5
Contratti di lavoro
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5
5.1
Contratto dei "cotonieri" e impiegati
1939 gennaio - 1940 marzo
- Vertenza dei "cotonieri":
1 lettera all'onorevole A. Anselmi, direttore generale del lavoro, della previdenza e dell'assistenza, 1936 febbraio 7; 6 fogli.
1 lettera dell'onorevole A. Anselmi a Pietro Capoferri, 1936 marzo 12.
- Contratto degli impiegati:
4 lettere di Pietro Capoferri all'onorevole A. Anselmi; copie.
1 lettera di Pietro Capoferri all'onorevole F. Lantini, ministro delle corporazioni; copia.
2 lettere dell'onorevole F. Lantini a Pietro Capoferri.
1 lettera dell'onorevole A. Anselmi a Pietro Capoferri, copia della lettera di Pietro Capoferri al senatore A. Bocchini, direttore generale della P.S.
4 telegrammi a Pietro Capoferri.
1 carta pergamena.
Accanto al limitato materiale sul contratto dei "cotonieri", sta l'ampia documentazione sulla vertenza degli impiegati dell'industria: si tratta di una documentazione che riguarda la fase finale di una vertenza lunga, faticosa e articolata, la cui soluzione, nei termini prospettati dalle autorità fasciste, lasciò notevoli strascichi, sollevò malcontento sia da parte degli impiegati che degli industriali e non risolse le più gravi ambiguità, di cui non mancano tracce nella documentazione considerata. L'insistenza con cui Pietro Capoferri sollecita la formazione di un Comitato tecnico di controllo nelle aziende, è significativa della fondatezza delle notizie che giungevano sugli abusi degli industriali: di fronte a ciò Pietro Capoferri è pronto ad ammettere che è aperto un considerevole contenzioso, ma si mostra anche sicuro di poter controllare la situazione, ponendosi in una posizione di equidistanza dalle parti; questa sicurezza, d'altra parte, trova suggello nella pergamena e nei telegrammi che
esprimono la soddisfazione degli impiegati di alcune città per la conclusione del contratto. Tra le carte riguardanti il contratto degli impiegati dell'industria, infine, si trovano alcune testimonianze dell'impegno di Pietro Capoferri a sostenere la riforma delle assicurazioni sociali e a propagandare la tesi a favore della previdenza sociale, confermando l'importanza che il fascismo attribuì a questi provvedimenti, anche come strumenti di consenso, a compenso dei disagi procurati dalla precaria situazione economica.
|
22 + 1 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/A
5.2
Lavoratori agricoltura
Roma
1940 settembre 26
A sua Ecc. Dino Grandi Ministro di Grazia e Giustizia; copia.
Pietro Capoferri invita confidenzialmente D. Grandi ad adoprarsi perchè il decreto sul blocco degli affitti agricoli trovi un'interpretazione univoca.
|
1 foglio
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/B
5.3
Disciplina sui cottimi
1938 ottobre 18 - 1938 ottobre 26
Testo dell'articolo pubblicato da "Il Popolo d'Italia" il 23 gennaio 1938, La nuova disciplina dei cottimi. Originalità e valore di una regolamentazione.
Testo di un discorso tenuto a Milano alla presenza del prfetto, senza data.
2 lettere di Pietro Capoferri al senatore A. Dall'Olio, commissario generale per le fabbricazioni di guerra; copia.
1 lettera di Pietro Capoferri all'onorevole F. Lantini, ministro delle corporazioni; copia.
2 lettere a Pietro Capoferri da parte del commissario generale per le fabbricazioni di guerra.
L'articolo de "Il Popolo d'Italia" spiega la bontà del provvedimento sui cottimi sia sul piano economico che su quello dei rapporti sociali; nel testo del discorso, invece, l'analisi del provvedimento è svolta in un contesto ampio, che tocca diversi temi cari alla retorica fascista, come, ad esempio, la disciplina dei rapporti di lavoro fissati dalla Carta del 1926, gli ostacoli alla pace sociale opposti dal materialismo, le svantaggiosi condizioni dei trattati di pace dopo la prima guerra mondiale e la necessità delle colonie.
