Ducale di Francesco Foscari, Venezia
ms. membranaceo sec. XV (28 Marzo 1455), cc. 6, 245x172x20 mm
segnatura
A 27 (già Delta 7 30)
Riutilizzo di una legatura del secolo XVII, eseguita a Venezia (?), del genere "a ventaglio"
Pergamena rigida conciata in verde, decorata in oro. Due cornici a doppio filetto collegate agli angoli. Al centro dello specchio, un rosone costituito da lancette fiorite. Garofani accantonati. Dorso liscio. Capitelli verdi. Carte di guardia membranacee. Rimbocchi in pergamena rifilati con cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
Il testo quattrocentesco rivestito da una coperta seicentesca di possibile origine veneziana come propongono i garofani accantonati
1, ne testimonia il verosimile riutilizzo
2, circostanza avvalorata dall'ampia unghiatura di gola pari a 12 mm. Il colore aranciato dell'oro sembra confermare l'aggiunta di rame. L'esecuzione approssimativa, non rettilinea, della cornice, ne ricorda la insospettata difficoltà di esecuzione. Come per altre legature in pergamena
3 di questa Biblioteca, i rimbocchi sono rifilati con cura.
A lungo si è creduto che il decoro "a ventaglio", persino notato su una coppia di contrograffe
4 fissate su una legatura italiana della fine del secolo XV della Biblioteca "A. Mai", fosse stato creato da legatori francesi seguendo la moda, portoghese prima, spagnola poi, dei ventagli: Matilde Lopez-Serrano
5 dimostrò invece che in Spagna si eseguivano legature a ventaglio sin dai primi anni del Seicento e, con tutta probabilità, già dalla fine del Cinquecento. La decorazione a ventaglio cominciò a diffondersi in Francia e ancor più in Italia, nella prima metà del XVII secolo; perdurò fino ai primi decenni di quello successivo.
Ispirata ai merletti che, di gran moda all'epoca, furono oggetto di manuali illustrati sia in Italia sia in Francia, questa decorazione è caratterizzata da un ferro a forma di petalo stretto e lungo: questo piccolo ferro noto sotto il nome di lancetta, contiene al suo interno una fine decorazione di arabeschi, di motivi fitomorfi
6 o geometrici, talvolta filigranati. Termina a punta, con un motivo geometrico o a fiamma ed è sovente sormontato da un semicerchio puntinato. Negli esemplari più antichi, le lancette non possiedono alcuna ornamentazione al loro interno. Accostate e disposte in serie lungo un quarto di cerchio, formano l'immagine di un ventaglio aperto; situate lungo i 360° di un cerchio a pieno giro, o attorno a un ovale, danno invece luogo all'immagine di un rosone. Entrambe queste composizioni sono impresse sia con piccoli ferri isolati sia con placche, spesso arricchite verso i margini da una serie continua di stelle, fiamme o motivi floreali, oppure da
una fascia di arabeschi o di motivi stilizzati.
I ventagli, generalmente inseriti nel contesto di esuberanti composizioni decorative, sono collocati agli angoli interni delle cornici mentre i rosoni occupano in genere il centro dei piatti, soli o associati ai ventagli angolari. Rosoni isolati, spesso circondati da piccoli fregi, rosette, stelle o altri ferri, occupano talvolta, tutto lo specchio con placche di grandi proporzioni. Nella seconda metà del Seicento questi modelli decorativi, il ventaglio e il rosone, furono molto in uso in Italia, a Bologna e a Padova, città universitarie, nella decorazione dei diplomi di laurea.
I ventagli, generalmente inseriti nel contesto di esuberanti composizioni decorative, sono collocati agli angoli interni delle cornici mentre i rosoni occupano in genere il centro dei piatti, soli o associati ai ventagli angolari. Rosoni isolati, spesso circondati da piccoli fregi, rosette, stelle o altri ferri, occupano talvolta, tutto lo specchio con placche di grandi proporzioni. Nella seconda metà del Seicento questi modelli decorativi, il ventaglio e il rosone, furono molto in uso a Bologna e a Padova, città universitarie, nella decorazione dei diplomi di laurea. Questa Biblioteca possiede altre legature seicentesche decorate a ventaglio
7, al pari della nazionale Braidense di Milano
8.
1
Segnatura A 27, dettaglio
Manufatto eseguito dal legatore veneziano "Meister mit der grösseren Spiralranke", su testo
Matricola per Io. Bapt. Bosellus, 1625 (
SCHUNKE 1964, tav. XXXII, Venezia, Museo Correr, segnatura IV. 63).
SCHUNKE 1964, tav. XXXII, dettaglio
2
Operazione che consiste nell'inserire un corpo di carte o fascicoli in una legatura non originale, preferibilmente d'epoca e in buono stato, proveniente da altro libro, possibilmente coevo e della stessa misura. Se la legatura è ben scelta e ben applicata, non è facile accorgersi del riutilizzo o "remboîtage". Elementi utili per la sua identificazione sono: - un'unghiatura eccessiva; - l'imperfetto legame della coperta con il corpo del volume, sicché l'una non aderisce perfettamente all'altro; - la decorazione anacronistica rispetto alla data di stampa del libro: ad esempio un titolo sul dorso di un libro stampato nella prima metà del XVI secolo; - un'etichetta in cuoio sul dorso di un libro edito prima della fine del XVII secolo (i due ultimi elementi potrebbero tuttavia essere stati aggiunti in un secondo tempo su una coperta originale). Non sono di per sé probanti per riconoscerlo, ma possono comunque indicare un intervento di rilegatura o restauro: - la presenza, sul fondo delle carte o dei
fascicoli, di uno o più fori non strettamente necessari per il passaggio dello spago della cucitura; - i nervi originali tagliati (non rotti per usura) all'altezza della fenditura di ingresso nell'asse; - il rifacimento del capitello. Il rilievo di caratteri perfettamente allineati nelle legature con supra libros suggerisce l'impiego del compositoio, strumento in uso solo dai primi anni del XIX secolo, e quindi potrebbe significare che la coperta è stata eseguita dopo quel periodo. L'impressione a mano con lettere a punzone mostra sempre caratteri non allineati, talvolta traballanti. con titoli spesso errati. Raro è il "remboîtage" di libri antichi di formato oblungo o di libri molto piccoli perché non è facile reperire testi a stampa con queste caratteristiche. È stato pure segnalato il "remboîtage", anche se raramente, in genere su volumi di formato più piccolo rispetto all'originale, di coperte ricollocate in senso orizzontale anziché verticale, riconoscibile per l'anomala disposizione della
decorazione.
3
Cfr. ad esempio, la segnatura
A 25.
4
Segnatura
Inc. 3 241, dettaglio
5
LOPEZ SERRANO 1976, pp. 293-304.
6
Segnatura A 27, dettaglio
7
Segnature
MM 437;
AB 45;
Cinq. 5 190;
MA 379 (cfr. la riproduzione "infra").
Segnatura
MA 379, dettaglio
Segnatura
Cinq. 5 190, dettaglio
8
Cfr. ad esempio la segnatura AH X 15.