INVENTARIO SEZIONE OTTOCENTO
a cura di Buzzetti Sandro e Rosa Daniela, Novembre 1981



Presentazione dell'archivio

I limiti cronologici del presente inventario sono stati 'imposti' da una situazione di fatto e non rispondono se non in parte a un criterio scientifico. Le vicende di queste carte e la loro collocazione fisica le hanno mantenute separate da una parte dall'archivio del periodo della dominazione veneta (fino al 1797) e dall'altra dal materiale elencato nell'inventario sommario dell'Archivio fino al 1949, inventario redatto nel 1950 (Bergamo, Civica Biblioteca Angelo Mai, Sala I D 11 24/3). Se però il termine iniziale è abbastanza preciso, non altrettanto netta può essere l'indicazione del termine finale. Infatti l'inventario del 1950 comprende diverse serie la cui data d'inizio cade in pieno secolo XIX o anche in epoca anteriore; l'inclusione di questo materiale nell'inventario citato sembra dettata da motivi contingenti o da necessità amministrative, comunque non da considerazioni di carattere storico o cronologico. Talvolta le serie della sezione che, nei limiti accennati, continueremo a chiamare ottocentesca, si interrompono verso il 1870, a volte anche prima, quasi sempre sono lacunose a causa degli incendi e degli scarti che l'archivio subì in epoche passate. Diversi titoli non compaiono nemmeno nel presente inventario sempre per lo stesso motivo.
Benchè l'archivio si riferisca a un periodo storico che vide il succedersi di diversi regimi politici, è sembrato opportuno considerarlo unitariamente, tenendo presente anche le caratteristiche di un'amministrazione locale, toccata solo marginalmente dai grandi avvenimenti politici che non ne pregiudicano la continuità di fondo. D'altra parte risulta che lo stesso criterio sia stato adottato dagli autori dell'ultimo dei diversi ordinamenti di cui si trova traccia nell'archivio, attuato verso la fine del secolo scorso o agli inizi di quello corrente. A quest'ultimo ordinamento abbiamo cercato di rifarci fin dove possibile, aiutati in questo dalla copia di un vecchio inventario (Bergamo, Civica Biblioteca Angelo Mai, Sala I D 11 24/1-2) che, per quanto schematico, incompleto e privo di indicazioni cronologiche, è stato spesso utile per la ricostruzione della struttura dell'archivio.
Nel presente inventario vengono indicate: la suddiviisone in titoli, fascicoli, fascetti, subfascetti, la descrizione sommaria del contenuto, il numero delle carte, le date iniziale e terminale.
Fanno eccezione tre sezioni: Culto, Sicurezza pubblica e Acque.
La prima era già stata ordinata e descritta dettagliatamente nel 1974 ed è stata riportata tale e quale nell'inventario perchè si è ritenuto opportuno mantenere un lavoro che, sebbene condotto con criteri differenti da quelli adaottati in seguito, offre una chiara e particolareggiata illustrazione del contenuto delle carte.
Lo stesso si può dire per i due fascicoli della Sicurezza pubblica e per il fascicolo XIX dei Militari.
Per quanto riguarda la categoria Acque va osservato che non è stato possibile ricostruire uno schema di ordinamento identico a quello utilizzato per il resto dell'archivio; il motivo di ciò è duplice: il materiale risultava riordinato più volte con criteri diversi e contraddittori, inoltre nè le camicie nè il vecchio inventario offrivano indicazioni più coerenti. In particolare la parte relativa alle rogge comprende molti faldoni contenenti più di un argomento che hanno reso necessaria l'adozione di una voce supplementarie "oggetti diversi" e di una serie di richiami da un fascicolo all'altro per poter riunire, almeno nell'inventario, il materiale di argomento analogo suddiviso nei vari faldoni. Questa soluzione, per quanto possa apparire macchinosa, è stata preferita a uno smembramento dei singoli fascicoli, operazione quest'ultima sempre sconsigliabile.
Il lavoro di riordinamento e inventariazione è stato svolto da diverse persone dal 1974 al 1981 con lunghi periodi di interruzione e vari rifacimenti. E' inevitabile quindi che alcuni criteri di intervento siano stati corretti col passare del tempo. Ad esempio, in una prima fase gli avvisi a stampa venivano raggruppati alla fine dei fascicoli e contrassegnati a parte con numeri romani; gli opuscoli e i volumi a stampa venivano inseriti nel catalogo della Biblioteca Civica dopo essere stati tolti dall'archivio. In seguito si preferì lasciare tutto il materiale a stampa nei singoli faldoni per non compromettere l'unità dell'archivio.
Soltanto i disegni e le mappe più notevoli sono stati collocati, per motivi di sicurezza, in un'apposita sezione, lasciando sempre un richiamo al fascicolo originario.
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