La corrispondenza riguarda, invece, la situazione determinata dal rifiuto di applicare la disciplina dei cottimi da parte delle Acciaierie Falk, favorite anche dall'atteggiamento incerto del Commissariato generale per le fabbricazioni di guerra.
|
39 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/C
5.4
Magistratura del lavoro
1930 - 1934
2 lettere di Pietro Capoferri al ministro di grazia e giustizia A. Rocco, 1930; copia.
2 lettere dell'onorevole A. Rocco a Pietro Capoferri, 1930.
1 lettera dell'onorevole Giurati a Pietro Capoferri e risposta (copia) di Pietro Capoferri, 1933.
1 lettera di Pietro Capoferri all'onorevole A. Albertini, sottosegretario alla giustizia, 1934; copia.
La corrispondenza con A. Rocco riguarda il problema dell'organizzazione della magistratura del lavoro di fronte all'aumento degli impegni da evadere; lo scambio di lettere con l'onorevole Giurati, presidente della Camera dei deputati, testimonia l'attività parlamentare di Pietro Capoferri a sostegno della disciplina dell'orario di lavor nelle aziende industriali; la lettera dell'onorevole A. Albertini riprende, a distanza di quattro anni, il problema della magistratura del lavoro, insufficiente e non adeguatamente organizzata per far fronte alle esigenze della situazione.
|
14 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/D
5.5
Vertenza e contratto gasisti
Alla nota iniziale seguono 67 fogli riguardanti il contratto dei gasisti:- corrispondenza tra Pietro Capoferri e la società Edison, rappresentata dall'onorevole Motta (le lettere di Pietro Capoferri sono in copia).
2 lettere di Pietro Capoferri al prefeto di Milano; copia.
1 lettera di Pietro Capoferri al questore di Milano; copia.
1 lettera di Pietro Capoferri all'onorevole A. Starace; copia.
1 testo di un articolo, senza data.- 1 breve articolo di Pietro Capoferri su "Conquiste dell'impero".
1 articolo di G. De Amicis in "Magistratura del lavoro".
2 ordini del giorno dei letturisti.
1 documento dell'assemblea degli impiegati dell'azienda municipalizzata gas.
2 note del Ministero delle corporazioni.- 2 note dell'ispettore E. Malusardi della segreteria del P.N.F.
1 nota del Direttorio nazionale del P.N.F.
1 lettera del segretario della Federazione nazionale sindacati fascisti dell'industria metallurgica a Pietro Capoferri.
Seguono 27 fogli sulla "vertenza cavalleresca" fra Pietro Capoferri e l'avvocato Ferri: 1 nota di Pietro Capoferri precede le lettere, in copia, all'avvocato E. Perani e a A. de Ambris, rappresentanti di parte, agli avvocati difensori G. Mauro e M. Colombo, a S. Giuliani, redattore capo de "Il Popolo d'Italia", a T. Cianetti e all'avvocato R. Rodriguez, giurì, e 2 lettere, in originale, dell'avvocato R. Rodriguez a Pietro Capoferri, 1 lettera di T Cianetti a Pietro Capoferri, 1 degli avvocati G. Mauro e M. Colombo a Pietro Capoferri, il verbale di costituzione del giurì d'onore e il testo del lodo.
