Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 640
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MA 640


Annotazioni al topografico dissegno dell'andamento sotterraneo delle pub.e acque nell'interno della città di Bergamo prouvenienti dalle due sorgenti di Castagneta, e Sudorno eseguito l'anno MDCCCVII dall'ingegnere Andrea Ruspini
ms. cartaceo sec. XIX, cc. nn., 538x383x15 mm
segnatura MA 640
Carta del testo di colore azzurro.

MA 640/1 piatto anteriore MA 640/1 piatto posteriore

Legatura del primo quarto del secolo XIX, eseguita a Bergamo

Cuoio marmorizzato marrone decorato in oro. Coppia di cornici costituite rispettivamente, da foglie mosse e da una coppia di filetti a torciglione. Una coppia di rosette accantonate sovrastate da perle degradanti. In testa del piatto anteriore, un tassello in cuoio marrone recita "ANNOTAZIONI/AL TOPOGRAFICO DISSEGNO DEI/PUBBLICI CONDOTTI/DI/SUDORNO E CASTEGNETA/ESEGUITO DALL'INGEGNERE/ANDREA RUSPINI". Dorso a sei nervi rilevati. Compartimenti provvisti di un fiorone centrale. Capitelli assenti. Taglio rosso. Carte di guardia marmorizzate, del genere "caillouté", in policromia ed azzurre con la dicitura "J. Honig & Zoonen". Rimbocchi rifilati con discreta cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.

La natura del manoscritto e le foglie mosse1, queste ultime presenti in una legatura bergamasca2 settecentesca, suggeriscono un'origine locale della legatura. Il cuoio marmorizzato3 della coperta rende superfluo un elaborato impianto ornamentale. Curiosamente, le rosette accantonate4, sono riferibili al legatore bergamasco Antonio Cantoni5 attivo tra il 1650 ed il 1715 (?), in quanto presenti su un suo manufatto firmato6. Compaiono anche su una legatura seicentesca lombarda custodita nella Biblioteca nazionale Braidense di Milano7. In evidenza, il tassello, migrato dal dorso al piatto anteriore8. Le tracce di bruciature del cuoio9, seppur limitate, indicano l'utilizzo di un acido diluito. La carta azzurra utilizzata, caratteristica degli esemplari di presentazione, realizzati per personaggi di rango, si manifesta sin dal Rinascimento, nelle legature italiane del tempo10.


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segnatura MA 640, dettaglio
Segnatura MA 640, dettaglio
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segnatura AB 57, dettaglio
Segnatura AB 57, dettaglio
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Cfr. la segnatura A 101.
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segnatura MA 640, dettaglio
Segnatura MA 640, dettaglio

