Capoferri Pietro
(sindacalista, sec. XX)

Notizie
Pietro Capoferri (Colognola al Piano, Bergamo, 1892 - Bergamo 1988) fu il principale promotore e il dirigente di maggior spicco del sindacalismo fascista bergamasco per tutta la seconda metà degli anni Venti. Grazie all'ottima prova offerta a Bergamo, sia nella gestione del partito (coprì la carica di segretario federale tra il 1926 e il 1929) che in quella del sindacato (fu responsabile dell'Unione provinciale dei sindacati fascisti fino al 1928), ottenne nel 1930 la segreteria generale dell'Unione provinciale di Milano, che resse fino al 1939, quando venne chiamato a Roma come presidente della Confederazione dei sindacati dell'industria.
Nel 1939 fu tra i consiglieri nazionali bergamaschi nella prima legislatura della Camera dei Fasci e delle Corporazioni e dal luglio al novembre 1940 vice segretario del partito fascista, con l'incarico di reggente della segreteria nazionale.

L'archivio conserva in 41 fascicoli, disposti in 6 faldoni, la documentazione attestante l'attività del Capoferri essenzialmente dal 1930 al 1940; non mancano i suoi interventi più recenti a favore della politica economica e sindacale della destra neofascista. L'ordinamento e la titolazione di faldoni e fascicoli è stata voluta dallo stesso Capoferri: faldone 1: sindacati/1; faldone 2: sindacati/2; faldone 3: Partito nazionale fascista e Opera nazionale dopolavoro; faldone 4: Interventi per Bergamo; faldone 5: Recensioni e articoli vari; faldone 6: Studi. All'interno del faldone 3, cartella 8 è compresa la corrispondenza.

Pietro Capoferri donò il suo archivio alla Biblioteca nel 1987.


Inventario
Archivio Capoferri. Inventario, a cura di Mario Pelliccioli.
Bibliografia: Mario Pelliccioli, Per i futuri biografi. Il fondo Pietro Capoferri della Biblioteca civica Angelo Mai, "Studi e ricerche di storia contemporanea", 1988, n. 30, p. 31-46.