Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 2 151
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Cinquecentina 2 151


Ordo Fratrum Minorum; Compendium Privilegiorum, Venezia, Sebastiano Vicentino, 1532, 162x105x28 mm
segnatura Cinq. 2 151
LE CINQUECENTINE 1973, p. 294.

Cinq. 2 151 piatto anteriore Cinq. 2 151 piatto posteriore

Legatura eseguita verso la metà del secolo XVI, a Venezia, dalla bottega del "Venezianischer Fugger-Meister"

Marocchino bruno decorato a secco ed in oro. Tre filetti concentrici a secco. La cornice dorata a doppio filetto ed a doppio arco con una rosetta interna, delimita un cartiglio centrale entro un serto di archetti, caratterizzato dal simbolo della "Fortuna" al centro. Foglia d'edera piena accantonata. Coppia di fermagli, uno oggi residuo, e bindelle in tessuto blu. Dorso dal materiale di copertura parzialmente mancante al piede, a tre nervi alternati a quattro apparenti con tratteggi obliqui. Capitelli azzurri e rosa. Compartimenti decorati con ghiande entro volute. Il taglio dorato e cesellato, raffigura un motivi ondivaghi e a losanghe intrecciate. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati senza particolare cura.

Il nome di tale bottega venne coniato dalla studiosa tedesca Ilse Schunke al legatore veneziano attivo dal 1530 al 1550 ca., derivatogli dai banchieri e bibliofili tedeschi Fugger1, per i quali lavorò. Questo non identificato artista viene altresì designato con un nome che fa riferimento all'altro grande bibliofilo suo cliente, il Cardinale De Granvelle, e, più recentemente, con il soprannome "Apple binder"2 attribuitogli da M. Foot per il caratteristico ferro a forma di mela che compare nelle sue legature. Con il "Maestro del ramo di rosa" e con il legatore Andrea di Lorenzo o "Mendoza binder", partecipò all'evoluzione dello schema decorativo delle legature veneziane cinquecentesche verso una composizione più varia, che porta a dare rilievo alla cartella centrale rispetto alla cornice. Le sue legature, inizialmente eseguite su un gruppo di aldine, sono caratterizzate da grande sobrietà ed eleganza; in una serie successiva, creata per un gruppo di manoscritti greci, egli impiegò prevalentemente uno schema a rombo intersecato da una cornice rettangolare, mentre nel gruppo più tardivo la decorazione più ricca e più libera fa uso di cornici arcuate o di larghe cornici con arabeschi, cartelle a filetti curvi e placche con il ferro della mela, talvolta con il simbolo della "Fortuna" o di Cupido al centro dei piatti. A. Hobson3 ha recentemente presentato una lista di circa 120 legature attribuite a questo Maestro, cui sono da aggiungere un paio di esemplari4.
La "Fortuna" al centro dei piatti, costituisce una figura simbolica impressa con intento decorativo, secondo l'iconografia classica della divinità femminile: con i capelli sciolti sulla nuca e la vela al vento, sola o in equilibrio sul dorso di un delfino. Quest'ultima immagine è, in Italia, la più diffusa; come nota A. Hobson: "L'aspetto della "Fortuna" che i legatori italiani amano far risaltare è la fuggevolezza, perciò la mettono sul dorso di un delfino, simbolo della velocità"5. Di essa, si conoscono numerose versioni nelle varianti maschile e femminile. In Italia la Fortuna si trova prevalentemente su legature in marocchino bruno o rossiccio, ma anche bianco, della prima metà del XVI secolo, eseguite a Venezia, Padova e Bologna. In diverse legature prodotte nelle Fiandre nel secolo XVI l'immagine della dea, incisa su placca, assume maggiori dimensioni rispetto al modello italiano, occupando buona parte del piatto6. Il motivo della "Fortuna" è stato adottato anche in Germania, nel secolo XVI, come testimonia un esemplare presentato da J. Stockbauer. È una legatura della seconda metà del secolo con l'immagine della "Fortuna senza delfino", riccamente decorata, verosimilmente eseguita da Kaspar Meuser, su un libro dal titolo Kirchen Calender, Caspar Goldtwurm Athesinus, Gedruckt zu Franckfort a. M., Bey Christian Egenolff Erben, MDLXXIIII.
Il motivo ad arabesco fogliato in testa allo specchio, altro fregio caratteristico7 di questa bottega, compare in un'altra legatura opera di questa bottega custodita alla British Library di Londra8.
