Azioni vol.11, 1 gennaio 1512 a f. 201r
Dodici persone estratte a sorte come al solito procedono all'elezione dei Consoli della Mercatura per l'anno 1512. Risultano eletti: Gerolamo Colleoni, Francesco Olmo, Domenico del Cornello, Battista della Pisina.

Azioni vol.11, 2 gennaio 1512 a f. 201v
Alla presenza dei Luogotenenti, 9 Anziani, su relazione di G. Pietro Colleoni e Facino Rivola, Deputati, si occupano della manutenzione dell'orologio comunale.
Item, si dà il giuramento agli anziani predetti secondo lo statuto.
Item, si nominano, si fanno giurare e si ottengono garanzie dai seguenti Giudici, Consoli di Giustizia e Commilitoni:
Ludovico Suardi, Giudice ai Danni Dati per il primo semestre
Michele Maldura, Giudice alle Vettovaglie
Scipione Suardi, Console di Giustizia
Stefano Salvagni e Stefano de Vianova, Giudici alle Vettovaglie
Rainaldo Barilli, Giovanni Sonzogni, Alessandro Colleoni, Commilitoni
Item, si autorizza un sequestro a Ludovico Suardi, conduttore dell'Ufficio delle Vettovaglie e delle Strade, per debiti accumulati all'Ufficio.
Item, si elegge Contraddittore secondo la forma deglio statuti Malatesta Suardo.
Item, si ordina che due Deputati presentino entro otto giorni i conti per il fitto di una bottega che mastro Silvestro Maffei aveva sulle scale del Palazzo.
Item, si presenta e si notifica una lettera diretta al cancelliere Francesco Bellafino:
"Amice carissime, havendo noi elletto et deputato el mag.co miser Socino Secco a quello loco novamente vacato de quello Consilio, ve dicemo et comettiamo che lo inscribate nel ceto de quelli altri consiliarii, a quello locho honorevole che merita uno pare suo; et subito non mancharete né suprasedarete, per quanto charipendete la gratia nostra. Date Mediolani, ultimo decembris 1511. Lo vostro Antonio Maria Pallavicino.

Azioni vol.11, 3 gennaio 1512 a f. 202v
Alla presenza del Luogotenente, 9 Anziani, dopo aver discusso alcune cose di interesse per la Comunità, decidono all'unanimità di condonare parte di una pena pecuniaria a Pancrazio Domengini dela Puta da Gorlago.

Azioni vol.11, 4 gennaio 1512 a f. 203r
In presenza di tre Consoli della Mercatura, 12 elettori provvedono all'elezione di 3 Sopraconsoli della Mercatura, nelle persone di Guido da Albano, Giacomo Benaglio e G. Andrea q. Baptistini de Rota. Si eleggono anche sette Sapienti alla Mercatura.

Azioni vol.11, 4 gennaio 1512 a f. 203v
Alla presenza del Luogotenente vicario, 12 Anziani e molti Aggiunti si radunano in Consiglio.
Gli Anziani sono:
Francesco Albani Pietro Assonica
G. Andrea Guarneri Malatesta Suardo
Martino de Baniatis Lazzaro de Barillis
G. Pietro de Gambirasis G. Antonio de Mutio
Antonio de Adraria Albertino de Vegis
Stefano de Vianova Iacobo Benaglio

Gli Aggiunti sono:
Francesco Suardo, Tesoriere G. Pietro Ceresoli
Soccino de Siccis, eques Deffendus Sabatinus
Lucas de Brembate, eques Iacobus de Cazano
Ludovico de Suardis, comes et eques Pietro Andrea del Cornello
Gerolamo de Borellis Facinus de Rivola
Iacobo Zoncha Gerolamo Colleoni
Michele Maldura Aurelio Solcia
Bertolomeo Marchesi Matteo da Albano
Galeaz Columbus Manfredinus de Augustis
Bartolomeus de Callepio Leonardus de Marentiis
Scipione de Suardis Baldus de Roxiate
Hieronymus Poncinus Nicolaus de Albano
Alexander de Tertio Albertus del Zoppo
Io.Petrus Coleonus Stephanus de Salvagnis
Ludovicus Suardus senior Ianuarius de Bonorenis
Vincentius de Advinatris Antonius de Bonellis
Iohannes de Albano Maffeus de Zuchis
Io.Philippus de Mutio Hieronymus de Augustis
Galeaz de Vertua Lazarus de Curteregia
Bertulinus de Baniatis Christoforus de Brixianis
Valerianus de Adelaxis Baptestinus de Rota
Io.Andreas de Agazis Benedictus de Passis
Henricus de Verzeris Baldesar de Bolis
Iacobus de Garganis Alexander de Passis
Dominicus de Ondeis
Essi pongono una parte che dice in sostanza: udita una querela oggi sporta nel Consiglio circa un insulto e violenza armata fatta ieri dai figli del fu Francesco Bernardino Visconti contro i massari di Soccino Secco a Lurano, i quali a forza hanno preso alcuni animali sotto pretesto di aver avuto licenza dal Luogotenente Generale Regio (che si dichiara falso e non concesso, anche se tale licenza era stata richiesta); si pone parte che i Difensori ed il Vicario Luogotenente facciano in modo con ogni celerità di assumere informazioni sulla stessa violenza. Dopo di che gli Anziani autorizzano gli Oratori che si recheranno a Milano per i dazi che la violenza stessa, ed altre fatte nel territorio bergamasco, siano notificate al Senato o al Luogotenente, chiedendo che si prendano provvedimenti.
Parte presa con tre contrari.
Item, si passa all'elezione di due Giudici ai danni dati, che sono Alberto del Zoppo per il primo semestre e Deffendo Sabbatini per il secondo semestre del 1512.

Azioni vol.11, 6 gennaio 1512 a f. 204v
Alla presenza del Luogotenente vicario, 11 Anziani danno le seguenti commissioni a Francesco Bellafino, oratore presso il Senato di Milano, dove si dovrà recare oggi stesso.
Dichiari al Senato nella forma opportuna l'insulto e la violenza fatta a Lurano dai Visconti di Lurano, secondo la risoluzione del 4 gennaio.
Procuri la spedizione del processo criminale contro i daziari per le insolenze e compaia presso il Generale di Normandia per fare il computo dei dazi esatti nei mesi di gennaio e febbraio 1510 in moneta lunga, secondo le deliberazioni del Senato, per la quale esazione i daziari pretendono interesse; chiedendo nel contempo il rilascio del sequestro nelle mani del Tesoriere Regio di Bergamo della somma di cui pretendono di essere creditori, dai denari del dono regio, con tutto quanto sia opportuno e necessario.
Notifichi al nuovo Pretore il capitolo ottavo del privilegio concesso dal Re a Bergamo la seconda volta, che egli voglia osservare integralmente, soprattutto per un certo Stefano Ferrando che, come la comunità ha saputo, ambisce a diventare Giudice dei Malefici di Bergamo. Il Bellafino lascia il giorno stesso e ritorna il 5 febbraio.

Azioni vol.11, 7 gennaio 1512 a f. 205r
Alla presenza del Vicario Luogotenente, 10 Anziani e numerosi Aggiunti propongono di eleggere i Presidenti della Pietà Colleoni. Si eleggono a termini di procedura Bartolomeo da Calepio, G. Pietro Colleoni, Andrea del Passo, Bertolino Baniati, Fermo dela Crotta, Lavezolo Colombo, Giovanni Agliardi. Andrea e Bertolino rinunciano prima del 14 gennaio. Giacomo da San Pellegrino viene confermato notaio della stessa Pietà.

Azioni vol.11, 8 gennaio 1512 a f. 206r
Alla presenza del Luogotenente, 10 Anziani e numerosi Aggiunti eleggono i Notai del Maleficio. Alcuni Anziani propongono che i Notai che esercitano quall'ufficio si intendano scaduti all'inizio di gennaio passato, senza pregiudizio nei confronti di Francesco Gargani, uno degli stessi Notai, quando potrà di nuovo essere eletto all'ufficio.
Parte presa 35 a 21.
Si passa all'elezione fino al prossimo primo luglio, salvo uno che continuerà come Notaio vecchio. Si eleggono così Matteo Albani e Cominzolo Adelasio. Si eleggono poi i Coadiutori ed i Servitori del Malefizio, che sono, rispettivamente, Giovanni di Bartolomeo Calepio, Vincenzo q. Petroli da Carate e G. Giorgio Agazzi, Coadiutori; G. Antonio detto Plato da s. Gervasio, Lazzarino de Camisano, Ricchino Picholetti barberius e Iacobello da Calepio, Servitori.

Azioni vol.11, 9 gennaio 1512 a f. 207r
Alla presenza del Luogotenente, 9 Anziani stabilisono dei termini di pagamento a Fachino Cagnane da Trescore.
Item, ordinano di scrivere al Bellafino che sta a Milano di avvicinare il nuovo Podestà di Bergamo e di rendergli noto che per osservanza degli statuti non confermi alcuni degli ufficiali del Podestà in carica ad alcun ufficio, perché gli uffici debbano essere lasciati liberi. Si scrive il giorno stesso.
Item, si eleggono 3 Commilitoni per i Giudici delle Vettovaglie e delle Strade per il 1512.
Item, si eleggono 4 persone per cavalcare insieme con il Luogotenente vicario ed altri sulle seriole del comune che hanno necessità di riparazione, e a riferire. Cavalcano la domenica 11.
Item, si concede all'unanimità un mandato e boletta a Giovanni e Guidone da Albano di 140 lire per cose della loro bottega e per cera dati all'Ufficio del Malefizio.

Azioni vol.11, 10 gennaio 1512 a f. 208
In presenza del Luogotenente, 12 Anziani e molti aggiunti pongono parte che si elegga un servitore campanario del comune, in luogo di un altro defunto, a certe condizioni di salario con altri campanari. Si elegge.
Item, In vista di una controversia fra 3 persone circa l'ufficio del Massarolo, si rifà l'elezione e si elegge Massarolo del comune Ludovico de Bonellis.

Azioni vol.11, 14 gennaio 1512 a f. 209r
In presenza del Vicario Luogotenente, 11 Anziani e molti Aggiunti sostituiscono i due Presidenti della Pietà che avevano dato le dimissioni, con la clausola che se rinunciano siano banditi dagli uffici del comune per cinque anni. La parte non passa 18 a 31. Senza la clausola proposta, si eleggono allora Castello Benaglio e Benedetto del Pazzo, che accettano e giurano.
Item, si eleggono 3 Sindaci della Pietà per l'anno 1511. Sono Paolo Benaglio, Scipione q. Eleuterio Suardi e Giacomo q. Febo Gargani.
Item, si dispone di scrivere a Oliverio Agosti che è a Milano che vi rimanga e procuri la spedizione delle cause della comunità demandate a Francesco Bellafino, cancelliere ed oratore della città, che pure sta a Milano insieme con lo stesso Francesco. Il salario dell'Agosti comincerà dal giorno 16.
Item, si estraggono a sorte due Deputati, G. Andrea Guarneri e G. Antonio Muzio, per informarsi sull'asserito gravame e danno subito da Martino del Zoppo, vice-ragioniere del comune per certi asserti mandati fatti lo scorso anno dai Cancellieri del comune, che alcune persone dovessero essere iscritte dai ragionieri come creditrici del comune, sui quali Martino non era stato consultato, ed altre cause; e a riferire.

Azioni vol.11, 16 gennaio 1512 a f. 210r
Alla presenza del Luogotenente del Podestà e 10 Anziani. I frati di sant'Agostino hanno perduto la bolletta dell'elemosina loro fatta per lo scorso Natale. Si dispone di farne un'altra.
Item, si concedono termini di pagamento a tale Antonio Signorelli.
Item, si eleggono a voce i Difensori e Sindaci del comune per investigare sui beni del defunto Michele de Augustis, parricida, decapitato negli scorsi giorni, i cui beni sono stati confiscati a favore del comune; ciò per assegnare a Lucrezia, vedova del giustiziato, beni corrispondenti al valore della di lei dote, a richiesta del padre della stessa Lucrezia.
Item, Trussardo Calepio e G. Pietro Gambirasio vengono incaricati di informarsi della povertà di Antonio de Cataneis de Valle, abitante a Monte Marenzio in valle di san Martino, che chiede i termini per una sua condanna.
Item, si eleggono a sorte Albertino de Vegis e Giacomo Benaglio a fare ogni riparazione possibile e necessaria, insieme con il Massarolo ed il Provveditore del Comune, circa il Serio del comune, con un mandato di 100 lire al Massarolo per la riparazione, e non per altro.
Item, ordinano al Provveditore che faccia riattare le carceri dei debitori, nell'ingresso e nella prima abitazione, perché i carcerati vi possano abitare più comodamente e con la minore spesa.
Item, si ordina ai Sindaci del comune di notificare ai conduttori della seriola nuova a nome della comunità che entro otto giorni facciano pulire il vaso della stessa seriola e riparare i fori e le rotture e tutto quanto a cui sono tenuti secondo contratto. Se no, le riparazioni saranno fatte a loro spese; concedendo fin d'ora licenza a Galeazzo de Vertua, conduttore di alcuni mulini di procedere a spese dei conduttori stessi.
Item, si deputano a sorte il conte Trussardo Calepio, Francesco Albani, Malatesta Suardi e G. Antonio Mozzi a far rifare la campana sulla torre comunale perché si è fessurata.
Item, si eleggono Trussardo Calepio e Martino de Baniatis a fare i conti generali di Gerolamo de Augustis, Tesoriere del comune per l'anno passato, e a riferire.
Item, si eleggono Stefano da Vianova e Antonio da Adrara per fare i conti generali di Angelo de Vertua, Massarolo del comune per l'anno scorso, e a riferire.
Item si pone parte: Lafranchino de Michaelis Notaio tra i vecchi del Maleficio non può completare l'ufficio fino al compimento degli ultimi sei mesi, che scadono il 6 marzo prossimo, per certe parti in contrario prese in Consiglio il 6 settembre ed il 8 gennaio scorsi. Si propone di compensare il tempo mancante con lire 25 da parte del comune, alla condizione che Lanfranchino resti in servizio per spedire i processi criminali vecchi e nuovi.
Parte presa 6 a 5.
Item, si eleggono a sorte G. Andrea de Guarneris e Giacomo Benaglio per spendere le 100 lire date alla fabbrica di S. Gottardo con parte del 6 maggio passato.
Item, si elegge Giacomo Benaglio a controllare i conti di Benedetto da Endenna libraio nella bottega piccola sulla scale di palazzo e a fare le riparazioni necessarie nella bottega stessa.
Item, si presenta e si legge la sottoscritta relazione e si decide di procedere come in quella.
Gerolamo Poncino e G. Pietro Colleoni, Deputati a rivedere i conti del Tesoriere Giacomo Benaglio per denari ricevuti nell'anno 1509 da G. Pietro Benaglio depositario del mutuo imposto alla città quell'anno - e ciò in esecuzione di un mandato concesso dagli allora rettori veneti e dei Dieci deputati alla guerra di ducati 200 da spendere per il fossato della città, come da atto rogato da Frencesco Bellafino cancelliere del Comune l'8 maggio 1509 - visto il mandato ed i conti, riferiscono che Giacomo ha avuto da G. Pietro lire 415, di cui quest'ultimo resta creditore del comune. Seguono le firme dei relatori.
Item, si decide di liquidare a mastro Pietro Colleoni barbiere il salario di 18 giorni durante i quali ha servito come cuoco al tempo in cui Agostino Panigarola e Leone Belon delegati del Senato furono a Bergamo per formare il processo contro i daziari, al computo di un marcello al giorno.
Item, Albertino de Vegis e il massarolo vengono incaricati di provvedere "de funalibus deficientibus pro oblationibus comunis fiendis", e a riferire.

Azioni vol.11, 18 gennaio 1512 a f. 212r
In presenza del Luogotenente, 11 Anziani e molti Aggiunti leggono una lettera di G. Maria Guasco dottore, Podestà designato di Bergamo, con cui chiede alla comunità di trasportare i suoi carriaggi da Alessandria a Bergamo. Si decide di rispondere con parole adatte che acceleri la sua venuta in città, sempre disposta ad obbedire ai suoi mandati. Per quanto riguarda il trasporto, la comunità non intende essere costretta a pagare queste spese né ora né in futuro.
Parte presa con due contrari.
Item, si concede libertà agli Anziani di provvedere per l'abbondanza dell'annona, come spettava di fare al Consiglio.
Parte presa con 2 contrari.
Item, si provvede a scrivere al Podestà nuovo in buona forma.
Item, i Luogotenenti danno ai Cancellieri la commissione e l'elezione sotto registrata per la cooptazione in Consigliere di Nicola Zanchi.
Antonio Maria Pallavicino, cavaliere del sacro ordine regio e Governatore di Bergamo, sapendo che il Re ha deputato alla podestaria di Novara per i prossimi due anni Paolo Zanchi dottore, membro del Consiglio, nomina a sostituirlo Nicolò Zanchi e comanda ai Luogotenenti ed al Consiglio di accettarlo senza alcuna eccezione. Milano, 3 gennaio 1512. La lettera è confermata da Agostino Panigarola senatore regio, Commissario di Bergamo e Podestà. Milano, 4 gennaio 1512.

Azioni vol.11, 20 gennaio 1512 a f. 213r
Sette Anziani, a richiesta dei comuni di Curno e Treviolo, in osservanza degli statuti e privilegi della città, ordinano di scrivere agli oratori attualmente a Milano che procurino dal Senato ogni debita ed opportuna provvisione per quei comuni contro i fratelli Ludovico e Simone de la Zoncha che, contro gli statuti cittadini e non ostante un giudizio dei Giudici dei danni dati, vessano quei comuni davanti al Vicario Luogotenente richiedendo 1000 lire ed il doppio per ogni anno per un preteso danno da loro subito per il riempimento di alcuni fossi per irrigazione. Si scrive in tal modo.

Azioni vol.11, 20 gennaio 1512 a f. 213v
Alla presenza dei Luogotenenti, 8 Anziani danno udienza a Galeaz de Vertua, conduttore dei mulini. Negli scorsi giorni egli ha notificato alla comunità che è necessario purgare il condotto della seriola nuova per facilitare il corso dell'acqua che alimenta gli stessi mulini. Altri lavori ancora sono necessari per evitare danni alla comunità dal deflusso delle acque. Chiede di provvedere con urgenza, minacciando di imputare i danni alla stessa comunità. Albertino de Vegis, Difensore della comunità, contraddice e dichiara che i lavori di manutenmzione spettano ai conduttori. Chiede che la richiesta venga fatta ai conduttori e non alla comunità, in particolare a Gerolamo Poncinali, conduttore della stessa seriola.
Item, si pone parte di scrivere a nome della comunità al Generale luogotenente citramontes, al Senato e a chiunque altro sia necessario, a richiesta di Francesco Suardi Tesoriere reale a Bergamo e Deffendo de Sabatinis per ottenere abbondanza di biade in città e nel territorio.
Parte presa all'unanimità.
Item, si sospendono le cause di Oliverio de Augustis, oratore a Milano per la comunità, come era già avvenuto il 28 novembre passato, fino al suo ritorno e per altri 4 giorni.

Azioni vol.11, 22 gennaio 1512 a f. 214v
In presenza del Vicario Luogotenente, 10 Anziani leggono le lettere di Francesco Bellafino, oratore di Bergamo a Milano, con le quali significa che il Cancelliere di Agostino Panigarola e Leone Belon, senatore, che ha formato il processo contro i daziari, ricusa di dare copia degli atti dello stesso processo se non verrà pagato integralmente. Si ordina di scrivere al Bellafino che dia al notaio 5 ducati e, qualora rifiutasse, di stare alla decisione del senatore in parola. Si scrive e si mandano i soldi al Bellafino.
Item, si ordina a Stefano Vianova e collega, già incaricati di pagare agli esploratori il resto delle loro spettanze, al fine di conoscere la verità sulle incursioni che si dicono essere state fatte dai veneti nell'agro bresciano. In luogo di Battistino Rota collega, si elegge a questo scopo G. Pietro Gambirasio.

Azioni vol.11, 25 gennaio 1512 a f. 215r
In presenza del Luogotenente del Governatore, 8 Anziani, avuta notizia per lettere di G. Giacomo Triulzio che 1000 alemanni arriveranno in città e udito a questo proposito un tale Claudio alemanno, capitano o luogotenente della comitiva dei militari, dopo molta discussione eleggono i sottoscritti a procurare l'alloggio agli alemanni ed altri stipendiati che verranno, se verranno, servando ogni possibile eguaglianza. Si eleggono Giovanni Albani, Bertolino Baniati e G. Filippo Mozzo.

Azioni vol.11, giovedì 29 gennaio 1512 a f. 215v
In presenza dei Luogotenenti di Bergamo, 11 Anziani e molti Aggiunti. Il Luogotenente vicario che sta per lasciare Bergamo, a nome di Agostino Panigarola trattenuto a Milano da urgenti impegni e a nome suo proprio, con facondia ringrazia la comunità e la città e si offre sempre prontissimo a spendersi in favore e comodo delle stesse in ogni circostanza.
Item, si pone parte: per dichiarare il buon animo della città verso la Cristianissima Maestà, lette le lettere del Governatore che a ciò esortano, a beneficio del Re e tutela e custodia della città e del territorio si ospitino 300 stipendiati di fanteria per un mese, a spese della comunità, da alloggiare come ordinato dal Governatore.
Parte presa con 9 contrari.
Item, si propone un'altra parte per eleggere nel Consiglio 4 cittadini che con il Governatore abbiano l'incarico di condurre i detti 300 e di provvedere a spese della comunità a pagare il loro stipendio.
Parte presa con 9 contrari.
Si eleggono a tal fine Trussardo Calepio, Soccino Secco, Luca Brembati e Francesco Albani.

Azioni vol.11, 30 gennaio 1512 a f. 216v
In presenza dei Luogotenenti, 11 Anziani ordinano che il Provveditore ed il Massarolo del comune vadano ad ispezionare la Porta dipinta e la porta di s. Antonio e le riparino. Provvedano inoltre a quanto è necessario per il Podestà nuovo nel suo palazzo e a cui la comunità è tenuta.
Item, all'unanimità per amore di Dio si concede un mandato a Gelmino q. Gasparo de Adraria, Benedetto de Gogis e Caterina vedova di Gidoto de Gogis abitanti a Calcinate di lire 10 ciascuno per danni in un incendio verifiatosi negli scorsi giorni.
Item, il Luogotenente e gli Anziani a nome della comunità investono mastro Francesco Curi del fitto dei mulini della porta di s. Antonio e lo pongono al possesso dei mulini stessi.
Item, si concedono termini i di pagamento a Iacobo Dominici de Nazaris di Redona.
Item, si pone parte: Gaspare Benaglio, investito della seriola di Osio ha subito danni alla stessa: si proceda contro i malfattori, se si troveranno.
Parte presa 11 a 2.
Item, lo stesso Gaspare, avuta notizia della parte, alla presenza del Luogotenente e degli Anziani dichiara che procederà alle riparazioni, salvo il suo diritto di rivalersi contro i delinquanti.
Item, su relazione di Gerolamo de Borellis e Cristoforo da Romano, giurisperiti e deputati, e di Iacobo da Calepio si concede un pagamento a Giovannino Gose per 15 staia di "astregi" da lui dati per riparare i fanti della città, al computo di denari 27 per ogni staio di soldi 33 e denari 9 imperiali (?).
Item, Malatesta Suardi e Stefano Vianova sono incaricati a sorte di far costruire le insegne del Duca di Nemours regio generale di Citramonte, Luogotenente.
Item, G. Antonio Mozzi e Antonio da Adrara sono eletti a sorte per stabilire il salario di G. Antonio q. Simone Suardi e Domenico Machanello da Albano, pittori, per per certe pitture che dicono di aver fatto al comune, e a riferire.
Item, G. Andrea Guarneri e Nicolò del Passo sono eletti a rivedere i conti dei Sindaci pretori del comune delle bollette da loro a buon conto ricevute e delle spese fatte, e a riferire.
Item, a richiesta di diversi uomini di Zogno, a nome di quel comune che vuole rifare l'estimo, si eleggono Stefano de Vianova e Lazzaro Barilli a riformare l'estimo stesso.

Azioni vol.11, 2 febbraio 1512 a f. 217v
Alla presenza del Luogotenente del Governatore e di G. Maria Guasco, Podestà nuovo che è entrato ieri, 11 Anziani e molti Aggiunti, si pone parte (dagli stessi Anziani, tranne uno, G. Andrea Guarneri) che per le occorrenti necessità si prenda dal Tesoriere Francesco Suardo dai denari del dono regio quella somma che sarà necessaria per dare lo stipendio ai 300 fanti che arriveranno, come nella parte del 29 gennaio; e che i quattro a ciò deputati, a maggioranza, abbiano libertà e autorità di fare allo stesso Tesoriere una ricevuta dei denari che prenderanno. E ciò, nonostante altre parti o ordini in contrario, ai quali per questa volta si fa eccezione. E i primi denari che arriveranno in comune siano posti in luogo dei denari da prendere come supra, fino alla quantità necessaria.
Parte presa 34 a 25.

Azioni vol.11, 4 febbraio 1512 a f. 218v
Sotto la loggia nuova, presenti il Luogotenente ed il Podestà ed 8 Anziani. Si comunica la notizia che Brescia è stata espugnata dai veneti e tutto l'agro bresciano è caduto in loro mani e già si compiono diverse incursioni nell'agro bergamasco, e si profila una guerra. Il Podestà e gli Anziani predetti "suspendunt ius in genere ad beneplacitum mag.ce Comunitatis".
Item, si concede mandato a Ludovico de Borellis, Massarolo del comune, di lire 200 in mutuo.

