Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - SALONE CASS 1 H 2 3
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Salone Cass 1 H 2 3


Vitalli, Girolamo, alunno del Collegio Ghislieri di Pavia, Diploma di laurea in oculistica dell'università di Pavia
ms. membranaceo sec. XIX (16 agosto 1821), cc. 2, 259x197x8 mm
segnatura Salone Cassapanca 1 H 2 3
Provenienza: Paolo Vimercati Sozzi, conte.

Salone Cass 1 H 2 3 piatto anteriore Salone Cass 1 H 2 3 piatto posteriore
Legatura della primo quarto del secolo XIX, eseguita a Milano da Luigi Lodigiani, su diploma di laurea

Cartoncino rosso decorato in oro. Cornice a rotella, raffigura rosette quadrilobate entro due frecce contrapposte. Dorso liscio. Capitelli assenti. Compartimenti delimitati da una coppia di filetti orizzontali. Guardie di guardia in carta di colore rosa. Rimbocchi rifilati con cura: quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede. All'interno del volume, un cordoncino in tessuto giallo e nero.

La cornice caratterizzata da rosette quadrilobate entro due frecce contrapposte1, consente l'attribuzione2 della legatura a Luigi Lodigiani3 per la cui attività si rimanda alla segnatura MMB 346. Apparentemente ignoto nell'iconografia presente sulle coperte di questo artigiano, il fregio del dorso4.