Curiosa la congiunta presenza di bindelle9 e di fermagli10. L'anima dei capitelli prolungata sui contropiatti, testimonia un'antica usanza manifestatasi sin dalle legature carolinge11.
Il dorso caratterizzato da nervi alternati a mezzi nervi falsi12, ricorda l'origine italiana del manufatto. Questi ultimi si presentano come rilievi con funzione decorativa che determinano la suddivisione del dorso del libro in scomparti, simulando la presenza di nervi veri. Sovente si alternano ai nervi veri, poiché più nervi danno l'impressione di una miglior fattura e conferiscono un maggior pregio alla legatura. Frequenti nelle legature italiane del XVI secolo, delle quali sono una peculiarità, vengono incollati sul dorso prima dell'indorsatura del volume. Questi falsi nervi delle legature italiane, detti anche mezzi nervi, si riconoscono sul lato esterno del dorso perché hanno minor spessore rispetto ai nervi veri (si alternano in genere con tre nervi a tutto rilievo), e per una decorazione a sottili filetti dorati obliqui che conferiscono loro l'aspetto di cordoncini finemente striati. Mentre i mezzi falsi nervi sono frequenti, i nervi a tutto rilievo, falsi, sono molto più rari. I falsi nervi ricompaiono alla fine del XVIII secolo: allorché si iniziano ad eseguire le prime legature con dorso mobile, detto anche dorsino o anima, tecnica che diventa di uso generale nel secolo successivo. Il volume in questo caso è cucito su spaghi inseriti nel "grecaggio" (consiste nel praticare mediante una piccola sega detta "greca" una serie di intaccature nel dorso per alloggiarvi i nervi della cucitura dei fascicoli) in modo da non lasciare spessori sul dorso. Sul falso dorso vengono incollati dei falsi nervi che hanno uno scopo più decorativo che di rinforzo. Questi falsi nervi possono essere realizzati con strisce di cuoio, di cartone o di canapa ritorta, secondo la forma e la dimensione che gli si vuole dare, e, non avendo più funzione strutturale, il loro numero può variare secondo la fantasia del legatore. Si affermano nel secolo successivo, sotto forma di una decorazione in oro, non rilevata, formata da filetti semplici o doppi, tratteggi o motivi impressi con paletta, disposti trasversalmente a distanza regolare lungo il dorso. Le ghiande13 presenti nei compartimenti ribadiscono l'origine veneziana della coperta. Il taglio dorato e cesellato, caratterizzato da barrette diritte e curve a filigrana14, riflette il gusto "mudejar" o moresco, presente sin dal secolo XV sulle coperte italiane. Questa Biblioteca custodisce un'altra legatura eseguita da questa bottega15.


1
I fratelli Johann-Jakob, Ulrich e il loro cugino Marcus appartenevano alla ricca e potente casata di banchieri tedeschi.Johann-Jakob, considerato "il più ricco e 'l più dotto di Germania", fu il committente, a Venezia, di alcuni importanti legatori, quali Andrea di Lorenzo o "Mendoza binder" (24 legature- HOBSON A. 1999, Appendix 5, p. 250; id., Appendix 9, p. 261), l'anonimo maestro legatore noto come "Venezianischer Fugger-Meister" e il suo allievo Anton Ludwig (58 manufatti- QUILICI 1990, p. 79), che successivamente si trasferì ad Augusta, in Germania, come legatore personale dello stesso Johann-Jakob. Parte dei suoi volumi sono oggi custoditi alla Biblioteca statale di Monaco di Baviera; quelli in ebraico sono in marocchino verde, mentre quelli nelle altre lingue sono in marocchino rosso. Ulrich compì numerosi viaggi di formazione culturale, tra il 1543 e il 1549, a Bologna, Venezia, Roma, Parigi e Lione, ove acquistò numerosi volumi con l'intento di formare una biblioteca universale; morì a Heidelberg nel 1584, dopo aver donato i suoi libri alla Biblioteca Palatina della città. Nel 1623, dopo che papa Gregorio XV ne rivendicò il possesso come ricompensa per l'aiuto prestato ai cattolici tedeschi, la biblioteca venne in gran parte trasportata a Roma da Leone Allacci e costituì i "fondi palatini" della Vaticana; i titoli doppi e i volumi di personale proprietà dell'Allacci furono distribuiti successivamente fra varie biblioteche romane. In questi fondi, oltre a un gran numero di legature di area nordica e francese del periodo gotico, si trovano quelle veneziane del "Venezianischer Fugger-Meister" e di Anton Ludwig. I libri provenienti da Heidelberg si possono identificare, oltre che per le legature e le antiche collocazioni, per una piccola "c" a inchiostro e un numero arabo posti in alto sul piatto anteriore di ogni volume, che indicano il numero della cassa ("capsa") utilizzata per il trasporto dei libri. Importanti contributi allo studio della Palatina si devono a Ilse Schunke (SCHUNKE 1962) e, più recentemente, a Elmar Mittler (MITTLER 1986).