Azioni vol.11, 19 febbraio 1512 a f. 219r
Nella sacrestia di s. Maria Maggiore convengono e si radunano i seguenti Consiglieri e cittadini Aggiunti perché il luogo del Consiglio e gli scranni e ciò che in esso vi era è stato rotto, devastato e incendiato dagli uomini delle valli e di tutto il territorio che hanno preso la città a nome dei veneti nella notte del venerdì 6. Si elencano i presenti, che sono:
Trussardus Callepius, doctor et eques Franciscus de Albano, eques
Lucas de Brembate, eques Firmus dela Valle
Hieronimus Borella Iacobus dela Zoncha
Bertolomeus Marchesius Galeaz Columbus
Paulus Benalius Io. Andreas de Sguarneris, doctor
Gerardus de la Sale Leonardus Marentius
Oliverius de Augustis, adiunctus Manfredinus de Augustis
Hieronimus Poncinus, doctor Leonardus Verzerius
Alexander de Tertio, doctor Io. Antonius de Mutio
Baptestinus Rota Antonius de Bonellis
Hieronimus Coleonus Franciscus de Alexandris
Facinus de Rivola Hieronimus de Augustis
Baldus de Roxiate Lazarus de Barillis
Franciscus de Lulmo Antonius de Adraria
Matheus de Albano Io. Andreas de Agazis
Valeranus de Adelaxis Albertus del Zoppo
Albertinus de Vegis Iacobus de Garganis
Lazarus de Curteregia Georgius Benalius, adiunctus
Benedictus de Passis Iohannes de Aiardis, adiunctus
Vincentius de Advinatris Io. Philippus de Mutio
Christoforus Brixianus Iacobus Benalius
Io.Petrus de Gambirasis Hieronimus de Curteregia, adiunctus
Scipio d. Io.Eleuterii Suardi, adiunctus Petrus de Rivola
Aurelius de Soltia
Dopo una discussione si pone parte di eleggere 4 oratori che vadano ad Antonio Maria Pallavicini, Governatore, per scusarsi e protestare l'innocenza della città e per raccomandargli la città stessa, come per il passato, perché essa riconoscerà ogni beneficio e sarà sempre larga di gratitudine verso la Dominazione, con altre buone ed adatte parole come parrà alla prudenza degli oratori stessi.
Parte presa all'unanimità.
Si eleggono in oratori il conte Trussardo Calepio, cavaliere, il cav. Luca de Brembate, il cav. Francesco Albani, il dott. Gerardo dela Sale.
Si eleggono poi alla voce Aurelio Solcia, Albertino de Vegis e Matteo Albani a porre custodie alle porte, ad ordinare "escubias" per la città, a provvedere per gli alloggiamenti dei militari e per le vettovaglie che verranno con il Governatore.
Item, si danno agli oratori le commissioni seguenti:
"La fidelissima Cità di Bergomo ala Maestà Regia e Regenti di quella. Cometemo a voi, sp. d. co. Trusardo Callepio, do. Luca de Brembate et Francesco Albano, cavalieri ed oratori nostri che vi dobiati transferire a lo ill.mo signor Antonio Maria Pallavicino, dignissimo Gubernator nostro et in qualunche altro locho, che iuxta il Consilio suo bisognarà, et offerirli la preditta cità per nome dela Maestà Regia, quale è libera et expedita de li inimici soi per le optime provisione fatte per epsa cità; pregando il predicto ill.mo Gubernator nostro si degni vegnir personalmente ad acceptare la tenuta di epsa cità liberamente, per esser dispostissima a la vera et continua obedientia de la preditta Maestà Regia, quantunche per pochi zorni sia stà violentemente et contra il voler suo oppressa, operando cum il preditto ill.mo Gubernator nostro et dove bisognarà secondo lo apparer di quello tutta la solita prudentia vostra per conservatione et beneficio di la preditta cità nostra; pregando il preditto ill.mo Gubernator si degni dar ad epsa cità mancho cargo de persone che sia possibile. In quorum fidem, etc. Bergomi, decimonono februarii, 1512."

Azioni vol.11, 20 febbraio 1512 a f. 220r
Nella sacrestia di santa Maria maggiore, in presenza di G. Tomaso de la Turre Luogotenente e di G. Maria Guasco dottore e Podestà, 50 persone radunate pongono parte di eleggere sei cittadini con ogni libertà di provvedere agli alloggiamenti del militari al meglio; ed essi abbiano facoltà di spendere ed obbligare beni del comune come sarà necessario per tali alloggiamenti e tutto quanto essi faranno, a maggioranza, valga e tenga come se fosse fatto dal Consiglio maggiore. E tutte le spese per la detta causa "a die felicissime nove deditionis" sia rato e fermo; ed essi abbiano facoltà per alloggiare il Podestà ed per il vitto ed altre cose necessarie, fino a nuova deliberazione.
Parte presa con tre contrari.
Si eleggono Bertolino Baniati, Scipione di Eleuterio Suardi, G. Filippo Mozzi, Albertino de Vegis, Matteo Albani e Bernardino Muleri per gli alloggiamenti dei militari.

Azioni vol.11, 21 febbraio 1512 a f. 221r
Nel Consiglio. Il Podestà, 10 Anziani e numerosi Aggiunti pongono parte che sia approvata la parte presa nel Consiglio maggiore di eleggere i sei uomini. Parte approvata con 2 contrari.
Item, si pone parte che per urgenti necessità si eleggano 5 probi cittadini con facoltà di provvedere a tutto quanto sarà ncessario ed opportuno alla comunità, con potestà di spesa e di impegnare i beni del comune e di fare prestiti; e tutto quanto spenderanno e faranno sia rato e fermo, come se fatto dal Consiglio maggiore.
Item, si pone parte di eleggere Francesco Soardi, Tesoriere, il conte Trussardo Calepio, Luca Brembati, Ludovico Suardi, Francesco Albani e Gerardo dela Sale come esecutori della parte appena presa, non ostante che la parte disponga per 5 persone. I quali sei possano disporre secondo la parte, e tutto quanto faranno sia rato e fermo.
Parte presa con 5 contrari.
Item, si ordina a Oliverio de Augustis ed al Cancelliere Francesco Bellafino di recarsi immediatamente a Milano e procurare con ogni mezzo presso il Gran Cancelliere G. Giacomo Triulzi ed il rev. Cardinale Samalo e chiunque altro, affinché l'esercito del Re, che ora si trova a Brescia, non venga a spopolare la città nostra, come si minaccia. Gli oratori partono il 22 febbraio e ritornano l'ultimo di febbraio.

Azioni vol.11, 24 febbraio 1512 a f. 222r
Nella Ragioneria del Comune, 6 Anziani, con licenza del Podestà e dietro suo invito, ordinano a Soccino Secco, presente, che si rechi a Milano per scusare l'innocenza, sincerità e buona fede della città, secondo le commissioni date agli altri oratori, presso chiunque e come sarà necessario. Soccino parte il 25 febbraio.

Azioni vol.11, 26 febbraio 1512 a f. 222v
Nella Piazza maggiore. Il Podestà e gli Anziani ordinano che sia levata la sospensione dello ius in genere e che il diritto sia ristabilito il 1° marzo. Si trascrive il proclama della pubblicazione in pari data e si aggiunge: "vide aliam suspensionem iuris in genere die 27 predicti".

Azioni vol.11, 27 febbraio 1512 a f. 223r
In Consiglio, il Podestà e 8 Anziani, udito che gli stipendiati della Cappella e Rocca della città e i castellani e gli altri soldati non cessano ogni giorno di fare prigionieri in città e territorio, che essi costringono a pagar taglie; visto che commettono molte e diverse estorsioni e depredazioni contro ogni onestà e volontà regia, ordinano che si scriva in buona forma agli oratori a Milano incaricandoli di provvedere opportunamemte al riguardo. Intanto il Podestà farà proclami che tutti si astengano dal commetere quanto sopra, altrimenti i confraffattori potranno impunemente essere colpiti. Si scrive in tal senso.
Item, si decide di fare proclami che tutti i servitori, baroari e soci del Comestabile del Podestà entro sei giorni diano garanzia adeguata e legale del loro ufficio, secondo gli statuti cittadini, in pena della perdita dell'ufficio e di un giorno in catene. Si fanno i proclami.
Item, si eleggono a sorte Lazzaro Barilli e Iacobo Benaglio a riparare "portum Serii comunis de sub edefitium malei, ubi murgula preterfluit supra veziam ipsius Serii".
Item, dopo molta discussione, decidono di sospendere lo ius in genere fino a dopo Pasqua, a beneplacito della comunità. Si trascrive il proclama.

Azioni vol.11, 27 febbraio 1512 a f. 223v
In casa di Davide Brembati, all'ora dei vespri, il Podestà e 8 Anziani, essendo il tempo di estrarre una Bina di Anziani per i prossimi due mesi, secondo gli statuti, poiché le bine fatte nel mese di dicembre scorso erano state lacerate ed incendiate quando i rustici ed altri avevano invaso la città nei giorni passati, si rifanno le bine e si chiudono e sigillano con il sigillo del Podestà. Per i mesi di marzo ed aprile la bina è così composta:
Luca Brembati Paolo Benaglio
Michele Maldura Antonio de Bonellis
Gerolamo Colleoni Battistino Rota
Ludovico Suardi Galeaz de Vertua
Gerolamo Agosti Iohannes de Albano
Facino de Rivola Bernardinus de Taschis
Veteres
Stefano de Vianova Lazzaro de Barillis

Azioni vol.11, 5 marzo 1512 a f. 224r
Nel Consiglio, il Podestà ed 8 Anziani discutono se abolire o no la sospensione dello ius in genere e decidono che rimanga in sospeso fino a dopo Pasqua, ed ultra a beneplacito, secondo la terminazione del 27 febbraio.
Item, Malatesta Suardo afferma di aver perduto una boletta a lui concessa per le sue legazioni il 26 settembre scorso di lire 142, s. 18 d. 6. Si decide di fargliene un'altra, purché se ne paghi una sola.
Item, si concede mandato e boletta di lire 25 al predicatore nella chiesa di santa Maria Maggiore, per il vitto ed altre cose necessarie, come consueto.
Item, si eleggono a sorte Michele Maldura e Facino Rivola per vedere una polizza del Massarolo oggi presentata e giurata, e a riferire.
Item, Paolo Benaglio e Gerolamo Colleoni vengono deputati a far rifare tutti i tribunali dei giusdicenti di palazzo, i sedili della sala delle Provvisioni e della cancelleria della comunità, come loro parrà decente ed utile.
Item, si decide di levare il Serio del Comune domani per provvedere a riparazioni necessarie dei mulini.
Item, Luca Brembati e Paolo Benaglio vengono eletti per vedere quale, come e quanto affitto spetti alla comunità per i mulini della porta di s. Antonio, e a riferire.
Item, Luca Brembati e Giovanni Albani sono incaricati di vedere insieme con il Provveditore la ferramenta ed altre cose necessarie installate da mastro Raffaele sull'orologio della torre, e a pagare e a riferire.
Item, Gerolamo Colleoni viene eletto Contradico,
Item, si dà il giuramento agli Anziani
Item, Battistino Rota e Galeaz de Vertua vengono incaricati di rivedere i conti degli oratori che sono stati in legazione per la comnità, e a riferire.
Item, si dispone di fare un proclama perché tutti i servitori, cavallari, conestabili, compagni e barovari della comunità, terrieri e forestieri e paesani, si facciano scrivere presso la cancelleria della comunità e prestino garanzia di esercitare il loro ufficio con buona fede e legalmente e di stare al sindacato secondo la forma degli statuti, in pena di privazione dell'ufficio, di 50 scudi e di tre tratti di corda. Pubblicata l'8 marzo sul Regio.

Azioni vol.11, 6 marzo 1512 a f. 224v
Nella camera del Podestà ed alla sua presenza, Francesco Suardi, Tesoriere, Luca Brembati, Francesco Albani, Trussardo Calepo e Gerardo dela Sale, Deputati come da autorizzazione del Consiglio maggiore, eleggono oratore il cancelliere Francesco Bellafino con salario di 5 lire al giorno. Egli si dovrà immediatamente recare a Milano e avvicinare il Gran Cancelliere Gian Giacomo Triulzi e chiunque altro, per "perscrutare eorum mentem erga civitatem et sollicite indagare si quid esset scriptum Regi contra civitatem et attente observare quid rursum veniat a Maiestate Regia et quotidie dare de omnibus notitiam ipsis dominis deputatis; et quod sine eorum mandato Mediolano minime recedat." Parte il giorno stesso, ritorna il 21 marzo.

Azioni vol.11, 6 marzo 1512 a f. 225r
Nel Consiglio in casa del Podestà ed alla sua presenza, 10 Anziani e 9 Aggiunti. Il capitano della rocca ed il nunzio del Generale di Normandia, incaricati dei fortilizi del Re presentano una cedola e chiedono che la rocca sia restaurata e munita a spese della comunità e venga rifornita di scorte di viveri e di artiglierie. E ciò per mandato dello stesso Generale. Si risponde loro che per questa petizione si consulterà il Generale che verrà presto a Bergamo. E quanto egli ed il Luogotenente generale regio ordineranno sarà eseguito. Si ordina di elargire al nunzio da parte della comunità per ragioni ivi presentate fino a 10 scudi, o meno se sarà opportuno, perché faccia una buona relazione al Generale di Normandia. A ciò si eleggono Scipione di Eleuterio Suardi e Bertolino Baniati.
Item, si ordina a Oliverio de Augustis, presente, che secondo la commissione datagli per la spoliazione del commisariato di val san Martino si presenti al Luogotenente Generale ed al Generale di Normandia, per conferire. Parte il giorno stesso, torna il 16 marzo.

Azioni vol.11, 8 marzo 1512 a f. 225v
In domo pretoria, presenti i sei deputati Francesco Suardi tesoriere, Trussardo Calepio, Luba Brembati, Ludovico Suardi, Francesco Albani e Gerardo dela Sale. Per l'autorità loro concessa e per buoni e convenienti rispetti si ordina di fare un mandato e boletta a G. Maria Guasco podestà di Bergamo per 100 ducati a titolo di riconoscimento da parte della comunità delle sue benemerenze e fatiche a favore ed utilità della stessa città per quanto ha indefessamente fatto e farà in futuro.

Azioni vol.11, 11 marzo 1512 a f. 226r
Il Luogotenente del Governatore, il Podestà, 12 Anziani e numerosi Aggiunti pongono parte che il Consiglio elegga sei cittadini che si presentino al Gran Cancelliere ed al Generale di Normandia, per difendere i diritti, l'onore e l'innocenza della città e per provvedere a tutto quanto sarà necessario per gli stessi ambasciatori.
Parte presa con tre contrari.
Si eleggono deputati ad assistere i suddetti: Soccino Secco, Ludovico Suardo, Francesco Albani, Michele Maldura, Gerardo dela Sale, scipione di Eleuterio Suardo.
Item, si pone parte:
"Ut omnipotens, pius et misericors Dominus civitatem hanc nostram Bergomi in sua pace disponat, ab omnibusque periculis et adversitatibus protegere ed deffendere dignetur, utque sensus et corda christianissimi Regis nostri suorumque illustrissimorum agentium illuminet et dirigat ad cognoscendam ipsius civitatis sinceritatem, innocentiam et bonam fidem erga christianissimam regiam Mayestatem; vadit pars quod detur facultas magnificis dominis Antianis inveniendi et emendi somas centum frumentate errogandas amore Dei monasteriis, locis piis et pauperibus civitatis. prout eisdem convenire videbitur; qui etiam domini Antiani habeant libertatem obligandi bona comunis pro ipsa frumentate quantitate".
Parte presa con 12 contrari.
Il medesimo giorno i deputati come da parte 21 febbario, eccetto Luca Brembati assente, eleggono lo stesso Luca e Ludovico Suardo perché vadano a Milano ed accompagnino il Gran Cancelliere ed il Generale di Normandia che presto verranno in città per istruire un processo sulla novità e sull'invasione che i rustici hanno compiuto contro la città nei giorni scorsi.

Azioni vol.11, 12 marzo 1512 a f. 227r
Il Podestà e 12 Anziani ordinano di scrivere a Milano a Francesco Bellafino e di incaricare Ludovico Suardo che andrà a Milano di provvedere a che ufficiali di Milano o del territorio bergamasco facciano esecuzione, come hanno fatto in questi scorsi giorni, per la conservazione della giurisdizione della città, del Podestà e degli statuti e privilegi.
Item, si incaricano Michele Maldura e Galeaz de Vertua di vedere una polizza del Massarolo presentata in Consiglio, e a riferire.
Item, dopo discussione, ordinano di fare un proclama ad Osio inferiore perché nessuno ardisca rompere o danneggiare i canali che servono a condurre l'acqua del Serio ad Osio di sotto, in pena. Proclama pubblicato ad Osio il 12 marzo.
Item, Gerolamo Colleoni e Antonio Bonelli, sono incaricati di fare un inventario dei libri e delle altre scritture del Malefizio che sono attualmente presenti e che sono scampati all'incendio appiccato dai rustici che occuparono la città.
Item, si incaricano Ludovico Suardo e Lazzaro de Borellis di comprare 100 some di frumentata, come da parte dell'11 passato; e di provvedere per il pane di san Benedetto, secondo l'obbligo che ha la comunità in pena di scomunica.
Item, si incaricano Michele Maldura e Facino Rivola a rivedere le spese fatte dal Tesoriere per i cursori mandati a Milano, Brescia ed altri diversi luoghi, e a riferire.

Azioni vol.11, 15 marzo 1512 a f. 227v
Alla presenza del Luogotenente e del Podestà, 9 Anziani e 3 dei 6 deputati agli alloggiamenti ed altre necessità per la visita del Gran Cancelliere e del Generale di Normandia (Trussardo Calepio, Francesco Albani e Gerardo dela Sale, anche in luogo di Matteo Albani, occupato al Malefizio) eleggono Iacobo Benaglio, anche in presenza di Albertino de Vegis, uno degli stessi deputati. Ordinano di scrivere agli oratori in Milano che avvisino i visitatori che i loro alloggiamenti sono stati appprontati presso il Tesoriere di Bergamo.

Azioni vol.11, 26 marzo 1512 a f. 228r
In Consiglio, presenti il Luogotenente G. Tomaso ed il Podestà, 10 Anziani e numerosi Aggiunti pongono parte che si eleggano sei cittadini i quali, secondo la "monitionem" del Generale di Normandia debbano recarsi a Milano per dichiarare e difendere la sincerità, innocenza e buona fede della città verso la cristianissima Maestà, per le imputazioni che le vengono mosse. E se sarà necessario i detti ambasciatori abbiano la facoltà di condurre avvocati per difendere i diritti della città. I predetti ambasciatori, quando saranno a Milano, dovranno abitare tutti insieme.
Parte presa con 5 contrari.
Item, si pone parte che gli oratori da eleggere siano di diverse agnazioni. Dopo molte dispute, la parte viene posta ai voti e rigettata 28 a 32.
Item, si pone parte che gli oratori possano essere soltanto due della medesima agnazione. Posta ai voti, la parte non è presa perché i voti sono 30 a 30.
Item, si passa all'elezione a bussole e balle e si eleggono il Tesoriere Francesco Suardo, il cavaliere Francesco Albani ed i dottori Michele Maldura, Oliverio Agosti, Pietro Assonica e Alessandro de Tertio. Essi partono il 29 e tornano il 9 aprile; ripartono il 16 aprile e ritornano il 24.
Item, sciolto il maggior Consiglio, restano gli Anziani. Il Luogotenente G. Tomaso legge lettere del Generale di Normandia con le quali si ordina alla comunità di risarcire allo stesso G. Tomaso tutti i danni da lui patiti e tutti i beni depredatigli al tempo in cui i rustici invasero ed occuparono la città. Nulla viene però deciso in proposito.
Item, si eleggono a sorte Michele Maldura e Gerolamo Colombo per considerare se si debba o no fare una certa concessione a Iacobo Sicco cavaliere di Aragona per prelevare dell'acqua dal fosso bergamasco tra la terra di Boltere verso la fornace Suardi e utilizzarla a suo beneficio, e a riferire.
Item, si eleggono Gerardo dela Sale e Gerolamo Colleoni a raccogliere tutti i poveri che non hanno abitazione in città e rinchiuderli in un luogo più remoto a causa della peste, e a provvedere per i loro alimenti.
Item, Luca Brembati e Antonio Bonelli vengono eletti al posto di Giovanni Albani, attualmente carcerato nella Cappella, e del conte Ludovico Suardi, commissario della valle di san Martino, già incaricati di provvedere alle munizioni della Rocca secondo la richiesta del Generale di Normandia; e questo dal momento che quei due non sono in grado di adempiere il mandato.

Azioni vol.11, 22 marzo 1512 a f. 229r
N. B. Queste note e quelle del 23 marzo sono fuori sequenza, come si fa notare sopra al f. 228r.
Nel Consiglio, in presenza di molti consiglieri e di molto popolo, alla voce e con il consenso di tutti si eleggono i sottoscritti a difesa della città, come e dove sarà necessario:
Francesco Suardo, tesoriere Michele Maldura
Trussardo Calepio Benedetto Gislandi
Luca Brembati Gerardo dela Sale
Soccino Secco Pietro Assonica
Ludovico Suardo Oliverio Agosti
Francesco Albani Clemente de Vertua
Leonardo Comanduno Alessandro de Tertio
Fermo della Valle Scipione di Eleuterio Suardi

Azioni vol.11, 23 marzo 1512 a f. 229r
Luca Brembati, Ludovico Suardo e Gerardo dela Sale, che rappresentano la maggioranza dei sei deputati attualmente in città con incarico come nella risoluzione 21 febbraio, decidono di prelevare dal denaro pubblico 50 scudi da dare a Bartolomeo Isabello, segretario di Antonio Maria Pallavicini, in riconoscimento delle sue fatiche e pericoli per essersi recato (a nome della comunità, del Governatore e della stessa comunità) a Brescia presso il Luogotenente Generale Regio al tempo in cui quella città fu depredata, al fine di adoperarsi a che la città di Bergamo non fosse essa stessa depredata "de quo valde timebatur, quod omnipotentis Dei gratia effectum est".

Azioni vol.11, 27 marzo 1512 a f. 229v
In presenza del Podestà, 9 Anziani, 4 dei 6 deputati aventi ogni libertà e 4 dei 6 oratori eletti ieri. Il Consiglio ascolta G. Tomaso Torriani, Luogotenente del Governatore, in merito alla richiesta fatta ieri in virtù delle lettere del Generale di Normandia per il risarcimento allo stesso G. Tomaso. Poi elegge a sorte Paolo Benaglio ed Antonio Bonelli, insieme con un sindaco del comune, ad inquisire tutti quelli cui sono stati depredati dei beni, al fine che questi si possano recuperare; per i beni che mancano si potrà risarcire il richiedente. E su di questo si facciano validi proclami. Si incarica di eseguire tutto questo il Sindaco Ludovico da Alzano.
Item, si ordina alla voce "bonis et decentibus respectis" di dare a G. Tomaso sui beni comunali 100 scudi per riusarcimento delle cose e dei mobili a lui depredati, senza pregiudizio per i diritti della comunità, con l'intenzione di recuperare il tutto dai malfattori e depredatori dei beni stessi. Mandato fatto il 3 aprile.
Item, si ordina di fare un mandato agli oratori che andranno a Milano, secondo la parte presa ieri, perché partano il prossimo lunedì 29.
Item, si dà mandato agli oratori stessi che nell'interesse della città che molti danni ha patito al tempo dell'invasione dei rustici, impetrino lettere dal Gran Cancelliere e dal Generale di Normandia affinché il Podestà di Bergamo faccia risarcire alla città da parte dei malfattori e depredatori i danni sofferti, badando solo alla verità e senza alcuna opposizione.

Azioni vol.11, 2 aprile 1512 a f. 230v
In Consiglio, presenti il Luogotenente ed il Podestà, 11 Anziani e molti Aggiunti. Si propone di eleggere cinque cittadini di diverse agnazioni che abbiano ogni libertà di imporre a tutta la città un prestito di 300 ducati da spendere come sarà necessario per reprimere ed estinguere la peste che si sta diffondendo, e per nessun'altra causa. Il prestito sarà riscosso al più presto.
Parte presa 38 a 14.
Si eleggono a tal fine Gerolamo Agosti, G. Pietro Ceresoli, Bertolino Baniati, Galeaz de Vertua e Fermo Crotta.
Item, Luca Brembati, Ludovico Suardi e Gerardo dela Sale, tre dei sei deputati dal comune, impongono a Galez de Vertua, che è presente ed accetta, di dare a G. Tomaso, Luogotenente, i 100 ducati concessigli in data 27 marzo.
Item, si leggono lettere degli oratori a Milano, datate 31 marzo.
Item, si eleggono Luca Brembati e Lazzaro Barilli a provvedere per il pepe ed i calici in occasione della prossima Pasqua.
Item, si dà lettura delle lettere degli oratori del 31 marzo da Milano con le quali essi informano che il Gran Cancelliere e dal Generale di Normandia hanno risposto che il Re intende privare la città di ogni privilegio, immunità, esenzione e reddito da lui o da altri concessi in precedenza; gli oratori hanno avuto l'ordine di presentare entro tre giorni i privilegi originali concessi alla città dal dominio veneto e da quello francese. Si discute a lungo e alla fine si decide di trasmettere i privilegi originali agli oratori. Il 3 aprile i privilegi originali (secondo le trascrizioni autentiche dei privilegi veneti annotate nel registro vecchio della comunità) sono trasmessi a Milano, insieme con i privilegi francesi primo e secondo. Il 21 aprile 1512 i privilegi sono consegnati a Milano agli oratori ed il giorno stesso essi vengono dati al vicecancelliere e a Leone Beloni, senatore regio, delegati, come nella protestazione e presentazione fatta a nome della comunità, così richiedendo il Gran Cancelliere ed il Generale di Normandia nell'ordine del 20 aprile.