segnatura MA 640, dettaglio
Segnatura MA 640, dettaglio
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Una sistematica ricerca nella Biblioteca "A. Mai" lungo i margini dei contropiatti delle legature ivi custodite, ha confermato la presenza di suoi numerosi manufatti firmati nei fondi del Consorzio della Misericordia Maggiore, del Consorzio dei Carcerati e dell'Ospedale di Santa Maria Maddalena di Bergamo ed archivistici del comune di Bergamo. Non solo sono stati accertati in quanto firmati - curiosamente, le tre "N" presenti nella firma, sono state generalmente impresse rivoltate, tranne per un esemplare (Statuta Vallis Brembanae Superioris, 1468, ms. cartaceo sec. XV-XVIII, Sala I D 8 8) dai caratteri dorati-, 24 nuovi manufatti [1) AB 110; 2) AB 126; 3) Comune di Bergamo-Consigli-Azioni: 1686-1691(75); 4) Comune di Bergamo-Registri de Instrumenti ed Testamenti: 19, 1659-1662; 5) ID., 21-1666-1671; 6) ID., 23-1673-1676; 7) ID., 24-1676-1679; 8) ID., 25-1679-1685; 9) ID., 26-1680-1683; 10) ID., 27-1683-1690; 11) ID., 28-1690-1694; 12) Consorzio dei Carcerati, Maestro I° F 1679-1688; 13) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° F 1679-1688; 14) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° G 1688-1705; 15) Consorzio della Misericordia maggiore- MIA 1179; 16) MIA 1227; 17) Libro Maestro E, Registro Bonduri, 1715-1743, MIA; 18) Ospedali dei Mendicanti di San Carlo in Bergamo, Maestro I° B 1669-1696; 19) Ospedali dei Mendicanti di San Carlo in Bergamo, Maestro II° B 1669-1696; 20) Ospedali dei Mendicanti di San Carlo in Bergamo, Maestro I° C 1697-1701; 21) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LGF 1688-1712; 22) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LMF 1688-1712; 23) Sala 1 D 8 8; 24) Sala 1 D 11 10] ornati a secco ed in oro, ma è stata anche confermata la città in cui lavorò, Bergamo, grazie ad un'iscrizione impressa su 7 [1) Comune di Bergamo-Registri de Instrumenti e Testamenti: 24, 1676-1679; 2) ID., 26, 1680-1683; 3) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° G 1688-1705; 4) Libro Maestro "E" della Mia, Registro Bonduri, 1715-17434; 5) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LGF 1688-1712; 6) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LMF 1688-1712; 7) Sala 1 D 11 10] legature. Il reperimento di questa scritta, circostanza inusuale (specie su legature d'archivio destinate ad un utilizzo corrente), dato che si ha notizia in proposito dei soli Gregorio e Giovanni Andreoli42, legatori vaticani della seconda metà del Seicento, non è priva di importanza. Il catalogo Gumuchian che aveva segnalato nel 1929, l'unica coperta di questo artigiano, riportava il nome di "Ant. Gantoni", mentre quello corretto è Cantoni. La firma impressa (4x 52 mm) dimostra infatti, che la "G" di Bergamo è incompatibile con la presunta "G" di Gantoni: l'errore è dovuto alla grafia della "C", in carattere capitale, usata nei secoli passati analoga a quella delle moderne maiuscole "G". È poi da rilevare che il patronimico Cantoni è comune nell'area bergamasca. Da questo "corpus" iniziale firmato, per successivi raffronti, sono state selezionate 64 legature riferibili a questo artigiano, così suddivise:
- 24 legature firmate (cfr. "supra") e prodotte tra il 1659 (Registri de Instrumenti e Testamenti, 19, 1659-1662) ed il 1715 ca. (Libro Maestro E, Registro Bonduri, 1715-1743, MIA), decorate a secco su manoscritti cartacei e firmate da Cantoni. L'ampio periodo di attività, specie per il tempo, consente di ipotizzare, malgrado la firma, l'affiancamento di un successore;
