Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 2 1896
Cinquecentina 2 1896
Sallustius Crispus Caius,
De coniuratione Catilinae, cur. Fr. Asolano, Venezia, casa di Aldo Manuzio e Andrea Torresano, 1521, 162x95x22 mm
segnatura
Cinq. 2 1896
LE CINQUECENTINE 1973, p. 321.
Legatura del secondo (?) quarto del secoloXVI, eseguita dell'Italia settentrionale (?)
Marocchino marrone spellato, decorato a secco ed in oro. Angoli sbrecciati. Cinque filetti concentrici a secco. Cornice a doppio filetto dorato, provvista di sei foglie trilobate. Fregio aldino pieno accantonato. Al centro del piatto anteriore, l'iscrizione "MARS DVBIVS", su quello posteriore "NEC CERTA/VENVS". Dorso a tre doppi nervi rilevati e ricamati. Quattro alette orizzontali di riutilizzo in carta. Compartimenti ornati con una coppia di filetti intrecciati e cerchielli. Cuoio scomparso in testa e al piede. In testa, un tassello in cuoio rosso reca l'iscrizione dorata "SALLVS/TIVS". Taglio blu. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
Lo scarno decoro e l'assenza di fregi caratterizzanti non forniscono elementi utili per la localizzazione della legatura. Le iscrizioni sui piatti "MARS DVBIVS" e "NEC CERTA VENVS"
1, realizzate conformemente agli usi del tempo mediante la ripetuta impressione di singoli caratteri sul cuoio (circostanza evidenziata dalla base irregolare di entrambe le scritte
2), costituisce una delle caratteristiche ornamentali delle legature italiane, provviste di immagini allegoriche quali la "Fortuna"
3, Cupido
4, il braciere ardente
5 oppure, come per questa legatura, di un motto, verosimilmente ed allegoricamente riferito al testo. Questa Biblioteca possiede un'altra legatura rinascimentale italiana, pure provvista di un motto
6 sulla coperta. Il cuoio parzialmente scomparso lungo il dorso, consente l'osservazione dei capitelli,
delle catenelle e dei doppi nervi ricamati
7. Accordo cromatico scuro tra il materiale di copertura e il taglio
8. Come evidenziato dal disegno riprodotto, il libro non costituiva solo uno strumento di lettura, ma anche di divagazioni personali
9.
1

Segnatura Cinq. 2 1896, dettaglio

Segnatura Cinq. 2 1896, dettaglio
2
Con il compositoio, attrezzo in bronzo nel quale vengono inseriti, da destra a sinistra, i caratteri dell'alfabeto per imprimere, a secco o in oro, titoli o altre scritte sulle legature; consente di eseguire una linea intera per volta ottenendo con precisione allineamento e spazi tra le lettere, risultati impossibili da ottenere con le singole lettere a punzone in uso precedentemente. L'impiego di questo strumento permette di distinguere in modo incontrovertibile le legature contraffatte eseguite nel XIX secolo da quelle originali antiche.
3
Questa Biblioteca custodisce alcune legature rinascimentali italiane provviste di questo fregio (segnature
Cinq. 1 507,
Cinq. 2 151,
Cinq. 2 1892).
4
L'immagine del dio pagano, sola o assieme a quella della "Fortuna", fu impiegata in periodo tardo-rinascimentale (1530-50) da legatori dell'Italia settentrionale ed è, altrove, meno diffusa. Era un soggetto cui si ricorreva spesso nella decorazione di libri di autori classici venduti a studenti provenienti dai vari paesi europei. Il dio appare sotto forma di putto alato, un piede proteso in avanti o posto sul globo, bendato, armato d'un arco col quale sta saettando o ha appena saettato una freccia talvolta visibile fuori dal cartiglio in cui Cupido è generalmente inscritto.
5
Cfr. la segnatura
Cinq. 1 38.
6

Segnatura
Cinq. 3 511, piatto anteriore, dettaglio

Segnatura
Cinq. 3 511, piatto posteriore, dettaglio
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Segnatura Cinq. 2 1896, dettaglio
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Segnatura Cinq. 2 1896, dettaglio
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Segnatura Cinq. 2 1896, dettaglio