Azioni vol.11, 4 aprile 1512 a f. 231v
In Consiglio, alla presenza del Luogotenente e del Podestà, 7 Anziani e molti Aggiunti. L'adunanza si scioglie per mancanza del numero legittimo di consiglieri. Rimangono gli Anziani e si elegge a sorte Ludovico Suardo in luogo di Trussardo Calepio, attualmente carcerato nella Cappella, per vedere i conti generali di Gerolamo Agosti, Tesoriere del comune per l'anno passato, insieme con Martino Baniati, già a ciò eletto.
Item, vista l'assenza di Michele Maldura Giudice delle Vettovaglie e delle Strade attualmente a Milano come oratore, si sostituisce a quell'ufficio il di lui figlio Michele, con salario secondo gli statuti.
Item, all'unanimità si concede mandato e boletta a Luca Brembati per lire 95 a compenso delle sue legazioni a favore della comunità fino ad ora fatte, come da sua polizza, secondo la relazione di Battistino Rota e Gerolamo Agosti.
Item, si eleggono Deputati alla sanità Gerolamo Colleoni, Gerolamo Agosti e Galeaz de Vertua, in aggiunta agli altri deputati vecchi, con ogni libertà da parte del Luogotenente e del Podestà e con la medesima autorità che essi stessi hanno in quell'ufficio.
Item, si eleggono Luca Brembati e Lazzaro Barilli a controllare i conti di qualsiasi spesa fatta dai Deputati alla sanità, e a riferire.

Azioni vol.11, 5 aprile 1512 a f. 232r
Luca Brembati e Ludovico Suardi e Gerardo dela Sale, che rappresentano la maggioranza dei sei deputati presenti a Bergamo aventi libertà, ecc., decidono che per riconoscimento delle fatiche del Vicecancelliere e di Leone Beloni, senatore regio, delegati e di G. Francesco Caym segretario, e per altri decenti e buone ragioni, si diano loro 167 scudi. E ciò senza pregiudizio dei diritti della comunità contro chiunque, con l'intento di recuperare il denaro da chi ha procurato danni alla comunità.
Al vicenancelliere, al computo di ducati 4 al giorno per 17 giorni, scudi 70;
a Leone Beloni senatore, come sopra, al computo di scudi 3 al giorno, scudi 51;
a G. Francesco Cays segretario, al computo di scudi 1,5 al giorno, scudi 26;
a Giacomo Antonio de Comitibus, cancelliere di Leone, scudi 10;
al coadiutore del Segretario Cays, scudi 10. In totale, scudi 167.
La terminazione autentica viene trasmessa lo stesso giorno a Milano agli oratori a cura di Facino Rivola, messo degli Anziani e Deputati, con l'incarico che gli oratori in ogni possibile modo, anche ad interesse, procurino questi denari a Milano e li paghino come sopra.

Azioni vol.11, 13 aprile 1512 a f. 232v
Nel Consiglio, presente il Podestà, 9 Anziani e molti Aggiunti, si pone parte: per i pericoli incombenti della peste e per la difficoltà di congregare il Consiglio maggiore, si eleggano 10 probiviri che anche a maggioranza di due terzi, abbiano la medesima libertà del Consiglio maggiore e possano deliberare riguardo a ciò che scriveranno e tratteranno gli oratori; i quali ultimi andranno presto a Milano, per l'onore, utilità e beneficio della comunità e la conservazione dei diritti e dell'innocenza dela stessa.
Parte presa 41 a 13.
Si passa allo scrutinio e si eleggono i seguenti Deputati alle occorrenze della città: Soccino Secco, Fermo della Valle, Bartolomeo da Calepio, Gerardo dela Sale, Gerolamo Poncino, Nicolò de Bongis, Benedetto de Passis, G. Filippo de Mutio, Bertolino Baniati, Albertino de Vegis.
Item, si pone parte che i sei oratori che negli scorsi giorni sono andati a Milano per scusare l'innocenza della città, si rechino di nuovo a Milano con le medesime commissioni già loro date.
Parte presa con 6 voti contrari.
Item, si pone parte che i dieci Deputati eletti debbano liquidare le spese di coloro che hanno ospitato il Generale di Normandia Governatore nostro e il Gran cancelliere, nonché Leone Beloni senatore regio ed il Capitano di Giustizia. I Deputati dovranno anche liquidare le spese fatte dal Tesoriere Francesco Suardo ed altri che hanno prestato denari alla comunità; e dovranno provvedere a pagare gli oratori, sia per il passato che per il futuro, che sono stati e andranno ancora a Milano a difesa della città; con libertà di trovare denaro per queste spese mediante sovvenzione, prestito o altrimenti, come essi riterranno appropriato.
Parte presa con 6 contrari.
Item, si dà lettura di una relazione di Michele Maldura e si pone parte di seguire i suggerimenti in essa contenuti. Dice la relazione che egli ha ispezionato con altri Anziani il luogo del fosso bergamasco sul quale Iacobo de Siccis chiede di poter prelevare acqua. Ritiene, senza pregiudizio della comunità, che la richiesta possa essere esaudita.
Parte presa 39 a 16.

Azioni vol.11, 14 aprile 1512 a f. 234r
Nel Consiglio, in presenza del Podestà, 9 Anziani e molti Aggiunti. Si leggono le lettere credenziali del Gran Cancelliere e del Generale di Normandia, presentate da Bartolomeo Ferreri, Filippo Visconti e Ludovico Picanto, Commissari degli stessi. Poi i Commissari, a nome dei loro rappresentati, dicono alcune cose e comandano all'intero Consiglio, a nome della città e sobborghi, che entro quattro giorni la città stessa paghi 40 mila ducati alla Camera regia, reservati anche alcuni privati che non si intendono compresi in tale somma; e ciò per le gravissime spese ed incomodi e danni fatti e patiti per spostare l'esercito della cristianissima Maestà a Bologna e Brescia, espugnata in questi giorni e strappata dalle mani dei veneti, nella cui espugnazione la città è rimasta spopolata. Di tutto questo viene incaricato il Ragioniere fiscale Giovanni Zambelli, unitamente alla comparsa ed alla difesa a nome della comunità fatta per questa causa.
Item, si convoca il Consiglio per il giorno seguente, in pena di 10 ducati per ogni consigliere che non si presenterà.

Azioni vol.11, 15 aprile 1512 a f. 235r
Nel cortile della residenza del Podestà, convocato il Consiglio per la peste, alla presenza del Podestà stesso, di 10 Anziani e di numerosi Aggiunti. Alcuni Anziani pongono parte che Ludovico Suardo e Francesco Albani già eletti oratori, debbano recarsi presso la cristianissima Maestà a difendere l'innocenza della città, nonchè per altre commissioni che riceveranno dal Consiglio oppure dalla maggioranza di due terzi dei dieci deputati eletti. Gli oratori dovranno partire appena riceveranno l'ordine. La parte è rigettata 21 a 31.
Item, si pone parte di eleggere due oratori che, se necessario, vadano dal Re a scusare l'innocenza della città e per qualsiasi altra ragione di interesse pubblico. Essi non dovranno partire fino a quando il maggior Consiglio o i due terzi dei dieci deputati lo ordineranno.
Parte presa con 9 contrari.
Item, si pone parte:
"Quoniam notorio experimento compertum est multas in preteritum ortas fuisse discordias in presenti civitate pro quodam capitulo bonorum rebellium in privilegiis regis inserto, et in futurum ipsas disensiones dicta de causa puluraturas et aucturas; ideo, ad tollendas discordias civitatis et ad conservandam bonam amicitiam inter cives, attento quod aequum non est ut civitas partem civium tueatur, alteram vero partem impugnet impensa ipsius civitatis; vadit pars quod de cetero nomine publico nullus orator mittatur ad aliquem locum neque aliqua impoensa fieri possit nomine ipsius civitatis pro deffensione contentorum in dicto capitulo loquente de bonis rebellium; sed illi qui in premissis bonis interesse pretendunt suis impensis se ipsos tueantur, non autem pecuniis nec favore ipsius civitatis; exceptis semper bonis Pietatis. Cui parti non consentit d. Paulus Benalius". La parte riceve 22 voti pro e 31 contro, e non viene approvata.
Item, si fa scrutinio per i detti due oratori a bussole e balle e si eleggono il Tesoriere Francesco Suardo e Alessandro de Tertio.

Azioni vol.11, 16 aprile 1512 a f. 236r
In Consiglio, il Podestà e 8 Anziani ordinano che si faccia mandato al Ragioniere del comune di far creditore G. Giacomo Colombi, là dove appare debitore nei libri del comune, di una somma di denari da lui versata a Gerolamo Agosti Tesoriere dello scorso anno, che non sono poste alla sua partita e di cui Gerolamo è fatto debitore.
Item, Giovanni Albano viene eletto a sorte per far cancellare tutte le insegne venete sulla parete del palazzo, a richiesta del Podestà e di uno speciale ordine che costui dice di aver ricevuto dal Generale di Normandia.
Item, a richiesta di Filippo de Averaria, fabbro ferraio presente, viene eletto a sorte Battistino de Rota per rivedere un conto per ferramenta posta nella bottega della comunità, e a riferire.
Item, si eleggono Paolo Benaglio e Galeaz de Vertua a rivedere i conti del fu Antonio di Pezolo dela Vidalba; da fare entro tre giorni alla presenza di Gerardo de Zanchis, incaricato degli eredi.
Item, ordinano che per una condanna di 10 lire a Francesco Moroni muratore e carpentiere per il comune, egli dovrà eseguire lavori per la comunità là dove necessario, per la medesima somma; nel frattempo non sia molestato.

Azioni vol.11, 20 aprile 1512 a f. 236v
In Consiglio, presente il Podestà, 8 Anziani e numerosi Aggiunti. Si prende atto di lettere degli oratori da Milano, con le quali essi informano che il Gran Cancelliere ed il Generale di Normandia hanno di nuovo richiesto i privilegi originali concessi alla città sia dai veneti che dal Re. I due hanno ordinato che i privilegi vengano esibiti al Vicecancelliere e a Leone Beloni senatore regio Delegati in depositum, i quali sono ieri arrivati a Bergamo. Si prende atto della richiesta fatta a nome degli stessi Delegati i quali chiedono in base ad un ordine ricevuto a Milano in presenza dei medesimi oratori, che i privilegi siano loro dati in deposito per essere esibiti ad ogni richiesta del Re. Dopo molte dispute pro e contro, si conclude alla voce che i privilegi originali debbano essere dati e presentati ai detti delegati, accompagnati dalla dichiarazione seguente:
"Cum per ill.mos d.nos Magnum Cancellarium et Generalem Normandie pluries penaliter requisita sint oratoribus huius civitatis Bergomi originalia privilegiorum christianissime Regie Maiestatis et Venetorum huic civitati concessorum; idemque etiam per mag.cos d.nos Bartolomeum Ferrerium, Philippum Vicecomitem et Ludovicum Picantum commissarios predictorum illustrissimorum dominorum in pena ducatorum decem milium preceptum fuerit in Consilio huius civitatis, deliberaverintque hec civitas seu representantes eam non incurrere crimen inobedientie a quo semper aliena fuit, sed tanquam filia obedientie parere quibuscumque nomine christianissime Regie Maiestatis requirentibus; cum expressa tamen declaratione et protestatione quod per exhibitionem insertam non intendunt preiudicare aliquibus privilegiis nec iuribus suis, nec exequi nec exequtionem facere alicuius comminationis vel precepti quod crimen aliquod inobedientie vel alterius conditionis importaret ipsi comunitati; in depositum et omni utiliori et honorabiliori modo quo melius pro ipsa civitate fieri potest, actualiter exhibuerunt et consignaverunt infrascripta originalia privilegia ill.mis d.nis vicecancellario et Leoni Belono regio senatori ad ista subdellegatis, et maxime attenta promissione nostris legatis Mediolani facta de non disponendo aliter de ipsis privilegiis quam placuerit predicte regie Maiestati et ea repetita Bergomi nobis per predictos d.nos subdellegatos; et attento quod nostrum non est in dubio perquirere quid velit domini nostri disponere de ipsis privilegiis nec qua causa ea velint videre; et predicta omnia fecerunt et faciunt cum expressa reservatione omnium et singulorum iurium et beneficiorum huius civitatis".
Si elencano quindi i privilegi che sono:
Privilegio reale da Caravaggio del 17 maggio 1509.
Secondo privilegio reale da Milano del 24 luglio 1509.
Privilegio di Francesco Foscari del 9 luglio 1428.
Idem del 20 dicembre 1428.
Idem del 24 settembre 1440.
Idem dell'8 dicembre 1446
Idem del 9 dicembre 1448
Idem del 7 luglio 1453.
Idem del 23 giugno 1454.
Privilegio di Pasquale Malipiero del 16 febbraio 1459.
L'atto è redatto il 21 aprile 1512 in casa di Ludovico Suardi, in presenza del Vicecancelliere e di Leone sopra nominati. Si elencano i presenti. Si legge l'atto che è pubblicato da G. Francesco Caym, segretario. I due nominati ricevono i privilegi e promettono come nell'atto, in presenza di testimoni.
Item, allontanatisi gli aggiunti, Si pone parte: considerato che Iacopo de Redrizatis, Ragioniere del comune, per sospetto di peste è stato sequestrato dai Deputati alla sanità, gli si sostituisce all'ufficio Alessandro Bresciani, con il solito salario.
Parte presa con un voto contrario.
Item, su relazione letta in Consiglio di Ludovico Suardi e Martino Baniati deputati, si propone di dare mandato al ragioniere del comune di scrivere come creditore sui libri del comune il Tesoriere dell'anno passato Gerolamo Agosti per lire 92 s. 5 d. 8; ciò a saldo delle somme da lui pagate per corrieri ed altre persone a nome della comunità, secondo le ricevute.

Azioni vol.11, 23 aprile 1512 a f. 238r
In Consiglio, alla presenza del Podestà, 8 anziani e numerosi Aggiunti. Si pone parte (essa viene proposta da un Anziano sostituto, Pietro Suardo, Antonio Bonelli e Lazzaro Barilli, Anziani) di dare libertà ai dieci deputati di recuperare sui beni della comunità da chiunque quella maggior somma che sarà possibile, da spendere per l'invio degli oratori a sua Maestà e per soddisfare ai debiti che la comunità ha con il Tesoriere Francesco Suardo, Ludovico Suardi e Galeaz de Vertua; e ciò nonostante qualsiasi ordine in contrario. Con facoltà ai Dieci di redigere i documenti necessari. Si aggiunge che nessuno a nome della comunità può chiedere la conferma di alcun capitolo o altro che sia a danno o favore di un privato, poiché tocca alla comunità difendere i diritti pubblici e non intromettersi nelle cause di privati. E ciò valga in perpetuo. La parte riscuote 23 voti a favore e 20 contrari.
Item, gli Anziani eleggono a sorte Battistino Rota in luogo di Trussardo Calepio che è prigioniero nella Cappella, per vedere, insieme con Bertolino Baniati, i conti di Ludovico da Alzano, conduttore dell'Ufficio delle Vettovaglie dell'anno scorso, per certe spese da questi fatte a beneficio della comunità per ordine dei Giudici del medesimo ufficio, e a riferire.

Azioni vol.11, 24 aprile 1512 a f. 239r
Nel Consiglio, presenti il Podestà, 10 Anziani e molti Aggiunti. Il Consiglio va deserto per mancanza del numero legale. Viene riconvocato a voce dal Podestà per il giorno successivo in pena di 10 ducati.

Azioni vol.11, 25 aprile 1512 a f. 239v
Nel Consiglio, presenti il Podestà, 12 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte che nell'urgentissima necessità presente si dia facoltà ai dieci Deputati di imporre prestiti all'intera città, come riterranno necessario e di trovare sui beni della Comunità la maggior possibile somma per mandare gli oratori a Milano a difendere l'innocenza della città; ed anche per pagare i creditori, nonostante qualsiasi ordine in contrario; con facoltà di fare i documenti necessari. I prestiti da imporre saranno restituiti dalla comunità appena avrà la possibilità di farlo; senza pregiudizio e senza che ciò sia preso come esempio in futuro. E ciò che i deputati o sette di essi decideranno sarà considerato come fatto dal Consiglio.
Parte presa con 10 contrari.
Il Consiglio viene riconvocato per domani in pena di dieci ducati.

Azioni vol.11, 26 aprile 1512 a f. 240v
Nel Consiglio, presenti il Podestà, 12 Anziani e molti Aggiunti. Si propone che la medesima libertà data ieri ai Dieci sia data anche ai sei oratori già eletti che sono andati a Milano, cosicché i 10 + 6 a maggioranza abbiano gli stessi poteri del maggior Consiglio; e quanto faranno abbia valore come se fosse deciso dal Consiglio e nonostante altro in contrario.
Parte presa con 3 contrari.

Azioni vol.11, 26 aprile 1512 a f. 241r
Nel Consiglio alla presenza del Podestà, 12 dei 16 eletti cioè
Fermo della Valle Michele Maldura
Bertolomeo Calepio Gerardo dela Sale
Oliverio Agosti Gerolamo Poncino
Alessandro da Terzo G. Filippo da Mozzo
Nicolò de Bongis Albertino de Vegis
Bertolino Baniati Benedetto de Passis
Discutono degli avvenimenti che accadono, ma nulla decidono. Gli oratori presentano la loro relazione.
Item, si eleggono a sorte Fermo della Valle e Albertino de Vegis per controllare i conti generali delle legazioni dei 6 oratori, inclusi il compenso e le spese fatte a favore della comunità, e a riferire (si tratta degli oratori mandati a Milano di recente per difendere l'innocenza della città).

Azioni vol.11, 28 aprile 1512 a f. 241v
Nel Consiglio, presenti il Podestà, 8 Anziani e molti Aggiunti. Vista l'urgente necessità di finire la fabbrica del lazzaretto per il contagio che va crescendo, come è noto a tutti, si propone di sborsare 200 lire a carico della comunità per la fabbrica stessa; e di dare libertà ai presidenti alla fabbrica di esigere il denaro da qualsiasi debitore del comune come denaro liquido, in modo che i debiti non possano essere compensati con crediti verso la comunità stessa. I denari saranno ricevuti dal Tesoriere del comune e da lui sborsati ai presidenti della fabbrica.
Parte presa con 6 contrari.
Item, licenziati gli Aggiunti, gli Anziani leggono la seguente relazione e, con un voto contrario decidono di eseguirla. La relazione è di Paolo Benaglio, e Gerolamo Colleoni, eletti dagli Anziani a tassare, limitare e promettere a nome della comunità il salario a Francesco Carrara ed Alessandro suo "consono" che hanno fatto rifare i tribunali (del Giudice della Ragione e dei Dazi, Consoli di Giustizia, Giudice dei Danni dati e Giudice delle Vettovaglie) nel palazzo di Bergamo. La relazione dice che essi hanno fatto rifare gli stessi tribunali a nome della comunità, avendo prima concordato tra le parti la somma di lire 68, da cui si devono detrarre lire 17 s. 5, già anticipati da Paolo Benaglio su fondi della comunità. I marengoni devono quindi avere ancora lire 50 s. 15. La relazione è sottoscritta.
Item, si estrae la bina per i mesi di maggio e giugno e sono eletti:
Francesco Suardo, tesoriere Aurelio de Solcia
Bartolomeo Marchesi Bertolino Baniati
Gerardo dela Sale Nicolò da Albano
Nicolò de Zanchis Albertino de Vegis
Manfredino Agosti Francesco Alessandri
Domenico Ondei G. Pietro Ceresoli
Veteres
Gerolamo Colleoni
Galeaz de Vertua

Azioni vol.11, 29 aprile 1512 a f. 242v
Nella residenza del Podestà si riuniscono il Podestà stesso e 13 dei 16 deputati. Si discute a lungo degli affari della comunità e si ordina ai seguenti oratori di partire immediatamente per Milano al fine di incontrare il Gran Cancelliere ed il Generale di Normandia e di eseguire le commissioni già loro date. Gli oratori sono: Franceco Suardo, tesoriere (che non va), Francesco Albani (parte il 1° maggio, poi torna e riparte), Oliverio Agosti (parte il 2 maggio e torna il 7 giugno).
Item, si ordina di citare il maggior Consiglio per domani, in pena.

Azioni vol.11, 30 aprile 1512 a f. 243r
Nel Consiglio, presenti il Podestà, 10 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte che gli oratori da eleggere alla cristianissima Maestà al posto di Francesco Suardo e di Alessandro de Tertio eletti nei giorni scorsi partano entro otto giorni in pena di 500 ducati.
Parte presa con 5 contrari.
Si fa scrutinio e risultano eletti Michele Maldura e Oliverio Agosti. Il Maldura rifiuta e si elegge allora Francesco Albani. Egli chiede di pensarci fino a domani; Oliverio accetta.
Item, si pone parte di dare libertà ai 16 deputati di eleggere gli oratori che essi meglio riterranno, da inviare domani a Milano dal Gran Cancelliere e al Generale di Normandia per le necessità della città.
Parte presa con 10 contrari.
Item, Luca Brembati e Gerolamo Colleoni vengono eletti a sorte per rivedere le spese fatte da Ludovico Suardo nell'ospitare il Vicecancelliere e Leone Beloni ed altri a nome della città, e a riferire.

Azioni vol.11, 4 maggio 1512 a f. 244r
Nel Consiglio, con licenza del Podestà, 10 Anziani e 8 dei 16 Deputati. Si rumoreggia che mille guasconi verranno presto ad alloggiare in città, ma di questo non è stata data fino ad ora notizia alla città. Si ordina di scrivere agli oratori in Milano perché avvicinino G. Giacomo Triulzio per capire se questa è l'intenzione sua o no; e immediatamente diano risposta cosicché si possa provvedere. Si scrive subito e si invia per messaggero.

Azioni vol.11, 5 maggio 1512 a f. 244v
Nel Consiglio, presenti il Luogotenente del Podestà e 11 dei 16 Deputati. Si eleggono alla voce Bertolino Baniati e Benedetto de Passis a rivedere alcune spese fatte da Francesco Suardo a nome e favore della Comunità, e a riferire.
Item, si pone parte che "decentibus de causis et ex urbanitate" si donino al Cancelliere di Leone Belono e al coadiutore di G. Francesco Caym segretario, 10 scudi ciascuno, vista anche la promessa loro verbalmente fatta a nome dei 6 Deputati.
Item, si eleggono Bertolino Baniati e Benedetto de Passis a vedere l'acqua che scorre dal letto della seriola nuova, a vedere se qualcuno voglia trattare o comprare l'acqua in eccesso, e a riferire.
Item, si incaricano Michele Maldura e Albertino de Vegis a rivedere una polizza di spesa fatta da Ludovico Suardo per il vitto del Vicecancelliere e di Leone Beloni e rispettive famiglie, che sono stati ospiti in casa sua.

Azioni vol.11, 7 maggio 1512 a f. 245r
Nel Consiglio, presenti il Logotenente del Podestà, 8 Anziani e 8 dei 16 Deputati. Si eleggono Bertolino Baniati e Benedetto de Passis a limitare con il "Magno Preposito Regio Citramontes" il prezzo delle vettovaglie che si devono vendere ai guasconi che verranno presto in città e che i detti guasconi dovranno comprare. Del che si debbano fare terminazioni e proclami.
Item, G. Pietro Benaglio a nome del fratello Gaspare conduttore della seriola di Osio, reclama certi danni procurati alla stessa. Gli Anziani ordinano ai Difensori e Sindaci (Albertino de Vegis e Ludovico da Alzano, presenti) di procedere contro il comune e gli uomini di Osio inferiore ed altri malfattori che hanno danneggiato il canale, e di procedere contro di loro per danni.

Azioni vol.11, 8 maggio 1512 a f. 245v
Nella chiesa di s. Alessandro della croce, 9 persone (probabilmente Anziani) decidono che per decenti rispetti si donino a Giorgio Triulzi 3 some di biada da cavallo; egli verrà con la sua legione a Bergamo come ospite.
Item, concedono mandato e boletta di scudi 4 a Gerardo dela Sale per le predette some di biada.

Azioni vol.11, 9 maggio 1512 a f. 246r
Nel Consiglio, presenti il Luogotenente, 10 Anziani e molti Aggiunti. Si discute a lungo sugli alloggiamenti e le vettovaglie dei guasconi che sono attualmente in città e si eleggono persone che avvicinino il Gran Preposito dei militari, stabiliscano con lui gli ordini per gli alloggiamenti e fissino i prezzi ai quali si dovranno vendere le vettovaglie ai militari in città. Si eleggono il Tesoriere Francesco Suardo, Luca Brembati, Ludovico Suardi e G. Filippo de Mutio.

Azioni vol.11, 10 maggio 1512 a f. 246v
Nel Consiglio, presenti il Luogotenente, e 10 dei 16 Deputati. Si presenta e si legge una relazione e si pone parte che si conceda una boletta a Francesco Suardo come nella stessa relazione. Nella relazione Bertolino Baniati e Benedetto de Passis, Deputati eletti, propongono di concedere una boletta allo stesso Francesco di lire 703 e s. 9 e d. 6 per altrettante spese da lui fatte a favore della comunità, riservato il diritto della stessa di verificare lire 10 e s. 10 che paiono mancanti, con altri dettagli. Relazione firmata.
Item, si concede mandato e boletta ad Albertino de Vegis inviato a Milano nei giorni scorsi per certi affari della città, per lire 15, come salario di 3 giorni.
Item si concede mandato e boletta a Francesco Tesoriere per 30 lire, come salario di 6 giorni di legazione dal 19 al 24 aprile inclusi.
Item, si leggono lettere degli oratori da Milano ricevute oggi.
Item, in assenza di Francesco q. Iohanini de Rota Tesoriere, relegato (?), si propone di sostituirgli un cittadino e si elegge Giovanni de Zambellis.
Item, si propone di eleggere un Sindaco del comune al posto di Francesco de Tertio che è assente e sta a Clusone: si elegge Ludovico q. Petri Maldura.

Azioni vol.11, 15 maggio 1512 a f. 247v
Nel Consiglio, presenti 10 dei 16 Deputati. Si leggono lettere degli oratori da Milano e si ordina di rispondere che con ogni circospezione ed industria procurino di aver l'opinione del Gran Cancelliere e del Generale di Normandia se fossero disponibili a soprassedere all'esecuzione che minacciano di fare contro la città, fino a quando si mandino legati al Re e si ottenga la sua decisione; nel frattempo si procureranno i denari per questa causa.
Item, si scriva a Galeaz de Vertua in buona forma ed adatte parola perché, secondo l'offerta da lui fatta, procuri i denari da dare agli oratori da mandare come sopra: in questo la comunità confida, ma non ne è sicura. Si scrive subito e si trasmette per messo.

