Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 2 1997
Cinquecentina 2 1997
Michaelis Timothei Gatensis V.I.D., In Diuinum Officium trecentvm qvaestiones, Venetiis, Apud Franciscum Zilettum, MDLXXX, 180x115x28 mm
segnatura
Cinq. 2 1997
Provenienza: Bergamo, Biblioteca del Seminario.
LE CINQUECENTINE 1973, volume ingressato dopo il 1973.
Legatura francese della fine del secolo XVI, eseguita in Francia, del genere "a placca"
Vitello marrone decorato a secco ed in oro. Piatti indeboliti lungo le cerniere. Angoli ricurvi. Cornice a filetto a secco, ripassato in oro. Al centro dello specchio, una placca ovale di tipo orientaleggiante (45x35 mm). Dorso a cinque nervi e due mezzi nervi, uno in testa l'altro al piede, rilevati. Alette di rinforzo cartacee a trapezio. Capitelli grezzi e marroni. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
Il vitello utilizzato, i numerosi nervi
1, i mezzi nervi in testa e al piede, le alette di rinforzo a trapezio
2 e la placca
3, suggeriscono un'origine transalpina. E. Kyriss
4 ha segnalato placche di questo genere su legature parigine della seconda metà del secolo XVI. La Biblioteca civica "A. Mai" possiede altre legature rinascimentali francesi di questo genere
5. I cataloghi Gumuchian
6 e Primigenia
7 segnalano un esemplare cinquecentesco transalpino provvisto di un'analoga placca. Passata proprietà della Biblioteca del Seminario di Bergamo
8.
1

Segnatura Cinq. 2 1997, dettaglio
2
Banda di pergamena, di carta o di tessuto, incollata sul dorso del libro e fissata, sotto forma di alette, all'interno dei piatti quale rinforzo del dorso stesso e della giunzione tra la coperta e il corpo del libro. Può essere costituita da una striscia unitaria - come sui dorsi lisci - o da una striscia suddivisa in più bande incollate al dorso tra un nervo e l'altro. Le alette esistevano anche nelle legature romaniche e la loro tipologia è varia: talvolta coprono tutto il dorso, talvolta solo testa e piede. A lungo si impiegarono per le alette frammenti di pergamena, di carte manoscritte o stampate, su alcuni dei quali furono più o meno casualmente scoperti testi importanti. In Francia, le alette, utilizzate dal XVI al XVIII secolo inoltrato (
GOTTLIEB 1910 p. 18) visibili all'interno dei piatti, hanno generalmente margini netti e forma trapezoidale (
GOLDSCHMIDT 1967,
vol. I, Text, p. 106). Queste due caratteristiche proprie delle alette francesi costituiscono un importante elemento di differenziazione nei confronti di quelle italiane, che presentano abitualmente margini lievemente irregolari e forma rettangolare.
3

Segnatura Cinq. 2 1997, dettaglio
4
KYRISS S. D., col. 841-842, Abb. 2: 3. Viertel des 16. Jahrhunderts, O3, O2; col. 845-846, Abb. 4: St. A-cum 1510, Platten wie Abb. I, O4, O7, O10, O6, O8.
5
Segnature
Cinq. 1 252 (cfr. la riproduzione "infra"),
Cinq. 1 282;
Berosi sacerdotis chaldaici, antiqvuitavm italiae ac totivs orbis libri quinque. Commetarijs Ioannis Annij Viterbensis, Anverpiae, in aedibus Ioan. Steelsii, MDLII, segnature
Cinq. 2 1429.

Segnatura Cinq. 1 252, dettaglio
6
GUMUCHIAN LIBRAIRE 1929, n. 109, pl. XXXII, p. 55,
Gallicae Linguae Institutio…………J. Varennius Syntaxis linguae Grecae………(altre due opere), Paris, Kerver, 1563, eseguita per Nicolas Barbes.
7
PRIMIGENIA 2005, n. 114, Sallustio,
Opera, Lione, Trechsel, 1533.
8

Segnatura Cinq. 2 1997, dettaglio
