Bianchini, Giovanni, Tabulae celestium motuum, cur. L. Lauricus, Venezia, L. A. Giunta, 1526, 211x155x64 mm
segnatura Cinq. 2 1544-1545
Provenienza: Bergamo, convento di S. Stefano; Bergamo, frate Domenico.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 51.



Legatura della prima metà del secolo XVI, verosimilmente eseguita a Bergamo

Cuoio marrone dal fiore scomparso, decorato a secco. Volume indebolito lungo le cerniere. La cornice a piastrella, raffigura fregi cuoriformi. Specchio caratterizzato da una coppia di rettangoli; un braciere ardente al centro. Tracce di quattro bindelle in tessuto marrone bruno. Dorso a tre nervi rilevati. Cuoio in fase di distacco al piede. Capitelli marroni e grezzi. Compartimenti a seminato di losanghe. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con discreta cura; una sottile linguetta vuota negli angoli.

La cornice a fregi cuoriformi¹ del manufatto, l'inusuale l'impianto ornamentale a coppia di rettangoli con un braciere ardente² interno, la passata proprietà del convento di S. Stefano in Bergamo³ e di frate Domenico⁴ originario del medesimo capoluogo, orienta verso un'esecuzione orobica. Per una legatura rinascimentale verosimilmente realizzata nell'Italia settentrionale provvista di un simile fregio, cfr. la segnatura MA 494⁵.