Azioni vol.11, 18 maggio 1512 a f. 248r
In Consiglio, nella residenza del Podestà, presente lo stesso, 9 Anziani e 10 dei 16 Deputati. In esecuzione di lettere del Generale di Normandia a Bartolomeo Ferrario, al Podestà di Bergamo ed al Tesoriere Francesco Suardo, con cui si chiede a Bergamo di mandare ogni giorno al campo regio (che si allestirà presto nell'agro bresciano presso Pontoglio) 8 some di pane per vitto dell'esercito e la maggior quantità di vino possibile. Si fa una convenzione con G. Antonio de Valle Levi detto Furfanto, prestinaio a Bergamo, il quale promette di portare le 8 some di pane al campo. Convenzione rogata da Martino de Ficienis, cancelliere del comune.
Item, Aurelio Solza, Bertolino Baniati e Benedetto de Passis vengono deputati a fare in modo che G. Andrea tenga fede alla convenzione.

Azioni vol.11, 19 maggio 1512 a f. 248v
In Consiglio, il Podestà e 11 dei 16 Deputati. Si leggono le lettere del 18 corrente degli oratori da Milano, sulle quali tuttavia nulla si decide.
Item, l'oratore Francesco Albani ritornato ieri da Milano presenta una relazione al Consiglio di quanto ha fatto a Milano con il suo collega Oliverio Agosti.
Item, si ordina di dare amore Dei alle monache di Rosate e di santa Marta 4 brente di vino, due per ciascun convento, "ut preces effundant omnipotenti Deo pro civitate quam protegere et deffendere dignetur a presentibus periculis et adversitatibus".
Item, si concede mandato e boletta a G. Filippo de Mutio per le quattro brente di vino per in totale di lire 20. Il vino viene inviato dallo stesso il 21 maggio.

Azioni vol.11, 20 maggio 1512 a f. 249r
In Consiglio nella corte pretoria, presente il podestà, 9 Anziani e parecchi Aggiunti. Si ragiona a lungo sulle materie di interesse per la città e se si debba o no patteggiare con il Generale di Normandia. Alla fine si demanda alla voce ai 16 deputati di fare e stipulare tutto quanto riterranno più favorevole, decente, oppurtuno e necessario per la città.
Tuttavia, il Tesoriere Francesco Suardo, Francesco Albani, Fermo della Valle, Michele Maldura, Bartolomeo Calepio, Gerardo dela Sale, Gerolamo Poncino e Alessandro de Tertio, G. Filippo de Mutio, Bertolino de Baniatis, Benedetto de Passis e Albertino de Vegis, che sono parte dei 16 Deputati, successivamente eleggono i sottoscritti oratori, insieme con Oliverio Agosti che sta andando a Milano, a contrattare un accordo utsupra "cum libertate de qua plene ibidem informati fuerunt" Gli eletti sono:
Francesco Suardi, tesoriere Michele Maldura
Francesco Albani Alessandro de Tertio

Azioni vol.11, 21 maggio 1512 a f. 249v
In Consiglio, presenti il Podestà e 9 Anziani. Avendo saputo che nel Concilio dei frati dell'ordine dei Predicatori appena celebrato a Cremona è stato decretato che nessun Inquisitore risieda a Bergamo, ma che Bergamo, Brescia e Cremona siano poste sotto un solo Inquisitore, contro l'antica prerogativa e consuetudine di Bergamo; su richiesta di Alessandro de Tertio a nome della Società della santa Croce costituita presso san Domenico in Bergamo; ordinano che si scriva al reverendo Giorgio de Casali, Vicario del medesimo ordine, che si degni di conservare questa antica prerogativa alla città, cioè che un Inquisitore dell'eretica pravità risieda a Bergamo, che di questo gli sarà grata. Si scrive il giorno stesso.
Item, si eleggono G. Pietro Ceresoli e Francesco Alessandri a rivedere una polizza di spese del Massarolo, e a riferire.
Item si eleggono al posto di Michele Maldura e di Galeaz de Vertua, già deputati a vedere certe polizze di spesa del Massarolo, Aurelio Solcia e Bertolino Baniati. Essi si occuperanno anche di rivedere il salario di mastro Iacobo Boselli per le insegne reali ed altre cose da lui dipinte, e a riferire.
Item, si incarica Nicolò Albani, insieme con Francesco Suardo Tesoriere reale deputato verbalmente, a rivedere i conti del q. Andrea de Lulmo per denari dati e ricevuti da lui a nome della comunità, ed a riferire entro domani; altrimenti, tale elezione sarà invalida e si procederà all'esecuzione, come chiede il figlio del q. Andrea, G. Giacomo.
Item si deputano Michele Maldura, Ludovico Suardo e Albertino de Vegis a provvedere circa qualsiasi cosa che riguardi i soldati attualmente ospitati in città.

Azioni vol.11, 22 maggio 1512 a f. 250r
Consiglio nella residenza del Podestà, alla di lui presenza. Partecipano 8 Anziani. Il Podestà, con l'assenso degli altri, leva la sospensione dello ius in genere e stabilisce che i processi riprendano a partire dal prossimo martedì 25. La decisione viene proclamata sul Regio.
Item, Gerardo dela Sale e Domenico Ondei vengono incaricati di affittare a nome della comunità la seriola di Osio.

Azioni vol.11, 23 maggio 1512 a f. 250v
Consiglio nella residenza del Podestà, presenti lo stesso, il Luogotenente G. Tomaso, 10 Anziani e numerosi Aggiunti. Si pone parte che i 10 Deputati già eletti nel Consiglio maggiore per fare donazioni, raccogliere o prendere a prestito denaro tra i cittadini e altri che fanno con la città, abbiano anche la possibilità, che viene loro delegata con la massima libertà e garanzia, di dare mandati agli oratori che andranno a Milano.
Parte presa con 9 contrari.
Item, si pone parte che i Deputati di cui sopra possano rivedere i conti di chiunque abbia a che fare con la comunità di Bergamo; specialmente i conti di Francesco Suardo Tesoriere per tutto il denaro da lui prestato alla comunità; per i denari ricevuti dalla comunità dal Re con il dono regio o altrimenti; e per qualsiasi denaro scambiato da lui per la comunità. Con facoltà ai Dieci di fare ricevute e quietanze dal Tesoriere o qualsiasi altro e con facoltà di obbligare i beni della comunità allo stesso tesoriere o altri creditori; con le più ampie facoltà.
Parte presa con 7 contrari.
Item, si propone di dare facoltà agli Anziani di nominare due cittadini in luogo di Soccino Secco e di Nicolò Bongi, che erano due dei Dieci e sono assenti, con le medesime prerogative di costoro.
Parte presa con 2 contrari.
Item, il Consiglio si scioglie, rimangono gli Anziani e nominano al posto di quei due Battista Solcia e Gerolamo Agosti.

Azioni vol.11, 24 maggio 1512 a f. 251v
Nella corte pretoria alla presenza del Podestà e di 13 Deputati. Si discute circa la revoca della sospensione del ius in genere e si decide di risospenderlo fino alla metà di giugno prossimo.
Item, si dà mandato a Francesco Suardo, Tesoriere regio, Michele Maldura, Alessandro da Terzo oratori eletti, insieme con Oliverio Agosti e Francesco Albano che già sono a Milano, di accedere al Generale di Normandia, avendo l'autorità a loro ieri attribuita di fare e dire tutto quanto riterranno necessario per il bene della città. Gli oratori lasciano il 25 maggio. Il 3 giugno mattina ritornano Francesco Suardo, Michele Maldura e Alessandro da Terzo.

Azioni vol.11, 28 maggio 1512 a f. 252r
Consiglio nella corte pretoria, presenti Dimon de Brixianis, protonotario e vicario episcopale, G. Tomaso Torriani Luogotenente del Governatore, il Podestà e 8 Anziani. Vista l'assenza di Nicolò de Bongis, Francesco q. Iohanini de Rota e Gerolamo dela Vitalba, Presidenti dell'ospedale grande; affinché l'ospedale non ne soffra; si propone di sostituire loro tre cittadini, alla condizione che risulteranno eletti i tre che avranno più voti e, se questi rinunceranno, gli altri nell'ordine. Si eleggono: Vincenzo Advinatri, Cabrino de Vertua, Marco dela Bereta; e Domenico de Ondeis, in caso di rinuncia.
Item, G. Pietro Benaglio a nome del fratello Gaspare conduttore della seriola di Osio, protesta contro la comunità perché sono di nuovo stati danneggiati i canali di pietra. E se i canali stessi non saranno manutenuti non intende pagare fitto alcuno, ma vuole mezzo ducato al giorno per il passato ed il futuro fino a quando i canali saranno riparati. I rappresentanti della comunità dichiarano di voler ottemperare alle clausole del contratto, e non altro.
Item, si concede mandato e boletta a Ludovico Bonello Massarolo del comune per lire 100, a prestito.
Item, all'unanimità si concede mandato e boletta di lire 135 a Guidone da Albano per 108 librette di pepe fornite alla comunità per la Pasqua passata, su relazione di Luca Brembati e Lazzaro Barilli.
Item, si legge la sottoscritta relazione sui conti generali del Tesoriere del 1511 Gerolamo Agosti, con il mandato di fare quanto in essa si contiene. In essa i revisori Martino Baniati e Ludovico Suardi riferiscono che il Tesoriere appare debitore di lire 14.645 s. 18, d. 7 e creditore di lire 16.152 s. 13. Il suo credito ammonta quindi a lire 1506 s. 14 d. 5. Pertanto si propone di fargli una boletta per questa somma.
Item, i beni del q. Michele Agosti recentemente decapitato toccano alla comunità. La vedova Lucrezia ha chiesto un sequestro per recuperare la sua dote di lire 572. Ne è nata una lite, al termine della quale si decide che la dote sia pagata.
Item, si decide di pagare Zanotto da san Gallo che lo scorso febbraio ha recapitato al duca di Nemours una lettera della comunità per annunciare che la stessa avrebbe ospitato trecento fanti a beneficio della regia Maestà ed onore e custodia della città. Per 10 giorni al computo di una lira al giorno.

Azioni vol.11, 4 giugno 1512 a f. 253v
In Consiglio con il Luogotenente vicario e 9 Anziani. Si decide di ordinare a G. Antonio detto Furfanto prestino, da parte del Podestà, che domani mattina presto, in pena di 100 scudi, conduca al campo regio verso Pontevico la quantità di pane che deve portare, a termini della convenzione firmata con la comunità, in pena di ogni danno. L'ingiunzione viene recapitata da un servitore del comune, in presenza di un testimone.
Item, si decide di fare esecuzione contra qualsiasi debitore del comune indifferentemente, soprattutto contro i comuni di Cologno e Urgnano, o qualsiasi altro debitore per il quale non vi siano atti di ricevuta.
Item, si ordina al Ragioniere di mettere a credito del conduttore del dazio di Calcinate denari da lui dati a Dario Mapello per anticipo di una boletta di mano di Francesco Bellafino per salario di 25 ducati..
Item, si propone di dare 25 lire a Dario Mapello a compenso del suo impegno per la comunità, fino a quando il Consiglio maggiore deciderà quanto dare in salario dei Cancellieri.
Item, si nominano Albertino de Vegis e Francesco Alessandri a provvedere a tutto quanto necessario per la festa del Corpus Domini.
Item, Giacomo Antonio De Comitibus, cancelliere di Leone Beloni regio senatore giura di aver perso una boletta di 80 lire che gli era stata concessa per la copia di un processo contro i daziari. Si ordina che ne sia fatta un'altra, purché il pagamento avvenga una sola volta.

Seguono numerosi fogli bianchi e poi comincia il vol 12 delle Azioni del Consiglio, dal 9 giugno 1512 al 6 agosto 1514.

Azioni vol.12, 9 giugno 1512 a f. 1r
Nella sala delle Provvisioni della città, dove sono presenti i sottoscritti. La città si è consegnata a Venezia questa mattina. I nomi dei presenti sono:
Soccino Secco Giovanni da Leffe
Gerolamo Borella Bernardo de Vitibus
Giacomo dela Zoncha Sebastiano de Vitibus
Bartolomeo Marchesi Paolo Macharius de Ondeis
G. Pietro de Coregiis Gabriel de Borellis
Guido de Cararia, medico Lazzaro de Curteregia
Tonallo de Rota Francesco de Lulmo
Ottolino da Alzano Bertonus de Rota
Troilo Lupi Cristoforo fra de Medolacho
G. Pietro Colleoni Valerius de Acerbis
Nicolò da Albano Ioseph de Borellis
Antonio de Bonellis Gaspar de Clenetio q. d. Bartolomei
Maffeus de Zuchis Conte Marco da Calepio
Matteo Albani G. Antonio de Locatello
G. Pietro Gambirasio Francesco de Alexandris
Gaspar de Clenetio, notaio Iohannes de la Zoncha
Gerardo Lupi G. Andrea de Agazis
Bernardino Rota, notaio Battistino Rota
Gabriele Solcia Gaspare da Canova
Enrico Solcia
Si discute a lungo sulla situazione in cui si trova la città. Affinché le porte non rimangano incustodite si dà mandato ai seguenti cittadini: conte Marco Calepio alla porta di s. Lorenzo; Mastro Guidone de Medicis a Porta Dipinta; Matteo Albano a porre custodie alle porte; al porto canale e columbine G. Pietro Gambirasio. Il tutto sia eseguito "cum fide et sollicitudine pro honore et conservatione status ill.me ducalis Dominationis nostre Venetiarum".

Azioni vol.12, 11 giugno 1512 a f. 1v
Carlo Miliano in qualità di procuratore provvisorio del Dominio. Sono presenti numerosi partecipanti. Al fine di togliere gli scandali che potrebbero verificarsi per l'alloggiamento dei militari che sono in città e che qualcuno debba sostenere un peso maggiore del dovuto; e al fine di conservare in tutto l'eguaglianza; si incaricano verbalmente i sottoscritti a decidere sull'alloggio dei militari, con ogni libertà. E nessuno ospiti militari senza un bollettino di alloggiamento di mano di Ludovico da Alzano, Notaio e Sindaco del comune. Sono eletti deputati agli alloggiamenti: G. Pietro Colleoni, Berardo de Vitibus, Matteo Albani, Francesco Girardelli, Antonio Chiurino de Rota.
Item, vista la neccessità di denari, sapendo che ne servono per pagare i corrieri che si devono spedire e per altre spese, i presenti, alla voce, obbligano i beni della comunità ed anche i loro propri beni verso Pietro Andrea del Cornello, che promette di prestare alla comunità 25 ducati.

Azioni vol.12, 13 giugno 1512 a f. 2v
Nel luogo delle provvisioni. sono presenti Carlo Emiliano Procuratore provvisorio, Bergamo de Bosellis conestabile di 150 fanti del Dominio, e numerosissimi cittadini, convocati di porta in porta dai servitori del comune "ut bonus ordo aliquis et regimen ipsi civitati in presentiarum absque capite et regentibus existenti condi et institui possit, et ut scandalis quamplurimis et inconvenientibus qui oriuntur et in dies futuri sunt occurratur..". Si pone parte di eleggere dieci cittadini di diverse agnazioni con ogni libertà di provvedere a tutto quanto necessario per la città, con ogni più ampia delega. Si pone ai voti tra coloro che siedono e solo tra quelli perché molti altri non hanno dove sedere e stanno in piedi per l'angustia del luogo. La parte viene presa 90 a 5.
Si nominano molti dei maggiorenti e, senza alcuno scrutinio e proposta, di volontà dei presenti affinchè l'elezione si faccia al più presto per l'incombere del tempo e la brevità del giorno si eleggono i seguenti uomini:
Luca Brembati Leonardo de Comenduno
Francesco Albani Bartolomeo da Calepio
Fermo della Valle Gerolamo Poncino
Pietro Rivola Gerolamo Colleoni
Benedetto de Passis Nicolò de Bongis

Azioni vol.12, 14 giugno 1512 a f. 3v
Nel luogo delle provvisioni. Sono presenti i Deputati:
Luca Brembati Francesco Albani
Fermo della Valle Gerolamo Poncino
Bartolomeo da Calepio Nicolò de Bongis
Pietro Rivola Gerolamo Colleoni
Benedetto de Passis
Si ordina di convocare tutti i consoli delle vicinie per oggi per provvedere ai saccheggi ed alle violenze che si commettono in città da parte di diverse persone di mala condizione, contro la mente del Dominio, come viene riportato.
Dopo discussione si elegge Gerolamo Colleoni come oratore al Provveditore Generale Paolo Capello che sta nell'agro cremonese o oltre l'Adda con l'esercito, per salutarlo a nome dela città. E gli dichiari le condizioni in cui la città si trova, le violenze, i saccheggi, le ruberie ed estorsioni e gli altri molti delitti da parte di "diversos male conditionis, non zelo status ill.mi Dominii, sed propter privatum odium et ut depopulentur in ea et per totum agrum bergomensem committunt" e provveda a mandare un Provveditore per il bene e la pace della città.
Item, si concede al detto Gerolamo un mandato di 10 ducati d'oro da spendere nella detta legazione e nel viaggio. Egli parte il giorno 15.
Item, si concede un mandato di 5 ducati a Dario Mapello Vice-cancelliere da spendere per gli esploratori ed i corrieri da inviare.
Il giorno stesso i Deputati ricevono lettere dal Provveditore generale con le quali esorta la comunità, con la sua solita fede, a dare in prestito denari per pagare Bergamo da Bergamo conestabile alla custodia della città con la sua compagnia fino a 150 fanti. I quali denari la comunità tragga e raccolga immediatamente dai dazi della città. Volendo soddisfare alla richiesta del Provveditore, si decide di prendere in prestito da Francesco Albani 222 ducati contro i quali obbliga le rendite della seriola di Osio di proprietà del comune per tre anni, come da strumento rogato dal cancelliere Martino de Ficienis. Il giorno 20 si fa un denunciamento al conduttore della stessa seriola Gaspare Benaglio di pagare l'affitto della seriola stessa a Francesco Albani, in ottemperanza. Il giorno 22 novembre 1512 un servitore del comune riferisce di aver consegnato a Gaspare personalmente la detta terminazione nella sua casa in vicinia di santo Stefano.

Azioni vol.12, 16 giugno 1512 a f. 4v
In Consiglio, in presenza di 7 Deputati. Si sospende lo ius in genere per i prossimi otto giorni e si fa di questo un proclama.
Item, in considerazione dei benefici di Francesco q. Iohanini de Rota, già Tesoriere del comune in vece del quale era stato eletto Giovanni Zambelli, si conferma lo stesso Francesco Tesoriere per l'anno in corso.
Item, siccome Ludovico Bonelli Massarolo del comune è stato in diverse circostanze molto negligente negli affari della comunità, si elegge in sua vece Battista de Curteregia.

Azioni vol.12, 17 giugno 1512 a f. 5r
In Consiglio, in presenza di 7 Deputati. Si concede mandato e boletta a Facino Rivola Provveditore del comune per lire 11 s. 11 d. 3 per denari da lui anticipati per la riparazione del Serio del comune.
Item, al fine di recuperare denari per pagare Bergamo de Bosellis, i deputati investono Giovanni e Guido Albani dei mulini del Zoffo per nove anni dal 1514. Atto rogato dal cancelliere Martino de Ficienis.
Item, si presenta Giovanni de Bosellis detto della Noce, conduttore per l'anno presente dell'ufficio delle vettovaglie e delle strade. In considerazione del mutamento di statuto e della morte di suo figlio, rinuncia all'ufficio nelle mani dei Deputati, che accettano a nome della città.
Item, si decide di fare un proclama per cui i prestinari vendano 15 once di pane per un soldo e la carne di manzo e di castrato si venda a 27 denari per libbra e quella di pecora a 24.
Item, Benedetto de Passis ritenendo che la comunità abbia necessità di 36 ducati per pagare il supplemento di paga ai fanti di Bergamo Boselli, concede in mutuo gratuito alla città "sponte et alacriter pro solita fide et probitate sua tam erga" il Dominio che la città, 50 bislacchi d'oro, cioè lire 172 e mezzo, al computo di lire 3 e s. 9. E paga nelle mani di Francesco Rota. I Deputati assegnano a Benedetto i primi denari che perverranno dall'affitto dei banchi grandi, fino alla sua completa soddisfazione. Una nota dice che Benedetto ebbe un mandato per i suoi 50 bislacchi il 19 luglio.
Item, anche il Tesoriere Francesco Rota presta alla città per Bergamo da Bergamo 43 ducati d'oro in prestito gratuito. I Deputati li ricevono e promettono di restituirli, obbligando i beni del comune ed i loro proprii. Si citano gli estremi dell'atto.
Segue un atto in cui si danno a Bergamo de Bosellis lire 1255 e mezzo.

Azioni vol.12, 18 giugno 1512 a f. 6v
In Consiglio. Sette Deputati concedono mandato e boletta a Battista de Curteregia Massarolo del comune eletto di recente di lire 50.
Item, avendo ricevuto lettere dal Capello, ordinano che le stesse siano immediatamente rese pubbliche per informazione ed intelligenza di tutti. Dicono le lettere:
"Magnifici viri, amici carissimi, habiamo inteso cum piacer grandissimo la exposition factane in nome di quella mag.ca Comunità per d.no Hieronymo Coleono, stato a la presentia nostra cum lettere credential di quella; ed circa ad ellezer nove de quelli zentilhomeni cum omnimoda libertà de governar quella terra et territorio fin che iunga de lì el proveditor già elletto per la ill.ma Signoria, quello ne è stà grato. Et cussì per tenor de le presente volemo habino el governo et authorità in civil et criminal, aciò quella terra sii tenuta pacifice et quiete. Ulterius, circa li 300 ducati da esser dati al strenuo nostro contestabile Bergamo da Bergomo, questo ne è gratissimo, et volemo che li debiati recuperar de quelli datiarii che havevano li datii ad affitto da Francesi, sequestrandoli in man qualunche altra summa de danari se ritrovassero sin al gionger de lì el mag.co Proveditor già elletto. Confortandovi preterea ad ben et quiete governar quella cità. Bene valete. Ex felicissimis castris apud Papiam, die X°sexto iunii 1512. Paulus Capellus eques, Provisor Generalis.
Magnificis viris comunitati et nobilibus Bergomi, tanquam fratribus carissimis".

Azioni vol.12, 19 giugno 1512 a f. 7r
Nove Deputati in Consiglio eleggono G. Andrea de Marchesis Notaio all'ufficio del Malefizio, in luogo di Matteo Albani che è sequestrato per sospetto di peste. Ancora, eleggono Alessandro Dorathini de Beronis in Notaio del detto ufficio. Ambedue ad beneplacitum della comunità e con il salario consueto.

Azioni vol.12, 6 luglio 1512 a f. 7v
Nella residenza pretoria, 7 Deputati concedono mandato e boletta a Bartolomeo de Cabrinis, pittore, per 5 ducati d'oro per quattro insegne di san Marco da lui dipinte, cioè tre a Porta dipinta ed una a porta di santa Caterina.
Item, concedono mandato e boletta all'unanimità a Gerolamo de Borellis, console di giustizia per l'ultimo semestre del corrente anno, che si è presentato ed è stato approvato a norma degli statuti ed ha giurato. Per lui garantisce Bartolomeo da Calepio.
Item, eleggono Pietro Rivola e Benedetto de Passis a rivedere certe spese fatte da Gerolamo Vitalba, se tocchino al comune oppure no, ed a riferire.

Azioni vol.12, 8 luglio 1512 a f. 8r
Nella sala del Podestà, il Provveditore Bartolomeo da Mosto e 6 Deputati. Si decide di dare una commissione scritta a Pezolo di Simone Zanchi, presente e petente, perché, secondo il tenore delle lettere già a lui concesse per la commissaria della valle di san Martino da Alvise Garzon e Francesco Venier, acceda a quell'ufficio e completi il tempo per cui Angelo de Alzano era stato eletto in Commissario all'ufficio stesso.
Azioni vol.12, 9 luglio 1512 a f. 8v
Nella sagrestia di santa Maria maggiore, presenti 8 dei 10 Deputati, si eleggono Giovanni da Albano e Vincenzo de Advinatris, con Albertino de Vegis e Facino Rivola, in Deputati alla sanità con libertà ed autorità per esercitare l'ufficio con ogni vigilanza.
Item, si facciano proclami nel borgo di san Leonardo per ordinare a quegli uomini che in pena di 50 ducati eleggano i loro deputati sulla peste. Si mettono anche all'asta i mulini del Zoffo.
Item, si elegge G. Pietro Benaglio depositario dei denari dell'imprestito imposto nei giorni scorsi alla città per la peste e da spendere per tale causa.
Item, si fissano termini a Belfantino de Tirabuschis che entro il prossimo 12 luglio debba provare di essere stato spogliato dei 50 scudi che la comunità gli aveva dato per andare a Cremona per consegnare il pane al campo del Re, secondo il precetto del Podestà. Altrimenti gli sarà fatto un sequestro.
Item, si concede in dono mandato e boletta a mastro Fermo de Rubis di un ducato d'oro per il vessillo di san Marco che egli ha confezionato e dipinto in tela di lino.

Azioni vol.12, 12 luglio 1512 a f. 9r
Consiglio di 8 su 10 Deputati. Decidono con un voto contrario di approvare Nicolò de Zanchis in Console di giustizia. Egli giura e per lui garantisce Gerolamo Borelli.
Item, decidono che i banchi dei notai si facciano a palazzo come altrove e che si facciano proclami che chiunque vuole avere un banco a palazzo mostri ai Deputati del Collegio il prezzo assegnato per aprire tale banco, se no questo sarà tolto e dato ad altri notai.
Il giorno stesso nella chiesa di santa Maria maggiore tutti i deputati meno Leonardo Comenduno, in presenza e con il consenso di Obertino de Vavassoribus, notaio, che non intende esercitare oltre il suo ufficio, assegnano a G. Francesco da Cologno il solito banco di Obertino a palazzo, che G. Francesco farà fare a sue spese.

