BALDI, MMB 150, 110
29 agosto 1512. "Essendo ritornata la valle sotto il dominio veneto, li furono confermati li Privileggi (Sommario grande, 304)".
BALDI, MMB 150, f. 139
19 maggio 1509 (sotto francesi). "Deputatione di Pietro Palavicino in Rettore della Valle, et inventario consegnato al medesimo.
24 maggio 1509. Ebbe la Valle in Rettore Pietro Palavicino, mandato dal detto Carlo d'Amboise, al qual Rettore essendo state scritte lettere dal Vicario et Luogotenente di Bergamo perché mandasse le denontie al Malleficio di Bergamo, s'oppose in virtù de privilegii di Valle, et così ottenne da Antonio Palavicino, Generale dell'arme del Re cristianissimo, acciò la Valle non fosse sotto detto Re di peggior conditione".
BALDI, MMB 150, f. 140
24 settembre 1509. "Podestaria donata dal Gran Maestro al capitano Bernardo di Recavile, il quale a
14 dicembre deputa in potestà della Valle col mero e misto imperio et potestate gladii Pietro Antonio da Casate, cittadino di Milano.
28 detto. Possesso datto al detto Casate dal detto Pietro Palavicino o suo Luogotenente, con la consegna dell'inventario"
N.B. a f. 180 del medesimo manoscritto si dice:
"Podestaria della Valle donata del Gran Magistro al capitano Bernardo di Ricaule con facoltà di ... ogni due anni un altro, con ordine li fossero corrisposti li salarii".
BALDI, MMB 150, f. 180
11 ottobre 1509 sotto francesi. "Concede libertà al Secretario di Carlo ... d'Amboise Gran Magistro et Luogotenente generale del Re di componer l'interessi della Valle".
BALDI, MMB 150, f. 180
16 novembre 1509 sotto francesi. "Capitoli presentati dalla Valle al detto Gran Magistro con la risposta a quelli fatta. Col sborzo de fiorini 1000 fatto dalla Valle al detto Gran Magistro". I capitoli in parola sono riportati in
Somm. Gr. f. 299v:
- Che Sua Eccellenza non vendendo la detta Valle et giurisdittione godesse per la gratia d'essa Valle scudi 1000; et che in caso di qualche bisogno la volesse vendere, che volendola li huomini d'essa Valle comprare volesse a egual pretio preponerli a ogn'altro, nel pretio della quale li compensasse d'essi scudi 1000 ducati 800, perché l'altri 200 liberamente glieli donavano; come ancora, in caso essi valleriani non la volessero comprare, fosse tenuti restituirli detti ducati 800.
Al che fu resposto per detto Carlo contentarsi et promettere di ciò fare, mentre li detti scudi 1000 fossero immediatamente pagati.
- Che volesse confirmarli tutti li privilegii et conservarli secondo la continentia d'essi; et che non li fosse ammossa de facto alcuna terra de la giurisditione d'essa Valle, et massime Sovere con le sue pertinentie.
Al che parimente contento et concesse, salva la sua raggione et del capitolo 3°.
- Che si degnasse di conservare, preservare et deffendere li comuni et huomini di detta Valle da spese straordinarie et alloggiamenti de cavalli, in quel miglior modo et forma erano meglio trattate le sue terre.
Al che rispose dovesero star sicuri che li haveria fatto quel buon trattamento che havesse fatto ad ogn'altro, et come in esse capitolationi.
Nel qual giorno furno dalla Valle sborsati et pagati li detti scudi 1000".
BALDI, MMB 150, f. 181
11 settembre 1509. "Proclama per nome del Re Cristianissimo contra valleriani absenti, con diversi capitoli.
22 novembre. Reiterato detto proclama et publicato in Clusone 23 detto.
15 dicembre. Reiterato di nuovo detto proclama.
19 detto. Lettere al podestà di Clusone perché faccia publicar detta crida, et che capitando alcuno de' absenti lo mandi a Brescia del Secretario, et di più faccia publicare che il Gran Magistro vol fitare la vena del vidriolo, et che li sono sta' offerti sino fiorini 100 all'anno.
