Borromeo (S.), Carlo, Lettere del 1568, 1577, 1580
392x278x22 mm
segnatura Specola Epistolari 694


Riutilizzo di una legatura del secolo XVII, verosimilmente eseguita a Roma, del genere "alle armi"

Marocchino marrone, decorato a secco ed in oro. Quattro fasci di filetti concentrici, ripassati da due cornici dorate, costituiti da tre filetti ciascuna, due dei quali ravvicinati. Al centro dei piatti, uno stemma caratterizzato da uno scudo provvisto di tre galloni e di tre stelline, entro sei coppie di grottesche, sormontato da un cappello prelatizio e da sei fiocchi per parte. Testine classiche accantonate. Dorso liscio, decorato con volute fogliate. Capitelli assenti. Carte di guardia moderne, di colore arancione.

Se le testine classiche¹ accantonate costituiscono un fregio ampiamente in uso nelle legature seicentesche romane, esse sono tuttavia ampiamente diffuse anche nell'Italia centrale, meridionale² ed anche nell'Italia settentrionale³ (furono pure utilizzate dal legatore bergamasco Antonio Cantoni): sembra pertanto incerta l'origine del manufatto. È possibile osservare che il particolare supporto⁴ della testa di cherubino in testa allo scudo, fu pure impiegato dall'ignoto legatore seicentesco romano "Enigmatic binder"⁵: verosimile l'origine capitolina del manufatto. Di particolare qualità, il materiale di copertura utilizzato, abilmente dorato. Non identificato lo stemma del possessore. Caratteristiche delle legature seicentesche, le grottesche⁶ circostanti lo scudo. Per la nozione di legatura alle armi, cfr. la segnatura AB 52.
Questo volume presenta una particolarità: è stato creato internamente uno spessore di fogli incollati, poi scavati internamente per custodire alcune lettere di S. Carlo Borromeo di Milano.
I "non libri" o libri finti sono oggetti che, pur avendo del libro la forma e l'aspetto, libri non sono: non si possono sfogliare o, se si sfogliano, non contengono nulla da leggere. Sono libri-oggetto, realizzati nei più vari materiali e nelle forme più disparate. Tali sono, per esempio, i reggilibro in marmo a forma di libro; i contenitori in ceramica e le scacchiere a forma di libro; i mobili da parete ornati con dorsi di finti libri; portabottiglie a forma di libro; libri di cemento; calamai, bottiglie e altro. Le "reliures bouteilles", bottiglie di vetro a forma di libro, interamente o parzialmente ricoperte di marocchino: realizzate a Parigi tra il 1820 e il 1850, erano ornate con decorazioni nello stile dell'epoca. Recavano titoli dal significato allusivo: "Esprit de Napoléon" (cognac), ”Esprit de Franklin” (whisky). Tra i "non libri" si possono annoverare per estensione anche i veri libri che, scavati all'interno singolarmente o riuniti in gruppo, sono stati trasformati in contenitori più o meno ampi. Utili informazioni sull'argomento si possono trovare nel catalogo curato da Mirella Bentivoglio⁷. Una imponente rassegna, ampiamente illustrata, sui non libri è stata presentata da Heinz Petersen⁸. Una serie di non libri italiani è comparsa recentemente in un catalogo curato da F. Malaguzzi⁹. È stato pure recentemente notato in un libro in-quarto proposto sul mercato antiquario, un completo altare da Messa ben dissimulato. Sono noti, d'altra parte, piccoli libri portatili, in uso durante la Rivoluzione francese, contenenti nascondigli per le ostie consacrate. Oltre a questo tipo di oggetti e "gadgets", vi sono i libri oggetto o libri "non libri" eseguiti da artisti, pittori, scultori e grafici, che hanno trovato spazio in svariate mostre sia in Italia sia all'estero; e soprattutto inglesi e americani sono i saggi dedicati a queste opere.