Azioni vol.12, 13 luglio 1512 a f. 9v
Consiglio di 8 Deputati. Si occupano di un atto riguardante i canali per acqua di Osio di sotto.
Item, dispongono che i Deputati alla fabbrica del lazzaretto rivedano i conti del fu Bertrametto de Gavazis, depositario della stessa fabbrica e riferiscano; nel frattempo si sospende l'esecuzione che si era deciso di fare contro i suoi eredi.
Item, eleggono Quintiliano da Mapello in esecutore del prestito imposto nei giorni scorsi per la peste, da esigere con ogni possibile celerità.
Item, in luogo di Giovanni Albani, deputato alla peste, che rinuncia per diversi impegni, eleggono Dondacio Colleoni, con la stessa autorità.

Azioni vol.12, 14 luglio 1512 a f. 10r
In Consiglio, 7 di 10 Deputati concedono un mandato a Gaspare Benaglio conduttore della seriola di Oxio di lire 10 s. 16 e d. 6 per spese da lui sostenute a riparare due canali in legno ad Osio inferiore.
Item, consegnano a Gualdrisio di Nicolò dela Valle, notaio, un banchetto da costruire a palazzo, là dove in passato Obertino de Vavassoribus aveva avuto in concessione il suo. E' presente e consenziente G. Francesco da Colonio, che cede il banco da lui avuto il giorno 12, nel luogo dove in precedenza i fratelli Marsilio e G. Francesco Suardi avevano avuto un altro banco. Con il loro consenso ed in presenza di testimoni.
Il 15 luglio i Deputati cancellano la sospensione dello ius, che ricomincerà ad essere amministrato il 19 luglio prossimo, lunedì. La decisione viene proclamata sul Regio.

Azioni vol.12, 16 luglio 1512 a f. 10v
In Consiglio, 7 su 10 deputati su relazione di Pietro Rivola e Benedetto de Passis concedono mandato e boletta a Gerolamo dela Vitalba di lire 21 e mezza, che egli aveva pagato a nome del comune, come da polizza e su giuramento dell'interessato.

Azioni vol.12, 17 luglio 1512 a f. 11r
In Consiglio, 9 su 10 deputati eleggono Gerolamo Colleoni a rifare il tribunale dei Mercanti e il banchetto dei cancellieri del comune per rogare e tenere le sospensioni delle liti e cause di palazzo, come al solito.
Item, concedono mandato e boletta a Gerolamo Colleoni per testoni 41 e s. 4 per altrettanti da lui dati in prestito e pagati a Bergamo da Bergamo per prendere letti e biancheria a nolo per i suoi stipendiati, i quali saranno rimossi dagli edifici della città dove sono alloggiati.
Item Bernardino Besani supplica che gli sia concessa dell'acqua in borgo canale "quantum ferret penna anseris". Si eleggono due ad ispezionare, e a riferire.

Azioni vol.12, 19 luglio 1512 a f. 11v
In Consilio, 9 su 10 Deputati concedono mandato e boletta a Francesco de Zeffalono, comestabile del Provveditore, gratis et dono, di lire 25 per sue benemerenze verso la comunità, soprattutto per un certo Lanzabusa depredatore facinoroso catturato negli scorsi giorni ed impiccato.
Item, si incaricano Pietro Rivola e Benedetto Passi per rivedere una polizza di Battista de Curteregia Massarolo, oggi presentata e giurata, e a riferire.
Item, si leggono lettere del Vescovo di Lodi, Governatore di Milano, a proposito di certi Gamba mercanti a Milano, circa certi panni di lana che sono stati loro depredati e che intende siano fatti restituire. Dispongono che si risponda che questa causa non riguarda i Deputati, che non se ne possono occupare. Ma che qualora essi potessero compiacerlo, faranno di tutto per acccontentarlo. Scriptum fuit in bona forma.
Item, si ordina che senza alcun rispetto si faccia sequestro per debiti del q. Gerolamo olim Simone de Poncinalibus.
Item, all'unanimità si assegnano ad Alessandro di Simone de Poma, notaio, presente, con il consenso di Simone, il banco a palazzo nel luogo consueto, da fare a sue proprie spese.
Item, su relazione di Benedetto de Passis e Aurelio Solcia già deputati si concede mandato e boletta a mastro Giorgio e fratelli dela Moreta marengoni per lire 19: si tratta di assi e salari per due cassoni da lui fatti per condurre pane al campo del Re. Parte della spesa sarà coperta da un debitore.
Bartolomeo da Mosto, Provveditore di Bergamo. In considerazione del fatto che Paolo Bonfio non può né vuole in persona occuparsi degli uffici del vicariato, di Giudice dei Malefizi e della Ragione e dei Dazi di Bergamo, allo scopo che l'ufficio dei dazi non ne soffra e per togliere occasione di lagnanze e di richieste di risarcimenti, elegge per ora a suo beneplacito Bartolomeo da Calepio, presente ed accettante, a Giudice dei Dazi di Bergamo, con il solito compenso. In presenza dei deputati.

Azioni vol.12, 21 luglio 1512 a f. 12v
In Consilio, 7 dei 10 Deputati provvedono alla nomina di alcune cariche. Vengono nominati Notai dell'Ufficio dei Malefizi Matteo Albani, Marino de Nigris e Alessandro de Beronis; Coadiutori del medesimo ufficio Federico Abram de Scolaribus, Hieronymus Boni della Valle e Maffeo de Lulmo; Domenico de Ondei detto Baroncino è nominato Esecutore; Costantino de Mapello Ragioniere.
Item, il Provveditore e i Deputati decidono di citare e convocare per domani tutti coloro che erano del Consiglio sotto il Dominio veneto prima che la città cadesse sotto i Francesi, per deliberare circa alcune materie di interesse e necessarie per la città, in pena di 25 ducati da applicare alla Camera di san Marco per i renitenti.

Azioni vol.12, 22 luglio 1512 a f. 13r
Nel cortile della casa pretoria, 6 dei 10 Deputati concedono mandato e boletta a Carlo Miliano che funse da Provveditore in occasione della recente dedizione a Venezia e molto fece per la città, per 5 ducati d'oro, oltre ad un altro ducato che egli aveva avuto per le sue spese di soggiorno, cibo e bevanda, come da ricevuta. E ciò a titolo di donazione.

Azioni vol.12, 22 luglio 1512 a f. 13v
Il Consilio, il Provveditore da Mosto e i seguenti 49 consiglieri:
Luca Brembati Conte Marco Calepio
Leonardo Comenduno Francesco Alessandri
Francesco Albani Alvise de Passis
Gerolamo Borella Bartolomeo Colombi
Fermo della Valle Onofrio de Clenetio
Iacobo dela Zoncha Iacobo Benaglio
Felice de Advocatis Guido Albani
Benedetto Gislandi Nicolò dela Vitalba
Bartolomeo Marchesi Battistino de Rota
Bartolomeo da Calepio Giovanni Albani
Antonio de Lulmo Baldo da Rosate
Nicolò Marchesi Berardo de Vitibus
Paolo Zanchi Gabriele Solcia
Pietro Assonica Iacobo da Calepio
Gerolamo Poncino Nicolò della Valle
Nicolò Bongi Guglielmino Zoncha
Conte Guido Benaglio Giodotto de Prestinariis
Marco Antonio Grumello Gerolamo Colleoni
Andrea de Passis Conte david Brembati
Giorgio Benaglio Pietro de Rivola
Iacobo de Garganis Benedetto de Passis
Nicolò da Albano Doratino de Beronis
Lazzaro de Curteregia Pietro da Grumello
Charolus de Garganis Bernardino da Calepio
G. Pietro Colleoni
Parla prima il Provveditore e poi si propone di eleggere i restanti consiglieri fino al numero di 72, secondo le disposizioni dello statuto, che viene letto. Si passa allo scrutinio e risultano eletti:
Ottolino da Alzano Giacomo Filippo Alessandri
Fermo Crotta Troilo de Lupis
Bernardino de Mularis Nicolò dela Turre
Gerolamo de Botanis G. Francesco de Melioratis
Tutti costoro vengono citati a Consiglio per la prossima domenica 25, in pena di 10 ducati.

Azioni vol.12, 25 luglio 1512 a f. 14v
Nella sala grande della residenza del Provveditore, alla sua presenza e in presenza di 57 consiglieri. Si dà il giuramento agli 8 appena eletti e poi il Provveditore propone di concedere facoltà ai 10 Deputati, anche a maggioranza, di trovare, magari ad interesse, la somma di 225 ducati in pagamento di parte degli stipendi delle truppe di Bergamo Boselli, come da lettere dei Provveditori Generali, dando a tal fine in garanzia beni comunali.
Parte presa 42 a 16.
Item, si propone di eleggere altri quattro consiglieri fino al numero legittimo e si votano:
Fedrigino del Zoppo Alessandro Comenduno
Domenico del Cornello Paolo Macario de Ondeis

Azioni vol.12, 26 luglio 1512 a f. 15v
In Consiglio, 8 dei 10 deputati concedono un prestito di 100 lire al Massarolo.
Item, si fanno sei bine di Anziani che vadano fino al prossimo 1° gennaio, cominciando dal primo agosto, una al mese da estrarre a sorte e solo per questa volta. Quelli che saranno sorteggiati restino Anziani. La bina che rimarrà non estratta a gennaio sarà nulla perché per allora saranno fatte altre bine.

Azioni vol.12, 30 luglio 1512 a f. 16r
Sotto la loggia nuova, presenti il Provveditore e 8 dei 10 Deputati. Si propone di concedere per amore di Dio 25 lire a frate Filippo de Casicis dell'ordine degli Umiliati, che è presente e chiede tale elemosina; ciò perché è stato per tre mesi e mezzo carcerato in mano dei francesi, passati in parte nella Cappella di Bergamo e in parte nel castello di Trezzo. Questo perché lo scorso febbraio, quando la città si era data al dominio veneto, "petiit civitatem ipsam regentibus pro Rege Francorum, nomine venetorum et ut se traderent ipsi ill.mo Dominio". Non appare molto chiaro il reato.
Item, si convoca il Consiglio per domenica 1° agosto, in pena.
Item, si estrae una bina di 12 Anziani per agosto.
Item, si dà incarico a Pietro Rivola e Nicolò de Bongis di far rifare il tribunale dell'ufficio dei Malefici, con ampia delega.

Azioni vol.12, 5 agosto 1512 a f. 16v
In Consiglio alla presenza del Provveditore e di 8 Anziani. Si dà il giuramento a norma di statuto agli Anziani stessi.
Item, Lazzaro de Curteregia e Paolo de Ondeis sono incaricati di vedere certi conti per denari sborsati da Giovanni Zambelli quando era Tesoriere della comunità, e a riferire.
Item, a richiesta di Ottavio Viscardi, notaio, si concede facoltà di costruire un banchetto in palazzo e si incaricano Pietro Assonica e Guglielmo Zonca di vedere il luogo e la forma in cui ciò può essere fatto.
Item, si incaricano Pietro Assonica e Fedrigino del Zoppo a rivedere i conti delle spese sostenute da Agostino de Zanchis: egli era andato corriere a Venezia, non senza pericolo, a nome della comunità due volte, cioè nel giorno delle dedizione della città a Venezia ed un'altra volta dopo il suo ritorno.

Azioni vol.12, 8 agosto 1512 a f. 17r
Nella sala grande della residenza del Provveditore, alla sua presenza, 8 Anziani eleggono alla voce Fedrigino del Zoppo e Ottolino da Alzano per andare a Cremona ed ottenere presso il Provveditore ed il Capitano generale delle fanterie, che sono alla spedizione di Crema, che, appena presa quella città, vengano con un certo numero (ma "onesto") di provvisionati e di artiglierie ad espugnare la Cappella di Bergamo.
Item, decidono di convocare il Consiglio maggiore per martedì giorno di san Lorenzo, per eleggere oratori a Venezia a prestare reverenza ed obbedienza, come si deve.

Azioni vol.12, 11 agosto 1512 a f. 17v
Nella sala grande della residenza del Provveditore ed alla sua presenza, 9 Anziani, fatta proposta di eleggere un dottore in luogo di Gerolamo Poncino, Giudice delle Vettovaglie e delle Strade assente,e fino al suo ritorno: viene eletto Alvise de Rota.
Item, all'unanimità si concede al notaio Ottaviano Viscardi di aprire un bamchetto in palazzo, a certe condizioni.
Item, si decide di convocare il Consiglio maggiore per domani.

Azioni vol.12, 13 agosto 1512 a f. 18r
In Consiglio il Provveditore e 9 Anziani, su relazione di Luca Brembate, concedono mandato e boletta a Tascherolo di lire 16 s. 16 per 5 pesi e 6 libbre di formaggio dato allo stesso Brembate e a Tonalo de Rota per distribuire agli uomini di bergamasca venuti in città il 6 febbraio. Il Provveditore sospende la bolletta per decenti rispetti.
Item, si rilascia mandato e boletta a Domenico del Cornello per lire 1350 per 100 some di frumento da lui fornite alla comunità, come da atto di obbligazione del 27 febbraio 1512.
Item, Guglielmo Zonca e Leonardo Comenduno sono incaricati di rivedere certe spese che Domenico del Cornello dice di aver fatto per la comunità al tempo in cui Marino Giorgi era Provveditore di Bergamo, ed altre per fieno dato agli stradiotti, e a riferire.
Item, a richiesta di tre commilitoni di Alvise Garzoni già Podestà di Bergamo che se ne vanno dalla città e ritornano in patria, si decide di dar loro un ducato a testa, per amore di Dio. Parte non presa per parità dei voti.
Item, si elegge Contradico secondo lo statuto Pietro de Assonica.
Item, su relazione di Benedetto de Passis si concede mandato e boletta a Pietro de Nimbro, pittore, per 5 ducati, avendo egli dipinto le insegne di san Marco nella sala delle provvisioni del comune ed alle porta di Osio, Colognola, e san Giacomo e per altre pitture, come in sua polizza.
Item, in presenza di alcuni macellai di Bergamo si fissa il calmiere delle carni. Il Provveditore ingiunge loro di tenere tali carni nei loro negozi, in pena:
Carne di vitello s. 3 d. 3
Carne di castrato s. 2 d. 4
Carne di pecora s. 2 d. 2
Item, all'unanimità si concede mandato e boletta al pittore Iacobo Oloferni che ha dipinto le insegne di pietra del Provveditore poste nella casa "secus regium" per lire 7.
Item, si concede mandato e boletta a Gabriele de Solcia per 4 testoni che egli ha dato in prestito al comune al principio della dedizione per mandare corrieri da Bergamo a nome della comunità.
Item, si eleggono Guglielmo Zonca e Paolo de Ondeis a vedere certe fatture dei cancellieri a causa di denari pagati dal Tesoriere del comune Giovannino Rota a corrieri ed altri, ed a riferire.

Azioni vol.12, 14 agosto 1512 a f. 19r
Il Provveditore, 8 Anziani e numerosi aggiunti in Consiglio. Si pone parte: al fine che si possa provvedere al più presto per gli alloggiamenti ed altre spese necessarie per gli stradiotti appena mandati dai Provveditori a custodia del territorio contro le incursioni del castellano di Trezzo ed altre che si fanno ogni giorno nell'agro bergamasco; nonché per altre occorrenze a causa della guerra; si eleggano 8 cittadini di diverse agnazioni che, insieme con il Provveditore, abbiano ogni libertà come agenti del maggior Consiglio, a maggioranza.
Parte presa 41 pro e gli altri contro.
Si procede allo scrutinio e risultano eletti Deputati alle occorrenze belliche:
Leonardo Comenduno Francesco Albani
Gerolamo Poncino Gerolamo Colleoni
Giorgio Benaglio Guidotto de Prestinariis
Conte Marco Calepio Ottolino da Alzano
Item, si dà il giuramento all'Anziano recentemente eletto Domenico del Cornello.
Il 17 agosto nella piazza grande, alla presenza del Vicecancelliere rogante, Francesco Albani recede dall'incarico chiedendo di eleggere un altro cittadino al posto suo.

Azioni vol.12, 20 agosto 1512 a f. 20r
In Consiglio il Provveditore e 8 Anziani. Secondo relazione di Paolo Benaglio e Gerolamo Colleoni incaricati di far rifare i tribunali dei giusdicenti di palazzo si concedono mandati e bolette ai Cancellieri.
Item, su relazione di Guglielmo Zonca e Lazzaro de Curteregia, all'unanimità si concede mandato e boletta a G. Antonio q. Laurentii de Spoino tintore per 12 testoni da lui anticipati a nome del comune a Ottolino da Alzano e Felice Turge de Rota mandati a nome della comunità al campo del Dominio per accompagnare gli stradiotti nell'agro bergamasco, per sicurezza e tutela del territorio contro le incursioni, uccisioni ed incendi che si succedono da parte del castellano di Trezzo.
Item, si dà incarico a Bartolomeo Marchesi e Pietro Assonica per esigere in qualsiasi modo il prestito imposto in passato per la peste, come dalla prima limitazione fatta, senza possibilità di sottrarsi.
Item, Fedrigino del Zoppo e Alessandro Comenduno vengono incaricati di ispezionare il Serio per accertare la necessità di riparazioni, e a riferire. Dovranno accertare anche i termini dell'accusa sporta dal camparo del Serio contro mastro Bertolasio de Grigis per certa rottura del canale al fine di estrarne acqua per irrigare un suo terreno.
Item, Alvise Passo e Alessandro Comenduno sono incaricati di rivedere i conti generali di Iacobo de Benalis Tesoriere nel 1509.
Item si decide a maggioranza di dare del denaro amore Dei a Giovanni de Antivare, Giovanni de Cataro e Tomaso de Farzonibus, commilitoni di Alvise de Garzonibus già Podestà di Bergamo: i primi due non si sono mai allontanati da Bergamo, come la moglie di Tomaso, ed ora vogliono lasciare la città. Per un ducato a testa, alla condizione che non chiedano più nulla e se chiederanno siano scacciati.
Item, all'unanimità si concede mandato e boletta ad Antonio Marchesi (uno dei incaricati a far rifare i banchi dei Notai di palazzo) per lire quattro e mezza per fare il solito banchetto dei Cancellieri del comune, là dove si annotano le sospensioni delle cause di palazzo da parte degli stessi Cancellieri.

Azioni vol.12, 23 agosto 1512 a f. 21r
Nella sala grande della residenza del Provveditore, alla di lui presenza, 8 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte:
"Multa et diversa superioribus diebus sub ill.mo Dominio nostro Venetiarum et maxime de mense februarii nuper ellapso huic mag.ce comunitati nostre pro beneficio et honore ill.mi Dominii et etiam ipsius civitatis occursa sunt ut asseritur dispendia, quibus debitum et conveniens satisfieri arbitramur. Et quia super eisdem impensis occurrit in dies disputari et contendi, utrum ad easdem omnes impensas mag.ca comunitas ipsa teneatur; idcirco vadit pars quod elligantur quatuor probi et circumspecti cives qui habeant dilligenter videre et examinare omnes et quascumque impensas tunc temporis assertas factas nomine et de comissione mag.ce comunitatis, et ad quas ipsa mag.ca comunitas teneatur, vel ne, et omnia particulariter et distincte refferant decidenda in Consilio maiori. Et hoc in una et pluribus vicibus, prout eis videbitur".
Parte presa 45 a 11.
Item, si pone un'altra parte:
"Expedit enim sumopere ut tam ad prestandam debitam reverentiam et aliquod bone et inconcusse huius mag.ce comunitatis fidei signum erga ill.mum et exc.mum Dominium nostrum Venetiarum, tam etiam diversis aliis de causis pro beneficio et interesse predicte mag.ce civitatis, ad eodem prelibatum Dominium quam citius oratores destinentur. Ea propter, vadit pars" di eleggere sei oratori che vadano a Venezia e a nome della città salutino e congratulino il Dominio e poi lo rassicurino della fedeltà di Bergamo. Con commissioni da esser date loro dal Consiglio. Essi non partiranno se non con l'autorizzazione del Consiglio maggiore e dopo essersi presentati ritorneranno, lasciando a Venezia due per la spedizione delle loro commissioni. Si discute molto e poi la parte viene approvata 31 a 25. Il Consiglio viene convocato a domani per eleggere gli oratori.
Item, si allontanatisi gli Aggiunti, gli Anziani all'unanimità decidono di fare mandato e boletta al Provveditore Bartolomeo da Mosto di 40 ducati per il trasporto delle sue cose a Bergamo, come al solito.
Item, su relazione di Iacobo Benaglio già deputato si decide di dare mandato e boletta al Ragioniere del comune di mettere in credito a mastro Benedetto Zambelli 16 lire e mezzo per libri e carta forniti al Ragioniere, Cancellieri, Commilitoni ed altri a nome del comune.
Item, prima delle due ultime terminazioni si erano eletti 4 Deputati ai conti, che sono: Antonio de Lulmo, Bernardino Calepio, Iacobo de Garganis e G. Francesco de Melioratis.

Azioni vol.12, 24 agosto 1512 a f. 22r
Nella sala grande della residenza del Provveditore, alla sua presenza, 8 Anziani e molti Aggiunti eleggono oratori al Dominio, che sono: Leonardo Comenduno, Benedetto Gislandi, conte Andrea Calepio, conte Guido Benaglio. Si noti che sono solo 4 su 6.

Azioni vol.12, 27 agosto 1512 a f. 22v
In Consiglio il Provveditore e 9 Anziani. Si estrae la bina per il mese di settembre di 10 Anziani e 2 veteres.
Item, su relazione di due deputati si concede mandato e boleta a Giovanni Zambelli Tesoriere per spese fatte in marzo, maggio e giugno per corrieri ed altre persone per lire 71 s. 7 d. 6.
Item, si delegano due persone per verificare conti dei mulini.
Item, si delegano altre due persone per verificare i conti dei folli.

Azioni vol.12, 28 agosto 1512 a f. 23r
Nella ragioneria, 7 Deputati alle occorrenze della guerra eleggono Leonardo de Comenduno e Giorgio Benaglio oratori verso i Provveditori Generali presso Brescia con le seguenti commissioni:
Il Provveditore ed i Deputati di Bergamo li incaricano di recarsi dai Provveditori, reverentemente salutarli a nome della cità ed offrire loro ogni aiuto della città per la spedizione di Brescia, a loro richiesta e beneplacito.
Procureranno che il Dominio conservi i privilegi liberamente e spontaneamente confermati alla città, senza innovarli, soprattutto sugli Uffici dell'agro e la giurisdizione della città in criminale; e se alcunché fosse stato innovato lo si cancelli e lo si ritratti, restituendo la città in pristinum.
Esporranno la necessità di provvedere contro i nemici che stanno nel castello di Trezzo e circa gli stradiotti mandati nell'agro bergamasco e di costrigere chi deve a contribuire agli alloggiamenti e spese degli stessi stradiotti e altri militari; e di provvedere circa Bergamo Boselli comestabile di fanti da mandare dove essi provveditori decideranno. Gli oratori lasciano il 29 e tornano il 31. Il 3 settembre vengono pagati.

Azioni vol.12, 1° settembre 1512 a f. 23v
In Consiglio, alla presenza di Gerardo Noè de Zanchis, vicario del Vescovo di Bergamo, del Provveditore e dei 10 Deputati alla guerra. Si dà il giuramento agli Anziani, secondo statuto.
Item, si propone di eleggere un cittadino Presidente dell'ospedale grande in luogo di Alessandro de Passis, attualmente vicario ad Almenno. Viene eletto Iacobo da Calepio.
Item, si elegge Benedetto Gislandi Contradico, secondo gli statuti.
Item, si pone parte di dare libertà al Provveditore di pagare coloro che hanno cancellato alcune insegne dei Francesi, dipingendo invece le insegne del Doge, dei Provveditori generali e di san Marco; fino ad un massimo di 25 lire.
Parte presa 10 a 2.
Item, si ascolta una relazione dei due oratori eletti al campo dei Provveditori generali (essi sono Cristoforo Mauroceno e Paolo Capello) che si trovano a Brescia per la spedizione contro quella città. Si pone parte che, in osservanza dei privilegi e diritti della città, si scriva a Venezia in buona forma. Gli oratori stessi scriveranno la lettera. Si scriverà anche a G. Antonio Assonica e Taddeo da Albano che sollecitino presso il Dominio la spedizione di queste lettere. Il 3 settembre si manda un nunzio a Venezia con lettere per il Dominio e per G. Antonio e Taddeo, dettate da Leonardo e Benedetto, la cui copia è posta in filza.

Azioni vol.12, 3 settembre 1512 a f. 24r
In Consiglio, il Provveditore e 11 Anziani. Si elegge Benedetto Ghislandi, insieme con il Difensore del Comune Bartolomeo, per difendere i diritti dell'Ufficio del banco dei Dazi del comune, diritti che vengono turbati dal Ragioniere fiscale Giovanni Zambelli.
Item, su relazione, si concede mandato e boletta a Gerolamo de Curteregia per lire 24 s. 1 d. 6 per calici da lui forniti alla comunità distribuiti a Pasqua.
Item, si eleggono a sorta Baldo da Rosciate e G. Francesco Meliorati a cavalcare sul Serio del comune per verificare la necessità di riparazioni.
Item, si ordina al Sindaco del comune Ludovico da Alzano di verificare se una persona cui nei giorni scorsi è stata amputata la lingua sia da pagare o no.
Item, si prende parte di eleggere a sorte due che verifichino i beni di Franco Calabresii de Donatis impiccato nei giorni scorsi, e a riferire. Si eleggono Bartolomeo Marchesi e Baldo da Rosciate.
Item si ordina a G. Francesco Meliorati di rivedere una fattura per libri di carta ed altre cose date da mastro Lorenzo de Zambellis libraio. I due sono in sostituzione di Baldesar de Bolis e Valeriano de Adelaxis eletti in precedenza.
Item, si decidere di sospendere l'esecuzione in corso contro Giovanni Brescia, pellicciaio e Francesco Bonaguida de Beatis, condannati, fino al prossimo venerdì; intanto provvedano.