La vertenza (che si può seguire dall'11 ottobre 1932 al febbraio 1939) nasce nel momento in cui la Edison, assunto dal comune di Milano l'appalto per la distribuzione del gas, decide di incorporare i gasisti con gli elettricisti: i vantaggi degli utenti, addotti a giustificare la decisione, non convincono nessuno e i buoni rapporti tra l'onorevole Motta e Pietro Capoferri si guastano; il tono dei contendenti è controllato, ma le accuse sono gravi e le pressioni delle categorie interessate, spesso velate dal timore di ritorsioni, sono tali che Pietro Capoferri usa ogni mezzo a sua disposizione (il suo prestigio, le sue amicizie, gli strumenti di comunicazione di massa) per avere ragione dell'avversario. Il sindacalista vede nella vertenza un'occasione che il fascismo non può perdere, se non vuole alienarsi la fiducia di una categoria che diventerebbe incontrollabile. Nella lettera dell'onorevole A. Starace, infatti, Pietro Capoferri ammonisce: "il regime potrebbe, a non lunga distanza di tempo, trovarsi
di fronte ad una massa di gente sottratta alle leggi che disciplinano i rapporti di lavoro", ma le ripetute, insistenti sollecitazioni inviate agli organi centrali dello Stato e le risposte spesso evasive delle autorità sono un chiaro segno della voontà di non scontrarsi con gli industriali, del cui sostegno il fascismo ha bisogno.
La sfida "cavalleresca" dell'onorevole C.E. Ferri (dal 25 novembre 1936 al 30 dicembre 193/) mantiene sullo sfondo le ambiguità delle scelte del regime e i problemi della vertenza gasisti; Pietro Capoferri, tuttavia, ne fa un'occasione per dimostrare che comunque la giustizia fascista ha il sopravvento sulle forze che a volte possono ostacolarla e che nessuno gli può negare il riconoscimento della sua "fermezza" e della sua "limpida onestà", come conferma T. Cianetti.
|
1 + 67 + 27 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/E
5.6
Settimana a 40 ore
1935
2 lettere dell'Ufficio questioni internazionali del lavoro del ministero delle corporazioni.
1 lettera del Ministro stesso a Pietro Capoferri.
N. 6 dell'8 giugno 1935 del quotidiano cattolico "L'Italia" con la segnalazione di un articolo s.a.
1 relazione di Pietro Capoferri sull'applicazione delle 40 ore nell'industria cotoniera; copia.
N. 137 de "Il lavoro fascista" dell'8 giugno 1935 con la segnalazione di un articolo s.a.
Segnalazione sul riassorbimento dei disoccupati della provincia di Milano; copia.
Articolo di J. Dupraz sul giornale "Marseillese-Matin" del 5 gennaio 1935.
Le carte si riferiscono all'attività di Pietro Capoferri quale consigliere e membro della delegazione italiana alla conferenza internazionale del lavoro di Ginevra. Egli è un convinto sostenitore della normativa sulle 40 ore come strumento per ridurre la disoccupazione, anche se gli industriali non sono rispettosi degli impegni assunti; il ministro non può che elogiare il suo impegno e J. Dupraz nell'articolo su "Marseillese-Matin" delinea la figura di Pietro Capoferri come il prototipo dell'uomo di fede fascista, di cui ammira l'autorevolezza, le capacità organizzative, la dedizione alla patria e i risultati ottenuti nell'azione sindacale.
|
22 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 5/F
6
Previdenza e mutualità
Nota iniziale di Pietro Capoferri.
Memoriale di Pietro Capoferri, senza data ma posteriore al 1933; copia.
Intervento di Pietro Capoferri, senza data ma posteriore al 1939; copia.
Intervento di Pietro Capoferri, senza data; copia.
Pietro Capoferri si batte per la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria, e consapevole dei gravi ritardi in questo settore, ritiene che tocchi al partito il compito di coordinare le mutue, conseguendo vantaggi su ogni piano, anche quello "morale". Come richiedeva Pietro Capoferri l'esperienza di Milano sulla gestione della mutualità, venne estesa alle altre province; tuttavia questa, assieme alla previdenza sociale, agli assegni familiari e ad altre provvidenze, furono strumentalizzate per compensare il graduale deterioramento delle condizioni di vita.
