Gratianus,
Decretum, seu Concordantia discordantium canonum, cum apparatu Bartholomaei Brixiensis. [Segue:] Johannes Diaconus,
Floscolum Decreti, Venezia, Nicolas Jenson, 1474, 450x297x110 mm
segnatura
Inc. 1 28 (già P 6 8)
Mancano le prime quattro carte.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 557, p. 156.
Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia
Marocchino marrone, con tracce di spellature, su assi, decorato a secco. Coppia di cornici a filetti, raffigurano, esternamente nodi di genere moresco, internamente motivi a croce uncinata. Nello specchio, un motivo a cordame negli angoli entro filetti a quarto di cerchio. Sul piatto anteriore, quattro cantonali a sbalzo, raffigurano una testa globosa circondata da una serie di gigli bocciolati. Lungo i lati d'angolo, una scritta recita "ave maria gratia/plena dominus tecum", mentre le estremità arcuate raffigurano motivi fogliati stilizzati. Sul piatto posteriore, tre cantonali, uno dei quali rifatto, caratterizzati dalla medesima iscrizione. Umbone assente sul piatto anteriore, presente su quello posteriore, di foggia vagamente a losanga con le estremità provviste di fogliami. Cordami negli angoli dello specchio, costituiti da barrette diritte e curve, entro un quarto d'angolo a filetti ricurvi costellati da cerchielli interni. Tracce di quattro fermagli, costituiti da bindelle un tempo, e da
una contrograffa lanceolata residua, con aggancio a riccio pieno. Dorso rifatto, a quattro nervi rilevati. In testa, il titolo "CORPUS IURIS/CANONICI/1478". Capitelli e taglio grezzi. Rimbocchi del cuoio sui contropiatti, al naturale; angoli giustapposti. Carte di guardia bianche, in parte rifatte, caratterizzate da una filigrana a forma di balestra entro un cerchio.
Il riquadro di f. 2 era probabilmente destinato ad essere colorato; evidenzia tuttavia un disegno accurato e nitido. L'artigiano è memore della tradizione tardogotica, circostanza presente nelle miniature eseguite nell'Italia settentrionale
1.
Le tracce di quattro fermagli
2 testimoniano l'origine italiana della legatura. Gli angolari
3 e gli umboni
4 riutilizzati a decoro impresso, generalmente realizzati in ottone, più raramente in argento, paiono di origine tedesca (circostanza appurata anche per un'altra legatura quattrocentesca italiana
5 della Biblioteca "A. Mai"), come suggerice una coppia di esemplari proposti da G. Adler e J. Krauskopf
6. Il bottone centrale veniva ottenuto con l'ausilio di un punzone premuto dal verso nel metallo riscaldato. Per incrementarne la stabilità, poteva talora essere anche aggiunto dello stagno. Il decoro riguarda abitualmente motivi floreali o fogliati quali l'acanto, i fiori ed i viticci. Lungo il margine dei cantonali, sono talvolta indicati i nomi dell'artefice oppure del legatore. Questi generi di ferramenta erano, in area germanica, il
modulo preferito tra il XV ed il XVI secolo: venivano realizzati anche in grande serie in appositi opifici e commercializzati in tutta l'Europa centrale.
Le croci uncinate
7 nella cornice compaiono in una legatura ritenuta romana
8 della fine del secolo XV. Questa Biblioteca possiede un'altra legatura, apparentemente opera della medesima bottega
9. Anche la Biblioteca universitaria di Pavia possiede una legatura rinascimentale così ornata
10. Legature tedesche decorate con un fregio di questo genere, sono state eseguite in Germania
11 verso il 1930.
1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 244, p. 465.
2

Segnatura Inc. 1 28, dettaglio
3

Segnatura Inc. 1 28, dettaglio

Segnatura Inc. 1 28, cantonale, dettaglio

Segnatura Inc. 1 28, cantonale, dettaglio
4

Segnatura
Inc. 1 27, dettaglio
5
Cfr. la segnatura
Cassaforte 4 1.
6
ADLER – KRAUSKOPF 2007, BB. 3.3 (cfr. la riproduzione "infra").
ADLER – KRAUSKOPF 2007, BB. 3.3.
ADLER – KRAUSKOPF 2007, BB. 2.3.
7

Segnatura
Inc. 1 27, dettaglio
8
BRESLAUER 110, n. 8, p. 22-23, Nicolaus de Ausmo,
Supplementum Summae Pisanellae; Alexander de Nevo,
Consilia contra Judeos foenerantes, Milano, Leonardo Pachel & Uldericus Scinzenzeler, 1479.
9
Segnatura
Inc. 2 337.

Segnatura
Inc. 2 337, dettaglio
10
Phalaris,
Epistolae, ms cartaceo sec. XV, segnatura Aldini 349.
11
WAGNER 1928, Tafel 41, Abbildung 20, Bauten der Luftwaffe, Bruno Scheer, Berlin.