Bergamo, Monastero di S. Agostino, Finardi Angelo,
Notarolo Albrici o sia Historia della gran lite Albrici sofferta dal Monastero di S. Agostino di Bergamo per li suoi beni alla Tezza ove si vedono li acquisti de beni medesimi, il principio, mezzo e fine dela lite stessa, con li atti et aggiustamenti seguiti con li regressarii al monastero obligati, le insorgenze e garbugli tra li med.i Albrici, con la serie e nomi de regressarii per alfabeto disposti e somme da medesimi corrisposte al suddetto monastero. Opera e fatica di F. Angelo Finardi che ha maneggiata detta lite dal 1674 fino al di lei fine totale
ms. cartaceo sec. XVII, cc. 2 nn.+ 222 (bianche 176-222), 298x197x47 mm
segnatura
AB 168 (gią Phi 1 18)
Legatura del secolo XVII, eseguita a Bergamo
Cuoio marrone dal fiore parzialmente scomparso e con parziale perdita di sostanza, decorato a secco. Piatti indeboliti lungo le cerniere. Quattro fasci concentrici di filetti, collegati agli angoli. La cornice a rotella raffigura delle volute fogliate. Al centro dei piatti, una borchia a testa bombata, ripetuta ai lati esterni della cornice; losanga accantonata interna. Coppia di fermagli: bindelle con puntale e contrograffe a riccio pieno. Dorso arrotondato, a quattro nervi rilevati, evidenziati in testa ed al piede, da un fascio di filetti. Capitelli oggi grezzi, azzurri un tempo. Taglio grezzo. Carte di guardia assenti. La carta del testo evidenzia una filigrana a forma di un triangolo pił piccolo entro un triangolo pił ampio, entro un cerchio, sormontato da un rettangolo con la scritta "CANTONI" e da un trifoglio stilizzato sopra uno stelo; al piede, un rettangolo con la scritta interna "BERGAMO".
Il decoro a rotella orienta verso un'esecuzione non anteriore al secolo XVII della legatura. La natura locale del manoscritto, le volute fogliate
1, pure presenti in diverse legature
2 bergamasche di questa Biblioteca, e la carta del testo con filigrana opera del legatore-cartaio Antonio Cantoni, attivo a Bergamo, testimoniano la realizzazione orobica della legatura. Caratteristiche per le legature seicentesche italiane, le losanghe azzurrate accantonate
3. Secondo dei due esemplari
4 realizzati da una medesima bottega, custoditi nella Biblioteca "A. Mai". La testa rovinata delle borchie testimoniano l'utilitą di questi ferramenta.