- 24 [1) Comune di Bergamo- Collegio della Milizia: 1701-1797, sottosezione 1, 3; 2) ID., 1687-1737 sottosezione 5, Spese, 13; 3) Comune di Bergamo- Consiglio comunale- azioni: 1692-1697(76); 4) ID., 1697-1702(77); 5) ID., 1703-1709(78); 6) Comune di Bergamo 1428-1809-Deputazioni e collegi ordinari-Deputati e collegio delle affittanze e agli incanti - azioni: 1696-1729-unità 1.2.8.1.2.-2; 7) Registri de Instrumenti e Testamenti: 29-1694-1699; 8) ID., 30-1699-1704; 9) ID., 31-1704-1708; 10) ID., 32-1708-1713; 11) ID., 33- 1713-1719; 12) Repertori: 1697 e ss, unità 1.2.8.9.6.-7; 13) Stride serie 19: 1682-1703, 4; 14) Consorzio dei Carcerati, Maestro I° E 1673-1679; 15) Consorzio dei Carcerati, Maestro I° G 1688-1705; 16) Consorzio dei Carcerati, Maestro I° H 1705-1726; 17) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° H 1705-1726; 18) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° E 1673-1679; 19) Consorzio della Misericordia Maggiore- MIA 1178; 20) ID., MIA 1226; 21) Ospedali dei Mendicanti di San Carlo in Bergamo, Maestro II° D 1701-1766; 22) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LGG 1712-1732; 23) Consorzio e Ospedale di Santa Maria della Maddalena in Bergamo, MAD LMG 1712-1731; 24) ID., Salone Cassapanca 1 G 1 29] realizzate tra il 1673 (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° E 1673-1679) ed il 1713 ca. (Registri de Instrumenti e Testamenti, 33- 1713-1719), non firmate, verosimilmente da lui prodotte o dalla sua bottega. Una coperta seicentesca a rosoni multipli, presente nella Biblioteca nazionale Braidense di Milano (MACCHI 1998, fig. 6, p. 72), sembra riferibile a questo artigiano;
- 17 [1) AB 280; 2) Cinq. 7 109; 3) Collegio alle liti: 1787-1796; 4) Comune di Bergamo 1428-1809-Deputazioni e collegi ordinari-Deputati e collegio delle affittanze e agli incanti 1434-azioni: 1729-1780-unità 1.2.8.1.2.-3; 5) Consorzio dei Carcerati, Maestro I° L 1792-1801; 6) Consorzio dei Carcerati, Maestro II° L 1792-1801; 7) Consorzio della Misericordia Maggiore-MIA 118; 8) MIA 1183; 9) MIA 1234; 10) Estimo XXII; 11) Estimo XXIV; 12) Inc. 4 298; 13) Inc. 4 299; 14) MA 640; 15) MMB 574; 16) Registro del tesoriere del collegio delle Acque: 1777-1800, unità 1.2.8.9.7-18; 17) Stride serie 19: 1775-1782, 7] eseguite tra il 1724 (MIA 1183) ed il 1807 ca. (MA 640), non firmate, attribuibili alla sua bottega o comunque ornate con suoi ferri.
Antonio Cantoni alterna l'attività di legatore a quella di produttore di carta, documentata da carte con filigrana recante la dicitura "CANTONI" e la voce "BERGAMO", poste rispettivamente, sopra e sotto una coppia di triangoli concentrici entro un cerchio, sormontato da un trifoglio stilizzato (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° F 1679-1688). Questa doppia occupazione, naturale ampliamento dell'attività libraria, destinata ad accrescere le possibilità di guadagno della bottega, è tutt'altro che infrequente: nella lista dei Legatori di libri sulla Guida Generale del commercio e dei recapiti di Milano del 1837, figurano ad esempio, Righini Santo, legatore, cartolajo, fabbricante di parafuochi, cornici, e galanterie in cartone, mentre i fratelli Ubicini sono bibliopegi, cartolai e negozianti di stampe.
Con riguardo alle sue legature, il materiale di copertura su supporto in cartone, è abitualmente in cuoio a grana morbida, verosimilmente della bazzana, pelle conciata e lasciata al naturale come grana e colore, il cui fiore, liscio e morbido, si presta a lavori di sbalzo e a decorazioni a secco e in oro, oltre a facilitare la tintura con qualsiasi colore; si tratta di un cuoio liscio e delicato, fragile e facile alla spellatura, classificato tra le pelli di seconda qualità, usato nelle legature di minor pregio. In un limitato numero di esemplari, viene adottato il marocchino (Ad esempio le segnature 1) AB 110; 2) Sala I D 8 8; 3) Sala 1 D 11 10 e 4) GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, tav. LXIII, n. 153, p. 76 ). Il dorso a tre o cinque nervi, si caratterizza per l'assenza dei capitelli. Lungo la sua parte esterna, compaiono talora tre rettangoli in cuoio bruno cuciti mediante quattro lembi di pelle attorcigliata, fissata verticalmente. I compartimenti possono recare una coppia di fasci di filetti incrociati, un cartiglio costituito da quattro rosette fogliate o da altrettanti fioroni. Le carte di guardia sono grigie e bianche, queste ultime anche con una filigrana con la scritta "BREMBATA" entro una "tabula ansata", sormontata da un trifoglio stilizzato. Il taglio, grezzo, può essere dipinto in testa, con volute e fiori rossi e verdi (MAD LMF 1688-1712). Le bindelle, ove presenti, in tessuto di colore verde, azzurro o rosso, terminano generalmente in una punta metallica che ne preserva l'integrità.