Azioni vol.12, 15 settembre 1512 a f. 24v
In Consiglio, il Provveditore e 6 Deputati alla guerra. Si eleggono con ogni libertà ed autorità Giovanni de Borellis, Giovanni Agliardi, Gabriele Olmo, G. Pietro Benaglio e Silvio Tayoni ad alloggiare circa 500 provisionati del Capitano generale delle fanterie, purché non alloggino in case dei cittadini, il che il Consiglio non vuole per osservanza dei privilegi della città.
Item, si elegge Paolo de Zanchis, presente, che si rechi dal Capitano generale del Dominio e a nome della comunità dichiari che la città è immune da oneri di alloggiamento, che è povera e male in arnese e non può quindi alloggiare come sopra. Paolo parte con credenziali il giorno stesso e ritorna il 19.

Azioni vol.12, 24 settembre 1512 a f. 25r
In Consiglio, presenti il Provveditore e 11 Anziani. Si incaricano Nicolò della Valle e Troilo de Lupis di affittare una bottega del q. Santino barbiere, fatti prima gli incanti.
Item, si estrae la bina di 10 Anziani e 2 Veteres per il mese di ottobre.
Item, si deputa Francesco Alessandri a vedere certi conti di Paolo Benaglio e Gerolamo Colleoni del Tribunale dei mercanti, e a riferire.
Item, si ordina di comprare due some di carbone per uso degli stipendiari che fanno la guardia di notte nella piazza.
Item, si incaricano G. Pietro Colleoni e G. Francesco Meliorati a vedere il conto di certe pietre date da Nicolò de Bongis per la fabbrica del lazzaretto.
Item, si incaricano G. Pietro Colleoni e G. Francesco Meliorati a vedere i conti di Ludovico de Bonellis pro tempore Massarolo del comune nell'anno in corso, e a riferire.
Item, si assegnano dei banchi a dei notai.
Item, si concede mandato e boletta di lire 100 in mutuo a Battista de Curteregia Massarolo del comune.
Item, non si concede a Bernardino Besani de Rota notaio la licenza di prendere acqua dall'acquedotto comunale.
Item, si concede mandato e boletta ad Agostino de Zanchis corriere a Venezia con lettere al Dominio all'inizio della prossima passata dedizione, per lire 37 e mezza, a titolo di salario di 25 giorni per due andate, al computo di marcelli 4 al giorno, in considerazione dei pericoli del viaggio perché a quel tempo non vi era un accesso sicuro. Ivi computate tutte le spese per le guide, per un ducato rubatogli da certi ladroni nell'agro vicentino ed altre qualsiasi spese, detratte le 16 lire e mezza che già aveva avuto in due volte.
Item, si convoca il Consiglio maggiore per domani "hora solita XXa vel circa".
Item, si sospende l'esecuzione contro Stefano Bosoni fino a san Martino.

Azioni vol.12, 25 settembre 1512 a f. 26r
Nella residenza del Provveditore, alla presenza sua e di 5 Deputati alle cose belliche. Si concede mandato e boletta a Gerolamo dela Vitalba inviato a Crema presso il Capitano generale delle fanterie, per due ducati, che sono il salario di tre giorni.

Azioni vol.12, 25 settembre 1512 a f. 26v
In Consiglio, alla presenza del Provveditore, di 12 Anziani e di numerosi Aggiunti. Dopo molte discussioni, in vista dei privilegi ed antichissima consuetudine della città sempre osservata sotto il Dominio veneto, per decenti rispetti; in vista della posizione della città e dei numerosi traffici e mestieri necessari per sostenerla; e avuto rispetto anche per il bene del Dominio; si pone parte che al più presto, al di là della deroga e libertà concessa agli otto Deputati insieme con il Provveditore, si procuri di far togliere alle persone private e di caricare alla città l'onere degli alloggiamenti dei militari, che intollerabilmente ed isopportabilmente opprimono la città, contro ogni diritto e consuetudine.
Parte presa con 7 voti contrari.
Item, si aggiunga alla suddetta parte che quanto detto sopra circa i Deputati ed il Provveditore agli alloggiamenti dei militari si debba applicare anche agli alloggiamenti nel Piano e nell'agro bergamasco; e che le spese per le misure previste nella parte possano essere assunte anche mediante prestiti da persone private, come parrà più opportuno, con facoltà di impegnare beni della città.
Parte presa con 7 voti contrari.
Item, si pone parte di conferire libertà agli Anziani ed al Procceditore di eleggere due cittadini, uno dei quali si rechi dal Capitano generale e l'altro dai Provveditori generali per assisterli corca le occorrenze nell'interesse della città, con salario da attribuir loro a discrezione degli Anziani, degli 8 Deputati alla guerra e del Provveditore. Parte rigettata 24 a 29.

Azioni vol.12, 26 settembre 1512 a f. 27v
In Consiglio, il Provveditore e 6 degli 8 Deputati alla guerra. Si dispone di scrivere a Paolo Zanchi che sta al campo presso Brescia per esortarlo a che in ogni modo cerchi a nome della città di ottenere dai Provveditori Generali che i militari alloggiati a Bergamo presso i privati siano levati delle case, in osservanza dei privilegi della città. Si scrive immediatamente e si invia per messo.
Item, si elegge G. Francesco Meliorati, che è presente, nunzio presso il Capitano generale delle fanterie a Crema, per far levare dalle case dei privati i militari. Gli si danno istruzioni per quanto dovrà fare e si scrivono lettere credenziali. G. Francesco parte il giorno stesso e ritorna il 27 settembre.
Item, si dispone che qualora non si riuscisse ad ottenere dal Capitano generale e dai Provveditori la rimozione dei militari, si scriva di questo in buona forma al Dominio e le lettere siano trasmesse a Paolo Zanchi al campo, da inviare per poste a Venezia. Si scrive al Dominio il 26 settembre.
Item, si eleggono le persone seguenti in Deputati agli alloggiamenti affinché con ogni possibile equità dispongano, rimuovano e allestiscano gli alloggiamenti delle fanterie del Capitano generale che stanno presso i privati, come parrà a loro ed al Provveditore. Le persone elette agli alloggiamenti sono: Iacobo de Garganis, Bernardino de Muleris e Venturino da Calepio.

Azioni vol.12, 26 settembre 1512 a f. 28r
In Consiglio, presenti il Provveditore ed 8 Anziani. Per mancanza di un Anziano si sostituisce Bertono de Rota che è presente.
Item, si concede mandato e boletta a Bartolomeo Marchesi e Baldo da Rosciate, Deputati a vedere i beni del fu Franco Calabresii de Donatis, recentemente impiccato, e sequestrati a favore della città per sentenza di Michele Navagerio, per 4 ducati da spendere in detta inquisizione.

Azioni vol.12, 28 settembre 1512 a f. 28r
Il Provveditore e i Deputati agli alloggiamenti, poiché Pietro de Grumello ha rinunciato (ma quando era stato eletto?) e Iacobo Gargani è sequestrato per sospetto di peste, eleggono in loro sostituzione Guglielmo dela Zonca e Nicolò dela Turre.
Item, concedono mandato e boletta a Paolo Zanchi e G. Francesco Meliorati che erano stati mandati separatamente nei giorni scorsi a Crema dal Capitano generale per gli alloggiamenti, per 5 giorni, a lire 5 al giorno.

Azioni vol.12, 1° ottobre 1512 a f. 28v
In Consiglio, con il permesso del Provveditore occupato in materie più importanti, 10 Aziani, dopo lunga disputa decidono di riparare la "bucha" del Serio del comune che è danneggiata per inondazione delle acque.
Parte presa all'unanimità.
Item, si scelgono a sorte Battistino de Rota e Gerolamo de Curteregia per mettere all'incanto e deliberare l'edificio dei folli di Rasulo di ragione del comune per 5 anni, come meglio crederanno per comodo della città. E per procurare i denari necessari alle riparazioni di cui sopra.
Item, si eleggono Baldo da Rosciate e Nicolò de Bongis, insieme con il Provveditore del comune, a far eseguire le riparazioni stesse.

Azioni vol.12, 4 ottobre 1512 a f. 29r
Il Provveditore e 10 Anziani in Consiglio deliberano mandato e boletta di 50 lire al Massarolo del comune Battista de Curteregia per le riparazione della bucha del Serio.
Item, si dà il giuramento per statuto agli Anziani predetti.
Item, si elegge Contradico Gerolamo Poncino, come da statuto.
Item, si eleggono Battistino de Rota e Gerolamo de Curteregia a vedere se la quantità di treine regie che ascendevano alla somma di lire 154 già ricevute da Galeaz de Vertua Tesoriere del comune nel 1510 sono state bene ricevute e se la comunità sia tenuta a qualche danno per causa delle stesse treine. E nel caso in cui le stesse treine fossero state bene ricevute dal Tesoriere come sopra, a vedere che si possano permutare ed alienare o vendere con il minore danno possibile. E che i denari in buona valuta che si recupererenno dalle dette treine si spendano nella riparazione di porta Canale e con quel che rimane si paghino i salari dei servitori del comune. Presa all'unanimità.

Azioni vol.12, 5 ottobre 1512 a f. 29r
Nove Anziani eleggono un altro Anziano, Berardo de Curteregia, assente a vedere i diritti della cappella di san Benedetto circa il fitto che la stessa cappella percepisce su terre della Dorathina da Zaccaria de Albano, oppure da Serafino de Vegis o Sebastiano suo nipote, che hanno causa da lui; se vale la pena di permutare il fitto, e a riferire.
Item, si eleggono il conte David Brembati e Battistino de Rota ad esigere i debitori del comune.
Item, si comanda al Tesoriere ed al Ragioniere del comune che entro domani abbiano fatto i conti sulla partite dei detti debitori, cioè Francesco de Rota e Alessandro Bresciani, Tesoriere e Ragioniere.

Azioni vol.12, 7 ottobre 1512 a f. 29v
Nel Consiglio, il Proveditore, 12 Anziani e numerosi Aggiunti. Circa il precetto del Provveditore ad istanza della comunità di Bergamo a Gerolamo Poncino e fratello, q. Simonis, che debbano pulire il canale della Seriola nuova, si eleggono, anche con il consenso dei Poncino, Nicolò de Bongis e Berardo de Vitibus per vedere e decidere se i due, in virtù dell'incanto della seriola fatto al loro padre, siano tenuti a far pulire tutto il condotto o parte e quale parte. Le parti in causa promettono di stare al giudizio degli arbitri.
Item, si pone parte: viste le benemerenze del patrizio veneto Antonio Giustiniani già Podestà di Bergamo verso la città; visto che essa non aveva mai ricevuto da lui alcun torto; visto l'amore a la benevolenza della città verso di lui; anche se egli meritava un grosso dono, ma considerata la povertà e le piccole facoltà della città stessa; si propone che in segno di benevolenza gli si diano in dono 100 ducati d'oro sui beni della comunità.
Parte presa con 43 voti pro e 7 contro.
Item, si dà mandato agli Anzaini di recuperare i denari necessari sui beni della comunità.
Parte presa 42 a 8.

Azioni vol.12, 7 ottobre 1512 a f. 30v
Nove Anziani in Consiglio prendono a prestito da Battistino de Rota 100 ducati (50 in oro + 50 scudi d'oro + 5 lire) per il dono da fare ad Antonio Giustiniani, secondo la parte presa oggi stesso. E promettono a Battistino di restituirli entro tre mesi, obbligando i beni della comunità. E nel caso in cui Battistino non fosse pagato, gli Anziani promettono di dare in garanzia i loro propri beni. Si cita un atto di restituzione a Battistino del 30 ottobre.

Azioni vol.12, 8 ottobre 1512 a f. 31r
In Consiglio, il Provveditore e 8 Anziani. Si elegge Guido Benaglio a vedere un casello che sta nel cortile del Giudice dei Malefizi presso la torre del comune per comporre una controversia circa l'affitto con Spirano Colleoni.
Item, si concede mandato e boletta di 8 testoni a Aloisio de Girardellis che egli aveva prestato a nome del comune e che erano stati pagati a Francesco de Ciserano, depositario, nel mese di febbraio scorso.
Item, il conte Guido Benaglio viene eletto a rivedere le spese fatte per la riconsacrazione della chiesa di san Francesco violata per la cattura di Michele Agosti, parricida decapitato nei mesi scorsi i cui beni erano stati incamerati dalla città; e circa lo spargimento di sangue ivi fatto.
Item, su relazione di Paolo Benaglio e Gerolamo Colleoni deputati, si concede mandato e boletta ai fratelli Agostino e Giacomo del q. Petrolo da Carate per lire 18 s. 7 per chiavi ed altre ferramenta dati per rifare i tribunali dei giusdicenti di palazzo.
Item, si fa un dato a Lucrezia di Santino da Albano, vedova di Michele Agosti (vedi sopra) in pagamento della di lei dote, detraendo i denari dai beni del giustiziato che erano stati applicati alla città.

Azioni vol.12, 11 ottobre 1512 a f. 31v
In Consiglio, il Provveditore e 9 Anziani. Bartolomeo Marchesi fa relazione sull'inventario dei beni del q. Franco Donati detto Calabresi, di recente impiccato in comune di Oltre la Gocchia.
Item, si eleggono G. Pietro Colleoni e Battistino de Rota, con Bartolomeo Marchesi Difensore, a fare in modo che i beni del detto vengano di fatto in possesso del comune di Bergamo. Il 12% dei beni, cioè il 4% per ciascuno dei tre, saranno dati a loro. Ciò dovrà essere confermato dal Consiglio maggiore.
Parte presa con un voto contrario.
Item, per l'assenza di Deffendo Sabatini, Giudice dei Danni dati citato a Venezia, si elegge in sua vece con il salario solito Guglielmo dela Zonca.
Item, tre Deputati alla guerra (Leonardo Comenduno, Giorgio Benaglio e Marco Calepio) concedono mandato e boletta a Felice Turge de Rota, inviato per due volte ai Provveditori generali in difesa della comunità e poi ad Osio con gli stradiotti che vi erano stazionati, per suo salario di 14 giorni, per un totale di lire 26, da cui si detraggono 8 testoni già avuti in anticipo dalla comunità.
Item, gli stessi Deputati concedono mandato e boletta a Troilo de Urio di 6 lire per suo salario di 10 giorni quando fece da guida agli stradiotti venuti nell'agro bergamasco nei giorni scorsi a custodia dalle incursioni e spopolamenti che i Francesi facevano ogni giorni dal castello di Trezzo.

Azioni vol.12, 15 ottobre 1512 a f. 32v
In Consiglio, il Provveditore e 12 Anziani. Cristoforo da Bordogna prestinaro, aveva fornito pane alla comunità ed aveva anche avuto dalla stessa una certa condanna: chiede di poter compensare. Si eleggono persone a vedere e riferire.
Item, si pone parte che i conduttori della Camera dei pegni, presente e futuri, debbano pagare in fitto per la camera stessa ai canonici di san Vincenzo e pagare anche i fitti pregressi e futuri utilizzando le prime entrate della Camera stessa; e nessun altro potrà essere pagato prima dei canonici.
Parte presa con 2 contrari.
Il giorno 19 ottobre il conte Ursino da Lecco "struttor" riferisce che oggi, ad istanza del rev. Bartolomeo da Adrara, canonico di san Vincenzo a nome della stessa chiesa, ha consegnato copia di questa parte a Zinino de Vegis conduttore della Camera dei pegni e lo ha ammonito.
Item, si pone parte che Facino Rivola eletto dai Deputati alla sanità di Bergamo a riscuotere i prestiti, elemosine ed altri debitori a causa della peste ed a cavalcare in città e fuori per questa ragione ed a fare tutto quanto necessario abbia un salario di 12 lire al mese dal 1° settembre scorso ed a beneplacito, con spese di un servitore e del vitto e del cavallo; si chiede che queste condizioni gli siano confermate. Dopo gran discussione, si approva all'unanimità.
Item, Nicolò de Bongis e Bernardino Calepio vengono incaricati di informarsi sull'affitto della piazza grande di Bergamo.
Item, Gerolamo Poncino e Gerolamo de Curteregia vengono deputati a rivedere i conti di certi soldi sborsati a nome della comuinità, come si dice, da Galeaz de Vertua e per frumento da lui dato a Ludovico Bonelli Massarolo del comune per far pane nel giorno di san Benedetto scorso, e a riferire. Essi dovranno anche informarsi chi siano i servitori del comune e dovranno scacciare coloro che non sono descritti come tali secondo la forma degli statuti.
Item, il Tesoriere della comunità per lo scorso anno, Luca di Gerolamo Agosti, presenta una certa quantità di treine per lire 154 a 4 treine per soldo, le quali treine sono francesi e pesano libbre 15 "et quarti unius com sachetis et alias penes ipsum d. Hieromymum depositatis per d. Galeazium de Vertua", Tesoriere del comune suo predecessore, e di cui nella relazione di conti generali del medesimo Galeaz del 14 febbraio 1511. Sono state consegnate nelle mani di Battistino de Rota, senza pregiudizio per la comunità, il quale protesta che le treine non dovevano essere che lire 94 e che la differenza a 154 lire è a svantaggio della comunità.
Item, si eleggono G. Pietro Colleoni e Berardo de Vitibus a far rifare l'orologio della rocca come già era, per comodo della città e dei borghi. E a rivedere i conti di Filippo de Averaria per ferramenta fornita al comune, e a riferire.
Item, si pone parte che le cause nelle quali è intervenuto il notaio Pietro de Urio, interdetto per sospetto di peste, siano sospese da oggi e fino a due giorni dopo la sua liberazione.
Parte presa all'unanimità.
Item, si stabilisce il calmiere delle carni a Bergamo e sobborghi, some segue:
Carne di vitello s. 2 d. 8
Carne di castrato tedesco s. 2 d. 3
Carne di castrato nostrano s. 2
Carne di pecora tedesca s. 2
Carne di pecora nostrana s. 1 d. 9
Carne di agnello s. 1 d. 9
Carne di maiale maschio s. 2 d. 6
Carne di maiale femmina s. 2 d. 3
Carne di caprone s. 1
Carne di capra s. 1
Il 16 ottobre il tubatore Martino de Besutio riferisce di aver proclamato nei luoghi consueti il calmiere suddetto.

Azioni vol.12, 18 ottobre 1512 a f. 34r
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani. Si erano convocati anche molti altri per tenere un consiglio maggiore, ma non si era potuto raggiungere il numero legittimo. Gli Anziani, uditi i macellai della città che si lamentano del calmiere dato sopra, pongono parte che il calmiere sia modificato come segue:
Carni di vitello s. 2 d. 9
Carni di castrato s. 2 d. 9
La parte viene rigettata 4 a 7.

Azioni vol.12, 23 ottobre 1512 a f. 34v
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani. Il microfilm di questo foglio non si legge.

Azioni vol.12, 27 ottobre 1512 a f. 35r
In Consiglio il Provveditore, 10 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte che un certo terreno guastivo di circa mezza pertica sia concesso per amore di Dio al Consorzio della Misericordia, riservata la libertà agli Anziani di fare una strada, e senza pregiudizio di terzi.
Parte presa 37 a 17.
Item si eleggono il conte Andrea da Calepio e Bernardo da Calepio a vedere il luogo e tracciare la strada.
Item, si pone parte che, al fine di conseguire i beni di Franco Calbresii de Donatis si eleggano tre persone con l'aggio del 4% ciascuno. Parte rigettata 22 a 32.
Item, si pone parte di eleggere due oratori ai Provveditori generali, con commissioni da dare loro dal Provveditore e dagli Anziani.
Parte presa con 2 contrari.
Item, si pone parte che un'altra risoluzione del maggior Consiglio del 15 aprile 1499, riguardante coloro che catturano banditi e malfattori, sia confermata durante il regime di Bartolomeo da Mosto.
Parte presa 28 a 25.

Azioni vol.12, 29 ottobre 1512 a f. 36r
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani. Dispongono che il Difensore ed il Sindaco del comune vedano il da farsi a proposito di un appello inoltrato dal q. Tonolo oste "pro laudatione per eum facta de quodam de Clusione condemnato, et ipsam appellationem prosequantur si opus fuerit et expediens pro magnifica comunitate".
Item, si estrae la bina di 10 Anziani e 2 Veteres per il mese di novembre.
Item, si pone parte che Giovanni de la Crotta sia fatto servitore al Malefizio al posto di Iacobello da Calepio che non esercita l'ufficio.
Parte presa con un voto contrario.
Item, si dispone che in favore dei frati minori dell'Osservanza si scriva al Dominio. La lettera è trascritta. Dice che da 40 anni per intercessione del Dominio era stato ottenuto dalla Sede Apostolica che la Provincia di Milano degli Osservati fosse divisa in due, cioè quella al di qua dell'Adda, chiamata di Brescia, e quella al di là chiamata di Milano; e ciò fino ad oggi. Ma poichè negli anni scorsi Bergamo, Brescia e Crema erano stati soggette a Milano, i frati vogliono ora riunire tutto sotto di loro, e minacciano gli altri. Ciò potrebbe anche tornare in danno del Dominio. Si notifica quanto sopra perché con l'aiuto del Pontefice e del Cardinal Grimani, protettore di tutto l'ordine dei Minori, si possa ovviare a tale disegno.
Item, su relazione di Facino de Rivola, già Deputato dei Dieci nella dedizione della città, si decide con un voto contrario di concedere mandato e boletta a mastro Ambrogio Borella di Averara ferario di lire 39 s. 17. Lo stesso a Ioseph de Averaria per lire 2 s. 15 per ferramenta data al comune.
Item, si propone di dare 25 ducati alla moglie di Aloisio de Garzonibus, già podestà di Bergamo per trasporto di cose e familiari; e ciò in considerazione dei meriti acquisiti da Aloisio e "intuitu pietatis et multis aliis rationabilibus respectibus, ipsa etiam contentante", come da relazione di Paolo Bonfio già Giudice dei Malefizi, il quale a nome della donna ha così richiesto.
Parte presa con un voto contrario.
Item, Battistino de Rota e Andrea Calepio sono eletti a sorte per mandare messi a Brescia "pro habenda veritate de successu Brixie et ad investigandum circa hispanos, quo tendant et quid agant, etc., et hoc decentibus de causis".
Item, si concede mandato e boletta di lire 25 ai due eletti a tal proposito.
Item, Bernardino Calepio e Guido Benaglio sono eletti a rivedere le spese di Bartolomeo Marchesi deputato sull'inquisizione fatta ad Oltre la Gocchia sui beni di Franco Calabresii giustiziato, che erano stati applicati alla città.
Item, si incaricano Battistino de Rota e Gerolamo de Curteregia (con altri due già deputati, che sono Gerolamo Borella e Bartolomeo Marchesi) a vedere "certas picturas diversimode factas pro mag.ca comunitate per magistrum Antonium de Bosellis pictorem, et quecumque alia prout in comissione partis 27 augusti d.no Hieronymo et Bartholomeo".
Item, Battistino de Rota e Guido Benaglio vengono eletti "pro Io. Francisco de Baniatis q. d. Abbatis" a vedere i prestiti fatti da lui o dal padre, e se debbano o no essere compensati.
Item, i Deputati alla guerra ordinano un mandato e boletta per G. Pietro Benaglio, depositario del prestito del 1509 e sul denaro di quel prestito si consegnino a Marco Calepio e Troilo de Lupis a ciò eletti 12 testoni da pagare ai fanti posti, e che stanno, a custodia ed assedio della Cappella.

Azioni vol.12, 30 ottobre 1512 a f. 37v
In Consiglio, con l'autorizzazione del Provveditore occupato in altre faccende, 9 Anziani, uditi i macellai della cità e dei borghi circa il calmiere della carni da dare ai "burninis", dopo matura discussione decidono all'unanimità di fissare il calmiere delle stesse carni a denari 27 per libbra.
Item, si assegnano al conte Andrea Calepio e a Battistino de Rota a ciò deputati tanti debitori sulle condanne fatte in arengo che siano sufficienti a fare il dono deciso dal Consiglio a favore di Antonio Giustiniani, secondo la parte del 7 ottobre.
Item, si eleggono a sorte Bernardino Calepio e Berardo de Vitibus a controllare i conti generali di Francesco del q. Iohanino de Rota, Tesoriere, ed a riferire.
Item, lo stesso Battistino de Rota, ivi solennemente costituito, in presenza ed a richiesta degli Anziani e del notaio rogante e ricevente a nome del comune, confessa di aver avuto dal comune stesso i 100 ducati da lui prestati al comune per il dono ad Antonio Giustiniani. In presenza di testimoni.
Item, si concede mandato e boletta di 2 ducati d'oro a Francesco Ceffalono, conestabile del Provveditore, a compenso della sua cattura di un certo Mariolo da Valcamonica, impiccato nei giorni scorsi, secondo gli statuti.
Item, il conte David Brembati, Battistino de Rota e Berardo de Vitibus sono eletti alla voce per controllare i conti di Gerolamo q. Simone de Poncinalibus per la seriola nuova.
Item, Berardo de Vitibus e Gerolamo de Curteregia sono eletti a vedere e provvedere al Vicario del Provveditore per le suppellettili necessarie e dovute ed a rendergli noto gentilmente che in futuro si astenga dall'operare sequestri contro i debitori del comune, sia per condanne che per altro, altrimenti, la comunità provvederà; e delle circa 75 lire sequestrate da certi condannati renda buon conto alla comunità.

Azioni vol.12, 31 ottobre 1512 a f. 38v
Nella piazza grande, 8 Anziani, dopo aver detto alcune cose, "taxaverunt viva voce omnes concorditer et nemine discrepante, Silvio Tayono misso in castra pro habenda veritate de successu Brixie et aliis in presentiarum occurrentiis, que omnia in horas per litteras significare debeat, libras tres imp. in die, omnibus computatis".
Item, concedono mandato e boletta al conte Andrea de Calepio e a Battistino de Rota deputati, in lire 25 di spese per la medesima causa e per i messi da mandare da Bergamo.
Item, ordinano che alle due lettere dello stesso Silvio ricevute oggi si risponda che sono state ricevute e che non cessi di comunicare per lettera tutto quel che succede; e che non si allontani da lì fino a quando gli sarà ordinato dagli stessi deputati. Si scrive il giorno stesso.

