BALDI, Sommario Grande, 296v
7, 8, 9 dicembre 1507. "Furno dal Senato distribuiti sopra li karatti di Terra Ferma cavalli 10.995 de quali toccava per caratto cavalli 100, et al Bergamasco cavalli 900 (Reg. II, 148)".
BALDI, Sommario Grande, 297v
18 aprile 1508. "Alle spese de cavalli, condotte, guastatori et altro occorse nella guerra di quel tempo non intendevano le valli Brembana contribuire persuadendosi essenti; ma con terminatione de Provveditori Generali fu dichiarato che a simili spese havessero a contribuire ogni qualità di persone, così essenti et privilegiatti come non, come in essa 18 aprile 1508 (Reg. I, 125)".
BALDI, Sommario Grande, 299
14 maggio 1509. "Essendo restato rotto et dissipato l'essercito veneto dall'arme francesi nella Giera D'Ada, mossi contro la repubblica in essecutione della Lega tenutasi in Cambrai da Principi cristiani contra la medesima repubblica, si sottomise volontariamente la città di Bergamo alla Maestà cristianisima, non potendo spogliata di mure et deffensori resistere a nemico potente et vittorioso. Onde restò ancora la nostra Valle sottoposta al giogo de Francesi, anzi concessa in dono dalla Maestà cristianissima insieme con altre terre del Bergamasco a Carlo d'Ambrosia, Maresciallo, Ammiraglio et Gran Maestro et kavalier dell'arme regie di qua da Monti; et ciò a
10 giugno del detto anno; et dal quale furno poscia fatte publicare in Clusone diverse rigorose proclame contra le persone della presente Valle che militavano nell'essercito de Venetiani, contra quali procedè alla confiscatione de beni et bando perpetuo. Onde fu poi
necessario per la liberatione d'essi componere in scudi 650 d'oro, quali furno dalla Valle sborsati, come nell'istrumento di detta liberatione
18 settembre 1510 et proclame registrate al Libro dell'Ordini Vecchii della Comunità di Clusone da f. 112-118..."
BALDI, Sommario Grande, 300v
17 novembre 1511. "Gaston conte di Foix, L.T. Generale del Re di Francia, richiese al territorio et montagne carri 40 con tre para de bovi per carro per mandarli a Milano per impiegarli conforme al bisogno, et ne fu fatto il seguente comparto da Gio. Pietro Benaglio compartitore generale:
|
carra n° |
bovi n° |
Val Seriana superiore |
8 |
50 |
Val Gandino |
5 |
30 |
Val Seriana inferiore |
4 |
24 |
Val San Martino |
3 |
18 |
Vicariato d'Almen |
3 |
18 |
Oltra la Goggia |
1 |
7 |
Val Brembana superiore |
3 |
19 |
Val Brembana inferiore |
4 |
32 |
Martinengo |
1 |
8 |
Rumano |
1 |
4 |
Lovere |
1 |
5 |
Quadra di Lover |
1 |
8 |
Val Caleppio |
1 |
5 |
Squadra di mezzo |
2 |
- |
Squadra d'Isola |
1 |
- |
Squadra Val Taleggio |
1 |
4 |
Totale |
40 |
232 |
BALDI, Sommario Grande, 301
4 febbraio 1512. "Essendo Brescia ricaduta in potere de Venetiani, la Valle con l'inferiore si riposero sotto il Dominio veneto et per obligar la città a far il medesimo levorno l'acque alle seriole. Onde non potendo li molini macinare, spedì il Pallavicino a Cassano per soccorso de 200 fanti, temendo di qualche sollevatione della città".
BALDI, Sommario Grande, 301
5 febbraio 1512. "Cominciano li fanciulli in Bergamo a gridare "Marco, Marco"; et alli 6 restò la città da Valleriani occupata per nome della Repubblica, essendosi li Comandanti nascosti et il presidio ritiratosi; ma pochi giorni poterno mantenerlo, come si dirà qui sotto. Capi erano: Maffeo Carrara, Troilo Lupi, Bernardino Montanini, mandati da Andrea Gritti Proveditore Generale de Venetiani, quali improvvisamente alli X hori della notte, scalate le mura, sorpresero la città che non haveva di presidio che 200 soldati, che poi si resero et furno scortati fino a Trezzo".
BALDI, Sommario Grande, 301
7 febbraio 1512. "Gionse in Bergamo per la Repubblica Federico Contarini con 500 stradiotti et alcuni balestrieri a cavallo, prohibendo a soldati ogni ingiuria; et furno dal Principe scritte ducali in comendatione della fedeltà mostrata".
BALDI, Sommario Grande, 301
12 febbraio 1512. "Havendo li Francesi che s'erano ritirati nella Roccha lasciato artificeri certo mucchio acceso a tempo, il detto giorno accese la polvere circa li 9 hore della notte et andò in aria il torrione con indicibil danno et spavento".
BALDI, Sommario Grande, 301
18 febbraio 1512. "Vedendo il Proveditore Veneto di non haver forze sufficienti di mantener la città, bersagliata dalla Capella posseduta da Francesi con l'artiglieria et assediata di fuori via da continue incursioni, secretamente l'abandonò, marchiando verso Brescia co suoi soldati".
BALDI, Sommario Grande, 301
19 febbraio 1512. "Mandò la città oratori a Milano a Antonio Maria Palavicino per scolparsi dell'imputatione che havesse tenuto man con i Veneti ad impatronirsi della città".
