Alla Sala si accede dallo scalone principale. Anch'essa ha il soffitto voltato a botte e trattato a
stucchi ben modellati dai luganesi Francesco e Paolo Banchino (1702), che formano 32 aggetti di medaglioni forse creati per accogliervi dipinti.
Sulla parete di fondo si nota il ritratto di:
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Paolo Gaffuri
Paolo Gaffuri (Bergamo 1849-1931), letterato, bibliofilo, fondatore dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo (1893); dal 1901 al 1905 fu commissario di vigilanza della Biblioteca, presso la quale si trova depositata la sua raccolta di disegni, stampe, fotografie riguardanti Bergamo antica e scomparsa. Nel 1899 si prodigò affinché il Comune assicurasse alla Biblioteca un gruppo di documenti degli organari bergamaschi Serassi. Ancora alla Biblioteca fece dono dell'archivio di Giovanni Ruspini (1808-1895), in occasione del centenario della nascita del chimico-farmacista bergamasco. Nel settore tipografico a lui si devono importanti pubblicazioni, come: un Atlante in lingua greca, prima opera di cartografia edita in Italia (1885); la serie degli Atlanti Storici di Arcangelo Ghisleri, stretto collaboratore e amico di Gaffuri (1889); Emporium, rivista mensile di arte e di cultura, vera rivelazione per
quei tempi in Italia, che ebbe numerose imitazioni.
Dipinto di Ponziano Loverini
Ponziano Loverini (Gandino, Bergamo, 1845-1929), pittore; prese parte a importanti esposizioni svoltesi in città italiane ed europee ottenendo premi e riconoscimenti; dal 1888 al 1893 eseguì cinque grandi tele per l'interno del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei commissionategli dall'avvocato brindisino Bartolo Longo, oggi beato, promotore della costruzione del tempio mariano campano. Fu professore e direttore dell'Accademia Carrara dal 1899 al 1926.
Nell'Ufficio sezione periodici sono visibili gli armadi che originariamente si trovavano nella sala detta "Gabinetto dei manoscritti", quando la Biblioteca aveva sede nel Palazzo Vecchio o della Ragione: sopra le ante vi sono ancora le lettere greche dorate sull'esempio messo in uso nel Settecento dal bergamasco Girolamo Tiraboschi per la Biblioteca Estense di Modena.
Di particolare interesse sono le
tre illustrazioni a tempera su carta di Gaspare Galliari (Treviglio, Bergamo, 1761-Milano 1823):
- Paesaggio con castello in riva al mare
- Paesaggio rustico
- Interno di locanda
Originariamente la serie del Galliari era composta da cinque vedute, due delle quali sono tuttora in deposito presso la sede dell'Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo. La serie proviene dall'ex Museo Camozzi-Vertova di Dalmine che conservava dipinti, busti, mobili, importanti cimeli e documenti del Risorgimento (successivamente suddivisi tra Biblioteca e Museo Storico), raccolti dai fratelli:
Giovanni Battista Camozzi (Bergamo 1818-1906), conte, storico, patriota, primo sindaco di Bergamo dal 1860 al 1870, senatore del Regno d'Italia.
Gabriele Camozzi (Bergamo 1823-Dalmine, Bergamo, 1869), conte, patriota bergamasco; profuse le sue ricchezze nell'arruolare volontari per la causa garibaldina; esule a Genova, nella sua Villa dello Zerbino, la notte del 31 dicembre 1858 fu declamato, per la prima volta, l'
Inno di Garibaldi, scritto dal poeta marchigiano Luigi Mercantini.
Illustrazioni riprodotte in
Numero XXIV invenzioni teatrali di Gaspare Galliari pubblicate in Milano nel MDCCCIII.