Nel fascicolo è inserito anche uno scritto in cui Pietro Capoferri analizza le iniziative statali nella produzione economica e riflette sulle cause che fanno sì che la produzione degli enti statali abbia un ritmo più lento dell'attività privata.
|
32 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 6
7
Economia e corporazioni
1936 - 1941
- 27 fogli con estremi cronologici dal 1937 al 1941:
2 trascrizioni di resoconti stenografici.
1 invito del Ministero delle corporazioni con ordine del giorno.
1 telegramma.
1 pro-memoria.
Vari passi di articoli di periodici (francesi, tedeschi, spagnoli e svizzeri).
- Alluminio. 41 fogli (1936-1940) comprensivi di:
1 sommario della relazione con sintesi di un intervento di Pietro Capoferri.
1 lettera dell'onorevole F. Lantini a Pietro Capoferri.
1 nota di Pietro Capoferri.
1 risposta all'onorevole Lantini; copia.
1 relazione di Pietro Capoferri.
1 estratto dalla rivista "Rivista del lavoro", n. 3, anno 1936.
Imboccata la strada dell'autarchia, Pietro Capoferri sostiene la necessità di sfruttare al meglio le risorse minerarie interne, ma con molta cautela: "operare con saggezza, tenendo aperte tutte le vie".
L'esigenza di non danneggiare troppo gli industriali è in alcuni documenti esplicita, così come è decisa la richiesta di una posizione chiara delle corporazioni e del governo a proposito del problema della produzione dell'alluminio, destinato a diventare "metallo nazionale".
|
27 - 41 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 7
8
Riunioni varie e corporazioni
1940 dicembre 5 - 1940 dicembre 19
4 pro-memoria di Pietro Capoferri.
Si tratta di una serie di appunti per discorsi pronunciati nell'arco di 20 giorni nelle sedi competenti degli organi corporativi e contenenti molti dati sui settori interessati.
|
27 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 8
9
Economia e autarchia
Copia dattiloscritta di un articolo di Pietro Capoferri su "Gerarchia" del 12 gennaio 1933.
1 foglio del giornale "La stampa" del 3 aprile 1941 con la segnalazione di un articolo di A. De Stefani.
Serie di appunti, senza data.
Dai pochi fogli traspare come la scelta autarchica assuma con la guerra dimensioni ben diverse rispetto alle prospettive iniziali e diventi sempre più problematico riequilibrare prezzi, salari e profitti.
L'articolo di A. De Stefani, invece, pare incurante dei problemi posti dal forte aumento del costo della vita e insiste su questioni di principio, come la necessità di superare la vecchia mentalità mercantilistica con il "diritto al lavoro" e di sostituire "la valutazione di mercato dei valori economici con una loro valutazione etico-politica".
|
21 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 9
10
Conferenza di Ottawa - Inizio dell'autarchia nel mondo
1933
Estratto della "Revue Genérale de droit international pubblic" (marzo-aprile 1933) a cura di J. Lhomme.
Il giurista francese J. Lhomme descrive l'atmosfera della Conferenza di Ottawa, ne analizza i risultati sia di ordine commerciale che di ordine monetario e finanziario, e presenta le prospettive e i problemi in discussione.
|
30 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 10
11
Notizia utili sociali ed economiche (De Stefani)
1941
Nota di A. De Stefani.
Lettera di Pietro Capoferri; copia.
Rassegna dattiloscritta di articoli da vari periodici.
La nota di A. de Stefani con l'invito a serrare le file e la risposta di Pietro Capoferri con la riaffermazione del lavoro come "dovere sociale" testimoniano la precarietà del momento (1941).
Gli altri fogli riassumono vari articoli apparsi sulla stampa a proposito della Carta del lavoro e formano quasi una rassegna sull'argomento.
|
10 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 11
12
Psicotecnica - Lettere padre Gemelli (1937-1938)
1937 - 1938
5 lettere di padre Agostino Gemelli a Pietro Capoferri.
