Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 622
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MA 622


Commentaria in Job. et in libros regum
ms. membranaceo, sec. XIV, cc. 72, 345x245x33 mm
segnatura MA 622 (già Psi 7 10)
Provenienza: Bergamo, convento dei Servi Predicatori, 1536.

MA 622 piatto anteriore MA 622 piatto posteriore

Legatura della seconda metà del secolo XV, non oltre il 1536, a Bergamo, del genere "a mosaico"

Marocchino marrone e cuoio giallo, dal fiore parzialmente svanito, su assi rifatte, decorati a secco. Filetti concentrici. Cornice esterna a losanghe dai lati concavi, interna a coppie di triangoli affrontati. Al centro dello specchio, entro una cornice a rettangoli puntinati, una cartella circolare a quattro losanghe interne dai lati concavi, ripetute in testa ed al piede sottoforma di arco. Circostante lembo di cuoio bianco caratterizzato da quattro fregi a rosetta entro una losanga. Borchie ad estremità globosa lungo i lati, tranne sul piatto anteriore, due delle quali scomparse. Tracce di quattro fermagli, costituiti da bindelle in tessuto rosso e da contrograffe di foggia quadrata. Sul piatto posteriore, un striscia rettangolare in pergamena, fissata con sei chiodini, recita: "Postille fr…fr/libros regum". Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata, collocati entro incavi rettangolari lungo il margine interno dei supporti lignei. Capitelli e carte di guardia assenti. Taglio grezzo. Rimbocchi del cuoio rifatto sui contropiatti, rifilati; angoli giustapposti, provvisti di linguetta.

Caratteristici i rimbocchi a linguette giustapposte1 in corrispondenza degli angoli, presenti anche sulle legature bizantine2. Genere di ornamentazione presente in quest'unico esemplare tra i volumi bergamaschi della Biblioteca "A. Mai": il volume si inserisce nella scia di esemplari orobici dal decoro inconsueto3 eseguiti tra il XV ed il XIX secolo. Inusuali per il periodo, il decoro "a mosaico"4 nello specchio, realizzato con l'applicazione di un lembo di cuoio in tinta diversa rispetto a quella circostante, e quello della cornice interna5. Volume citato e raffigurato da T. De Marinis6.


1
segnatura MA 622, dettaglio
Segnatura MA 622, dettaglio
Porzione di pelle ritagliata in forma di piccolo triangolo, utilizzata per ricoprire lo spazio lasciato vuoto tra i rimbocchi di pelle adiacenti negli angoli, che non combaciano né si sovrappongono; nota dall'XI secolo, è comune nelle legature fino al XV secolo e agli inizi di quello successivo. Questo piccolo lembo di cuoio che chiude il rimbocco degli angoli può essere parte del rimbocco stesso adeguatamente ritagliato o un lembo di cuoio sovrapposto a mosaico.
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2
SZIRMAI 1999, figure 6.14.
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3
"La originalità delle decorazioni di alcune legature conservate nella Biblioteca Civica di Bergamo ci dimostra che in questa città fiorirono nel secolo XV botteghe di artigiani che non seguirono la corrente comune: infatti, in parecchie di esse appaiono disegni inconsueti: anche i ferri veneti, quando vi si trovano, sono adoperati in modo del tutto indipendente........" (cfr. DE MARINIS 1960, III, p. 61).
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segnatura MA 622, dettaglio
Segnatura MA 622, dettaglio
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segnatura MA 622, dettaglio
Segnatura MA 622, dettaglio
Il mosaico ottenuto per intarsio, si ottiene asportando il cuoio in corrispondenza del disegno da realizzare e inserendo intarsi in cuoio di colore diverso. Questa tecnica non fu mai comune nella legatura occidentale. La sua origine si può far risalire alle lussuose legature islamiche, che presentavano spesso queste decorazioni policrome sui contropiatti, meno esposti all'usura. L'esecuzione di intarsi in cuoio richiede una notevole abilità tecnica, poiché le pezze devono incastonarsi con grande precisione ed avere uno spessore identico a quello del cuoio del piatto, per non creare rilievi o avvallamenti di sorta. Anche nell'intarsio la decorazione può essere contornata da filetti a secco o in oro, ma l'esecuzione è particolarmente delicata in quanto il ferro può scivolare nella giunzione dei due cuoi con il risultato di tracciare un filetto impreciso e irregolare. Questa tecnica, la più difficile e la meno corrente, ha il pregio di non alterare la superficie del piatto che al tatto non presenta alcun rilievo. Nel genere ad intarsio, la pelle colorata inserita nella decorazione tende con il tempo a restringersi e può così rilevare qua e là circoscritte irregolarità dei contorni. Per legature "a mosaico" presenti in questa Biblioteca, cfr. le segnature A 100, MA 124, MA 154, MM 484, MM 491.
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6
DE MARINIS 1960, III, n. 2908, tav. DIV bis.
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