Tommaso d'Aquino (S.),
In Iob., Lione, ed. Gia. Giunta, tip. Ja. Mit, 1520, 158x110x25 mm
segnatura
Cinq. 2 11
Provenienza: Bergamo, convento di S. Stefano; frate ignoto.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 376.
Legatura della prima metà del secolo XVI, verosimilmente eseguita a Roma
Cuoio marrone dal fiore quasi scomparso, decorato a secco ed in oro. Volume indebolito lungo le cerniere. Supporto imbarcato e in vista lungo il labbro e negli angoli dei piatti. Tre fasci di filetti concentrici. La cornice a piastrella, raffigura una palmetta. Nello specchio anteriore, quattro fregi orientaleggianti "(bud-tools)" disposti verticalmente; su quello posteriore, una coppia di filetti dorati obliqui intrecciati centrati dalla lettera "Φ". Tracce di due bindelle in tessuto verde. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli azzurri e rosa. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, parzialmente scomparse al piede.
La cornice a palmetta
1 orienta verso un'origine romana
2 della legatura. Il fregio di tipo orientaleggiante al centro dello specchio, caratteristico delle legature rinascimentali veneziane
3, è tuttavia pure presente su legature del tempo eseguite a Roma
4. Curiosa la coppia di filetti dorati obliqui intrecciati centrati dalla lettera "Φ"
5 sul piatto posteriore, verosimilmente simbolo di possesso, come sembra indicare il monogramma pure costituito da un duplice "ΦΦ", tra loro collegati con nastri intrecciati, utilizzato da Nicolas Fabri de Pereisc
6 (1580-1637) sui propri volumi. Passata proprietà di un ignoto frate
7.
1
Segnatura Cinq. 2 11, dettaglio
2
Cfr. la segnatura
Cinq. 1 204-205).
Anche la Biblioteca nazionale di Vienna, custodisce un esemplare rinascimentale romano contrassegnato Ink. 7 G 35, così decorato (
SCHUNKE 1962 A, Abb.2 (cfr. la riproduzione "infra").
Biblioteca nazionale di Vienna, segnatura Ink. 7 G 35
3
Segnatura Cinq. 2 11, dettaglio
Cfr.
HOBSON A. 1999, fig. 48.
Questa Biblioteca possiede delle legature rinascimentali italiane così decorate (cfr. ad esempio, le segnature
Cinq. 1 1521,
Cinq. 2 287,
Cinq. 2 903,
Cinq. 4 598;
Cinq. 6 766). La Biblioteca Queriniana di Brescia custodisce una legatura veneta su testo
Strabo de situ orbis, Venetiis, per Bertholomeum de Zanis de Portesio, 1502, 306x215x33 mm, segnatura Cinquecentine C 41 (cfr. la riproduzione "infra"), pure provvista di questo motivo. Fregio notato anche in legature rinascimentali bergamasche, come testimonia il volume contrassegnato
MIA 1277 (cfr. la riproduzione "infra").
Brescia, Biblioteca Queriniana, segnatura Cinquecentine C 41
Segnatura
MIA 1277, dettaglio
4
DE MARINIS 1960, I, n. 553, tav. XCIV,
Quintilianus, Venezia, 1514, Montecassino, Biblioteca dell'Abbazia. Motivi di questo genere compaiono peraltro anche a Bologna (
ÖSTERREICHISCHE NATIONALBIBLIOTHEK WIEN 1990, n.105, Ptolomaeus,
Geografia, ital. V. Pietro Andrea Mattiolo, Venezia, Giovanni Battista Pedrazano, 1548, segnatura 47.K.10 (ES 106)), Milano (
DE MARINIS 1960, III, n. 2617, tav. CCCCXXXVIII,
Epistole di S. Caterina, Venezia, Parigi, Bibliothèque nationale, segnatura Réserve D.799;
BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE 1999, p. 64, n. 21, Dante Alighieri,
L'inferno, Milano, ms. del secondo quarto del XV secolo, Parigi, Bibliothèque nationale, segnatura Mss. italien 1469),
Parigi (
HOBSON A. 1989, fig. 140, Cicero,
Epistolae familiares, Venezia, Aldus Manutius, 1512, Chicago, T. Kimball Broker) ed in Inghilterra (
MINER 1957, n. 345,
The Wingfield Horae, ms. del 1450 ca.).
5
Segnatura Cinq. 2 11, dettaglio
6
HELWIG 1954, p. 352. Anche Denis Ier Feydeau, Seigneur de Brou (XVI-XVII secolo), utilizzò un doppio "ΦΦ" trafitto da quattro frecce.
7
Segnatura Cinq. 2 11, dettaglio