Seneca, Lucius Annaeus, Scripta quae extant, cur. Des. Erasmus, Parigi, Denys du Val, 1587, 383x231x83 mm
segnatura Cinq. 7 225
LE CINQUECENTINE 1973, p. 344.
Provenienza: Fr. Prevost thesaurarius et chanonicus.



Legatura della fine del secolo XVI, eseguita in Francia, del genere "à branchages"

Vitello marrone dalla sostanza parzialmente scomparsa e dal fiore spellato, decorato in oro. Piatto anteriore in fase di distacco. Angoli ricurvi e sbrecciati. La cornice a un filetto, delimita una placca centrale a rami fronzuti o "à branchages" (75x55 mm). Dorso a sei nervi rilevati. Materiale di copertura scomparso in testa. Nel secondo compartimento, una cartella evidenzia la scritta "SENECAE/OPERA"; in quelli rimanenti, un fiorone centrale tetralobato. Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con discreta cura.

Il termine francese "à branchages" indica motivi decorativi a forma di tralci ricurvi di olivo o di alloro¹, in uso in Francia dal 1580 circa ai primi anni Trenta del XVII secolo. Come semplici rami ricurvi compaiono negli scompartimenti delle legature "à la fanfare", delle quali sono elemento caratteristico, mentre ornano le legature correnti di quel periodo, sia al centro dei piatti, intrecciati a corona, sia come angolari, sia sul dorso. La connotazione "à branchages" si applica tuttavia anche a decorazioni impiegate occasionalmente per legature del XVIII e XIX secolo, con motivi costituiti da rami curvi e a volute, con foglie dal vero, piene o azzurrate, accostati tra loro a formare le più varie composizioni. Questa Biblioteca possiede altre legature tardo rinascimentali transalpine di questo genere². Caratteristico per questo genere, il fiorone centrale del dorso³. Volume appartenuto a Fr. Prevost⁴.