2 lettere di Pietro Capoferri a padre Agostino Gemelli; copia.
Fotocopia dell'articolo di padre Agostino Gemelli "La psicotecnica nella concezione corporativa della società" apparso sulla "Rivista Internazionale di Sciene Sociali", novembre 1937.
Il carteggio Agostino Gemelli-Pietro Capoferri riguarda la discussione sulla psicotecnica, il cui valore era stato messo in dubbio dal sindacalista nella sua "Relazione" sull'attività dei sindacati in Lombardia nel biennio 1935-1936: nella disputa, Agostino Gemelli sostiene che la psicotecnica apre la via all'organizzazione scientifica del lavoro, mentre Pietro Capoferri esprime le sue perplessità e, erigendosi a difesa degli interessi dei lavoratori, la giudica una concezione materialistica del lavoro.
|
22 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 12
13
Articoli su giornali diversi
Saggio di G. Parlato
Lavoratori e sindacato, nel volume guida della mostra "L'economia italiana tra le due guerre: 1919-1939", Roma, 22 settembre -18 novembre 1984; fotocopia.
Fogli di "il secolo-La Sera" del 26 ottobre 1932 con
Il saluto dell'on. Capoferri in occasione della visita del duce a Milano.
10 articoli di Pietro Capoferri in "Gerarchia", "Il Popolo d'Italia", "Il corriere della sera", "Il lavoro fascista", di cui 2 senza data, e gli altri dal 30 novembre 1934 al 14 aprile 1940 (di 3 sono conservate le bozze corrette, di 4 l'intero periodici, di 2 il ritaglio, di 1 la fotocopia).
Gli articoli di questo fascicolo seguono alcune delle principali tappe dell'attività sindacale di Pietro Capoferri; i temi affrontati sono la nascita della corporazione, il tramonto del capitalismo e del socialismo ad opera dell'economia corporativa, il ruolo del sindacato nello stato fascista, la superiorità dell'organizzazione sindacale fascista rispetto a quelle degli altri paesi, le conseguenze positive del provvedimento sulle 40 ore settimanali di lavoro, l funzioni dei sindacati (contratti, previdenza e assistenza), le difficoltà nell'applicazione della legge sulle assicurazioni agli impiegati, la necessità di coordinare gli interventi di fronte alla situazione economica internazionale determinata dalla guerra, la disponibilità dei lavoratori a sopportare disagi e ad aumentare l'impegno nell'emergenza bellica, il compito del sindacato nella situazione causata dalla guerra ("educare, illuminare, difendere, suscitare animi e energie").
|
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 13
14
Studi
I due questionari, redatti tra il 1936 e il 1937, sia pure diversi tra loro in alcune domande, più che tentare una seria indagine conoscitiva sulla situazione delle due potenze straniere, sono finalizzati alla valorizzazione della realtà italiana, ponendo in primo piano argomenti e provvedimenti (l'intervento dello stato nella contrattazione, il cottimo, l'assistenza, la maternità, le pensioni, i sussidi) su cui il fascismo puntava in modo particolare per avere l'appoggio dei lavoratori.
|
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 14
14.1
Questionario condizioni dei lavoratori USA
Questionario sulle condizioni dei lavoratori negli Stati Uniti d'America; copia.
Risposta al questionario del Ministero degli affari esteri copia.
Lettera di invio a Pietro Capoferri da parte del Ministero e copia della lettera di ringraziamento di Pietro Capoferri.
20 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 14/A
14.2
Questionario condizioni dei lavoratori in URSS
Questionario sulle condizioni dei lavoratori nell'Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche; copia.
Risposta al questionario del Ministero degli affari esteri copia.
Lettera riservata di invio da parte del Ministro degli affari esteri Ciano e copia della lettera di ringraziamento di Pietro Capoferri.
21 fogli
Archivio Capoferri, faldone 2, fascicolo 14/B