Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - Cassaforte 2 20
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Cassaforte 2 20


Missa apostolorum Petri et Pauli
latino, ms. membranaceo prima metà sec. XVI, Veneto, decorazione del codice di scuola veneta, scrittura gotica "de forma", cc. 33, 366x248x30 mm
segnatura Cassaforte 2 20 (già Scrivania B3)
Provenienza: codice forse destinato ad un vescovo (cfr. la preghiera a f 16 v.: "et me indigno servo tuo").

Cassaforte 2 20 piatto anteriore Cassaforte 2 20 piatto posteriore

Legatura della seconda metà del secolo XVI, eseguita a Bologna dalla bottega di "Pflug & Ebeleben", del genere "a losanga-rettangolo"

Marocchino marrone con tracce di spellatura su assi e parziale perdita di sostanza, decorato a secco. Cinque filetti concentrici. Cornici provviste di: 1) motivi ad arabesco; 2) anfora panciuta stilizzata; 3) coppie di motivi entro volute fogliate. Nello specchio, il Crocefisso entro un cartiglio a cartocci; circostanti coppia di fregi cuoriformi, ripetuti negli angoli, e losanga provvista di foglie interne bucate mosse. Coppia di fermagli, costituiti da due bindelle, fissate con una coppia di chiodini e da due contrograffe metalliche pentalobate con foro di aggancio laterale, zigrinate. Dorso a quattro nervi rilevati, alternati a cinque nervi apparenti. Alette orizzontali di rinforzo. Capitelli verdi e bianchi. Taglio grezzo. Rimbocchi rifilati con discreta cura, collocati sopra quelli di testa e di piede. Carte di guardia assenti.

Questo manoscritto ad uso liturgico – contiene infatti il testo della messa nella festività dei Santi Pietro e Paolo- presenta numerosi fogli con iniziali decorate in oro a foglio ed a tempera, zoofitomorfe che si prolungano nel margine contiguo con fregi ad elementi vegetali policromi1. L'ornamentazione evidenzia elementi stilistici tra loro contrastanti2. Mentre i minuti fiori raggiati compaiono comunemente nella miniatura di area settentrionale nel secondo Quattrocento, altri fattori quali i mascheroni e le figure alate che incorniciano lo stemma indicherebbero un tempo di esecuzione molto più avanzato, pienamente cinquecentesco.
Siamo probabilmente di fronte ad un lavoro che nei fogli interni appare convenzionale e stanca citazione di modelli provenienti dal tardo Quattrocento, mentre nella pagina di maggior impegno si inseriscono elementi che vorrebbero dimostrare l'aggiornamento dell'autore in merito a tipologie appartenenti alla prima metà del XVI secolo.
Le cornici esterne3 ed interne4 ad arabeschi- quest'ultima pure presente in una legatura rinascimentale bolognese della Biblioteca "A. Mai"5-, le foglie bucate mosse6- caratteristico fregio bolognese7- il fregio di tipo aldino8, il fregio cuoriforme9, l'anfora panciuta stilizzata10 ed il cartiglio a cartocci11 testimoniano l'esecuzione bolognese ad opera della bottega di "Pflug & Ebeleben" della legatura.
Questa significativa bottega, senza dubbio di un libraio anche legatore, fu il più importante "atelier" impegnato nella realizzazione di legature artistiche a Bologna nel Cinquecento ed uno di quelli che operò più a lungo. Esso fu probabilmente attivo tra il 1530 ed il 1570. Alcune indicazioni fanno supporre che esso subentrò alla "bottega del legatore degli studenti tedeschi"; certamente ebbe la maggior parte dei propri clienti fra gli studenti tedeschi. Trasse la propria denominazione da due cugini, rampolli di nobili famiglie sassoni, che compirono gli studi a Bologna verso il 1540, Damian Pflug e Nikolaus ab Ebeleben. Entrambi fecero imprimere sulle coperte dei loro libri, il proprio nome, la data ed il luogo della legatura. È noto che Pflug tra il 1543 ed il 1545, fece realizzare a Bologna 7 legature, mentre 35 furono approntate per Ebeleben tra il 1543 e 1548. Altri clienti tedeschi furono il conte Heinrich zu Castell e Georg Zollner in Brandt. Queste legature seguivano l'uso consueto a Bologna, di aver soltanto il centro dei piatti impresso in oro entro un riquadro decorato secco. Lo stile della bottega conobbe un radicale mutamento negli anni Quaranta, evidentemente in risposta alle richieste della clientela tedesca. Pflug ed Ebeleben visitarono Parigi, città in cui fecero legare alcuni libri, prima di giungere in Italia. Le loro legature bolognesi seguirono la moda delle legature parigine a nastri intrecciati. Nutrito l'elenco dei manufatti realizzati da questa bottega e la bibliografia relativa. Questa Biblioteca possiede un'altra legatura prodotta da questo opificio12. Sette13 altri esemplari con analogo cartiglio sono noti. Numerose le legature eseguite da questa bottega attualmente censite14. Caratteristica per le legature rinascimentali italiane, la presenza di nervi alternati a mezzi nervi apparenti15.


