra che le placche siano state realizzate tramite fusione3, e non a mezzo incisione: esemplari identici potevano quindi essere in possesso di botteghe diverse.
Una placca in due parti, superiore ed inferiore, fu usata principalmente e forse esclusivamente dal legatore di "Pflug ed Ebeleben"4. Un'altra placca in due parti fu impiegata su due legature utilizzate per Marcantonio Totila5 e su alcuni altri esemplari6. Una terza placca o esistette in più di una copia o circolò da una bottega all'altra7. Un identico esemplare a quello proposto è raffigurato in FLEURY - PINAULT 19818. Per la nozione di braciere ardente9, notato in altre legature rinascimentali italiane di questa Biblioteca10, cfr. la segnatura Cinq. 1 38. Il monogramma "D A" è riferibile al destinatario del volume.


1
Per la nozione, cfr. la segnatura Cinq. 1 827.
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2
HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 47
Esempio legatura a placca bolognese a placca del secondo quarto del Cinquecento (HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 47, Serafino Aquilano, Opere, Vinegia, Francesco di Alessandro & Mapheo Pasini compagni, 1534, Bologna, Biblioteca universitaria, segnatura Raro B.15). La Biblioteche Trivulziana di Milano e Universitaria di Pavia, possiedono rispettivamente un inedito esemplare di questo genere (Milano, Trivulziana: Opere toscane di Luigi Alemanni, Venetiis, apud haeredes Lucae Antonii Juntae, MDXLII, segnatura Triv. L 1613; Pavia, Universitaria: Fondo Fraccaro, segnatura 68 H 14). L'apprezzabile diffusione di questo genere ne spiega la presenza anche in Biblioteche straniere, quali la British Library di Londra (sito Internet www.bl.uk, Italy), con un esemplare contrassegnato Davis 741.
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3
FOGELMARK 1990.
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4
Utilizzata su: Ricettario di bellezza, una raccolta di ricette per preparati cosmetici e medici, ms. membranaceo della metà del secolo XVI (Bologna, Biblioteca universitaria, ms. 1320; citata da Tammaro De Marinis (DE MARINIS 1960, II, n. 1320, tav. CCXXVII; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 44); Lucano, Opera, Venezia, 1502, legato per Ulrich Fugger (DE MARINIS 1960, II, n. 1306); Officium B.V.M., Venezia, 1511 (Cambridge University Library, SSS.18.4); Luigi Cassola, Madrigali, Venezia, 1545, HOBSON A. 1989, fig. 130); Lettere volgari di diversi eccellentissimi huomini, 2 vol., Venezia, 1545, con il nome di Marcantonio Totila (Bologna, Ing. R. Salvadè; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 44); Castiglione, Il cortegiano, Venezia, 1546, con il motto "Fede sempre servai" (DE MARINIS 1960, II, n. 1330, tav. CCXXVIII); Petrarca, Canzoniere, 1547 (HIERTA 1914); Calendarium …ordinis S. Augustini, Roma, 1549 (SCHUNKE 1953, tav. 3); Ariosto, Orlando Furioso, tradotto in Castigliano, Lione 1550 (Londra, British Library, segnatura G.11,108); Ringhieri, Cento giuochi liberali, Bologna, Anselmo Giaccarelli, 1551, legato per Ippolito II d'Este (Amsterdam, Universiteits Bibliotheek) e Processionarium ordinis Praedicatorum, Venezia, 1560, con il nome di Suora Livia Zanona (Roma, Signora Fiammetta Soave). Il Cassola è caratterizzato dall'immagine della Fortuna ed il Processionarium è decorato con la comune Madonna con il Bambino.
Per una coppia di legature opera di questa bottega conservate in questa Biblioteca, cfr. le segnature Cassaforte 2 20 e Cinq. 1 526.
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5
Antonio Cornazano, De re militari, Firenze, 1520 (Bologna, Biblioteca universitaria, segnatura Raro B 59; DE MARINIS 1960, II, n. 1351 bis; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 45); Cicerone, Orationes, vol. III, Aldo, 1519 (Bologna, Ing. Salvadè; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 46).
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6
Lucrezio, Aldo, 1515 (vendita Christie's, Roma, 10 giugno 1997, n. 95); A. de Guevara, Aviso de favoriti e dottrina de cortigiani, Venezia, 1549 con lo stemma della famiglia bolognese dei Magnani (DE MARINIS 1966, pp. 112-113; volume riprodotto a colori, SOTHEBY NEW YORK 1995, n. 87; entrambi i piatti sono riprodotti nel Martin Breslauer Catalogue (BRESLAUER 104 A, n. 169). Una versione lievemente differente, forse romana, fu usata su Cicero, Epistolae ad Atticum, Venezia, 1521 (King's College, Cambridge, M.28.48; HARTSHORNE 1829, p. 176).
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7
Si manifesta su: Theocritus, Idyllia, Roma, 1516 (KAISER ANTIQUARIAT 1997, n. 8); due copie di Petrarca, Venezia, 1528, una con il motto "Con speme in fuoco lo mio cuor nutrisco" (DE MARINIS 1966, pp. 106-107), l'altra con Cupido nell'atto di scagliare una freccia del legatore della Bibbia di Ulrich Fugger (SOTHEBY 1922, n. 787), su un'altra edizione, Venezia, 1532 (SOTHEBY 1948, n. 89) e su Serafino Aquilano, Opere, Venezia (Bologna, Biblioteca universitaria, segnatura Raro B.15; DE MARINIS 1960, II, n. 1352, tav. CCXXXIX; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 47), entrambi con il medesimo Cupido. Insieme con le comuni immagini delle crocifissione e la Madonna con il Bambino del "legatore di Pflug e Ebeleben", appare su Alberto da Castello, Rosario della gloriosa Vergine Maria [Venezia, 1541], Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Bologna, 16.i.III.21) e su G. Malipiero, Il Petrarca spirituale, Venezia, 1545, SCHÄFER 1988, n. 55); con lo stesso S. Giovanni Battista che ritorna sul volume all'incirca conservato all'Archivio di Stato di Bologna, Demaniale 89/917 su S. Giovanni Crisostomo, Commentarium in Acta Apostolorum, etc., Antwerp, 1542 (MAGGS 1992, n. 10) e con lettere ma senza figure su un'altra copia del Petrarca veneziano del 1532 (DE MARINIS 1960, II, n. 1349, tav. CCXXXIX), su Pseudo Albertus Magnus, De la virtù de le herbe, Venezia, 1537 (con un'altra opera: BRESLAUER 104, n. 20) e su J. M. Verratus, Disputationes adversus Lutheranos, Bologna, G. B. Faelli, 1538 (Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, segnatura 16.Q.iv.66).
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8
FLEURY - PINAULT 1981, n. 90, Guillaume Budé, Annotationes Gulielmi Budaci Parisiensis, Balilex, Apud Thomas Volffium, 1534, in-8°.
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9
segnatura Cinq. 3 187-188, dettaglio
Segnatura Cinq. 3 187-188, dettaglio
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segnatura Cinq. 1 38, dettaglio
Segnatura Cinq. 1 38, dettaglio

segnatura Cinq. 2 280, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 280, dettaglio

segnatura Cinq. 2 1033, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 1033, dettaglio

segnatura Cinq. 2 1236, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 1236, dettaglio

segnatura MIA 1270, dettaglio
Segnatura MIA 1270, dettaglio
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