Marcus (1529-1597), dopo i suoi studi a Lovanio (Belgio) nel 1546, città in cui ordinò alcuni manufatti in vitello decorati con placca della "Speranza" ("spes") attribuiti al legatore Jacques Pandalaert, effettuò alcuni viaggi verosimilmente tra il 1548 e il 1555 circa a Parigi: in questa città commissionò circa 400 legature semplicemente decorate, 8 coperte "a placchetta", e 65 prestigiosi manufatti, parte dei quali alla greca, ornati a intrecci. La sua biblioteca, pervenuta ai principi di Öttingen-Wallerstein, fu poi parzialmente dispersa in varie aste negli anni 1933-1935 a Monaco di Baviera: quanto ne era rimasto, fu acquistato dalla Biblioteca Universitaria di Augusta.
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2
Il Petrarcha, con l’espositione di Alessandro Vellutello, Vinegia, Giolito de’ Ferrari, 1544, Milano, collezione privata, dettaglio
Il Petrarcha, con l'espositione di Alessandro Vellutello, Vinegia, Giolito de' Ferrari, 1544, Milano, collezione privata, dettaglio
Cfr. FOOT 1978, p. 312.
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3
HOBSON A. 1999, Appendix 8, p. 255-259:
  1. Breviarium Romanum, ms. del secolo XV, Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, segnatura ms. Lat. I.80 (=2957);
  2. A e B): due manoscritti ebrei dei secoli XIV/XV, Padova, Biblioteca del Seminario, segnatura codd. 218 E 539;
  3. Breviarium Romanum, Franciscus Renner de Heilbronn e Petrus de Bartua, 1478, Treviso, Biblioteca Comunale, segnatura 12150;
  4. Theophrastus, De historia plantarum, 1497 (vol. IV di Aristotele, Opera). Con le armi del conte Gambara, Edimburgo, National Library of Scotland, segnatura Inc. 198;
  5. Altra copia. Oxford, Magdalen College, segnatura Arch.B.III;
  6. Simplicius, In decem Aristotelis categorias, graece, Z. Callierges per N. Vlastos, 1499, Oxford, All Souls College, segnatura g.I infra 12;
  7. Petrarca, Le cose volgari, 1501. Provenienza: LIBRI 1862, tav. 45.2 ;
  8. Thucydides, [Historiae], 1502, Londra, Victoria &Albert Museum, Weale Bindings n. 228;
  9. Euripides, Tragoediae, 1503. Provenienza: Charles Isaac e Mary Augusta Elton (CATALOGUE 1891, p. 63);
  10. Corona della Virgine Maria [Simone Bevilacqua, 1503?]. con il nome M.S. Anzola Contarina, Londra, British Library, segnatura C.47.g.18;
  11. Alexander Aphrodisiensis, In Aristotelis topica, 1513, Londra, Westminster Abbey Library, segnatura CD 77;
  12. J. Sannazaro, Arcadia, 1514. Con il nome Pietro Bembo, Parma Biblioteca Palatina, Pal. 16750;
  13. Euclide, Elementa, G. Tacuino, 1517, Londra, British Library, segnatura C.66.h.9;
  14. Boccaccio, Ameto, Milano, A. Minuziano per Andrea Calvo, 1520, Libreria Apostolica Vaticana, segnatura Stamp. 67 Ris);
  15. S. Tommaso di'Aquino, Super tertio [quarto] Sententiarum, Lyon, Jacob Myt per Jacopo Giunta & compagni, 1520, 2 vol., Treviso, Biblioteca comunale, segnatura 17016;
  16. Anthologia Graeca, 1521, Chicago, dr. T. Kimball Brooker. Provenienza: SOTHEBY 1973, p. 153;
  17. Livio, Decadum epitomae, 1521, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura Stamp. 126 Ris., DE MARINIS 1960, II, n. 2160, tav. CLXXXII;
  18. Vitruvius, De architectura, tr. Cesare Cesarino, Como, Gotardo da Ponte, 1521. Con iniziali "M.B.", San Marino, California, Henry E. Huntigton Library, segnatura 408849;
  19. Quintiliano, Institutiones oratoriae, 1521-1522, BURLINGTON 1891, E 32, tav. XXXI;