1
TESORI MINIATI 1995, n. 83, p. 203.
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2
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 154, p. 350.
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Cfr. DE MARINIS 1960, II, n. 1242, tav. CCXI.
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Cfr. DE MARINIS 1960, II, n. 1245, tav. CCXIII; Libreria antiquaria Mediolanum, Hyginus, Opere, Basileae, Hervagium, 1535.
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segnatura Cinq. 6 891, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 891, dettaglio
La Biblioteca Queriniana di Brescia possiede una legatura rinascimentale bolognese, su testo Privilegi di Brescia Rezzato Gavardo……, ms. membranaceo sec. XVI, segnatura Ms. H V 4 , provvista di un'analoga cornice.

dettaglio
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 280, dettaglio
Biblioteca "A. Mai", segnatura Cinq. 2 280
Cfr. Brescia, Biblioteca Queriniana: Divi Johannis Chrysostomi in omnes Pauli Apostoli epistolae (testo in greco), segnature 2A GG III 7 – 2A GG III 9 (tre legature); Brescia, Biblioteca Queriniana, D. Basilium vere magnum sua lingua, Basileae, officina Frobeniana, 1532, segnatura C 34 (cfr. la riproduzione "infra"); Brescia, Biblioteca Queriniana, Pontificale del vescovo Domenico Domenichi con stemma, sec. XV, membranaceo, scrittura gotica libraria, segnatura Ms. A III 11 (cfr. la riproduzione "infra"); Brescia, Biblioteca Queriniana, Giovanni Giacomo Martinengo, Successi in Bs. e trattato con Venezia, ms. cartaceo del 1511, segnatura Ms. H IV 1; BRESLAUER 107, n. 276; DE MARINIS 1966, pp. 182-183, Psalterium romanum, Venetiis, apvd Ivntas, 1576; DE MARINIS 1960, I, n. 1273, tav. CCXXI, n. 1291 F, tav. A13; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, p. 61, n. 9; MACCHI F. - MACCHI L. 1999, p. XXIV, n. 29, Missale Romanum, Venetiis, impressum in officina heredum Antonii Junte, 1560, Milano collezione privata (cfr. la riproduzione "infra"); MALAGUZZI 1998, tav. 40, p. 95 e MALAGUZZI 1991, fig. 10, p. 92, Galeno, Recettario… tradutto in volgare per maestro Zuane Saracino, Venezia, s.d., Vercelli, Museo Leone, segnatura 388.

Brescia, Biblioteca Queriniana, D. Basilium vere magnum sua lingua
Brescia, Biblioteca Queriniana, D. Basilium vere magnum sua lingua, Basileae, officina Frobeniana, 1532, segnatura Cinquecentine C 34, dettaglio.

Brescia, Biblioteca Queriniana, Pontificale del vescovo Domenico Domenichi con stemma
Brescia, Biblioteca Queriniana, Pontificale del vescovo Domenico Domenichi con stemma, ms. membranaceo sec. XV, segnatura Ms. A III 11, dettaglio. Cfr. anche Martinengo Giovanni Giacomo, Successi in Bs. e trattato con Venezia, ms. cartaceo sec. XVI (1511), segnatura Ms. H IV 1, dettaglio.

