Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 4 425
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Cinquecentina 4 425


Rupertus, abate di Deutz, In Ioannis Apocalypsim, Norimberga, Giovanni Petreio, 1526, 178x115x42 mm
segnatura Cinq. 4 425
Provenienza: Bergamo, convento di S. Agostino; Bergamo, convento di S. Paolo d'Argon.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 317.

Cinq. 4 425 piatto anteriore Cinq. 4 425 piatto posteriore

Legatura della seconda metà del secolo XVI, eseguita a Venezia, del genere "aldino"

Marocchino marrone dalle marginali spellature, decorato a secco ed in oro. Volume indebolito lungo le cerniere. Supporto in vista. Riquadro dorato entro fasci di filetti concentrici a secco ed in oro. Al centro del piatto anteriore, la "Fortuna" cavalca un delfino. Sovrastante iscrizione "RVP TVIC/S APOC". Rosetta e foglia di vite accantonate, rispettivamente, esterna ed interna. Tracce di due bindelle in tessuto marrone. Dorso provvisto di tre nervi alternati a quattro mezzi nervi. Cuoio scomparso in testa e al piede. Capitelli grezzi e verdi. Taglio blu. Carta di guardia bianche. Sui contropiatti, una filigrana raffigura un trimonzio entro un cerchio dal quale si diparte una coppia di filetti convergenti. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; angoli giustapposti.

L'impianto ornamentale ricorda le legature eseguite a Venezia dal legatore Andrea di Lorenzo1, attivo tra il 1520 ed il 1550 ca. Per la nozione di legatura di genere "aldino" e di "Fortuna"2, cfr. rispettivamente, le segnature Cinq. 1 67 e Cinq. 1 507.
Il dorso caratterizzato da nervi alternati a mezzi nervi falsi3, ricorda l'origine italiana del manufatto. Questi ultimi si presentano come rilievi con funzione decorativa che determinano la suddivisione del dorso del libro in scomparti, simulando la presenza di nervi veri. Sovente si alternano ai nervi veri, poiché più nervi danno l'impressione di una miglior fattura e conferiscono un maggior pregio alla legatura. Frequenti nelle legature italiane del XVI secolo, delle quali sono una peculiarità, vengono incollati sul dorso prima dell'indorsatura del volume. Questi falsi nervi delle legature italiane, detti anche mezzi nervi, si riconoscono sul lato esterno del dorso perché hanno minor spessore rispetto ai nervi veri (si alternano in genere con 3 nervi a tutto rilievo), e per una decorazione a sottili filetti dorati obliqui che conferiscono loro l'aspetto di cordoncini finemente striati. Mentre i mezzi falsi nervi sopra citati, sono frequenti, i nervi a tutto rilievo, falsi, sono molto più rari. I falsi nervi ricompaiono alla fine del XVIII secolo: allorché si iniziano ad eseguire le prime legature con dorso mobile, detto anche dorsino o anima, tecnica che diventa di uso generale nel secolo successivo. Il volume in questo caso è cucito su spaghi inseriti nel "grecaggio" (consiste nel praticare mediante una piccola sega detta "greca" una serie di intaccature nel dorso per alloggiarvi i nervi della cucitura dei fascicoli) in modo da non lasciare spessori sul dorso. Sul falso dorso vengono incollati dei falsi nervi che hanno uno scopo più decorativo che di rinforzo. Questi falsi nervi possono essere realizzati con strisce di cuoio, di cartone o di canapa ritorta, secondo la forma e la dimensione che gli si vuole dare, e, non avendo più funzione strutturale, il loro numero può variare secondo la fantasia del legatore. Si affermano nel secolo successivo, sotto forma di una decorazione in oro, non rilevata, formata da filetti semplici o doppi, tratteggi o motivi impressi con paletta, disposti trasversalmente a distanza regolare lungo il dorso. Bene visibili, grazie al lembo di cuoio scomparso, i capitelli e le catenelle4. Accordo cromatico scuro tra il materiale di copertura e il taglio5. Volume appartenuto al convento di S. Agostino6 e di S. Paolo d'Argon7 in Bergamo.


1
Cfr. la segnatura Cinq. 3 256.
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2
segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Cfr. HOBSON A. 1991, n. 10.
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3
segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
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4
segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
La cucitura a catenella riguarda la cucitura di fascicoli la cui caratteristica è d'essere formata da una successione di nodi allacciati gli uni agli altri, talché è possibile cucire senza l'impiego di nervi. Nei vari metodi di cucitura dei libri, le catenelle costituiscono l'aggancio tra i fascicoli vicino alle estremità, testa e piede, del dorso. Nei codici antichi, cuciti alla greca o all'orientale, non essendovi i nervi, tutto il volume era cucito con una serie di catenelle.
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segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
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segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
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segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 425, dettaglio
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