  20. Luciano, Dialogi, 1522, Glasgow, University Library, segnatura Hunter Bh. 2.23;
  21. Ippocrate, Omnia opera, 1526. Con le armi del conte L. Gambara, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura Aldine I. 56;
  22. A) Psalterio Davitico per Ludovico Pittorio da Ferrara moralmente in forma de Omiliario…declarato, s.s., 1526, Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, segnatura 16.f.IV.21;
  23. Psalmista monasticum, Lucantonio Giunta [ca. 1526]. Con il nome di Raphaella de Campo, Parigi, LIBRAIRIE LARDANCHET 1968, n. 200;
  24. Officium: Festum praesentationis Beatae Virginis Mariae, Agostino Bindoni e Luca Bini, 1527, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura De Marinis Stamp125 (int.2);
  25. Boccaccio, Il decamerone, Firenze, eredi di Filippo Giunta, 1527, Londra, SOTHEBY 1904, 370 (precedentemente GANCIA 1868, 721);
  26. Senofonte, Della vita di Ciro re de Persi, Toscolano, Alessandro de' Paganini, 1527, Washington, DC, Folger Shakespeare Library, segnatura 182313q;
  27. Un'altra copia, Copenhagen, Kunstindustrimuseet, segnatura 69/1956;
  28. Boezio, De consolatione philosophica, tr. A. Tanzo, G. A. dei Nicolini da Sabbio & fratelli, 1527. Con le iniziali "S.C.", Parigi, LIBRAIRIE LARDANCHET 1969, n. 22;
  29. Tertulliano, Opera, Basilea, H. Froben, 1528, Escorial, segnatura 55.V.19;
  30. Aurelius Cornelius Celsus, Medicinae libri viii, Leipzig, Universitätsbibliothek, segnatura Aldinen 147;
  31. Petrarca, [Canzoniere], Bernardino Vitali, 1528, DE MARINIS 1966, p. 138; BRESLAUER 104 A, n. 104;
  32. Svetonio, Vita di duodeci imperatori; Erodiano, Historia de lo impero dopo Marco, s.s., 1529. Con iniziali "A.A.", SOTHEBY 1902, p. 817; HOBSON A. 1999, Appendix I, n. 2;
  33. Giovenale, [Satyrae], tr. Giorgio Summaripa, [Toscolano], Alessandro de' Paganini [ca. 1527-1533], GOUGY 1934, p. 157;
  34. Dante, [La Comedia], Toscolano, Alessandro de' Paganini. Con uno stemma spagnolo. È stato ipotizzato che le armi siano quelle di Diego Hurtado de Mendoza. Parigi, GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, n. 54; BRESLAUER 102, n. 41;
  35. Gerolamo Fra Castoro, Syphilis, Verona, [Stefano dei Nicolini da Sabbio & fratelli], 1530, il conte di Crawford, BURLINGTON 1891, E 25, tav. XXIX; DE MARINIS 1960, II, n. 2254;
  36. Appiano, Delle guerre civili de Romani, Firenze, erdi di Filippo Giunta, 1526. Con il motto "Te sola serviro fin ch'haro vita/ch'intesta il tormi morte et darmi vita", Londra, British Library, segnatura Davis P. 1280;
  37. Bembo, Gli Asolani, G.A. dei Nicolini da Sabbio & fratelli, 1530. Con lo stesso motto. Copenhagen, Royal Library, KYSTER 1938, n. 56; DE MARINIS 1960, II, n. 2161 bis, tav. C44;
  38. Castiglione, Il cortegiano, Firenze, eredi di Filippo Giunta, 1531. Con lo stesso motto. Londra, British Library, segnatura C.28.a.4;
  39. Euclide, Elementa, graece, Basilea, J. Herwagen, 1533, DE MARINIS 1966, p. 150;
  40. Ovidio, Fasti, 1533, Parigi, signora Paulette Adler;
  41. Themistius, Omnia opera, 1534, Oxford, All Souls College, segnatura g.infra 2.6;
  42. J. B. Vulpiensis, Commentarium gestorum militarium equitis Thaddei, eius fratris, ms. non prima del 1534, Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, segnatura lat. X.294 (=3431);
