Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MMB 574
MMB 574
Acta academiae arvalium ab anno 1787
ms. cartaceo sec. XVIII/XIX (1787-1807), cc. 173, 328x225x49 mm
segnatura
MMB 574 (già Lambda 7 7)
Legatura del secolo XVIII, eseguita a Bergamo
Cuoio marrone con tracce di spellatura, decorato a secco. Tre fasci di filetti concentrici, esternamente collegati agli angoli da un fascio obliquo. Cornice a rotella, raffigura volute fogliate su sfondo azzurrato. Un'ampia etichetta cartacea sul piatto anteriore recita "ACTA/ACADEMIAE ARVALIUM/BERGOMI/ab anno 1787 usque … … …". Tracce di due bindelle in pelle allumata. Motivi ad arabesco accantonati. Dorso liscio a due nervi. Compartimenti caratterizzati da bande a tre filetti orizzontali e da un fiorone centrale. Taglio grezzo. Carte di guardia assenti. Contropiatti rivestiti da un foglio di carta grigio chiaro.
La natura locale del manoscritto e la cornice
1, pure presente in alcune legature bergamasche
2 di questa Biblioteca, suggeriscono un'esecuzione orobica della legatura. Se il decoro fogliato della cornice è il linea con i motivi del periodo, il fondo azzurrato
3 è di reminescenza cinquecentesca.
1
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Segnatura MMB 574, dettaglio
2
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Segnatura
AB 280, dettaglio
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Segnatura
Cinq. 7 109, dettaglio
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Segnatura
MAD LGG 1712-1732
3
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Segnatura
MIA 118, dettaglio
Ferro tratteggiato all'interno con sottili linee parallele, orizzontali o oblique. Coniata in origine per un tipo di ferri Aldi, la denominazione si estese poi per affinità a tutti i ferri con questa caratteristica. Il nome deriva dalla convenzione araldica di rappresentare il colore azzurro, nella riproduzione xilografica o calcografica in bianco e nero dei blasoni, con un tratteggio di linee orizzontali. Oggi si usa più frequentemente il termine "tratteggiato". La sua origine risale al secolo XVI, quando i legatori francesi per superare la doratura greve, propria dei ferri pieni in uso a Venezia nella prima metà del Cinquecento, creano verso il 1530-1540, due generi di ferri: vuoti ed azzurrati (
QUILICI 1989 A, p. 82).