Johannes PP. XXI, Summulae logicae, comm. Nicolaus de Orbellis. [Seguono:] Franciscus de Mayronis, Passus; Antonius Andreae, Quaestiones; Nicolaus Bonetus, Formalitates; Johannes Duns, Formalitates; S. Thomas, Fallaciae; De ente et essentia, Venezia, Bernadino de' Cori e Simone da Lovere, 1489, 310x206x35 mm
segnatura Inc. 4 351, (gią P 3 16)
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 660, p. 180.
Provenienza: Bergamo, convento di S. Stefano.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia, del genere (impropriamente) "monastico"

Cuoio marrone dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorato a secco. Coppia di rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da due filetti incrociati. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata ricoperte in cuoio, e impronte di contrograffe tetralobate, un tempo. Dorso a tre nervi in pelle allumata, evidenziati da un filetto orizzontale in testa ed al piede e collocati entro incavi rettangolari lungo il margine delle assi. Cuoio al piede scomparso. Capitelli grezzi con anima in cuoio che prosegue sui piatti. Taglio rosso bipartito da un filetto longitudinale nero. Carta di guardia anteriore calligrafata.

Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144. Caratteristiche le bindelle in pelle allumata ricoperte in cuoio¹ e le contrograffe di foggia tetralobata². Il cuoio scomparso al piede del dorso, consente di osservare le catenelle³. Il taglio longitudinale bipartito da un filetto nero⁴, delimita le diverse opere⁵ del volume; pił raro e di valenza diversa, quello orizzontale come evidenzia un esemplare rinascimentale bergamasco⁶ di questa Istituzione.