Azioni vol.12, 2 novembre 1512 a f. 39r
Nella sala dei Consigli, con il permesso del Provveditore, 6 Deputati alle occorrenze belliche ordinano a G. Pietro Benaglio, ivi presente e in ascolto come Depositario del prestito del 1509, che del denaro dello stesso prestito o di altri denari non sborsi alcunché senza il permesso e speciale commissione scritta dei Deputati stessi, in pena di pagare a sue spese.
Item, si ragiona a lungo circa quanto accade al presente alla città, da far conoscere al Provveditore, come di fatto a lui fu comunicato.

Azioni vol.12, 4 novembre 1512 a f. 39v
Nella residenza pretoria, il Provveditore, 10 Anziani e 9 Deputati alla guerra. Si ragiona a lungo circa gli avvenimenti che stanno accadono alla città e soprattutto del modo in cui scrivere al Dominio sulla presa della Cappella, fatta con le fatiche, le veglie e le onerosissime spese di tutta la città e di quei fedelissimi cittadini nel mantenere anche molti fanti dalla dedizione della città e fino alla presa stessa, con la custodia e l'assedio della Cappella stessa. Si discute anche di quant'altro accadde e di quel che fu necessario fare per ottenere la resa della Cappella. Tutto questo in vista del fatto che in diversi modi è giunto all'orecchio degli Anziani e dei Deputati che parecchi privati presso il Dominio fanno intendere che non solo la conquista della Cappella, ma la presa dell'intera città siano dovute al loro personale interessamento, alle loro opere ed alla loro diligenza. Alla fine, si ordina di convocare il Consiglio per domani mattina su questi argomenti.
Item, si presenta il notaio Bernardo Besani de Rota, conduttore dei banchi grandi, il quale promette di pagare il fitto dei banchi stessi, e che darà a Francesco Albani, ivi presente, ducati 25 d'oro che lo stesso Francesco pagherà e promette di pagare alla moglie del già Podestà di Bergamo Alvise de Garzonibus; come da atti del 29 ottobre. Bernardino restituirà il denaro a Francesco a Natale.
Item, si ordina che alla stessa moglie del Podestà si faccia mandato e boletta di 6 testoni per le spese di 6 cavalli inviati dai Provveditori generali per accompagnare la donna a Venezia e proteggerla. E tutto ciò gratis, in riconoscimento dei meriti di Aloisio. Il mandato sarà emesso a favore del conduttore dell'osteria del Sole Bernardo de Averaria, che ha ospitato i sei cavalli.

Azioni vol.12, 5 novembre 1512 a f. 40v
In Consiglio nella sala pretoria, presenti il Provveditore, 8 Anziani e molti Aggiunti. Si leggono due lettere dirette al Dominio con cui la città si congratula per il recupero della Cappella e si discute se scrivere la prima o la seconda lettera. Alla fine si propone di mettere ai voti i due testi e di mandare quello che riceverà più voti. La proposta viene approvata 41 a 9. Si propone quindi la prima lettera che dice:
"Serenissime princeps ed domine excellentissime, avenga siamo certi il mag.co Proveditor nostra habia particularmente dato notitia a la Sublimità Vostra circa la recuperation di la Capella, nondimeno questa fidelissima cità per l'alegreza et contento ha riceputo di tal acquisto, li è parso far queste ala Celsitudine Vostra, cum la quale havendo prima gracie al summo Dio, si alegremo cum tutto il core cum la solita devotion et bona fede di tutta questa cità verso di quella, et tanto più si alegramo che per introduction de nostri citadini operati de consentimento et voler dil mag.co Proveditor nostro et tutta la cità si sia pervenuto a questo desiderato et bon effetto. Ma ben è vero che per più vie havemo inteso alchuni particulari a sì soli apresso di Vostra Excellentia attribuirsi questa laude et operatione de haver fatto non solum questa recuperation di la Capella, ma anchora di la cità nostra, cosa che in vero è aliena da ogni verità, per che questa fidelissima cità si è recuperata lei istessa per la immutabile et ardentissima fede sua sempre verso la Celsitudine Vostra et non per potentia né operatione de particulari. Et il simile haversi reaquistata la Capella per la dilligentia et industria del mag.co nostro Provisor et per bona cura, sollicitudine, vigilantia et gravissime spese per tutta la cità universalmente fatte, facendo far bone guardie per i citadini et molti altri fanti condutti et pagati per essa cità a l'assedio di preditta Capella da la dedition di la cità fin al presente et cum grandissime vigilie et stenti, operando de dì et de notte molte altre cose occurente et necessarie, talmente che detta Capella era assediata et non poteva tenirsi se non per spatio de tempo. Sì che Vostra Celsitudine si pò render certissima queste operatione dover esser ascritte a tutta la cità nostra et fidelissimi citadini in genere, et non a persone private, come è notorio. Et ala gratia di quella si ricomandiamo di continuo et offerimo. Bergomi, secundo novembris 1512. Consilium maius civitatis Bergomi". La parte viene rigettata 16 a 35.
Item, si propone il secondo testo, che viene letto ad alta voce. Esso dice:
"Serenissime princeps ed domine excellentissime, avenga siamo certi il mag.co Proveditor nostra habia particularmente dato notitia a la Sublimità Vostra circa la recuperation di la Capella, nondimeno questa fidelissima cità per l'alegreza et contento ha riceputo di tal acquisto, li è parso far queste ala Celsitudine Vostra, cum la quale havendo prima gracie al summo Dio, si alegremo cum tutto il core cum la solita devotion et bona fede di tutta questa cità verso di quella. Ben che havemo per più vie inteso alchuni particulari apresso di Vostra Excellentia attribuirsi questa laude et operatione di haver fatto non solo questa recuperation di la Capella, ma anchora di la cità nostra, cosa che invero è aliena da ogni verità, perché questa fidelissima cità si è recuperata lei istessa per la immutabile et ardentissima fede sua sempre verso la Celsitudine Vostra et non per potentia né operatione de particulari. Et il simile haversi reaquistata la Capella per dilligentia et industria del mag.co nostro Provisor et per bona cura, sollicitudine, vigilantia et gravissime spese per tutta la cità universalmente fatte, faciendo far bone guardie per i citadini et molti altri fanti condutti et pagati per essa cità al assedio di preditta Capella, dala dedition dela cità fin al presente, et cum grandissime vigilie et stenti, operando de dì et de notte molte altre cose occurente et necessarie, talmente che ditta Capella non poteva tenirsi se non per pochissimo tempo. Sì che Vostra Celsitudine si pò render certissima queste operatione dover esser ascritte a tutta la cità nostra et fidelissimi citadini in genere, et non a persone private, come è notorio. Et ala gratia di quella si ricomandiamo di continuo et offerimo. Bergomi, secundo novembris 1512. Consilium maius civitatis Bergomi". La parte viene presa 35 a 15. Si scrive a Venezia nella forma votata, avendo prima cancellato, per richiesta del da Mosto, le parole in corsivo.

Azioni vol.12, 8 novembre 1512 a f. 42r
In Consiglio, il Provveditore e 9 Anziani eleggono Contradico Fermo dela Valle, a norma di statuto.
Item, si dà il giuramento agli Anziani, a norma di statuto.
Item, si dà mandato a Ludovico da Alzano, Sindaco del comune, che circa i beni di Franco Donati si facciano i seguenti proclami a nome del Provveditore e si scriva al vicario di Oltre la Gocchia di fare i medesimi proclami anche nella sua giurisdizione e della pubblicazione stessa riscriva.
"De comandamento e ordene del mg.co et clar.mo d.no Bartholamio da Mosto per la ill.ma et excellentissima ducal Signoria nostra di Venetia di Bergamo Provisor dignissimo, non recedendo da alchune cride fatte nel locho da Ultra la Gogia, ma a quelle inherendo, el se fa publica crida et comandamento che s'el è alchuna persona così di la cità et terirtorio come d'altrove chi notificarà a la cancellaria di la mag.ca comunità di Bergomo fra il termine de uno mese proximo alchuni beni mobili on vero immobili, crediti, instrumenti et altre scripture publice on vero private, de crediti aut di qualunche altra rason che fussero quondam de rason de Francho di Donati ditto Calabrese da la Piaza publicate et al presente de rason dela predittà mag.ca comunità, et che non siano descripti né notati nel inventario et apprehension de ditti beni fatta per il cancellaro di essa mag.ca comunità, habia et haver deba de ditti beni et crediti utsupra che così notificarà et sarano fatti venir affectualmente in essa mag.ca comunità, la terza parte, iuxta la forma di statuti de la cità di Bergomo sotto la rubrica "De deffensoribus comunis Bergomi, collatione prima". Et se alchuno havesse alchuni de ditti beni et crediti utsupra et non notificarà fra el ditto termine come è preditto, cadano ala pena de ducati cento da esser applicati per la meità ala camera de s. Marco et per l'altra meità ad loco accusatore onvero ali accusatori, quale seu quali saranno tenuti secreti; et ultra tali occultanti siano obligati ad pagar altretanto de quello occultaranno. Anchora el se fa intender se l'è alchuna persona chi voglia comperar camere tre ad affitto, alchune peze de terra, onver case che quondam foreno del ditto Calabrese descripte in esso inventario, deba comparer da li cancellieri dela mag.ca comunità, ge saranno venduti onvero affittati secondo che remangano dacordo". Crida publicate il giorno 9. Si manda al vicario di Oltre la Gocchia il proclama.
Item, si ordina a Ludovico de Alzano Sindaco (non si legge il microfilm).
Item, si eleggono Iacobo q. Febo Gargani e G. Francesco de Melioratis a fare i conti generali dell'ultimo approvvigionamento di miglio del comune e che cosa ne sia successo, e a riferire.
Item, Fermo Crotta e Gabriele Solcia sono incaricati a rivedere i conti delle beccarie per il tempo in cui sono state gestite a nome della comunità e a far diligente inchiesta dei denari del comune esposti in dette beccarie, e a riferire.
Item, a nome della comunità si scriva a G. Antonio Assonica e Taddeo de Albano: siccome per diverse importantissime cause la comunità deve mandare oratori al Dominio, provino a sondare se sia intenzione dello stesso che si mandino gli oratori, perché il Dominio aveva già scritto che la città non ne mandasse, al fine di risparmiare denari per la condizione dei tempi. E scrivano di ciò. Si manda la lettera.
Item, Fermo della Valle e Gerolamo Colleoni sono incaricati di trovare un predicatore per l'Avvento e la Quaresima.
Item si fa mandato e boletta a Francesco Bellafino, cancelliere del comune, per il suo salario fino al presente, come in parte già presa nel maggior Consiglio.

Azioni vol.12, 17 novenbre 1512 a f. 43v
In Consiglio, il Provveditore, 11 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte di eleggere quattro probi ed idonei cittadini che con il Provveditore abbiano l'onere di fare diligente descrizione degli uomini atti alle armi ed alle guardie, in tutte le vicinie; e poi assegnare ai luoghi soliti e necessari in tutta la città uomini che possano custodire, a suo tempo e luogo, i siti loro assegnati. I Deputati avranno il potere di costringere le guardie a trovare le armi loro necessarie e, con il Provveditore, di eleggere due Deputati alle descrizioni e custodie in borgo s. Leonardo, altri due in borgo s. Antonio, i quali quattro siano come eletti in Consiglio. Con ampia delega. Si eleggono:
Leonardo Comenduno Antonio de Lulmo
Conte Marco Calepio Fedrigino del Zoppo
Item, si pone parte di eleggere tre cittadini di diverse famiglie che con il Provveditore allestiscano alloggiamenti opportuni tanto nella Casaccia quanto nella Cittadella di Bergamo, ed in altri luoghi della città e dei borghi, come riterranno più utile, nel caso in cui si debbano usare per alloggiare militari in città e borghi, con ampia delega.
Parte presa con 2 contrari.
Si eleggono Benedetto de Passis, Ottolino da Alzano e Federico Rivola come Deputati agli alloggiamenti.

Azioni vol.12, 19 novembre 1512 a f. 44v
Nella cancelleria pretoria, il Provveditore e 10 Anziani decidono, a richiesta di Iacobo q. G. Pietro Salvagni, di scrivere lettere al Dominio attestanti la di lui fedeltà.
Item, Gerolamo Colleoni e Nicolò della Torre sono incaricati di avvicinare Giovanni de Fugaziis che dice di essere creditore di alcuni condannati di Alzano che debbano pagare, e a riferire.
Item, all'unanimità si decide di eleggere due persone per rivedere i conti delle legazioni fatte di recente dopo la dedizione della città e delle richieste avute per questa causa, e a riferire. Si nominano Felice de Advocatis e Gerolamo Colleoni.
Item a favore di Iacobo Recuperati da Scalve abitante a Brusaporto che dice di aver pagato 40 soldi per una multa criminale cui fu condannato sotto il dominio francese, e che per la stessa causa era anche stato condannato a 10 lire, si decide che debba pagare solo le 8 lire eccedenti i 40 soldi, i quali ultimi sono stati impiegati in suoppellettili del palazzo pretorio.
Item, il Provveditore e gli Anziani, avute lettere di Vincenzo Guidotti, Segretario del Dominio presso il Vicerè spagnolo che sta a Chiari, con cui dice, tra l'altro, che l'esercito spagnolo passerà prossimamente sui confini dell'agro bergamasco; affinché in questa circostanza, come di solito avviene, i militari non producano danni, ma il tutto si faccia con la minore spesa e danno possibile degli abitanti; si decide di avvisare i luoghi confinanti verso la pianura. Avendo discusso a lungo, si dà incarico a Gerolamo di Nicolò Vitalba per andare ai luoghi finitimi della pianura bergamasca ed informare di ciò gli abitanti, per avvertirli e perché possano monitorare l'avanzata degli spagnoli. Analogamente, si elegge Silvio Taioni, collaterale, perché si rechi da Vincenzo Guidotti e stia presso di lui dovunque vada, e lo assista e trasmetta le notizie che da lui avrà circa l'avanzata dei militari, di giorno in giorno e di ora in ora, al Peovveditore ed agli Anziani; con il salario di mezzo ducato al giorno. Gerolamo e Silvio partono il 20; il 22 torna Gerolamo e l'11 dicembre torna Silvio.

Azioni vol.12, 20 novembre 1512 a f. 45v
Il Provveditore e 4 Deputati alle custodie della città. Concedono mandato e boletta come anticipo a Iacobo di Carlo Gargani incaricato depositario di 20 ducati d'oro da spendere per le necessità delle custodie della città che si faranno, secondo l'ordine dei deputati. Si fa il mandato.

Azioni vol.12, 22 novembre 1512 a f. 46r
Nel Consiglio, il Provveditore e 8 Anziani. La peste stamani ha colpito in città, soprattutto intorno alla piazza. Acchiocché non aumenti oltre per incuria, dopo molte discussioni, si prende parte unanimemente di sospendere lo ius in genere, da oggi, a beneplacito degli Anziani. Il trombetta Andrea Gualandri proclama l'ordine sul Regio nuovo.

Azioni vol.12, 26 novembre 1512 a f. 46v
In Consiglio, il Provveditore e 12 Anziani eleggono a sorte Battistino de Rota e Fermo Crotta a vedere circa certe assi che Antonio de Lulmo ha dato al comune, e a riferire.
Item, "decentibus de causis", con 3 contrari si rimuove la sospensione dello ius, cominciando le udienze il 1° dicembre.
Item, si estrae la bina di 12 Anzaini e 2 Veteres per il mese di dicembre.
Item, il Provveditore "decentibus de causis" rimuove la sospensione da lui decretata della terminazione e concessione della bolletta a Tascherolo per certo formaggio il 13 agosto scorso.

Azioni vol.12, 28 novembre 1512 a f. 47r
In Consiglio, il Provveditore e 11 Anzaini assegnano a Francesco della Valle a buon conto per la riparazione dell'orologio della rocca i debiti di Zinino de Pelacionibus condannato in 15 lire.
Item, si pone parte che, sia per il passato che per il futuro, la comunità non paghi alcun affitto all'ospedale di s. Maddalena per la casa che di solito tiene il comestabile per la porta di Colognola, visto anche che in passato verbalmente G. Andrea Marchesi, Notaio dell'ospedale era stato avvertito in Consiglio che la comunità non intendeva pagare. Lo stesso si faccia per una casa dei Petergalli che era data al conestabile della porta di Cologno, come già era stato notificato.
Parte presa all'unanimità.
Item, si concede mandato e boletta a Gerolamo Vitalba di 6 testoni per suo salario di 3 giorni quando era stato inviato a Romano ed altri luoghi della pianura per l'avvento degli spagnoli, come da risoluzione del 19 novembre.

Azioni vol.12, 29 novembre 1512 a f. 47v
In Consiglio, il Provveditore, 11 Anziani e numerosi Aggiunti. Si pone la seguente parte:
"Ut civitas nostra ostendat priscam et antiquam fidem et devotionem versus serenissimum statum Dominii nostri Venetorum, et pro presentibus bellicis occurrentiis ipsa civitas possit se tueri ab omni periculo et suspitione periculi; ibit pars quod elligantur tercenti provisionati apti et idonei ad arma, qui non habitent in civitate nec suburbiis, et plus et minus prout spectabilibus Antianis presentibus et futuris videbitur necessarium, quibus sit attributa omnis libertas et facultas circa hoc, et inveniendi pro hac exequtione denarios quocumque modo nomine mag.ce comunitatis et quietationes et obligationes debitas pro dictis denariis faciendi; et dicti provisionati elligantur per dies decem et plus etiam si opus fuerit, arbitrio prefatorum dominorum Ancianorum et distribuantur sub ordine et regimine trium capitum civium idoneorum et proborum elligendorum nunc per presens maius Consilium".
Parte presa 43 a 4.
Si eleggono i tre capi, che sono: Ottolino da Alzano, Fedrigino del Zoppo (cui viene sostituito poi il conte Marco Calepio) e Gerolamo dela Vitalba.

Azioni vol.12, 30 novembre 1512 a f. 48v
Nel Consiglio, il Provveditore e 9 Anziani sospendono lo ius in genere, oggi ed oltre a loro beneplacito. La sospensione viene proclamata sul Regio nuovo nello stesso giorno dal trombetta Martino de Besutio.
Item, ordinano che secondo la rinuncia fatta da Galeaz de Vertua sotto registrata, si faccia mandato al Ragioniere del comune di far iscrivere come creditore Bernardino de Ronzonibus, conduttore dei mulini del Fossato, del Raso, del Muleto e de Caspis per 164 scudi ed un testone, al computo di lire 4 e s. 12 per ogni scudo. La rinuncia dice che in passato Galeaz de Vertua era stato assegnatario dei fitti e redditi della seriola nuova fino al pagamento di 164 scudi e un testone al computo di cui sopra per altrettanti denari dati da lui in prestito al comune (come da decisione del Consiglio del 2 dicembre 1511). Galeaz ora rinuncia a questa assegnazione, alla condizione che la comunità investa Bernardino Ronzoni come sopra. Galeaz garantisce per lui.
Item, si fa mandato e boletta ad Ottolino, Marco e Gerolamo capi dei provisionati eletti ieri di 50 ducati d'oro per ciascuno, da dare ai cinquanta provisionati assegnati a ciascuno, a buon conto.

Azioni vol.12, 1° dicembre 1512 a f. 49v
In Consiglio il Provveditore, 10 Anziani e numerosi Aggiunti. Ad esortazione del Provveditore e degli Anziani per le occorrenze ed i pericoli imminenti degli spagnoli che vagano con massima iattura e calamità per il territorio, e soprattutto per la pianura, e che già si avvicinano alle mura della città, né si sa se siano amici o nemici, ma dalle loro male opere si reputano piuttosto nemici, "pro honore et beneficio universe civitatis et ne civitas ipsa et cives in hoc destituantur semetipsos, sed progenitorum vestigia, magnanimitatem et fidem erga ill.mum Dominium nostrum imitentur opportune et valide provisiones fiant et multis superinde commemoratis, maxime pro recuperandis pecuniis expendendis ad ipsas provisiones fiendas; tandem decreverunt pro nunc imprestitum voluntarium fiat per quemlibet in presenti Consilio existentem, restituendum per mag.cam comunitatem quamprimum dabitur occasio, et vires supponerunt unicuique secundum eorum prioritatem ipsius imprestiti. Et quod predicti omnes accersantur de uno in unum ad annotari faciendum imprestitum quod dare voluerit utsupra. Et sic omnibus singulatim vocatis, factum fuit imprestitum et numeratio, ut apparet penes Iohannem de Zambellis rationatorem camere phiscalis, quem ex nunc elligerunt depositarium dicti imprestiti. Vide eos qui mutuo dederunt libro mandatorum sub die septimo ianuarii 1513".
Item, allontanatisi gli Aggiunti, gli Anziani mandano parte che, sborsando a prestito Pietro e Marco Antonio de Grumello al predetto Zambelli i fitti per i prossimi dieci anni che essi versano annualmente alla comunità, siano liberati dai fitti stessi.
Parte presa con un solo contrario. Atto concluso in presenza di testimoni.
Il 2 dicembre nella sala pretoria il Provveditore e gli Anziani in numero legale ordinano di fare bolletta a Giovanni Zambelli depositario come sopra per i 50 scudi d'oro da dare ai capitani dei provisionati come sopra. Boletta fatta il giorno stesso.

Azioni vol.12, 3 dicembre 1512 a f. 50v
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani, con un solo contrario decidono di dare 25 lire per amore di Dio ai frati di santa Maria delle Grazie sospetti di peste e sequestrati, ivi computata l'elemosina che si farebbe loro per il prossimo Natale.
Item, si convoca il Consiglio maggiore oggi stesso per l'ora XXa.
Item, all'unanimità si concede mandato e boletta a Taddeo da Albano che sta a Venezia, per lire 29 e s. 8 di piccoli, per altrettanti da lui spesi a favore della comunità nella spedizione di diverse lettere ducali, a richiesta della comunità.
Item, si eleggono a sorte Iacobo Calepio e Iacobo Benaglio per rivedere i conti delle spese fatte per l'assedio della Capella e soprattutto per Bernardino ser Gufredi de Locatellis, e a riferire.
Item, si elegge Pezolo Simone Zanchi a recarsi presto da Vincenzo Guidotti, Segretario del Dominio veneto, affinché con ogni forza, notificate le calamità del territorio, procuri che il Vicere spagnolo presso cui sta levi i fanti spagnoli dal territorio bergamasco dove stanno a spese del territorio stesso; e si scriva in buona forma a questo proposito allo stesso segretario; si scriva anche a Silvio Tayono che sta presso di lui che, a richiesta del Provveditore che ha necessità di lui, ritorni a Bergamo, lasciando Pezolo Simone. Così fu scritto il 6 dicembre. Pezolo Simone lascia il giorno stesso e ritorna il 6 dicembre. Il 6 dicembre di nuovo parte Pezolo d'ordine degli Anziani e ritorna l'11. (qualche incertezza su queste note).

Azioni vol.12, 3 dicembre 1512 a f. 51r
In Consiglio, il Provveditore, 12 Anziani e numerosi Aggiunti. In esecuzione della parte già presa circa il reclutamento dei provisionati, gli Anziani propongono che coloro che per primi hanno versato i denari del prestito debbano essere ripagati per primi, e così via in ordine di tempo. Per la restituzione si impegneranno gli affitti della seriola nuova del comune e si intimerà all'affittuario di pagare i primi fitti al Tesoriere del comune o altri a ciò da eleggere.
Parte presa all'unanimità.
Item, si propone di eleggere due oratori al Provveditori generali per le occorrenze della città, secondo le commissioni da dar loro nel maggior Consiglio.
Parte presa con 6 contrari.
Si eleggono oratori Leonardo Comenduno e Paolo de Zanchis.
Item, si pone parte che gli oratori espongano lo stato presente della città e le urgenze incombenti e richiedano un opportuno presidio; nel caso in cui venissero destinati alla città dei militari, questi alloggino nel luoghi pubblici secondo gli ordini della banca.
Parte presa con 5 contrari.
Item, si propone che gli oratori espongano lo stato preente della città e le urgenze incombenti e richiedano un opportuno presidio. E se fossero necessari dei militari e non si potessero avere se non a spese di Bergamo, in tal caso, e solo per questa volta, debbano alloggiare nelle case private, con modeste spese a carico dei padroni delle case dove alloggeranno, secondo l'ordine e la distribuzione dei cittadini a ciò deputati. Parte non presa perché solo 14 sono pro.

Azioni vol.12, 4 dicembre 1512 a f. 52r
In Consiglio, presenti il Provveditore, 11 Anziani e numerosi Aggiunti. Si pone parte di sostituire Leonardo de Comenduno, eletto ieri oratore e scusatosi, con un'altra persona. Si elegge Cristoforo da Romano.
Item, si eleggono Guido Albani e Iacobo Filippo Alessandri a ricedere i conti dei soldi dati in prestito lo scorso febbraio dai Deputati e sborsati a Francesco q. Iohanini de Rota Tesoriere e delle spese che costui aveva fatto con questi denari, e a riferire.
Item, su relazione di Battistino Rota e Gerolamo de Curteregia deputati, si concede mandato e boletta a mastro Stefano de Basettis, pittore, dei denari da lui guadagnati a dipingere due insegne di san Marco, una alla porta di san Lorenzo e l'altra al portone dello stesso borgo.

