Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 7 943
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Cinquecentina 7 943


Celebratissimi patris domini bonaue(n)turae doctoris seraphici in tertium librum sente(n)tiarum disputata, Lugduni, industria Jacobi facon artis impressorie magisteri, 1515, 328x221x63 mm
segnatura Cinq. 7 943
LE CINQUECENTINE 1973, volume ingressato dopo il 1973.
Provenienza: Bergamo, Biblioteca del Seminario.

Cinq. 7 943 piatto anteriore Cinq. 7 943 piatto posteriore

Legatura del secondo quarto del secolo XVI, eseguita a Bergamo, alle armi del vescovo Pietro Lippomano, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di marocchino marrone dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorato a secco. Volume particolarmente indebolito lungo le cerniere. La cornice a piastrella raffigura coppie di corolle allungate e delimita tre rettangoli interni disposti verticalmente: in quello centrale, lo stemma prelatizio centrale (32x28 mm) di Pietro Lippomano con l'acronimo "PL", il bastone pastorale e la spada. Tracce di quattro fermagli con quattro contrograffe dal margine zigrinato sul piatto posteriore. Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata, tagliati a metà, alloggiati entro incavi rettangolari lungo il bordo delle assi. Quattro alette di rinforzo orizzontali in pergamena di recupero. Taglio blu. Carte di guardia bianche con una filigrana a forma di testa di bue.

Questa legatura è parte integrante di una serie di 91 coperte, tutte eseguite per Pietro Lipomanno2 a Bergamo, ad opera della medesima bottega, come suggeriscono gli analoghi fregi presenti tra le legature stesse.
Il Patrizio Veneto Nicolò Lippomano3, 55° vescovo di Bergamo eletto dal papa Giulio II il 17 luglio 1512, non andò mai a prendere possesso della sua cattedra. Come vescovo di Bergamo partecipò al Concilio Ecumenico Lateranense V che si svolse sotto due papi, Giulio II e Leone X. Non venne mai a Bergamo perchè, di volta in volta, gli fu impedito: una volta dall'esercito spagnolo, poi dalla peste, dall'età avanzata e da una malattia. Nel 1516 rinunciò all'episcopato e lo cedette a suo nipote Pietro Lippomano, vescovo dal 1517 (a soli 23 anni) al 1544, anno in cui fu nominato vescovo di Verona (19 febbraio 1544 – 1548). A Venezia i Lippomano erano ascritti al Patriziato sin dal 1361, cioè dal tempo della guerra di Chioggia contro Genova, discendevano da un Lippmann (uomo dalle labbra spesse) proveniente da Negroponte, e quindi da ebrei a cattolici-romano-apostolici.
Il tipo di cornice a foglie allungate4, testimonia l'esecuzione locale della legatura. Per la nozione di legatura del genere monastico, cfr. la segnatura MA 144. Caratteristiche per il periodo, le contrograffe tetralobate zigrinate5. Precario stato di conservazione generale.

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Segnature Cinq. 7 943, Cinq. 7 955-956, Cinq. 7 957, Cinq. 7 958, Cinq. 7 964, Cinq. 7 965, Cinq. 7 966, Cinq. 7 967, Cinq. 7 968.
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segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
Segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
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3
stemma di Niccolò Lippomano sopra la porta d'ingresso della Curia Vescovile a Bergamo
Stemma di Niccolò Lippomano sopra la porta d'ingresso della Curia Vescovile a Bergamo.
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segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
Segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
Cfr. DE MARINIS 1960, III, n. 2890, tav. DIII, Biblia latina, Venezia, 1494, segnatura I,A.XIII 43.
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5
segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
Segnatura Cinq. 7 943, dettaglio
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