Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 4 27
Chiudi la finestra


Cinquecentina 4 27


Albani, Gio. Girolamo, De potestate papae et concilii, Venezia, Comin da Trino, 1561, 214x148x26 mm
segnatura Cinq. 4 27
LE CINQUECENTINE 1973, p. 6.

Cinq. 4 27 piatto anteriore Cinq. 4 27 piatto posteriore

Legatura del terzo quarto del secolo XVI, eseguita a Venezia

Marocchino rosso con tracce di spellatura ed alcune gore biancastre, decorato a secco ed in oro. Angoli ricurvi e supporto con accenno di concavità. Filetti concentrici a secco. La cornice esterna dorata è ornata con rosette stilizzate e volute a foglia vuota; quella interna è invece ornata a mezzo piastrelle provviste di una coppia di arabeschi circolari interni. Al centro dello specchio, un'ampia cartella centrale entro volute a foglia vuota, sprazzi di cerchielli a seminato, ferri aldini pieni e rosette. Tracce di quattro bindelle in tessuto marrone. Dorso a tre nervi rilevati; un fregio stilizzato pieno al centro dei compartimenti. Alette orizzontali cartacee di rinforzo. Capitelli rossi e grezzi. Il taglio dorato opaco e cesellato, raffigura due coppie di filetti filigranati lungo il margine. Carte di guardia bianche con una filigrana di fantasia. Labbri rifilati senza particolare cura; angoli giustapposti.

Il fregio a rosetta quadrilobata1, pure adottato dal "Leermauresken-Meister" attivo a Venezia verso il 1560 e da altre botteghe della Serenissima2, sembrano confermarne la medesima origine. La presenza di ferri aldini pieni3 congiuntamente a quelli vuoti4, testimoniano il loro utilizzo anche in epoca tardiva.
Il motivo alle estremità della cartella5 compare on una certa frequenza nell'iconografia delle legature rinascimentali prodotte nell'Italia settentrionale orientale, tanto da essere ripreso nelle prestigiose legature parigine del tipo "à la fanfare"6, caratterizzate da compartimenti geometrici provvisti di fregi con decorazioni in oro a piccoli ferri rappresentanti ghirlande e fogliami al naturale. Il cuoio parzialmente scomparso in testa del dorso, consente l'osservazione dei capitelli e delle catenelle7. Caratteristico per le legature rinascimentali italiane, il colore dorato pallido del taglio8. Legatura originale, come evidenzia l'impronta dei rimbocchi sulle carte di guardia coeve.


1
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Questa Biblioteca custodisce altre legature rinascimentali italiane ornate con un motivo di questo genere (segnatura Cinq. 6 103).
Toptop

2
DE MARINIS 1960, II, n. 1873, tav. CCCLI; n. 1891, tav. CCCLII; n. 2485, tav. CCCCX.
Toptop

3
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Toptop

4
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Toptop

5
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Toptop

6
HOBSON G. D. 1935, fig. 49 m.
HOBSON G. D. 1935, fig. 49 m.
Questa Biblioteca possiede peraltro due legature rinascimentali francesi a placca (segnatura Cinq. 6 1574/1-1574/2) in cui è presente questo motivo.

segnatura Cinq. 6 1574/1, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1574/1, dettaglio

segnatura Cinq. 6 1574/1, dettaglio
Segnatura Cinq. 6 1574/1, dettaglio
Toptop

7
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Toptop

8
segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Segnatura Cinq. 4 27, dettaglio
Nelle legature antiche, ad esempio, veniva prevalentemente impiegato l'oro verde, una lega costituita al 70-80 % di oro e per il resto di argento; per questo motivo le dorature antiche sono più pallide di quelle del Settecento e dell'Ottocento. L'oro verde ricomparve poi in alcune lussuose decorazioni dell'Ottocento, in raffinato contrasto cromatico con l'oro giallo brillante dell'epoca.
Toptop


Chiudi la finestra