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segnatura Salone Cass 1 H 2 3, dettaglio
Segnatura Salone Cass 1 H 2 3, dettaglio
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L'identificazione del Maestro legatore o della bottega è il problema più complesso nello studio delle legature. La maggior parte di esse, infatti, tranne che in area nordica fino al periodo precedente la Rivoluzione francese, non è né firmata né datata. Peraltro in questo campo nomi e iniziali, laddove figurano, poco certificano di per sé. Un nome trovato su una legatura può riferirsi al proprietario o al libraio, e non indica necessariamente l'artigiano che ha rilegato il libro. Inoltre, anche per studiosi di legature particolarmente esperti è a volte difficile attribuire con certezza un esemplare a questo o quel paese sulla base dello stile decorativo. Per esempio, su legature tedesche del XV secolo si sono trovati impressi motivi difficilmente distinguibili da quelli in uso in Inghilterra nel XII secolo; tuttavia la stessa studiosa dedica poi un'ottantina di pagine a un'utile descrizione sintetica di quelli che sono stati nel corso dei secoli gli elementi peculiari delle legature italiane, francesi, inglesi, scozzesi, irlandesi, olandesi, tedesche, ungheresi, polacche, scandinave e nord-americane.
L'amatore che, con tutta la cautela del caso, voglia dilettarsi di attribuzione farà bene ad attenersi a un metodo rigoroso, conscio che per tentare un'identificazione di legatori e botteghe bisogna procedere allo studio sistematico dei vari elementi che concorrono alla creazione di una legatura. Si può cominciare dall'esame dei ferri: sono elementi molto importanti, ancorché non sempre affidabili, per individuare un legatore o una bottega. Poiché ciascun ferro ha caratteristiche proprie, in quanto è inciso a mano, non fuso, ed è pertanto un unicum, esso deve essere sottoposto ad un'analisi attenta. In genere, è più agevole, o meno complicata, l'attribuzione dei ferri figurativi. I ferri erano frequentemente copiati e riprodotti, talvolta in modo assai fedele. Lo stesso ferro, per di più, può determinare impronte leggermente differenti in rapporto all'abilità e alla tecnica di ogni singolo legatore, o a seconda della natura del cuoio, senza dimenticare che i ferri possono essere stati ceduti, per un motivo o per l'altro, da una bottega a un'altra. Per attribuire con sicurezza più legature a una stessa mano o bottega occorre che esse presentino le stesse particolarità tecniche e comportino un buon numero di ferri uguali o analoghi. Lo studio dovrebbe essere completato dall'esame strutturale della legatura: capitelli, rimbocchi, alette, nervi, tagli, fermagli, ferramenta, cuciture dei fascicoli e indorsatura, le cui modalità di esecuzione possono fornire utili indizi. Purtroppo, in questo campo le conoscenze e le possibilità di rilevare gli elementi strutturali del corpo del libro sono limitate, tanto più che queste tecniche non sono sempre seguite in maniera uniforme anche nella stessa bottega. Ma nel complesso motivi e moduli stilistici ricorrenti caratterizzano una bottega o un maestro legatore, e possono favorirne il riconoscimento; a questo fine può essere determinante il confronto con altre legature di accertata attribuzione, e così pure la memoria di legature che presentino analoghe e non trascurabili caratteristiche. Infine, anche se ricordarlo può sembrare ovvio, occorre tener conto che la probabile data di esecuzione della legatura deve essere compresa nel periodo di attività del presunto legatore. È da notare che numerose legature, nel corso degli ultimi decenni, in seguito a ricerche d'archivio e a studi più approfonditi, hanno cambiato paternità. Solo recentemente (1982), per esempio, si è potuto affermare che il "grand doreur" di Enrico II di Francia non fu solamente, come si era sempre ritenuto, Claude de Picques, ma che analoga funzione svolse anche il legatore parigino Gommar Estienne; d'altra parte, recentissimi studi, hanno consentito di identificare il "Mendoza binder" o "Wanderbuchbinder" nel legatore Andrea di Lorenzo. Analoghe difficoltà può presentare l'identificazione dei possessori delle legature: basti ricordare i manufatti per l'ambasciatore veneziano a Parigi Pietro Duodo, inizialmente attribuiti a Margherita di Valois, e le celebri legature "Canevari" definitivamente considerate eseguite per Giovanni Battista Grimaldi.
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Diverse Biblioteche possiedono esemplari di questo Maestro così ornati: Bergamo, Biblioteca civica "A. Mai", Tre giornate delle favole de l'Aganippe d'Antonio Mariconda, Napoli, appresso Gio. Paolo Suganappo, MDL, segnatura Cinq. 3 1508, provenienza: Gaetano Melzi (cfr. la riproduzione "infra"); Brescia, Biblioteca Queriniana, Raccolta degli storici più celebri italiani, Londra, 1801, segnature Salone E VII 3 – Salone E VII 10, 8 legature; Scelta di lettere familiari degli autori più celebri con note ed accenti che incicano la pronunzia, Milano, stamperia reale, 1810, Salone E VII 13; M de Mirabeau, Philosophie rurale, Amsterdam, chez Marc-Michel Rey, MDCCLXVI, Salone M XVII 36- Salone M XVII 38; Histoire du droit hereditaire, La Haye, Chez Pierre Husson, 1714, Salone K XIII 33-Salone K XIII 35; Compte rendu au roi par M. Necker, Paris Imprimerie Royale, MDCCLXXXI, Salone P XIV 26; Graz, Biblioteca Universitaria, Breislak, Geologia, Milano, 1811, segnatura I 49379 1 e Brunacci, Memoria, Verona, 1814, segnatura II 20366; Monza Biblioteca civica, Ideen über die Politik, den Verkehr und den Handel der vornehmsten Völker der alten Welt... von A. H. L. Heeren,...., Göttingen: Vandenhoek und Ruprecht, 1805-1812, segnature 1 D 4-1 D 7 (4 legature-cfr. la riproduzione "infra"); De la philosophie de la nature, ou, Traité‚ de morale pour le genre humain tiré de la philosophie et fondé sur la nature. 7 ed. et la seule conforme au manuscrit original. Paris: Chez Gide libraire, 1804, 10 volumi, segnature 56 B 36 – 56 B 45 (cfr. la riproduzione "infra"); Mélanges littéraires, ou pièces en prose et en vers lues dans les séances de la Société d'émulation des Hautes-Alpes, depuis le 15 décembre 1802 jusqu'à la séance du 16 aout 1807. Gap: J. Allier, 1807, segnatura 61 D 36 (cfr. la riproduzione "infra").

segnatura Cinq. 3 1508
Bergamo, Biblioteca civica "A. Mai", Tre giornate, segnatura Cinq. 3 1508.

Monza. Biblioteca civica, segnature 1 D 4-1 D 7 (4 legature), dettaglio
Monza. Biblioteca civica, segnature 1 D 4-1 D 7 (4 legature), dettaglio

Monza. Biblioteca civica, segnature 56 B 36 – 56 B 45, dettaglio
Monza. Biblioteca civica, segnature 56 B 36 – 56 B 45, dettaglio

Monza. Biblioteca civica, segnatura 61 D 36, dettaglio
Monza. Biblioteca civica, segnatura 61 D 36, dettaglio
Anche la libreria antiquaria Mediolanum di Milano, possiede una coperta su testo Ignazio Martignoni, Del Bello e del Sublime, Milano, Mussi, 1810, così ornata. Motivo pure presente in legature francesi del tempo (CULOT 2000, n. 26 legatore veuve Gueffier; ID., n. 39, legatore non identificato).
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segnatura Salone Cass 1 H 2 3, dettaglio
Segnatura Salone Cass 1 H 2 3, dettaglio
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