Campanus, Johannes Antonius, Opera. [Con:] Michael Fernus, Vita Campani; Epitaphium, p. I-VII, Roma, Eucharius Silber, 1495, 329x221x78 mm
segnatura Inc. 4 339 (già P 3 4)
Provenienza: Angelo Giuliano, inquisitore di S. Maria Maggiore, Bergamo.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 326, p. 98.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita a Bergamo

Marocchino marrone dal fiore diffusamente scomparso, su assi, decorato a secco. Filetti concentrici. Cornice esterna a cordami, interna a rosette entro motivi ondivaghi. Specchio a tre mazzi di rosette quadrilobate vuote, con pendagli. Tracce di quattro fermagli; bindelle un tempo, e contrograffe di foggia tetralobata. Dorso rifatto, a quattro nervi rilevati, rivestiti da un lembo di cuoio testa di moro. Nel secondo compartimento, una scritta recita: "CAMPAONO/OPERA/1495". Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia bianche, rifatte. Rimbocchi rifilati con discreta cura; angoli giustapposti.

I motivi a cordame¹, le rosette entro motivi ondivaghi², i mazzi di rosette quadrilobate con pendagli³, presenti in legature rinascimentali bergamasche⁴ della Biblioteca civica ed il possessore bergamasco Angelo Giuliano⁵, evidenziano la realizzazione orobica del manufatto. Malgrado la scomparsa delle contrograffe, le relative impronte ne rivelano la foggia tetralobata⁶.