Priscianus, [Opera], Milano, Al. Minuziano, 1503, 322x205x65 mm
segnatura Cinq. 6 514
LE CINQUECENTINE 1973, p. 287.




Legatura del primo (?) quarto del secolo XVI, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale

Banda di marocchino marrone dal fiore spellato, su assi, decorato a secco. Piatti indeboliti lungo le cerniere. La cornice decorata a piastrella raffigura una palmetta. Nello specchio, quattro rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da una coppia di filetti obliqui intrecciati. Quattro fermagli: coppia di bindelle residue e contrograffe quadrangolari a riccio di aggancio vuoto, raffigurano un'aquila ad ali patenti. Dorso arrotondato a tre nervi in pelle allumata tagliata nella parte mediana, collocati entro un foro di foggia rettangolare. Alette verticali membranacee. Compartimenti provvisti di un seminato di losanghe. Capitelli grezzi. Taglio blu slavato con la scritta orizzontale "PRISCIANVS". Carte di guardia bianche con una filigrana a forma di arco con la freccia non ancora scoccata.

Il catalogo Martin Breslauer n. 110¹ propone una legatura ritenuta originaria dell'Italia settentrionale caratterizzata da una cornice decorata con un analogo fregio a palmetta²; tale esemplare è peraltro provvisto nello specchio, di un fregio caratterizzato da quattro motivi a maniglia, ampiamente utilizzati nelle legature rinascimentali veneziane³. Anche Anthony Hobson segnala una legatura rinascimentale veneziana⁴ provvista di una cornice di questo genere. Per la nozione di legatura del genere "monastico"⁵, cfr. la segnatura MA 144. Caratteristico per il periodo, il genere di graffa⁶ e di contrograffa tetralobata⁷. Il cuoio del dorso di colore nocciola è riconducibile alla prolungata esposizione alla luce⁸, mentre quello presente lungo i contropiatti ha mantenuto la caratteristica originale⁹. Come da aspettative, il dorso è stato rinforzato, qui con alette membranacee¹⁰, mentre l'anima in cuoio dei capitelli è collocata nei piatti¹¹, a maggior solidità del collegamento tra la coperta e il blocco dei fascicoli. Il nome dell'autore calligrafato lungo il taglio di gola, testimonia la collocazione orizzontale o verticale del volume con il taglio rivolto verso l'esterno¹².