  43. Sallustio, [Opera], tr. Agostino Ortica, F. Bindoni e M. Pasini, 1531; Justinus, Delle historie di Trogo Pompeio, Pietro dei Nicolini da Sabbio, 1535, Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, segnatura 516.I.Hist. 4to; Lactantius, Opera varia, 1535, LIBRAIRIE BELIN 1914, n. 199;
  44. un altro esemplare, Londra, Mrs. Esther Potter;
  45. Eustratius, In libros decem Aristotelis de moribus ad Nicomachum, 1536. Con la armi del conte L. Gambara, Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, segnatura Aldine 146;
  46. Enchiridion psalmorum, Lyon, Seb. Gryphius, 1536, The Hague, Royal Library, segnatura 229 J 51;
  47. Ariosto, Orlando Furioso, Alvise de Tortis, 1536. Con le iniziali "T.S.". Provenienza: Firenze, T. De Marinis (DE MARINIS 1960, II, n. 2162, tav. CCCLXXXII);
  48. Paulus Orosius, Contra paganos, Colonia, E. Cervicornus, 1536, Göteborg, Röhsska Museet, segnatura RKM 383-15, RUDBECK 1914, p. 43, fig. 45;
  49. Dante, [La comedia], B. Stagnino per G. Giolito, 1536, Firenze, collezione privata, DE MARINIS 1960, II, n. 2302, tav. CCCXCVI;
  50. Hesiodus, Opera graece, B. Zanetti, 1537, BURLINGTON 1891, E 24, tav. XXVIII;
  51. Rime di diversi autori toscani, G. A. dei Nicolini da Sabbio & fratelli, 1532 e nove altri lavori poetici stampati da B. de Vitali (2), Aurelio Pinzi, Giacomo Pendio, F. Bindoni e M. Pasini, G.A. dei Nicolini da Sabbio & fratelli, 1526-1527, HOEPLI 1925, 278;
  52. Boccaccio, Il decamerone, G. Giolito, 1538, SOTHEBY 1975, 141;
  53. Psalmista iuxta Sacre Romane Ecclesie consuetudinem, Peter Lichtenstein, 1538, Paris, signora Whitney Hoff, BOINET 1933, n. 39, tav. XIX;
  54. Petrarca, [Canzoniere], Bartolomeo Zanetti, 1538;
  55. San Benedetto, [Regula], Bologna, Vincenzo Bonardo, 1539, TAJAN 1995, 76;
  56. Catullus, Tibullus, Propertius, [Carmina], [Bartolomeo Zanetti, ca. 1535-1543], New York, Pierpont Morgan Library, segnatura 1211;
  57. Ariosto, Orlando Furioso, F. Bindoni e M. Pasini, 1540, Escorial, segnatura Esc.60.iv.4, HOBSON A. 1999, Catalogue, 86;
  58. Cicero, Orationes, vol. I, 1549, Londra, British Library, segnatura Davis P. 1241, LIBRI 1862, tav. 38.2 ;
  59. Breviarium Romanum, eredi di Lucantonio Giunta, 1540, Augsburg, Staats- und Stadtbibliothek, SCHUNKE 1964, p. 173;
  60. Vegetius, De l'arte militare, Comin da Trino, 1540; Frontinus, Astutie militari, Comin da Trino 1541, Oxford Worcester College, segnatura QQ.9.18;
  61. Castiglione, Il cortegiano, 1541; Galeasso Capella, L'antropologia, 1533. Con il nome Matheus Karadasius, London, British Library, segnatura C.20.a.14;
  62. Castiglione, Il cortegiano, 1541, London, Britih Library, segnatura Davis P 909;
  63. Terenzio, Comoediae, 1541, SOTHEBY 1896, 824, HOEPLI 1936, 160;
  64. Petrarca, [Canzoniere], S.S., 1541. Provenienza: Salzburg, Universitätsbibliothek, SCHUNKE 1962, p. 173, tav. XIX;
  65. Petrarca, [Canzoniere], F. Bindoni e M. Pasini, 1541. Con una placchetta di Venere e Cupido, Cambridge, Fitzwilliam Museum, segnatura Clarke case IIA, DE MARINIS 1960, II, n. 1707 ter, tav. C32; HOBSON A. 1989, Census, n. 77a;
  66. Petrus Crescentius, Il libro dell'agricoltura, Bernardino Bindoni, 1541, Constantine VII Porphyrogenetus, Ammaestramenti dell'agricoltura, G. Giolito, 1542, TESSIER 1900, 554;
  67. Justinus, Delle historie di Trogo Pompeio, Bernardino Bindoni, 1542. Con iniziali "A.A.", New York, Metropolitan Museum of Art, segnatura 27.169.1;
