Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - AB 167
AB 167
Finardi, Angelo,
Famiglia Albrici. Genelogia
ms. cartaceo sec. XVII, cc. 68 nn.+130 bianche, 300x199x40 mm
segnatura
AB 167 (già Phi 1 17)
Legatura del secolo XVII, eseguita a Bergamo
Cuoio marrone, con alcune spellature, decorato a secco. Angoli dei piatti sbrecciati. Quattro fasci concentrici di filetti, collegati agli angoli. La cornice a rotella raffigura delle volute fogliate. Al centro dei piatti, una borchia a testa bombata (15 mm di diametro), ripetuta ai lati esterni della cornice; losanghe accantonate interne. Coppia di fermagli: bindelle con graffe e contrograffe a riccio pieno. Dorso arrotondato, a quattro nervi rilevati, evidenziati in testa ed al piede, da un fascio di filetti. Capitelli azzurri. Taglio grezzo, spruzzato di rosso. Rimbocchi rifilati con discreta cura; quella laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede. Carte di guardia bianche.
Il decoro a rotella orienta verso un'esecuzione non anteriore al secolo XVII della legatura. La natura locale del manoscritto e le volute fogliate
1, pure presenti in diverse legature
2 bergamasche di questa Biblioteca, testimoniano la realizzazione orobica della legatura. Caratteristiche per le legature seicentesche italiane, le losanghe azzurrate accantonate
3. Primo dei due esemplari
4 realizzati da una medesima bottega, custoditi nella Biblioteca "A. Mai". La testa rovinata delle borchie ed il cuoio privo rilevanti spellature, testimoniano l'utilità di questi ferramenta.
1
Segnatura AB 167, dettaglio
2
Segnatura
AB 168, dettaglio
Cfr. anche le segnature
AB 404,
MAB 17,
MAB 38,
MAB 39,
MAD LGI 1748-1769,
MIA 1296,
MIA 117,
MIA 713,
MIA 720,
MIA 1188,
MIA 1189,
MIA 1190,
MIA 1191,
MIA 1192,
MIA 1193,
MIA 1194,
MIA 1195,
MIA 1228,
MIA 1232,
MIA 1236,
MIA 1237,
MIA 1238,
MIA 1239,
MIA 1240,
MIA 1241,
MIA 1242,
MIA 1296,
MIA 1297,
MIA 1298,
MIA 1299,
MIA 1300,
MIA 1301,
MIA 1302,
MIA 1372,
MIA 1373,
MIA 1374,
MIA 1754,
MIA 1806,
MIA ORDO HYMNORUM DOMINICAE ADVENTUS,
MIA PRO FESTO SEMPLICI,
MMB 949.
3
Segnatura AB 167, dettaglio
Ferro o punzone, talvolta dai lati concavi, vuoto o azzurrato, impresso singolarmente o a elementi accostati a formare un seminato. Verso il 1610 comparve a Parigi un tipo di decorazione "a losanga" chiamata losanga azzurrata "à répétition". In uso sino al 1630 circa, da Parigi si diffuse in Inghilterra, ove prosperò negli anni 1635 1945. Il motivo è costituito dalla ripetizione di un ferro a losanga azzurrata (tratteggiata), alternato a un ferro con piccolo fregio secentesco: entrambi disposti in file orizzontali a riempire l'intera coperta. Il modello geometrico è semplice, ma la necessità di una precisa disposizione dei suoi elementi compositivi, impressi a mano con singoli ferri, richiede un elevato grado di maestria da parte del decoratore. Libri con decorazione così impegnativa non devono essere stati molto numerosi né così popolari come talvolta si è affermato (
BRESLAUER 1971, pp. 18-19, n. 84). Proprio la difficoltà tecnica di esecuzione può spiegare il modesto numero di legature conosciute: dodici, delle quali quattro inglesi e otto francesi. Di queste ultime, tre sono segnalate in Italia. La losanga azzurrata fu peraltro utilizzata anche in Italia, prevalentemente nella cornice di legature seicentesche romane (
BRESLAUER 108, n. 21, pp. 34-35) e in manufatti bolognesi (
ARNIM 1992, n. 85) del medesimo periodo.
4
Bergamo, Monastero di S. Agostino, Finardi Angelo,
Notarolo Albrici o sia Historia della gran lite Albrici sofferta dal Monastero di S. Agostino di Bergamo per li suoi beni alla Tezza, ms. cartaceo sec. XVII, segnatura
AB 168.