Missale Romanum
Missale Romanum, Venetiis, 1560, Milano, collezione privata, dettaglio.
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
BEARMAN–KRIVATSY-MOWERY 1992, p. 196, n. 12:5; Brescia, Biblioteca Queriniana, Rhetoricorvm ad C. Herennium libri III incerto Auctore. Ciceronis: De inventione libri II, De oratore, ad Q. fratrem, libri III; Brutus, siue de claris oratoribus, liber I; Orator ad Brutum; Topica ad Trebatium; Oratoriae partitiones, Initium libri de optimo genere oratorum, Corrigente Pavlo Manvtio, Aldi filio, Venetiis, MDXLVI, 166x105x30 mm, segnatura 4° G VIII 16; DE MARINIS 1960, II, n. 1317, tav. CCXXV manufatto eseguito per Annibale Campeggi; n. 1369, tav. CCXXXVII; GOLDSCHMIDT 1967, n. 198, tav. LXXII, eseguito per Mattheus Hörbrott, oggi custodito alla British Library di Londra (segnatura Davis 806); HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 39, p. 91; NEEDHAM 1979, p. 172-174, n. 52.
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9
segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20
HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 44, p. 96; LATHROP C. HARPER INC. 1981, n. 30, Chrysostumus, In sanctum Iesu Christi Evangelium secundum Matthaeum commentarii, trad. dal Greco in Latino da Anianus, Trapeziuntus e Aretinus, Parigi, Charlotte Guillard; MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 29, p. XXIV, Missale Romanum, Venetiis, Haerds Luce Antonimi Junte, 1560; LIBRERIA HOEPLI 1927, n. 225, p. 91, tav. XLVII, Processionarium ordinis predicatorum, Venetiis, apud heredes Luce Antonimi Iunte, MDLX.
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
DE MARINIS 1960, II, n. 1245, tav. CCXIII; n. 1390, tav. CCXXXVI; n. 1397, tav. CCXXXXVI; HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 36, p. 88.
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
Segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
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12
Segnatura Cinq. 1 526.
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13
  1. Historia Augusta, Aldo, 1519, conservata nella Houghton Library, Harvard
  2. Demostene, Orazioni, Basilea, 1532, segnatura LV.100, conservata nella Schönbornsche Bibliothek del castello Weissenstein, Pommersfelden. Questo volume contiene nel cartiglio centrale il busto di un imperatore rivolto verso la sinistra, motivo noto nelle legature bolognesi (HOBSON A. 1989, pp. 123-125)
  3. Sirenius Julius, De fato. Libri novem, Giordano Ziletti, Venezia, 1563 conservata nella Folger Library di Washington. Questo manufatto invece non comporta il busto di un imperatore nel cartiglio centrale, ma presenta invece una coppia di noti ferri bolognesi contrapposti (DE MARINIS 1960, II, n. 1368, tav. CCXXXIII)
  4. Paleoto, Gabriele, Archiepiscopale Bononiensis sive de bononiensis ecclesiae, Aloysius Zannetus, Roma, 1594 conservata nella Biblioteca Arcivescovile di Bologna, segnatura nr. 134
  5. Paleoto Gabriele, Archiepiscopale Bononiensis sive de bononiensis ecclesiae, Roma, Aloysius Zannetus, 1594 conservata nella Biblioteca Universitaria di Bologna con la segnatura A(ula) M(agna) H VIII 1
  6. Dan. Malonio, Scholasticae bibliotecae, Venezia, 596. Volume presentato dallAutore al Senato Bolognese nel 1596
  7. Missae episcopales, Venezia, Lucantonio Giunta, 1563, Milano, Biblioteca nazionale Braidense, segnatura Gerli 253
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14
Biblioteche e collezioni private: Articoli-cataloghi antiquari–collezioni private:
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segnatura Cassaforte 2 20, dettaglio
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