  68. Antonio Brucioli, Nuovo commento ne divini et celesti libri Evangelici, [Francesco e Alessandro Brucioli], 1542, New York, New York Public Library, segnatura *KB+1542, BULLETIN 1994, p. 306-308;
  69. Breviarium Romanum, Lyon, Jean Barbou, 1542, Paris, Bibliothèque Mazarine, segnatura Rés. 23756;
  70. Boccaccio, Il decamerone, editore A. Brucioli, G. Giolito, 1542, KANN 1930, 27;
  71. Marcus Aurelius, Libro de Marco Aurelio eloquentissimo orador, Siviglia, Juan Cromberger, 1543. Con il nome "FAL.GHO.NET" ed iniziali "AN", GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, n. 66;
  72. [Nicolaus de Aximo?], Libro devoto e fruttuoso a ciascun fedel christiano chiamato Giardino de Orationi, Agostino Bindoni, 1543, BAER 740, n. 282, tav. 44; LATHROP C. HARPER INC. 1984, n. 49;
  73. Castiglione, Il cortegiano, G. Giolito, 1544, DE MARINIS 1966, p. 154; BRESLAUER 104 A, n. 163 e BRESLAUER 107, n. 72;
  74. un altro esemplare, Londra, British Library, segnatura C.69.a.7;
  75. Ariosto, Orlando Furioso, G. Giolito, 1544, Genova, Biblioteca Civica Berio, segnatura m.r.D.iv.2.22;
  76. Petrarca, [Canzoniere], G. Giolito, 1544, Parigi, collezione privata;
  77. Procopius, De la guerra de Gothi, M. Tramezzino, 1544. Proprietà ignota. FOOT 1978, p. 321, Appendix III, n. 20;
  78. Pompilius Azalus, De omnibus rebus naturalibus, Ottaviano Scoto Amadei, 1544, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, segnatura 71.P.10 (ES79), ÖSTERREICHISCHE NATIONALBIBLIOTHEK WIEN 1990, tav. 96;
  79. [Coelius Secundus Curio], ed., Pasquillorum libri duo, Eleutheropoli [Basilea], 1544, Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, segnatura 135.3 Politica 4to;
  80. A. de Guevara, Vita, gesti, discorsi, lettere di M. Aurelio imperatore, V. Valgrisi, 1544. Con iniziali "AA.", BRESLAUER 107, n. 164;
  81. riutilizzo ora contenente ora Omero, Odyssey, in aedibus Aldi et Andreae soceri, 1524. Con iniziali "AA.", Manchester, John Rylands University Library, segnatura Christie 34.a.2.;
  82. Polidoro Virgilio, De l'origine de gl'inventori de le leggi, G. Giolito, 1545. Con iniziali "AA." Oxford, Bodleian Library, segnatura Broxb. 24.19. Provenienza: HOEPLI 1935, 199;
  83. Thucydides, Gli otto libri, V. Valgrisi, 1545, QUARITCH 1897, 343;
  84. A) altro esemplare, Londra, British Library, segnatura C.65.f.3;
  85. Battista Agnese, Portolano, 22 ottobre 1544, Dublino, Trinità College Library, segnatura Ms. 917;
  86. Petrarca, [Canzoniere], G. Giolito, 1545, Copenhagen, Kunstindustrimuseet, 23/1959, QUARITCH 1897, n. 366;
  87. Francesco Patrizi, Discorsi sopra alle cose appartenenti ad una città libera e famiglia nobile, 1545, Paris, Bibliothèque de la Sorbonne, segnatura Cousin 4989;
  88. Rhetorica ad Herennium, V. Valgrisi, 1545, London, British Library, segnatura C.46.b.13; Bernardino Cataneo, ms., Siena, 1545. Con nome Odoardo Ralygh, Harvard College, Houghton Library, segnatura Typ 246, DE RICCI 1961, II, 1698, n. 29;
  89. Juan Luis Vives, De l'ufficio del marito, V. Valgrisi, 1546; Lodovico Dolce, Dialogo… della institution delle donne, G. Giolito, 1545. Con iniziali "A.A.". Provenienza: Londra, Robinson Trust (1976);
  90. A. de Guevara, Vita e lettere di Marco Aurelio, 1546, Modena, Biblioteca Estense, segnatura VI.B.15.I, DE MARINIS 1960, II, n. 2303, tav. CCCXCVIII;
  91. [A. de Guevara], Institutione del principe Christiano, Comin da Trino, 1546. Con iniziali "A.A.", Bruxelles, Bibliotheca Wittockiana, HOBSON A. 1991, n. 11;
