Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 3 1530
Cinquecentina 3 1530
Sansovino, Francesco,
Cento novelle scelte da i più nobili scrittori. Con l'aggiunta di altre cento novelle antiche, cur. (II parte) Carlo Gualtieruzzi, Venezia, eredi di Melchiorre Sessa, 1571, 197x140x38 mm
segnatura
Cinq. 3 1530
LE CINQUECENTINE 1973, p. 324.
Legatura del secondo quarto (?) del secolo XIX, del genere "romantico"
Pergamena rigida con unghia decorata in oro. Filetti concentrici. Nello specchio, quattro fregi di tipo "rocaille" collegati tra loro con tre filetti. Dorso liscio. Nel secondo e quarto compartimento, un tassello in cuoio nero, recita rispettivamente "SANSOVINO/CENTO/NOVELLE" e "VENEZIA/1571"; in quelli rimanenti, un seminato di losanghe entro anelli e fregi di tipo orientaleggiante. Capitelli azzurro e rosa. Taglio dorato brillante. Carte di guardia bianche e marmorizzate policrome di tipo pettinato. Rimbocchi rifilati con cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
Legatura di tipo romantico
1, come suggeriscono i fregi "à la rocaille"
2 negli angoli collegati tra loro con filetti, circostanza presente nelle legature rinascimentali italiane, e i fregi di tipo orientaleggiante sul dorso
3. Caratteristico per il periodo, il taglio dorato brillante
4. Le carte marmorizzate pettinate contrastano con il colore monocromo del materiale di copertura
5. La base dell'iscrizione sul tassello
6 caratterizzata da alcune irregolarità al piede, indica che quest'ultima è stata realizzata imprimendo ciascun carattere separatamente. Questa Biblioteca possiede un'altra legatura di questo genere
7. "Supra libros" del passato proprietario
8.
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Cfr. la segnatura
MMB 168.
2

Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
La decorazione romantica "rocaille" fiorì fra il 1825 e il 1850, negli anni di regno di Luigi Filippo d'Orléans (1830-1848). È caratterizzata da motivi derivati dai sottili ferri rococò settecenteschi: sono grandi ferri a volute, variazioni arricchite dell'acanto classico, pieni e ombreggiati, il cui fondo, inciso con estrema finezza, conferisce all'immagine una gamma di differenti sfumature. Questi motivi vennero utilizzati secondo vari schemi:
- ferri a volute piene e ombreggiate impressi soltanto agli angoli delle coperte, collegati tra loro da un gruppo di sottili filetti;
- ferri impressi a coppie lungo l'intero margine dei piatti, in modo da formare una grande cornice;
- una grande composizione centrale impressa con una placca in cavo o in rilievo, sola o associata a una cornice. Cfr. CULOT 1995, pp. 371-405; DEVAUCHELLE 1995, pp. 209-210; DEVAUX 1977, pp. 228-229.
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Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio

Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
Con il compositoio, attrezzo in bronzo nel quale vengono inseriti, da destra a sinistra, i caratteri dell'alfabeto per imprimere, a secco o in oro, titoli o altre scritte sulle legature, è possibile eseguire una linea intera per volta ottenendo con precisione allineamento e spazi tra le lettere, risultati impossibili da ottenere con le singole lettere a punzone in uso precedentemente. L'impiego di questo strumento permette di distinguere in modo incontrovertibile le legature false eseguite nel XIX secolo da quelle originali antiche.
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Segnatura
Cinq. 1 1819.
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Segnatura Cinq. 3 1530, dettaglio