Dichiaratione contro absenti per ribelli, con la confiscatione di beni.
Accordo fatto dalla Valle con fiorini 650 per la liberatione di detti absenti et loro beni, per li quali a
1510, 18 novembre. si paga dalla Valle il residuo di detta compositione".
BALDI, MMB 150, f. 181 e BALDI, Registro A, f. 54v
4 gennaio 1510. "Supplica la Valle il Gran Maestro per la sospensione et salvo condotto alli Valleriani absenti, massime habitanti in Venetia, per il proclama publicato col quale si chiamavano a repatriare, sotto pena di confiscatione; et furono deputati il Governatore et Auditore regio di Bergamo quali ... per giorni 12, con ordine che li Agenti tornassero con qualche bona resolutione.
10 febraro. Si reitera il Proclama contra absenti perché tornino ad habitare.
22 aprile. Vengono liberati li absenti dal Gran Magistro, ad instanza della Valle".
BALDI, MMB 150, 182
30 luglio 1511. "Lettere del Palavicino al Tesoriero della Valle perché lascii governare la banca al Podestà della Valle Pietro Antonio da Casate".
BALDI, Registro A, f. 64r e BALDI, MMB 150, 182
Clusone, 13 gennaio 1512. Il Consiglio di val Seriana superiore comanda a Bernardino de (?), notaio e scriba della valle, di scrivere le seguenti lettere indirizzate a Gregorio Panigarola.
Le lettere dicono che Alessandro Bonicelli e Fanzagino Fanzago, nunzi della valle, hanno riferito quanto il Panigarola ha fatto per la conservazione della libertà della valle di eleggere i suoi rettori e podestà, insieme con Antonio Maria Pallavicini. Di questo tutta la valle è grata e certifica al Panigarola "che dicti homini erano mandati per dicta valle solum ad estendere dicta libertà et la ellectione facta in executione de essa, et non de far altra nova ellectione de lì. Pertanto, vostra Magnificentia li haverà per boni servitori, se non hano fatto altra ellectione. Et così li excusariti da lo predicto ill.mo Signore, perché sopravegnando le littere del rev.mo Senato non s'è possuto exequire quanto li era imposto. Pregando ancora la vostra Magnificentia che segondo haviti operato per deffension de la dicta nostra libertà non rincrescha de novo ad vostra Magnificentia fatigarne per conservatione de ditta libertà". Firma il detto Bernardino.
BALDI, MMB 150, 182
4 giugno 1512. "Liberatione fatta alla valle dal Secretario Reggio de fiorini 4800 per la compositione fatta per la rebellione".
BALDI, Registro A, f. 123v e BALDI, MMB 150, 203
Cristoforo Moro e Paolo Capello, Provveditori Generali a Bartolomeo da Mosto, Provveditore di Bergamo. Dal campo presso Brescia, 31 agosto 1512.
Si sono presentati Leonardo Comenduno e Giorgio Benaglio, a nome di Bergamo, chiedendo che quelli delle valli contribuiscano alla spesa degli stradiotti; uditi quelli della valli, che asseriscono di essere separati e di volere che i loro privilegi siano conservati; deliberano di scrivere al da Mosto dichiarando di non costringere le valli a tale contribuzione, poiché desiderano che i privilegi siano osservati. Se sarà necessario che essi contribuiscano a qualche cosa (senza essere obbligati) i Provveditori sono sicuri che lo faranno. I rappresentanti della città chiedono a loro volta l'osservanza dei loro propri privilegi ed i Provveditori comandano al da Mosto, che così sia.
BALDI, Sommario Grande, 308r e BALDI, MMB 150, 204
18 settembre 1512. Val Seriana superiore e val Gandino avevano mandato un buon numero di guastatori e soldati all'espugnazione della Cappella di Bergamo. Bartolomeo da Mosto attesta questi meriti (Reg. I, 170 e IV, 137). Anche al
23 ottobre 1512.