Cantorino, Cantorinus ad eorum instructionem qui cantum ad chorum etc., Venezia, eredi di L. A. Giunta, 1540,160x105x 20 mm
segnatura Cinq. 2 149
Restauro: P. Brena e C. Valli, Bergamo.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 203.



Riutilizzo di una legatura italiana della metà del secolo XVI

Legatura sulla quale sono stati applicati di piatti di una coperta rinascimentale italiana in marocchino bruno decorato a secco ed in oro. Filetti concentrici a secco. Cornice dorata a due filetti ornata con una piastrella raffigurante una coppia di arabeschi circolari. Al centro dei piatti, la Madonna ed il Bambino entro un serto di teste di cherubini. Quarti di cerchio fiammati accantonati. Tracce di due bindelle. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli rossi. Taglio dorato e cesellato, a raffigurare composizioni a barrette. Carte di guardia bianche, rifatte.

Inusuale serto di teste di cherubino¹. Correnti per il periodo la Madonna ed il Bambino² ed il taglio dorato e cesellato³. Gli archi a quarto di cerchio⁴ fanno parte di una decorazione, posta agli angoli interni delle cornici che inquadrano il campo, caratterizzata da un fregio interno - ferro aldino o arabesco - e sormontata da uno o più doppi filetti a quarto di cerchio spesso decorati a tratteggio. Questa decorazione è molto frequente nelle legature del XVI secolo realizzate nei principali luoghi di stampa italiani: Venezia, Milano, Firenze e Roma. La relativa uniformità dello schema in tutta Italia non permette di definire, unicamente su questa base, la provenienza di una legatura.