Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - A 42
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A 42


Ordinationes seu constitutiones fratrum heremitarum S. Augustini … regularis obseruatie prologus
ms. membranaceo secolo XV, cc. 40, 175x120x13 mm
segnatura A 42 (già Delta 3 42)

A 42 piatto anteriore A 42 piatto posteriore

Legatura del primo quarto (?) del secolo XVI, eseguita in Italia

Marocchino rosso mattone, decorato a secco. Tre filetti concentrici a secco. Cornice esterna decorata con stelline, quella interna a piastrella, raffigura motivi a lira. Nello specchio, due rettangoli disposti verticalmente, decorati con un seminato di stelline entro losanghe. Tracce di due bindelle in pelle allumata. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli scomparsi in testa, rosso e grezzo al piede. Taglio rosso. Rimbocchi ad angoli giustapposti. Contropiatti rivestiti da un manoscritto o testo a stampa, in caratteri gotici.

Il fregio a lira, caratterizzato da motivi a volute semplici o intrecciate, usati nelle cornici rinascimentali di legature italiane, compare anche su manufatti eseguiti a Bologna1, Firenze2, Roma3, Venezia4: incerta quindi l'origine della legatura. La sua diffusione, anche all'estero, è testimoniata dalla presenza di questo fregio sulle legature rinascimentali polacche5. Caratteristico per le legature italiane del XV e XVI secolo, l'utilizzo dei nervi in pelle allumata6. Volume ritenuto veneziano da T. De Marinis7.


1
segnatura A 42, dettaglio
Segnatura A 42, dettaglio
HOBSON A. – QUAQUARELLI L. 1998, n. 26, p. 78, Homerus, Vlyssea. Batrachomyomachia. Hymni XXXII, in aedibus haeredum Philippi Iuntae, 1519, Bologna, Biblioteca Universitaria, segnatura Raro A.56. Questa Biblioteca possiede diverse legature rinascimentali italiane provviste di questo fregio (segnature Cinq. 1 92-97, Cinq. 2 1033, Cinq. 2 1713, Cinq. 3 534, A 42).
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2
DE MARINIS 1960, I, n. 1188, tav. CLXXXVIII, T. Sardi, Anima pellegrina, ms. del 1512, Firenze, Biblioteca Nazionale, segnatura Magl. II, II, 42; ID, III, n. 2684, tav. CCCCLXVI, Simplicii in quintum Aristotelis librum de phisica auditione, ms. cartaceo sec. XII, Biblioteca Riccardiana, segnatura cod. 19.
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3
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 182; II, fig. 76, p. 53, Oppianus, De Piscatu libri V. De Venatione libri IIII (in greco e latino), Parisiis, Apud Adr. Turnebum typographum Regium, 1555, Roma, Biblioteca Casanatense, segnatura Q.XI.23.
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4
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 266, II, fig. 111, p. 73, Venezia. Statuti della città, ms. membranaceo del 1534, Roma, Biblioteca Casanetense, segnatura Ms. 927.
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5
MUCKENHAUPT – ROZSONDAI 1999, tav. 5
MUCKENHAUPT – ROZSONDAI 1999, tav. 5, p. 201, Romania, Alba Julia, Bathyaneum, segnatura Inc. V. 53 (cfr. la riproduzione "supra"); LEWICKA–KAMINSKA 1956, tav. 13.
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6
Pelle di capra o montone, ma anche di vitello o di porco, trattata con sali di alluminio che la rendono bianca ed elastica, ma non resistente all'acqua, che, sciogliendone i sali, ne causano il deconciamento. Questo trattamento è infatti considerato una semiconcia, processo che non contempla l'uso di tannini vegetali o di sali di cromo. Nel periodo medievale veniva prodotta ad opera di "allumatai" ("whitewyers"). La pelle allumata è usata di frequente come anima dei nervi di cucitura e per i lacci delle legature in pergamena, specialmente nel caso d'impiego della pergamena floscia. Nelle legature archivistiche è impiegata spesso per i caratteristici lacci che bloccano le bande di rinforzo in cuoio.
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7
DE MARINIS 1960, II, n. 2039 bis.
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