Vari sono gli impianti ornamentali: - a "losanga-rettangolo", a secco ed in oro (AB 110); - a cornici concentriche, a secco (AB 280); - a cornici concentriche, a secco ed in oro (Sala I D 8 8); - a ventaglio decorato in oro (fig. n. 10). I fregi ricalcano alcuni moduli romani, come evidenziano la testina classica (tav. n. 52), pure adottata dalla bottega vaticana Andreoli (VIANINI TOLOMEI 1991, tavola IV, terza serie, quarto ferro), attiva dal 1630 ad almeno il 1700 ca., oppure la losanga costituita da quattro corolle stilizzate addossate (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° L 1792-1801). Per quanto riguarda i ferri, è in prima istanza da segnalare in generale, la netta distinzione tra quelli in cavo per il decoro a secco e i fregi in rilievo per il decoro a foglia d'oro. I primi sono impressi nei manufatti del genere "a losanga-rettangolo" ed a cornici concentriche, mentre i secondi si manifesta nell'unica coperta impressa a foglia d'oro, del genere "a ventaglio".
Varia è pure la loro tipologia: nella decorazione a secco comprendente gran parte dei manufatti sussistono ancora in questo periodo, fregi a mensola (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° E 1673-1679) – motivi orientaleggianti di forma triangolare-, hanno disegni di genere orientaleggiante e sono posti a mensola negli angoli interni delle cornici che delimitano lo specchio, spesso aggregati al centro del piatto a formare una mandorla. Di maggiore attualità sono le rotelle a rosette alternate a fogliami trilobati (tav. n. 53) e le foglie polilobate entro volute- (tav. n. 54), le più diffuse nei lavori di questo artigiano, affiancate da singoli punzoni quali rosette quadrilobate entro una coppia di motivi cuoriformi (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° L 1792-1801), fregi a torciglione (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° G 1688-1705) e a losanga dai margini frastagliati (Consorzio dei Carcerati, Maestro I° L 1792-1801).
Nella decorazione con ferri in oro riservata ai manufatti più pregiati (Sala 1 D 11 10), si rivela una notevole varietà di ornamentazioni, costituite da rosette quadrilobate entro una coppia di volute cuoriformi, staffe, garofani dalla corolla abbassata, arabeschi, volute stilizzate, grottesche, fioroni, lancette affiancate a formare un rosone, tutti a filigrana, ferro caratterizzato da tratti punteggiati, conformente al dettame stilistico transalpino che si afferma nel Seicento in tutta Europa. Nella ricca iconografia compare anche un satiro.
Non sorprenda la longevità nell'utilizzo dei ferri, a lungo impiegati per il loro alto costo: la rotella a foglie polilobate entro volute, riveste ad esempio, manoscritti redatti tra il 1659 ed il 1792 ca. La presenza di coperte realizzate da A. Cantoni nei Fondi della Misericordia Maggiore, dell'Ospedale di Santa Maria Maddalena, del Consorzio dei Carcerati ed archivistici del comune di Bergamo, dimostra la molteplicità delle committenze: è molto probabile che altri suoi manufatti siano presenti in altre biblioteche bergamasche.
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GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, tav. LXIII, n. 153, p. 76
GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, tav. LXIII, n. 153, p. 76, Lupis, Antonio, Il Conte Francesco Martinengo nelle guerre della Provenza, et altre attioni Militari, Bergamo, Figlivoli di Marc'Antonio Rossi. 1668, dettaglio.
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Epistolarium Ambrosianum, segnatura AC.X 40
Legatura braidense su testo Epistolarium Ambrosianum, ms. membranaceo sec. XII, segnatura AC.X 40, dettaglio

Epistolarium Ambrosianum, dettaglio, segnatura AC.X 40
ID., dettaglio
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8
segnatura MA 640, dettaglio
Segnatura MA 640, dettaglio
Questa Biblioteca possiede un'altra legatura del tempo provvista di un analogo tassello (segnatura MA 639/1).
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9
segnatura MA 640, dettaglio
Segnatura MA 640, dettaglio
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10
LAFFITTE – LE BARS 1999, p. 69, n. 27.
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