Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 494
MA 494
Bernardus, Aiglerius,
Expositio regulae beati Benedicti abbatis (mutilo alla fine)
ms. membranaceo metà sec. XV, Venezia, cc. 80, 288x210x33 mm
segnatura
MA 494 (già Lambda 5 49)
Provenienza: Venezia, Monastero di Santa Croce alla Giudecca; Chiara Fiorevanti; Rosa Suardi.
Legatura della fine del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale
Cuoio nocciola spellato, decorato a secco ed in oro. Filetti concentrici decorati a secco, poi ripassati in oro. Cornice esterna decorata a crocette provviste di un cerchiello nelle parti mediane; quella interna, evidenzia motivi cuoriformi. Al centro dello specchio, tre mazzi di fregi moreschi, costituiti da crocette e barrette arcuate, disposti verticalmente in sequenza 1-1-1. Sul piatto posteriore, un'etichetta coeva in pergamena recita "Expositio regule beati Benedicti. Hoc libro monasterii Sancte Crucis in Iudech". Coppia di fermagli: le bindelle in tessuto rosso, rifatto, provviste di un puntale con la scritta "ave" in caratteri gotici, si agganciano alla finestrella delle contrograffe rettangolari, dai tre fori ornamentali centrali. Dorso a tre nervi rilevati, dal cuoio parzialmente lacero. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, rifatte.
Questo codice si inserisce sia per il testo, un commento divulgativo della regola di S. Benedetto, sia per la qualità della miniatura, non elevata, nella storia del monastero di S. Croce della Giudecca a Venezia. Questo cenobio benedettino infatti, presente nelle cronache del 1303, incontrò fino al 1435 gravi problemi economici, poi parzialmente risolti. Sotto il governo della badessa Eufemia Giustinian, nipote di S. Lorenzo, Patriarca di Venezia, fu quasi triplicato il numero delle monache e furono preparate le condizioni economiche e spirituali per il rinnovo della chiesa attuato nel 1508. Questo monastero si caratterizza per la regolare Osservanza ad opera della badessa Costanza Balestriera sin dal 1424, poi proseguita da Eufermia Giustinian fino al 1444. La scelta del testo ben si lega all'intento didattico proprio del monastero (soppresso con decreto il 28 luglio 1806) in quegli anni, rivolto al proprio interno, sia ad altre comunità quali ad esempio, il monastero di
S. Angelo
1.
I fregi cuoriformi
2 della cornice evidenziano un gusto fiorentino
3, pure notato su coperte rinascimentali bergamasche
4. Secondo le aspettative per le legature del periodo, i fermagli costituiti da bindelle caratterizzate da un puntale con la scritta "ave"
5 che si fissa alla finestrella delle contrograffe di foggia quadrangolare con tre lobi centrali vuoti
6.
1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 130, p. 323.
2
Segnatura MA 494, dettaglio
3
ZAMPONI 2003. Il relatore ha segnalato la presenza di 26 manoscritti in maggioranza del secolo XII, alcuni degli inizi del secolo XIII, custoditi nell'Archivio Capitolare di Pistoia, le cui legature, oramai rovinate, furono sostituite con nuove legature nel 1475 ad opera di un cartolaio fiorentino, Francesco di Amedeo (cfr. "infra"). La vicenda può essere ricostruita con sicurezza grazie ad una ricca serie di documenti (atti del Capitolo de Duomo, registri di entrata e di uscita, inventari medievali della biblioteca capitolare).
"Francesco di Amideo cartolaio da Firenze ha auto oggi, questo di 9 [gennaio 1475], 4 libbri per rilegare di quelli della sa[g]restia, cioè la 2° parte de'Moral[ia; u]na expositione sopra al saltero; un libro di decreti anticho e uno libbro nel quale sono molte opere di sancto Agostino. Portolli Antonio da Controna chiericho di duomo".
Uno di questi volumi, contrassegnato ms. C.101, di seguito riprodotto sotto forma di calco, evidenzia una cornice analoga a quella proposta.
ZAMPONI 2003, ms. C.101.
ZAMPONI 2003, ms. C.101, dettaglio
Cfr.
DE MARINIS 1960, I, n. 1132, tav. CLXXVIII, Hieronimo da Cortona, ms. dedicato ad Argentina Malespini, Venezia, raccolta Vittorio Cini; ID. I, n. 1159, tav. CLXXXIX, cartellina per documenti con data 1507) e Anthony Hobson (
HOBSON A. 1989), p. 216, n. 3, Firenze, c. 1505, Lucano,
Pharsalia, Venezia, Aldus, 1502, legato con Sallustio,
Opera, Giunta, 1503/1504.
4
Segnatura
Cinq. 2 1236, dettaglio
Segnatura
Cinq. 2 1544-1545, dettaglio
Segnatura
MIA 911, dettaglio
5
Segnatura MA 494, dettaglio
Cfr. anche le segnature
MA 227 e
MA 302.
6
Segnatura MA 494, dettaglio