  92. Boccaccio, Il decamerone, ed. Lodovico Dolce, G. Giolito, 1546;
  93. A) Niccolò Tartaglia, Quesiti di invenzioni diverse, Venezia, Venturino Ruffinelli, 1546. CHRISTIE'S LONDON 1998, 202;
  94. Adrianus Willaert, Cipriano de Rore e altri, [Mottetti e madrigali], 5 vols., metà del secolo XVI, Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, segnatura Cod. Guelf. 293, VOGEL 1890, 58-60;
  95. copie di documenti riferiti alla vendita di terra nella repubblica veneziana, ms. del 1547, QUARITCH 1921, n. 303;
  96. Ariosto, Orlando Furioso, G. Giolito, 1547, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, segnatura *35.p.46 (ES80);
  97. Historia del valorosissimo cavalliere Palmerino d'Oliva, M. Tramezzino, 1547, Paris, Bibliothèque Mazarine, segnatura Rés. 45625;
  98. Senofonte, L'opere morali, G. Giolito, 1547, BRESLAUER 102, n. 53;
  99. Galeno, De Crisbus…, s.s., 1547, Londra, British Library, segnatura C.66.e.13;
  100. Pertegatio et disegni fatti p[er] mi Bap[tis]ta Quercini arithmetico e geometro …in Padua, in la Villa de Campo nogara, ms. del 1547, Paris, LIBRAIRIE BELIN 1914, n. 230;
  101. Galeno, Epitome omnium operum, Girolamo Scoto, 1548, BURLINGTON 1891, E 50, tav. XXXIII;
  102. Tolomeo, La geografia, G. B. Pederzano, 1548, San Marino, California, Henry E. Huntigton Library, segnatura 10128;
  103. un altro esemplare, LIBRAIRIE GIRAUD-BADIN, n. 77;
  104. Dioscoride, [De materia medica], tr. P.A. Matthioli, V. Valgrisi, 1548, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, segnatura 69.Q.8;
  105. Marco de la Frata, e Montalbano, Discorsi di nobiltà, [Comin da Trino]. Con il nome di Thomas Mahieu. Provenienza: SOTHEBY 1938, 293; vendita LIVRES 1971, 65; BRESLAUER 104, n. 26; CHRISTIE'S LONDON 1991, 46; HOBSON G. D. 1926, 92, tav. 53;
  106. A) un altro esemplare, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, segnatura 71.Y.91 (ES 95); ÖSTERREICHISCHE NATIONALBIBLIOTHEK WIEN 1990, tav. 97;
  107. Magnum etymologicum grecae linguae, per Federico Torresano, 1549. Volume appartenuto a Marc Lauweryn, Amsteram, University Library;
  108. Catasticum [copie di documenti riferiti all'acquisto di terreni vicini a Rovigo ad opera di Vertucius Pisanus quondam Domini Alexandri, 1535-1549 con aggiunte del 1564]. Ms. con le iniziali "B.P.", Princeton, N. J., Mr. William H. Schede, segnatura ms. 47;
  109. Florilegium diversorum epigrammatum, 1550, National Trust, Blickling Hall, III.2;
  110. Missale ad uso domenicano, eredi di Lucantonio Giunta, 1550. Con il nome di Suor Zaneta Fenolosi, London, British Library, C.52.f.15;
  111. G. Britonio, I canti, et i ragionamenti, Baldassarre Costantini, 1550, SOTHEBY 1930, 140, HOEPLI 1934, 43;
  112. Plato, Opera, tr. Marsiglio Ficino, Basilea, H. Froben e N. Episcopius, 1551, Upsala, Biblioteca Universitaria, segnatura 1500-talet Italien fol. I;
  113. Olympiodorus, In meteora Aristotelis commentarii, 1551, Edinburgh, National Library of Scotland, segnatura K.9.A.2.;
  114. Paolo Giovio, Historia sui temporis, Matteo Bosello, 1553, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, segnatura 101.652B (ES.85);
  115. A. de Guevara, Oratorio de i religiosi et esercitio de i virtuosi, G. Giolito, 1557, London, British Library, segnatura C.C.64.b.7;
  116. Bernardinus Lauredanus (Carlo Sigonio, In Tullii Ciceronis orationes de lege agraria commentarius, 1558. Copia di dedica a Girolamo Grimani, London, British Library, segnatura 72.k.4;
