Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 120
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MA 120


Officium beatae Mariae Virginis
latino e volgare, ms. membranaceo sec. XV, Veneto, 173x125x48 mm
segnatura MA 120 (già Delta 3 43)
Provenienza: stemma al fregio di f. 20r della famiglia veneziana Badoer-Leze. Sul contropiatto anteriore, nell'angolo sinistro, il prezzo: Lire 30.

MA 120 piatto anteriore MA 120 piatto posteriore

Legatura del secolo XVIII, eseguita a Bergamo, del genere "a losanga-rettangolo"

Cuoio marrone, caratterizzato da pronunciate spellature, decorato a secco. Tre filetti concentrici. Cornice esterna a corolle stilizzate alternate a foglie tratteggiate, interna a motivi fioriti e fogliati. Nello specchio, una losanga provvista di corolle stilizzate. Coppia di palmette interne, ripetute negli angoli. Quattro borchie. Coppia di fermagli rifatti. Dorso a tre nervi rilevati. Compartimenti ornati con un motivo fiorito centrale, ripetuto negli angoli. Capitelli bianchi e blu. Taglio dorato e cesellato. Carte di guardia membranacee. Rimbocchi rifilati con discreta cura; quelli laterali sono collocati sopra quelli di testa e di piede.

Il manoscritto che appartenne alla potente famiglia veneziana dei Badoer-Leze, presenta due pagine miniate che suggeriscono una produzione veneta, ascrivibile all'ultimo decennio del XV secolo, opera di un miniatore che se da un lato, si mostra ancora legato ai caratteri di narrazione facile e vivace, inserisce tuttavia citazioni desunte dalla pittura maggiore, nella sua evoluzione verso il classicismo cinquecentesco1.
Le corolle stilizzate alternate a foglie tratteggiate2, pure notate in foggia analoga su una coppia di legature bergamasche3 della Biblioteca "A. Mai", suggeriscono una realizzazione orobica del manufatto. Il taglio dorato e cesellato4, di colore pallido, potrebbe indicare che il volume è stato legato almeno una prima volta a partire dal secolo XVI, periodo in cui esso veniva così ornato. Per la nozione di decoro "a losanga-rettangolo", si rinvia alla segnatura AB 25.


1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 148, pp. 343-344; TESORI MINIATI 1995, n. 80, p. 199.
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segnatura MA 120, dettaglio
Segnatura MA 120, dettaglio

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3
segnatura MMB 215, dettaglio
Segnatura MMB 215, dettaglio
Cfr. anche le segnature MA 120, MA 383, MM 611.
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4
segnatura MA 120, dettaglio
Segnatura MA 120, dettaglio
Nel XVI e XVII secolo si affermò la tendenza, per i volumi con legature di maggior pregio, ad arricchire la doratura con decorazioni a motivi cesellati e dipinti o impressi con ferri da doratura. La cesellatura veniva eseguita manualmente mediante una specie di bulino recante all'estremità un motivo in rilievo: terminata l'operazione, il disegno dello strumento restava impresso in cavo sul taglio del libro. La moda del taglio cesellato si protrasse fino alla fine del Seicento e, in modo sporadico, nei due secoli successivi. La decorazione invece eseguita con ferri da doratura, era effettuata con l'impressione di ferri caldi su foglia d'oro posata su tagli bianchi o su tagli già dorati, utilizzando in questo secondo caso un oro di colore diverso dal primo.
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