BALDI, Sommario Grande, 302
Nel
febbraio 1512 genti delle valli Seriana e Brembana fecero impeto contro la città ed il presidio francese si ritirò nella rocca. La città venne saccheggiata dai valligiani dopo 12 giorni i cittadini scacciano i valligiani e spediscono ambasciatori a Milano per giustificarsi e farsi perdonare la rivellione. Per farsi perdonare i bergamaschi vengono minacciati di una taglia di 40 mila ducati, 4800 dei quali toccano alla valle.
BALDI, Sommario Grande, 304r
1512. "I francesi tornano per alcuni mesi a Bergamo, poi Girardo Lupi con l'aiuto dei valleriani ricupera a Venezia la città. Città e valli vengono ricevute con ducali piene di affetto e si confermano loro i privilegi. Venezia invia a Bergamo Bertolomeo da Mosto. Costyui per riparare ai mali che sul territorio bergamasco va facendo la cavalleria francese, fa elezione di diversi cittadini che pongono taglie sui beni dei privati in proporzione al loro estimo per riparare i danni. Alle spese vengono chiamate anche le valli. L'elezione è del 29 agosto 1512 (Reg. I, 201v) e (IV, 71v). Vi sono anche lettere del 29 giugno 1512 (Reg. II, 213)".
1512. "Vengono eletti in giusdicenti della valle Alessio Fanzago, Benino Romello, Pasino Vite e Leon Bonicello, tutti di Clusone".
BALDI, Sommario Grande, 304r
20 agosto 1512. I Provveditori Generali scrivono a Bartolomeo da Mosto che alle spese degli stradiotti in territorio bergamasco devono contribuire sia la città che le valli (Reg. I, 200v). Il Compartitore certifica che anche in passato (1483, 1484, 1500, 1508) le valli hanno contribuito alle spese di guerra (Reg. I, 200v). Le valli ricorrono ai Provveditori che le liberano dalle spese in parola, come in una dichiarazione del
31 agosto 1512 dal campo sotto Brescia (Reg. I, 155v e IV, 73).
BALDI, Sommario Grande, 308r e BALDI, MMB 150, 204
18 settembre 1512. Val Seriana superiore e val Gandino avevano mandato un buon numero di guastatori e soldati all'espugnazione della Cappella di Bergamo. Bartolomeo da Mosto attesta questi meriti (Reg. I, 170 e IV, 137). Anche al
23 ottobre 1512.
BALDI, Sommario Grande, 308r
11 ottobre 1512. Le spese si erano fatte gravose anche per l'assedio di Brescia. I Provveditori in campo scrivono a Bartolomeo da Mosto che queste spese (Guastatori, careggi ed altro) siano suddivise anche tra i cittadini (Reg. I, 202).
BALDI, Sommario Grande, 308v
20 ottobre 1512. "Non tralasciavano quelli del Piano di operare perché la valle Seriana superiore fosse astretta a mandare la portione di carri, secondo il suo caratado, nel campo sotto Brescia, o almeno alla contributione delle spese, secondo detto suo estimo; aldidi di novo per detto Proveditori li intervenienti di detta Valle, et visto una ducale dell'ecc.mo Senato de dì 12 dicembre 1498 per la quale veniva essa valle essentata da simil contributione di spese, furno essi in conformità d'essa ducale essentati da simil spese, atteso massime le fedelissime operationi d'essa Valle in servitio del Serenissimo Dominio fatte, et fanti mandati alla detta recuperatione di Brescia, come in essa terminatione de dì 20 ottobre 1512 (Reg. I, 148; II, 72v)".
BALDI, Sommario Grande, 309
14 novembre 1512. "Se bene per lettere de Proveditori de dì ultimo agosto 1512 era stato ordinato che le vallate non fossero astrette e contributione alcune di spese fatte per li stradiotti per il Piano et Città, non s'era però a loro osservato, anzi, comandato che alloggiassero genti d'armi, onde fu di novo per esse Vallate ricosro alli detti Provedidori da quali fossero replicate le letter, perché a tal contributione di spese né meno alloggio de genti d'armi fossero astretti, dichiarandoli per la forma de loro privileggi essenti da simil aggravii, commettendoli però a Rettori di Bergamo il tutto tenessoro in sospeso sinché dall'ecc.mo Senato fosse altrimente deliberato, al quale havevano indirizzato in nuntio d'esse Vallate, et come in lettere datte adì 14 novembre 1512 (Reg, I, 164 e IV, 74v)".
BALDI, Sommario Grande, 309v
18 novembre 1512. Quelli del Piano ancora una volta ricorrono ai Provveditori per aver lettere contro l'esenzione dalle contribuzioni delle valli. I Provveditori comandano ai Rettori di Bergamo perché le vallate contribuiscano secondo il loro estimo, dichiarando che questa è la loro ultima intenzione e volontà.
Ma, a proteste dei valligiani, ancora una volta i Provveditori si ricredono. Dicono che le lettere a favore del Piano sono state estorte a loro insaputa e comandano la restituzione dei pegni tolti alle valli e la sospenzsione della causa fino a nuova deliberazione del Senato. Ciò avviene il 29 novembre 1512 ed il 6 dicembre seguente i Rettori comandano la restituzione dei pegni (Reg. I, 156 e IV, 74).
BALDI, Sommario Grande, 310
5 dicembre 1512. Il Senato nella causa per le spese degli stradiotti, intesi i messi della città e delle valli, dichiara che le valli non siano tenute a pagare, come in ducali in data odierna (Reg. I, 156 e IV, 74v).