Azioni vol.12, 7 dicembre 1512 a f. 53r
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani, visto il libro del Tesoriere Francesco de Rota; sentita la relazione dei due deputati a rivedere i suoi conti; sentiti alcune delle persone Deputate lo scorso febbraio e lo stesso Francesco, da cui si evince che i detti sei Deputati a febbraio hanno prestato 10 scudi a testa alla comunità, consegnati allo stesso Tesoriere da spendere per utile pubblico; si pone parte che i Deputati di cui sopra che hanno prestato denari (sono Leonardo Comenduno, Andrea da Calepio, Giovanni Albani, Nicolò de Bongis, Federico Rivola e Aloisio de Passis) abbiano ciascuno una boletta per dieci scudi. Il ragioniere scriverà la somma totale a debito dello stesso Tesoriere nei libri del comune, fino a quando i Deputati, dopo aver consultato altri dei detti nove, avranno riferito che il Tesoriere ha speso i soldi in utilità della comunità. Dopo di che il Tesoriere si intenderà liberato.
Parte presa 9 a 1.
Item, Felix de Advocatis e Salvus de Lupis sono incaricati di rivedere i conti di tutte le legazioni fatte da Francesco Bellafino, cancelliere del comune, per la stessa comunità.
Item, Carolus de Garganis e Iacobus de Callepio sono incaricati di controllare una fattura di Guido da Albano per carta, inchiostro e cera dati all'ufficio dei Malefizi, e a riferire.
Item, all'unanimità si decide che ad Ottolino da Alzano, Marco Calepio e Gerolamo dela Vitalba, capi dei provisionati della comunità si diano tre ducati ciascuno per tutto il tempo durante il quale hanno servito la Comunità.
Il 9 dicembre il Provveditore e gli Anziani concedono mandato e boletta a Luca Brembati in prestito lire 25 per legname fornito

Azioni vol.12, 9 dicembre 1512 a f. 54r
In Consiglio, il Provveditore, 11 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte: così richiedendo le contingenze del tempo presente e l'insuperabile fedeltà di questa comunità; si eleggano cinque probi cittadini che possano obbligare, pignorare, locare, alienare e vendere qualsiasi bene della comunità per la somma di tremila ducati da spendere per la difesa e conservazione della città sotto il Dominio veneto, con i modi e le condizioni che il Consiglio maggiore riterrà opportuni. Alla condizione che, se si alienassero o vendessero beni, ciò si faccia solo al patto che quanto si vende possa essere recuperato dalla Comunità entro sette anni. Inoltre, se non si spendessero i denari recuperati, in tutto o in parte, ciò che resta non possa essere convertito in uso diverso ma si debba utilizzare soltanto nel redimere ciò che si è alienato.
Parte presa 42 e 16.
Item, si pone parte all'unanimità che qualora non si reperisse la somma prevista, i cinque da eleggere abbiano facoltà di imporre prestiti fino alla somma detta, in base all'estimo, così come avvenne nel 1499. E tutti possano essere costretti al prestito secondo la rata dell'estimo loro.
Parte presa 31 a 27.
Item, si pone una terza parte, che i cinque da eleggere abbiano ampia facoltà di esigere i tremila ducati e che ciascuno si faccia fare le debite ricevute e che nessuno possa essere tassato per più di 50 ducati.
Parte presa 40 a 19.

Azioni vol. 12, 10 dicembre a f. 55v-56r
Nella seduta del 10, approfondendo le decisioni del giorno precedente, Leonardo Comenduno, Antonio de Lulmo, Marco Calepio e Iacobo Filippo Alessandri, Anziani, propongono che i cinque da eleggere, non ostante qualsiasi altra decisione, possano vendere liberamente beni della comunità fino a quattromila ducati. La proposta viene rifiutata 16 a 35. Si passa all'elezione dei cinque, che sono Luca Brembati, Fermo dela Valle, Guidotto de Prestinariis, Fermo Crotta e Federico Rivola.
Item, si incaricano Felice de Advocatis e Guido Albano a rivedere certe spese fatte da Antonio Balbi, inviato in valle Seriana superiore per fare in modo che gli uomini della valle vengano a Bergamo per le necessità presenti, e a riferire.

Azioni vol.12, 10 dicembre a f. 56v-57r
In Consiglio, il Provveditore e 12 Anziani. Ordinano che Giovanni Zambelli, Tesoriere del prestito, dia lire 25 s. 7 d. 9 a Ottolino da Alzano comestabile della comunità per altrettanti da lui dati a 25 provisionati, oltre ai 50 che gli spettavano. E abbia mandato e boletta.
Item, concedono mandato e boletta ad Antonio Balbi a compenso delle sue fatiche a Clusone ed in val Seriana superiore per procurare che gli uomini della valle venisero a Bergamo nelle presenti occorrenze, secondo relazione di Felice de Advocatis e di Guido Albani; la spesa è di lire 12 s. 2 d. 6.
Parte presa con 2 contrari.
Item, su relazione scritta e con 2 voti contrari, si concede mandato e boletta a Francesco Bellafino, cancelliere del comune, per lire 200 s. 14 d. 6, per resto delle sue legazioni.
Item, si decide con due voti contrari di concedere mandato e boletta a Galeaz de Vertua per 20 testoni da lui prestati ai Deputati alla sanità per spese contro la peste; e ancora, lire 49 per 4 some di frumento da lui date per il pane di san Benedetto fatto la volta scorsa, come da relazione di Gerolamo Poncino e Gerolamo de Curteregia deputati, con la firma di Facino de Rivola Provveditore del comune e deputato alla peste.

Azioni vol.12, 11 dicembre 1512 a f. 57v
In Consiglio, sotto la lobbia nuova di Bergamo, con licenza del Provveditore. Otto Anziani ordinano alla voce che la soma di vino moscatello nei giorni passati deliberata da alcuni Anziani a Vincenzo Guidotto, segretario del Dominio presso il Vicerè spagnolo che sta a Soncino, a titolo di gratificazione della sue fatiche per fare in modo che gli spagnoli fossero levati dal territorio bergamasco, sia data in dono allo stesso Vincenzo che sta a Bergamo, insieme con due forme di cacio da presentare con lo stesso vino. Iacobo Calepio e Iacobo Filippo Alessandri comprano il formaggio al prezzo di 10 lire. Si faccia anche boletta al conte Guido Benaglio di 4 ducati per il detto vino ed un'altra boletta di 10 lire a Bernardino da Prezate per il cacio; e un'altra boletta ancora a Iacobello da Calepio di 48 soldi per i barili del vino ed altre spese. Il tutto da pagare con i soldi del prestito, vista l'urgenza.

Azioni vol.12, 13 dicembre 1512 a f. 58r
In Consiglio, il Provveditore e 12 Anziani. "Multa rationata fuerunt circa presentia occurrentia". Poi, a richiesta di Silvio Tayoni che nei giorni passati si era recato presso Vincenzo Guidotti, segretario del Dominio presso il Vicerè spagnolo, per fare in modo che i militari fossero levati dal territorio e per scrivere giornalmente alla comunità "de successu tam hispaniorum quam aliarum quarumcumque rerum et innovationum de presenti occurrentium, prout et ipse notum habuerit"; incaricano Guidotto Prestinari e Felice da Advocatis a rivedere i conti delle giornate in cui era stato dal Guidotti e le altre spese fatte per corrieri e messi, e a riferire.

Azioni vol.12, 14 dicembre 1512 a f. 58v
In Consiglio, il Provveditore e 10 Anziani. Dopo lunga discussione sugli avvenimenti, incaricano Antonio de Lulmo e Gabriel de Soltia di provvedere il pepe ed i calici per le prossime feste di Natale.

Azioni vol.12, 15 dicembre 1512 a f. 59r
In Consiglio, il Provveditore e 11 Anziani. Per il bene pubblico Leonardo Comenduno propone di revocare la sospensione dello ius in genere, da domani.
Parte presa 6 a 5.
Il giorno stesso il Provveditore comanda a Francesco Bellafino, cancelliere rogante, di non fare il proclama ma di attendere fino a nuovo ordine.
Il 23 dicembre Andrea Gallo de Gualandris tubatore riferisce che oggi per comando del provveditore e degli Anziani ha proclamato che lo ius riprenda dopo la fine di dicembre.

Azioni vol.12, 17 dicembre 1512 a f. 59v
In Consiglio, il Provveditore e 11 Anziani concedono all'unanimità mandato e boletta ad Aloisio de Rota per 5 ducati d'oro che lo scorso febbraio egli aveva dato al Tesoriere Francesco Rota a nome del comune. Il ragioniere scriverà nei libri a debito del Tesoriere questa somma.
Item, concedono all'unanimità mandato e boletta ai Deputati alla sanità per lire 25, da spendere per i contagiati di peste e per altre cose necessarie alla peste.
Item, i conduttori dei miluni di porta s. Antonio, Caspis ed altri chiedono un risarcimento per la peste che è presente in borgo di s. Antonio. Si eleggono Leonardo de Comenduno e Marco da Calepio per esaminare questa petizione, a rivedere i conti dei mulini, e a riferire.
Item, decidono di estrarre a sorte due Anziani per rivedere tutte le spese fatte in passato da Angelo de Vertua Massarolo del comune, se sono state fatte secondo gli statuti ed ordini, e a riferire. Ciò a richiesta di Bernardino de Columbis. suocero di Angelo. Si incaricano Iacobo da Calepio e Iacobo Filippo de Alexandris.
Item, con due contrari, si decide di dare per amore di Dio a Bernardo Bolani nobile veneto, pauperculo, due ducati.
Item, con un voto contrario, si concede mandato e boletta a Pezolo Simone Zanchi per 12 bislacchi, che rappresentano il suo salario per i giorni in cui stette a nome della comunità presso Vincenzo Guidotti per favorire la dipartita degli spagnoli, e per tutte le relative spese; detratti tre ducati già da lui ricevuti in anticipo.
Item, si pone parte che ai Deputati nominati per vedere circa l'affitto della piazza sia data anche facoltà di incantare e deliberare la stessa piazza, alla condizione che il conduttore dopo l'incanto sborsi 100 lire o comunque quel di più che sarà necessario per comprare il pepe ed i calici.
Item, si delibera di dare ai campanari, come anticipo del loro salario, 2 ducati ciascuno, per procurarsi il vitto per le feste di Natale.
Item, alla voce si concede mandato e boletta a Corezono tabellario di un ducato per resto di una cavalcata fatta a Ronco, nell'agro veronese, dove è posto il campo del Dominio.

Azioni vol.12, 18 dicembre 1512 a f. 60v
In Consiglio, il Provveditore, 12 Anziani e molti Aggiunti. Si pone parte: inteso l'insulto fatto nei giorni scorsi agli Anziani Iacobo da Calepio e Gabriele Solcia come rappresentanti della comunità da parte di Bernardino Besani de Rota, perché i detti Anziani ed altri del Collegio il giorno stesso nella camera del Provveditore difendevano i diritti della comunità circa il togliere la sospensione dello ius; affinché con tali insulti non sia fatto vilipendio alla comunità da loro rappresentata; perché segua degna punizione del fatto e si levi l'audacia di chi osa difendere simili delitti; vada parte di dare incarico ai Difensori e Sindaci del comune, presenti e futuri, di portare il colpevole di fronte al Provveditore o a qualsiasi altro magistrato e di procurare a che il delitto non resti impunito.
Parte presa 45 a 14.
Item, si elegge invece di Nicolò de Bongis, uno dei deputati ad incantare la piazza e che è assente, Antonio Olmo.
Item si incaricano Marco Calepio, Iacobo Calepio e Iacobo Benaglio ad incantare e deliberare gli uffici di palazzo per il 1513.

Azioni vol.12, 19 dicembre 1512 a f. 61v
In Consiglio, il Provveditore, 12 Anziani e molti Aggiunti. Fatta proposizione di eleggere due Difensori del comune per il prossimo anno 1513, letto il relativo statuto, si eleggono secondo il rito Leonardo Comenduno e G. Francesco Meliorati.
"Dum factum esset primo scrutinium pro deffensore doctore elligendo et in ipso scrutinio propositus fuisset d. Iohannes Andreas de Guarnersi doctor, antequam abalotaretur, sp. d. Hieronymus Borella consul iustitie et prior venerabilis Collegii Doctorum Bergomi expressim est protestatus ipsum d. Iohannem Andream abalotari non debere, eatenus quatenus cedat in aliquod preiuditium civitatis et ipsius Collegii".

Azioni vol.12, 21 dicembre 1512 a f. 62v
In Consiglio, il Provveditore, 11 Anziani e molti Aggiunti eleggono due Sindaci del comune per il 1513: sono Iacobus de Callepio e Iacobus Garganus d. Caruli. Eleggono anche un Giudice delle Vettovaglie, dottore, nella persona di Nicolò Marchesi.

Azioni vol.12, 22 dicembre 1512 a f. 63v
In Consiglio, il Provveditore e 11 Anziani. Deliberano di fare boletta a (si legge male). Item, pare che si deliberino elemosine in occasione del Natale a varie chiese e monasteri. (si legge male)
Item, si eleggono i sottonotati ufficiali:
Dottori ad prestandam auctoritatem: Felix de Advocatis e Gerolamo de Gratarolis.
Notai ad prestandam auctoritatem: Francesco de Fedricis, Ludovico da Alzano, G. Francesco da Cologno, Dario da Mapello.
Avvocati e procuratori dei poveri (il secondo nome è il procuratore): Iacobo Borella e G. Andrea da Alzano, per il primo quadrimestre; Bartolomeo da Calepio e Antonio Marchesi, per il secondo quadrimestre; Aloisio de Rota e Lazzaro Coltrezo, per il terzo quadrimestre.
Deputati per l'approvazione degli statuti: Iacobo Borella, dottore, Guidotto Prestinari, cittadino, e Antonio Marchesi, notaio.
Item, all'unanimità si stabilisce un termine di pagamento di 5 anni per Martino de Solcia abitante ad Azzano, condannato, a pagare annualmente la rata della condanna subita. Si nomina fideiussore Gabriele de Solcia.
Item, all'unanimità si stabilisce di dare 3 ducati ad un messo mandato a Novara per informarsi che cosa succedeva colà e per altre occorrenze presenti.

Azioni vol.12, 24 dicembre 1512 a f. 64v
In Consiglio, 8 Anziani stabiliscono che sui denari del prestito si diano alcuni anticipi ad alcune persone: Iacobello da Calepio, ducati 2; Iohanino Gosie de Marendis, ducati 2; Farinono de Gislandis, ducati 2; Martino de Besutis, tubatore, ducato 1; Agostino de Zanchis per due andate a nome della comunità, marcelli 15, cioè L. 5 s. 12.

Azioni vol.12, 26 dicembre 1512 a f. 65r
Il Provveditore, 12 Anziani e molti Aggiunti. Si propone di eleggere due cittadini Giudici delle Vettovaglie e delle Strade per l'anno prossimo 1513, ma nessuno dei cittadini proposti ottiene il numero legittimo di voti.
Item, gli Anziani sono convocati per domani per eleggere i Presidenti dell'ospedale secondo la regola dello stesso; si convoca anche il Consiglio maggiore per domani.

Azioni vol.12, 27 dicembre 1512 a f. 66r
In Consiglio, nella camera del Provveditore, in presenza di Pietro Cathaneus "Primicerius Sebicenensis, Vicarius reverendissimi in Christo patris domini Nicolai Lipamano sacre Theologie magistri, ellecti Episcopi Bergomensis" ed in presenza del Provveditore e di 12 Anziani. Si propone di eleggere il Ministro, i Presidenti, i Sindaci, il Notaio ed il Tesoriere dell'Ospedale grande e della fabbrica di san Vincenzo. Risultano eletti:
Luca Brembati, Ministro;
Iacobo da Calepio, Iacobo Filippo Alessandri, Presidenti vecchi confermati;
Alvise Rota, Nicolò della Valle, Giovanni da Leffe, Baldo da Rosciate, Stefano dela Piancha, Presidenti;
Cristoforo de Biffis, Tesoriere;
Gabriel de Solcia e Iacobo Garnagi di Febo, Sindaci;
Luca Brembati, Benedetto Gislandi, Bartolomeo da Calepio, Guidotto Prestinari, Presidenti della fabbrica di san Vincenzo;
Guido da Albano, Tesoriere;
Dario da Mapello, Notaio.
Item, con 11 voti a 3, su relazione di Felice de Advocatis e Guidotto Prestinari deputati, si concede mandato e boletta a Silvio Tayoni per lire 32 s. 5, a saldo del suo compenso di 23 giorni passati per conto degli Anziani a Soncino ed altrove presso Vincenzo Guidotti.
Item, il Provveditore ratifica la sostituzione di Francesco Barilli, malato, con G. Giacomo de Vitibus, sostituzione fatta verbalmente da Guidotto de Prestinari Giudice delle Vettovaglie e delle Strade, insieme con Bernardino da Calepio. Il Provveditore contestualmente approva tutto quanto è stato fatto da G. Giacomo presso quell'ufficio.

Azioni vol.12, 28 dicembre 1513 a f. 67r
Nel Consiglio, il Provveditore 13 Anzaini e molti Aggiunti. Si propone che l'ufficio delle Vettovaglie e delle Strade sia diviso come segue: si eleggano quattro cittadini Giudici dell'ufficio ed i due che avranno più voti esercitino il mandato per i primi sei mesi, gli altri due per il semestre successivo. E ciò sia fatto anche nei confronti dei Giudici dottori, nel senso che se ne eleggano due che eserciteranno a turno. Questo si farà se la parte sarà confermata dal Dominio entro sei mesi; altrimenti si considereranno eletti solo i primi due, come da statuto. La parte passa 47 a 18. Ma quando si fa l'elezione risoltano eletti solo due Giudici, Federico Rivola e Ottolino da Alzano.
Item si estraggono a sorte Leonardo Comenduno e Antonio de Lulmo dottori per cercare un predicatore per la prossima Quaresima.

Azioni vol.12, 29 dicembre 1512 a f. 68r
Nel Consiglio, il Provveditore, 12 Anziani e molti Aggiunti. Si eleggono due Giudici dei Danni dati, che sono Alvise de Passis per il primo semestre e Antonio da Calepio per il secondo.
Item, si elegge il Tesoriere del comune, che è Benedetto q. Gerolamo de Passis, che rinuncia.

Azioni vol.12, 30 dicembre 1512 a f. 68v
Nel Consiglio, il Provveditore, 13 Anziani e molti Aggiunti. Tutto ben considerato, il Provveditore prende la seguente risoluzione:
"Attenta ellectione huius Consilii facta per clar.mum d. Provisorem nostrum non ordinarie de mense decembris, secundum formam statutorum Bergomi, sed extraordinarie intra annum post recuperatam hanc civitatem a serenissimo Dominio nostro Venetiarum; et attentis aliis decentibus et opportunis respectibus suam Magnificentiam non immerito moventibus; prefatus mag.cus d. Provisor declarat et terminat dictam ellectionem durare debere per annum a die ellectionis inchoandum, et plus et minus ad beneplacitum ill.mi Dominii nostri, ut decens est". La sentenza viene presa e pubblicata nel Consiglio in presenza di testimoni.
Item, si pone parte che l'ufficio dei Commilitoni del comune sia organizzato come nella parte precedente che riguarda i giudici delle Vettovaglie, purché nessuno del commilitoni sia della medesima famiglia di alcun giudice, con scambio dei mesi di attività, se ciò fosse necessario per evitare la consanguineità tra Giudici e Commilitoni.
Parte presa 47 a 11.
Item, gli Anziani eleggono a sorte Leonardo de Comenduno e Salvo de Lupis a rivedere i conti generali di Giovanni de Zambellis Tesoriere per il prestito fatto dai cittadini al comune nei giorni scorsi, e per vedere circa l'interesse che Giovanni non ha specificato nelle bollette da lui pagate; ed a riferire.

Azioni vol.12, 31 dicembre 1512 a f. 69v
In Consilio nella sala, presenti il Provveditore e 11 Anziani. Si stabiliscono le bine degli Anziani per il 1513, si chiudono e si sigillano con il sigillo del Provveditore. Poi si estrae la bina per gennaio e febbraio di 12 Anziani e 2 Veteres.
Item, Carlo Gargani e Guidotto Prestinari vengono estratti per rivedere i conti generali di Battista de Curteregia Massarolo del comune, e a riferire.
Item, si pone parte che a Martino de Solcia, condannato, per amore di Dio si abbuoni la quarta parte della condanna, così chiedendo Gabriele de Solcia a nome del condannato. Parte rigettata 6 a 5.

Azioni vol.12, 31 dicembre 1512 a f. 70r
In Consiglio nella residenza del Provveditore ed alla sua presenza, nonché alla presenza di 12 Anziani e molti Aggiunti. Si propone di eleggere i Commilitoni del comune, secondo la parte presa, e si eleggono Fermo dela Crotta, Bernardino Borelli e Ludovico q. Francesco Beroni per i primi sei mesi; Francesco q. Guidotto de Curteregia, Evangelista Rivola e Alessandro q. Marco de Lulmo per il secondo semestre.
Item, il Provveditore, con l'intento di evitare confusioni e perdite di tempo, dichiara che nessuno dei Consiglieri possa allontanarsi dal Consiglio quando sia iniziata la votazione di una carica e fino alla fine, senza licenza e legittima causa da decidere dallo stesso Provveditore. E se qualcuno si allontanerà senza permesso sia privato della carica per un anno e multato con 25 ducati a favore del comune.
Item, si manda parte di prescrivere al conduttore dei banchi grandi di palazzo che non sborsi denaro alcuno senza aver prima pagato i cattadini che nei giorni scorsi prestarono denari al comune per i provisionati, secondo le rispettive priorità.
Parte presa all'unanimità.
Item, si presentano Nicolò Marchesi, Ottolino da Alzano e Federico Rivola, eletti Giudici delle Vettovaglie per il 1513, i quali accettano, giurano e danno garanzia secondo gli statuti.
Item, si approva Gerolamo Borella come Giudice ai Danni dati per il primo semestre del 1513.

Analisi dei consiglieri presenti alle sedute del Consiglio

Nome 4 gennaio 19 febbraio 9 giugno 22 luglio
Francesco Albani si si   si
Pietro Assonica si     si
G. Andrea Guarneri si si    
Malatesta Suardo si      
Martino de Baniatis si      
Lazzaro de Barillis si      
G. Pietro de Gambirasis si si si  
G. Antonio de Mutio si si    
Antonio de Adraria si si    
Albertino de Vegis si si    
Stefano de Vianova si      
Iacobo Benaglio si si   si
Francesco Suardo, Tesor. si      
G. Pietro Ceresoli si      
Soccino de Siccis, eques si   si  
Deffendus Sabatinus si      
Lucas de Brembate, eques si si   si
Iacobus de Cazano si      
Ludovico de Suardis, com. eq. si      
Pietro Andrea del Cornello si      
Gerolamo de Borellis si si si si
Facinus de Rivola si si    
Iacobo Zoncha si si si si
Gerolamo Colleoni si si   si
Michele Maldura si      
Aurelio Solcia si si    
Bertolomeo Marchesi si si si si
Matteo da Albano si si si  
Galeaz Columbus si si    
Manfredinus de Augustis si si    
Bartolomeus de Callepio si     si
Leonardus de Marentiis si si    
Scipione de Suardis si      
Baldus de Roxiate si si   si
Hieronymus Poncinus si si   si
Nicolaus de Albano si   si si
Alexander de Tertio si si    
Albertus del Zoppo si si    
Io.Petrus Coleonus si   si si
Stephanus de Salvagnis si      
Ludovicus Suardus senior si      
Ianuarius de Bonorenis si      
Vincentius de Advinatris si si    
Antonius de Bonellis si si si  
Iohannes de Albano si     si
Maffeus de Zuchis si   si  
Io.Philippus de Mutio si si    
Hieronymus de Augustis si si    
Galeaz de Vertua si      
Lazarus de Curteregia si si si si
Bertulinus de Baniatis si      
Christoforus de Brixianis si si    
Valerianus de Adelaxis si si    
Baptestinus de Rota si si si si
Io.Andreas de Agazis si si si  
Benedictus de Passis si si   si
Henricus de Verzeris si      
Baldesar de Bolis si      
Iacobus de Garganis si si   si
Alexander de Passis si      
Dominicus de Ondeis si      
Trussardus Calepius, doc. eq. si      
Paolus Benalius   si    
Gerardus dela Sale   si    
Oliverius de Augustis, adiunctus   si    
Franciscus de Lulmo   si si  
Firmus dela Valle   si   si
Leonardus Verzerius   si    
Franciscus de Alexandris   si si si
Lazarus de Barillis   si    
Georgius Benalius, adiunctus   si   si
Iohannes de Aiardis, adiunctus   si    
Hieronimus de Curteregia, adiunctus si      
Petrus de Rivola   si   si
Scipio d.ni Eleuterii Suardi, adiunctus   si    
G. Pietro de Coregiis     si  
Guido de Cararia, medico     si  
Tonallus de Rota     si  
Ottolinus de Alzano (eletto solo il 22.07)       si
Troilo Lupi (eletto solo il 22.07)       si
Gaspar de Clevetio, notaio     si  
Gerardo Lupi     si  
Bernardino Rota, notaio     si  
Gabriele Solcia   si si  
Enrico Solcia     si  
Giovanni da Leffe     si  
Bernardo de Vitibus   si si  
Sebastiano de Vitibus     si  
Sebastiano de Vitibus     si  
Paolo Macharius de Ondeis (eletto solo il 25.07)     si  
Gabriel de Borellis     si  
Bertonus de Rota     si  
Cristoforo fra de Medolacho     si  
Valerius de Acerbis     si  
Ioseph de Borellis     si  
Gaspar de Clevetio q. Bartolomei     si  
Marcus de Calepio, comes   si si  
G. Antonio de Locatello     si  
Iohannes de la Zoncha     si  
Gaspare da Canova     si  
Leonardo de Comenduno       si
Felix de Advocatis       si
Benedetto Gislandi       si
Antonio de Lulmo       si
Nicolò Marchesi       si
Paolo Zanchi       si
Nicolò Bongi       si
Guido Benaglio, conte       si
Marco Antonio Grumello       si
Andrea de Passis       si
Charolus de Garganis       si
Aloisius de Passis       si
Bartolomeo Colombi       si
Onofrius de Clevetio       si
Guido Albani       si
Nicolò dela Vitalba       si
Iacobus de Calepio       si
Nicolò dela Valle       si
Guglielmino Zonca       si
Guidotto de Prestinariis       si
Davis Brembati, conte       si
Doratinus de Beronis       si
Pietro da Grumello       si
Bernardinus de Calepio       si
Fermo Crotta (eletto il 22.07)        
Bernardino de Mularis (eletto il 22.07)        
Gerolamo de Botanis (eletto il 22.07)        
Iacobus Philippus de Alexandris (eletto il 22.07)        
Nicolò dela Turre (eletto il 22.07)        
G. Francesco de Melioratis (eletto il 22.07)        
Fedrigino del Zoppo (eletto il 25.07)        
Alessandro Comenduno (eletto il 25.07)        
Domenico del Cornello (eletto il 25.07)