  117. un altro semplare, New York Pierpont Morgan Library, segnatura 1315;
  118. Commissione ducale del Doge Andrea Gritti a Paolo Zorzi in qualità di Podestà di Cittadella, 18 gennaio 1529/30, Venezia, Museo Correr, segnatura III 1074, DE MARINIS 1960, II, n. 1817, tav. CCCXLIV;
  119. Capitolare di un consigliere per il sestiere di Cannaregio, 1531, Princeton, NJ, sig. H. William Scheide;
  120. Commissione ducale del doge Francesco Donato a Marcantonio Paruta in qualità di Conte di Pola, 1546, Copenhagen, Kunstindustrimuseet, segnatura 137/1954, DE MARINIS 1960, III, n. 1856 e 3145;
  121. Commissione ducale del Doge Francesco Donato a Giovanni Antonio Venier in qualità di Podestà di Cittadella, 1550, Venezia, Museo Correr, segnatura III, 140;
  122. Commissione ducale del Doge Francesco Donato a Pietro Correr, 1552, Venezia, Museo Correr, segnatura III, 162;
  123. Commissione ducale del Doge Francesco Venier a Giovanni Battista Donato in qualità di tenente di Cipro, 1556, Verona, Biblioteca civica, segnatura ms. 95;
  124. Commissione ducale del Doge Lorenzo Priuli a Pietro Sanudo in qualità di tenente di Udine, 1556, Venezia, Museo Correr, segnatura III, 300, HOBSON G. D. 1926, 18, tav. 25.
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MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 15, Il Petrarca con l'esposizione di Alessandro Vellutello, Vinegia, Gabriel Giolito de Ferrari; Milano, Biblioteca del Liceo Leone XIII, segnatura FC98520.
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Cfr. HOBSON A. 1989, p. 163.
Questa Biblioteca custodisce alcune legature rinascimentali italiane provviste di questo fregio (cfr. le segnature Cinq. 1 507, Cinq. 1 859, Cinq. 2 151, Cinq. 2 1892, Cinq. 4 425).
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GID- LAFFITTE 1997, n. 89.
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Cfr. BURLINGTON 1891, plate XXXIX, p. 26; Fracastorius, Syphillis sive Morbus Gallicus, Veronae, 1530; plate XXXI, p. 27, Quintilianus, Institutionum Oratoriarum libri xii, Venetiis, 1521; plate XXXIII, p. 29, Epitomes omnium Galeni operum, Venetiis, 1548; DE MARINIS 1960, II, n. 2165, tav. C45, Marco de la Fratta, Venezia, 1549, Vienna, Österreichische Nationalbibliothek.
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Sito Internet: www.bl.uk, catalogues, bookbindings, Italy, segnatura C.47.g.18. Legatura citata da Tammaro De Marinis (DE MARINIS 1960, II, n. 2166) e da Anthony Hobson (HOBSON A. 1999, Appendix 8: Bindings by the "Venetian Fugger binder" p. 255, n. 9). Cfr. HOBSON A. 1991, pp. 33, 39; QUILICI 1987 A, pp. 51-54; SCHUNKE 1964, pp. 173-176.
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Caratteristiche per le legature rinascimentali veneziane, le ghiande entro volute (HOBSON A. 1991, n. 9, p. 32-33, Niccolo Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Liuio. Il Principe. Historie. Libro dell'arte della guerra, Venezia, in casa de' figliuoli di Aldo, 1540). Questa Biblioteca possiede un'altra legatura rinascimentale italiana dal dorso così decorato (segnatura Cinq. 3 201).
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segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 151, dettaglio
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Segnatura Cinq. 4 566.
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