Plinius Secundus, Caius, Historia naturalis. [Precedono:] Hieronymus Bononius, Epistola ad Johannem Bombenium; Carmen; Caius Caecilius Plinius, Epistola ad Marcum; Epistola ad Tacitum; Svetonius, De Plinio; Tertullianus, De Plinio; Eusebius Pamphilus, De Plinio; Tertullianus, De Plinio; Eusebius Pamphilus, De Plinio. [Segue:] Philippus Beroaldus, Correctiones ad Nicolaum Ravalcadum, Treviso, Michele Manzolo, 1479, 325x210x81 mm
segnatura Inc. 4 267 (già P 4 16)
Prima carta miniata con stemma.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 994, p. 272.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia

Marocchino rosso cupo con diverse tracce di spellatura, su assi, decorato a secco ed in oro. Filetti concentrici. Le cornici raffigurano: a) losanghe dai lati concavi; b) palmette dall'estremità svasata entro una coppia di fregi a maniglia; c) losanghe dai lati concavi; d) serie di esagoni intrecciati alle estremità. Specchio a seminato di losanghe. Tracce di quattro fermagli: bindelle e contrograffe lanceolate un tempo. Dorso rifatto, rivestito da un lembo in cuoio nocciola, a tre nervi in pelle allumata, rilevati, collocati entro fori rettangolari lungo il margine dei supporti. Nel secondo compartimento, campeggia la scritta "C. PLINII/HIST. NATVR/1479"; un fiorone in quelli rimanenti. Capitelli a gallone verdi, rossi e bianchi. Taglio grezzo, spruzzato. Carta di guardia membranacea anteriore. Rimbocchi rifilati con discreta cura; angoli giustapposti.

Gli esagoni dalle estremità intrecciate¹ e le palmette svasate², notate in una legatura italiana³ della Biblioteca "A. Mai" ed in quella civica Farinone di Centa di Varallo⁴, evidenziano rispettivamente, la transizione dal gusto moresco a quello rinascimentale italiano. I fioroni⁵ nei compartimenti del dorso, sono stati frequentemente adottati nel decoro delle legature settecentesche bergamasche⁶.