Pelagius, Alvarus, De planctu Ecclesie, Lione, Iohannes Clein, 1517, 305x205x50 mm
segnatura Cinq. 5 748
Provenienza: Bergamo, convento di S. Agostino.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 262.



Legatura del secondo quarto del secolo XVI, eseguita a Roma (?)

Bazzana nocciola dal fiore parzialmente scomparso, decorata a secco ed in oro. Angoli ricurvi. Fasci di filetti concentrici a secco. La cornice decorata a piastrella, raffigura una palmetta. In testa del piatto anteriore, la scritta dorata "ALVA PELA DE PLAN/ECCLE"; al piede "A T". Al centro dei piatti, la "Fortuna". Tracce di quattro bindelle in tessuto rosso. Dorso a tre doppi nervi rilevati. Alette orizzontali cartacee di rinforzo. Capitelli grezzi. Il taglio dorato e cesellato, raffigura motivi a nodi. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con discreta cura; quelli di testa sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.

Se il decoro a palmette¹ della cornice ed i gigli² è caratteristico delle legature rinascimentali romane, la "Fortuna"³ compare sulle coperte eseguite nell'Italia settentrionale orientale. La scritta⁴, provvista della medesima doratura presente nel decoro circostante, testimonia l'originarietà della legatura. Le bindelle di colore rosso vivido⁵ e il taglio dorato e cesellato⁶, completano il decoro del volume appartenuto al convento di S. Agostino⁷ in Bergamo.