Thomas de Hibernia, Manipulus florum, Venezia, Giovanni Rosso, [1494], 223x156x56 mm
segnatura Inc. 4 306 (già P 1 30)
Provenienza: Cristiano, frate, Bergamo; Suardi Ponti, Antonia; Mons. G. Locatelli.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 1193, p. 330.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di marocchino marrone dal fiore diffusamente scomparso e con perdita di sostanza, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da una coppia di filetti incrociati. Tracce di due fermagli: bindelle in pelle allumata rivestite in cuoio un tempo – residua spezzata quella di testa-, e contrograffe tetralobate che raffigurano rami stilizzati fogliati entro un cerchio. Dorso a tre nervi rilevati, rivestito da un lembo di pergamena con l'iscrizione inchiostrata "D. Thome/de Ibernia/Manipul:/floru(m)". Capitelli -spezzato quello al piede- e taglio grezzi. Carte di guardia bianche.

La scritta di possesso ad opera di un frate bergamasco¹, non implica di per sé, l'automatica origine orobica del volume. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144. Caratteristici le bindelle in pelle allumata rivestite in cuoio² e i rettangoli sovrapposti, con una coppia di filetti interni incrociati³ – notati su altre legature⁴ coeve custodite nella Biblioteca civica. Da segnalare le graffe⁵ e le contrograffe⁶, queste ultime provviste di motivi fogliati.